L’arrestato Saidi Haithem appena portato dalla caserma al carcere di Fermo (foto Cronache Maceratesi)
di Gianluca Ginella
Arrestato a Porto Sant’Elpidio l’uomo ritenuto responsabile dell’omicidio del tunisino Rached Amri, 30 anni, ucciso ieri sera sul lungomare sud di Civitanova. Si tratta di un cugino del giovane, Saidi Haithem, 26 anni (sono in corso comunque accertamenti anche sul grado di parentela), che è stato arrestato dopo essere stato fermato in un blitz di polizia e carabinieri a Porto Sant’Elpidio (dove vivevano i due tunisini).
La conferenza di oggi pomeriggio delle forze dell’ordine
L’uomo è stato trovato nascosto sotto ad un balcone di una palazzina dove vive un parente (ai domiciliari) tra il piano terra e il primo piano. Polizia e carabinieri hanno circondato il condominio e alla fine per il 26enne non c’è stato scampo. Già questa mattina c’era stato un controllo all’interno della palazzina, individuata seguendo la pista dei parenti del giovane. Nel corso delle perquisizioni per rintracciare il 26enne gli inquirenti hanno trovato 28 dosi di eroina, circa 9 grammi (da qui anche la contestazione di spaccio di droga). I dettagli dell’arresto e i contorni della vicenda sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa appena finita alla Compagnia carabinieri di Civitanova. Confermato il movente: lo spaccio. Il delitto sarebbe maturato da un debito di droga che c’era tra loro. L’uomo ha ammesso i fatti. Poi nel tardo pomeriggio è stato portato in carcere a Fermo.
Al centro il procuratore facente funzioni Claudio Rastrelli
Il procuratore facente funzioni, Claudio Rastrelli, ha premesso «il nostro ordinamento prevede il principio dell’innocenza delle persone sottoposte a indagine penale e occorre quindi evitare di indicare l’indagato come colpevole fino a sentenza definitiva di condanna». Sui fatti: «Le immediate indagini svolte sul posto, da carabinieri di Civitanova, Roni, Squadra mobile, commissariato di Civitanova, l’analisi dei video, le testimonianze, le analisi del telefono della vittima consentivano di ricostruire la dinamica dell’aggressione e arrivare all’identità del soggetto ritenuto responsabile del fatto e che stava in provincia di Fermo».
Saidi Haithem
Quindi le indagini si sono concentrate nel Fermano e a Porto Sant’Elpidio. Gli appostamenti delle forze dell’ordine «consentivano di localizzare i prossimi congiunti del sospettato ed è stata svolta una prima irruzione in una abitazione dove sono state trovate 28 dosi di eroina (per circa 9 grammi). C’erano persone presenti, ma non l’indagato. Poche ore fa il controllo è stato ripetuto, e il sospettato è stato trovato. Si era nascosto nel sottoscala di una palazzina dove vive un parente che si trova ai domiciliari, stava in una sorta di intercapedine. È stato sottoposto a fermo, motivato da pericolo di fuga».
Il procuratore ha aggiunto che «durante le operazioni del fermo e accompagnamento in caserma in via preliminare l’indagato ha ammesso gli addebiti e indicato luoghi in cui si era disfatto degli indumenti che indossava al momento del delitto». Rastrelli ha anche sottolineato che «le forze dell’ordine presenti a Civitanova e provincia sono sempre vigili e il controllo del territorio è costante e spesso consente di prevenire episodi criminosi. Quando episodi molto gravi come quello di questa notte succedono, tutti noi siamo pronti a intervenire immediatamente per individuare il responsabile».
La Scientifica al lavoro durante la notte sul luogo dell’omicidio
È stata una indagine che ha visto lavorare fianco a fianco polizia e carabinieri. Civitanova da alcune settimane è divisa in settori di competenza tra le varie forze dell’ordine. Il delitto è avvenuto in quello di competenza della polizia «ma davanti a fatti così gravi tutti devono attivarsi anche se non competenti come settore – ha detto il colonnello Nicola Candido, comandante provinciale dei carabinieri -. Ci siamo sentiti in dovere di dare una mano ai colleghi, sentivamo l’onere che gravava su di noi. Da subito si è attivata una attività di indagine e si è innescato un meccanismo di controlli e verifiche: su telecamere, cellulari.
Il colonnello Nicola Candido e il capitano Massimo Amicucci (a sinistra)
Abbiamo lavorato incessantemente da ieri sera. Non ci siamo fermati un attimo. Dal personale della stazione di Civitanova, alla Compagnia, al Nucleo operativo, al Roni del Reparto operativo, tutti quanti hanno cercato di lavorare per il conseguimento dell’obiettivo di assicurare alla giustizia la persona che allo stato è ritenuta responsabile di questo fatto gravissimo, che si è verificato in una zona centralissima di Civitanova. Lo sforzo investigativo e preventivo che facciamo – ha aggiunto -è costante e devo dire che anche se purtroppo registriamo un decesso, anche in questo caso come nell’episodio di 10 giorni fa ci conforta che la risposta di forze dell’ordine, autorità giudiziaria e istituzioni c’è stata».
Un episodio, ha detto ancora il colonnello, «molto complicato, per una serie di ragioni e approfondimenti che stiamo facendo. Trovato il canale giusto abbiamo cercato la persona, che avevamo individuato come responsabile. Ha ammesso le proprie responsabilità.
(Foto di Federico De Marco)
C’è anche un rapporto di parentela tra l’omicida e il ragazzo deceduto. Ci sono comunque una serie di questioni che devono essere approfondite». Il vice questore aggiunto Matteo Luconi, comandante della Squadra mobile ha sottolineato la «perfetta intesa tra carabinieri e polizia. È stato un lavoro senza sosta iniziato ieri sera intorno alle 22 e che si è concluso nelle prime ore del pomeriggio. Per il contributo della polizia merita sottolineare l’intervento della Scientifica che ha cristallizzato la scena del crimine e ha consentito anche il recupero dell’arma del delitto. I successivi approfondimenti svolti da commissariato e Squadra mobile hanno fatto emergere la dinamica del fatto e portato all’individuazione del colpevole».
Il coltello trovato dalla polizia ai giardini pubblici
L’arma del delitto è un coltello da cucina, ha spiegato il commissario Fabio Mazza, che dirige il commissariato di Civitanova, «con lama di 15 centimetri». Con quel coltello Saidi Haithem ha colpito il cugino con un solo fendente all’emitorace sinistro, uccidendolo. Il motivo lo ha spiegato il capitano Massimo Amicucci, comandante della Compagnia carabinieri di Civitanova: «Dalle preliminari risultanze l’episodio è riconducibile allo spaccio di stupefacenti» ha detto, e non sarebbe stato una contesa per impossessarsi di un territorio dove spacciare ma la questione sarebbe legata «ad una situazione debitoria dell’uno nei confronti dell’altro».
Il capitano Serafino Dell’Avvocato, comandante del Nucleo operativo di Macerata sull’arresto ha spiegato che Haithem è stato trovato «nascosto in un’intercapedine, sotto ad un balcone, tra il piano terra e il primo piano di una abitazione a Porto Sant’Elpidio, zona Faleriense. Al piano superiore vive un parente dell’uomo, che si trova ai domiciliari». Restano da fissare la convalida del fermo (per competenza territoriale se ne occuperà la procura di Fermo) e l’autopsia. L’indagine è coordinata dal pm Stefania Ciccioli che dopo essere arrivata sul posto ha condotto le indagini per tutta la notte e fino all’arresto.
Il procuratore Claudio Rastrelli
Il pm Stefania Ciccioli ieri sera a Civitanova per coordinare le indagini
Il vice questore Matteo Luconi
Il capitano Serafino Dell’Avvocato
Il capitano Massimo Amicucci
Il colonnello Nicola Candido
Il commissario Fabio Mazza
Complimenti alle forze dell'ordine che nonostante sotto organico si fanno apprezzare per il loro impegno , serve più impegno da parte del ministro degli interni per rafforzare le forze dell'ordine è che purtroppo è latitante ,forse bisognerebbe chiamare la trasmissione Chi l'ha visto per sapere se hanno notizie del ministro
Complimenti alle forze dell'ordine che nonostante sotto organico si fanno apprezzare per il loro impegno ❤️, serve più impegno da parte del ministro degli interni per rafforzare le forze dell'ordine è che purtroppo è latitante ,forse bisognerebbe chiamare la trasmissione Chi l'ha visto per sapere se hanno notizie del ministro
Siamo tutti contenti. Il sistema di accoglienza dei migranti messo in piedi dalla chiesa e dal Pd sta funzionando alla grande.
Che famiglia tutti gran lavoratori...altro che la pensione ci pagano
Pignataro grande persona
Manca un bel comitato 8 agosto
Volevo sapere se Letta andrà al funerale
i parenti della vittima non si costituiscono parte civile questa volta?
Aspettiamo con ansia il 25 Settembre
Razzismo tra cugini, non ne veniamo più fuori...
Sabato manifestiamo per chi adde
Che schifo
Che schifo
Secondo me è razzismo, basta con questi magrebini razzisti votiamo PD che sistemano tutto e li fanno integrare, letta go!!!
Gli autori di Gomorra stanno salendo a Civitanova per girare Lì Kukà....
Letta verrà al funerale?
La cosa più importante è che le forze dell'ordine, in poche ore, hanno risolto. Come nell'altro caso. Un plauso a polizia e carabinieri
Tutti senza documenti .
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neanche ho fatto in tempo a scrivere dell’ottimo lavoro dei gendarme che il caso è risolto, VOLERE E’ POTERE COSTOSA LAMORGESE
decisamente migliore lo spot delle porno palme per Civitanova Marche…che si metta un freno a questa escalation di violenza, la presenza delle forze dell’ordine oramai dovrà essere una certezza.
Le dimissioni del Sindaco e di tutti i responsabili delle “istituzioni di controllo” insieme ad un’inchiesta civile e penale condotta da persone nuove nella Procura della Repubblica sono il minimo.
Con le museruole degli schiavi, per inciso…
Quindi un clandestino agli arresti domiciliari per droga ospita e nasconde un parente clandestino autore di un omicidio sempre per spaccio non e’ un problema sociale Booooo.
…ah, affari di famigghia quindi, bene, come no!!! gv
ha ragione Salvini: fanno entrare tutti, compresi i criminali. viva la fratellanza umana e l’antirazzismo. Con ciò vogliono distruggere i nostri valori di civiltà e di convivenza. E’ il Piano Kalergi in atto.
Il principale capo d’accusa sia “attentato alla reputazione di Civitanova Marche”.
Ancora uccisa una persona… perché non si fa una grande protesta di piazza, con la sfilata di politici e di associazioni, contro la droga come si é fatto in questi giorni? Dimenticavo: alcuni politici e associazioni di cui sopra sono a favore della cannabis e allora si troverebbero in difficoltà. Quanta ipocrisia!
La medicina va data nelle giuste dosi l’immigrazione va bene ma controllata e contigentata se si esagera in entrambi i casi porta a conseguenze imprevedibili.
Non si integrano nemmeno fra di loro questa feccia