Saidi Haithem all’arrivo in tribunale, nel riquadro Francesco De Minicis
di Giorgio Fedeli (foto di Simone Corazza)
Omicidio sul lungomare sud di Civitanova, il gip del Tribunale di Fermo, Maria Grazia Leopardi, ha convalidato il fermo per Saidi Haithem, 26 anni, tunisino, cugino alla lontana del giovane ucciso l’8 agosto, Rached Amri, 30 anni. Haithem è stato catturato da polizia e carabinieri a Porto Sant’Elpidio a poche ore dall’efferato delitto, e sottoposto a fermo. Per competenza territoriale, della convalida se ne è occupato il tribunale di Fermo. E infatti questa mattina, alle 12,30, proprio nel palazzo di giustizia di Fermo si è tenuta l’udienza di convalida dell’arresto.
L’avvocato Francesco De Minicis
Ad assistere il 26enne c’erano gli avvocati Giordano Giuliani e Francesco De Minicis: «Come era ovvio, il fermo è stato convalidato – conferma proprio De Minicis all’uscita dal tribunale – e gli atti sono stati trasferiti al tribunale di Macerata per competenza. Haithem è apparso molto provato. E’ anche scoppiato anche a piangere. Al momento si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha anticipato che nei prossimi giorni parlerà con il magistrato di Macerata».
Saidi Haitem è arrivato, dal carcere di Fermo dove è detenuto, al tribunale del capoluogo poco prima delle 12,30, accompagnato da due agenti della Polizia penitenziaria. Ad attenderlo, alcuni conoscenti che hanno avuto modo di salutarlo, da lontano, prima del suo ingresso in tribunale. E lì, all’ingresso est del palazzo di giustizia, c’erano anche i fotografi. Una presenza, quella degli obiettivi e dei taccuini che Haitem non ha affatto gradito. Dito medio e anche uno sputo che ha raggiunto un fotografo. Tutto in quei pochi metri percorsi dal furgone della Penitenziaria all’ingresso secondario del tribunale. L’udienza è durata circa due ore prima che il 26enne fosse riaccompagnato in carcere.
Saidi sputa a un fotografo prima di entrare in tribunale
La vittima, Amri è stata uccisa con una coltellata che lo ha attinto all’emitorace sinistro. Il cugino Saidi ha usato un coltello da cucina con lama di 16 centimetri che la polizia ha recuperato nel giardinetto che s’affaccia sul lungomare sud, all’altezza del ristorante I Due Re, che è pure il luogo teatro del delitto.
Quella sera dell’8 agosto, intorno alle 22, Rached e un amico si sono incontrati con Haithem e un amico (sul cui conto sono in corso accertamenti). Poi nel giro di tre minuti Rached è stato accoltellato dal cugino che è fuggito insieme all’amico. Per il 30enne, che viveva a Porto Sant’Elpidio così come suo cugino, non c’è stato niente da fare nonostante l’immediato trasporto in ospedale a Civitanova (un italiano che si trovava in zona è stato fermato e sulla sua auto è stato caricato Rached).
Le indagini di polizia e carabinieri, coordinate dal pm Stefania Ciccioli, intanto proseguono. L’autopsia ieri non era stata ancora fissata. Per gli inquirenti il quadro sarebbe, comunque, piuttosto chiaro e delineato: alla base dell’efferato delitto ci sarebbe un regolamento di conti legato presumibilmente a questioni di droga. Ma saranno comunque gli inquirenti a chiarire ogni singolo contorno del drammatico fatto di sangue.
All'ingresso non ho visto Orfini ,era già dentro?
Dovrebbe scontare la pena al suo paese!
Paese RIDICOLOOOO
Dove sta Letta?
L'Italia è diventata il paese dei balocchi
Tranquilli ... arriverà Letta.....e tutto si risolverà!
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Il TUNISINO, oltre ad essere clandestino ed assassino, non ha gradito la presenza dei fotografi tanto da rispondere con il dito medio, uno sputo che ne ha centrato uno, si è avvalso della facoltà di non rispondere al giudice, ha preteso l’assistenza di ben due avvocati d’ufficio e chissà forse anche di un terzo tanto paga il contribuente Italiano…
Di clandestini ne arrivano tanti, troppi ogni giorno e ciò è una PRESA IN GIRO COLOSSALE non solo per l’alta percentuale di reati commessi rispetto ai residenti Italiani ed immigrati regolari creando INSICUREZZA, ma anche per il costo di tutela legale e di permanenza in carcere a 154 euro al giorno…!!!
Una volta condannato, dato lo status di clandestino, dovrebbe essere espulso in TUNISIA dove scontare la pena con rimborso delle spese legali sostenute, a sostegno di quanto sopra mi sembra che fra i due Paesi sia stato sottoscritto un accordo per estradizioni, condanne civili e penali reciproche.
Ma il problema deve essere attenuato di molto, se non risolto, dal prossimo governo nazionale, alla radice ovvero ostacolando gli sbarchi tramite le navi ONG battenti bandiere di altri Stati equivalenti a loro territorio, che degli sbarchi in autonomia mediante accordi con i Paesi NORDAFRICANI neutralizzando i trafficanti di esseri umani che si fanno pagare migliaia di euro o dollari.
Dato che alla SINISTRA POLITICA ITALIANA è stato diagnosticato una forma di STRABISMO DIVERGENTE tanto da organizzare cortei ANTIRAZZISTI fuori luogo come nel caso del mendicante nigeriano ucciso da un italiano drogato e fuori di testa per problemi psichiatrici e nessun corteo quando i gravi reati vengono commessi da clandestini immigrati, allora bisogna che il 25 settembre prossimo gli elettori facilitino una TERAPIA ADEGUATA AFFINCHE’ LA SINISTRA GUARISCA DA TALE STRABISMO.
Piergiovanni Castellucci non fa’una piega. Condivido totalmente.
sabato 13 faranno il corteo per il Tunisino 30enne Rached Amri morto ammazzato ? TOC TOC
Il precedente commento del Sig. Castellucci non fa una piega, parole sacrosante dalla prima all’ultima.
Questi clandestini se lo possono permettere perchè nella democratica Italia sono sostenuti, difesi, incoraggiati, compresi e lasciati fare dal PD e da arbusti a lui vicini, fregandosene degli Italiani e della nostra civiltà.
Questo PD (che nulla ha ache vedere con il PCI del Compgano Berlinguer) vuole regolare tutto, compreso il cambiamento di identità, sostenendo vizi di ogni genere, compresa la personalità naturale. E fa di tutto per l’autodistruzione. Buon viaggio.
E largo a chi vuole salvare gli ultimi scampoli della nostra civiltà, l’Italia e gli Italiani.
.. ah beh … se è scoppiato a piangere allora …
ed il problema è che dovremmo pagare 60 mila euro l’anno per 20 anni almeno per mantenere questo bandito nelle nostre prigioni.
Io farei pagare la retta al PD e alla Boldrini.
Mannaggia
Io ormai sono anziano=vecchio= ma mi permetto di consigliare ai nostri figli e nipoti di andarse da questa nazione governata da gente che non so come definire.L”Italia come la conoscevamo non esiste più.
Ha da veni’ Fiammona!