Affidata la perizia su Ferlazzo,
la sentenza il 27 settembre

CORTE D'ASSISE - Lo psichiatra Renato Ariatti (in foto) si occuperà della consulenza: Da valutare se eventuali patologie siano collegate ai comportamenti che costituiscono il reato. I risultati saranno presentati il 20 settembre, l'udienza successiva si chiuderà il processo per l'omicidio di Alika Ogorchukwu

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Lo psichiatra Renato Ariatti in tribunale questa mattina

 

di Gianluca Ginella

Affidata la perizia psichiatrica su Filippo Ferlazzo, il 33enne imputato davanti alla Corte d’assise di Macerata per aver ucciso il nigeriano Alika Ogorchukwu su corso Umberto a Civitanova, lo scorso 29 luglio. Docente all’università di Bologna, lo psichiatra Renato Ariatti ha già iniziato, in via informale, ad analizzare la documentazione. Oggi la Corte d’assise di Macerata, presieduta dal giudice Roberto Evangelisti, gli ha affidato l’incarico per la perizia. Il 20 settembre il professionista tornerà in aula a Macerata per esporre i risultati.

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Filippo Ferlazzo

Una settimana dopo, il 27 settembre, al via requisitoria del pm e le arringhe e la sentenza. «Procederemo come sempre, con la visita del periziando, la valutazione della documentazione che esite, la discussione tra i periti (per la difesa Monia Vagni, per la procura Giovanni Battista Camerini, per la parte civile Marco Giansanti, ndr) e alla fine ci sarà il mio elaborato conclusivo. Informalmente alcune cose i colleghi mi hanno già trasmesso, adesso acquisiamo ufficialmente tutta la documentazione, ce n’è tantissima. Va valutato nesso di causalità tra le patologie che eventualmente si trovano e i comportamenti che costituiscono il reato».

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La vittima, Alika Ogorchukwu

Ariatti ha anche chiesto che venisse nominato un ausiliario, Marco Samory, psicologo di Padova, per occuparsi dell’analisi della parte dei test della personalità. La Corte d’assise ha poi rinviato al 20 settembre per sentire le conclusioni del perito. Una scelta non usuale quella di fare una seconda perizia dopo quella che era stata disposta dal gip in fase di indagine e che era stata affidata a Gianni Giuli. Per lo psichiatra Ferlazzo era capace di intendere e volere al momento del fatto. Ma al processo sono emersi i contrasti con Monia Vagni, consulente della difesa e alla fine la corte ha deciso di far volgere una seconda perizia psichiatrica. Ferlazzo è difeso sull’avvocato Roberta Bizzarri, parte civile la moglie e alcuni parenti di Alika, tutelati dall’avvocato Francesco Mantella. Pm Claudio Rastrelli.

 

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