Luciano Diomedi
di Francesca Marsili
Antinfiammatori, antidolorifici e antipiretici per il trattamento di alcune patologie respiratorie: questi i farmaci di più difficile reperimento dalle farmacie del Maceratese, come nel resto del Paese.
«Un fenomeno partito alcuni mesi fa, ma diventato esponenziale nelle ultime settimane, dove c’è carenza soprattutto di ibuprofene, alcuni antibiotici, medicinali per aerosol e in certi casi paracetamolo – spiega Luciano Diomedi, presidente dell’ordine dei farmacisti di Macerata -. Stiamo cercando di soddisfare tutte le richieste. Le farmacie si sono prontamente attivate per risolvere le carenze, in molti casi i farmacisti si sono messi nelle condizioni di produrre galenicamente, ovvero nei laboratori delle farmacie stesse, alcuni prodotti come l’ibuprofene, un farmaco che, se mancante, rende difficile la cura di alcune patologie respiratorie e che viene dispensato senza ricetta medica. Come pure le capsule di ibuprofene da 400 e 600 mg, che hanno invece bisogno della prescrizione».
Un altro elemento, questo «che ha mostrato la centralità della farmacia all’interno del nuovo assetto del sistema sanitario nazionale come primo presidio di salute di prossimità» sottolinea il presidente dell’ordine maceratese. A concorrere al configurarsi della criticità, che l’ordine dei farmacisti italiani ha già da mesi denunciato alle autorità sanitarie, molteplici fattori.
«Almeno tre – evidenzia Diomedi – il primo è una maggiore richiesta. Infatti all’uso e consumo di questi medicinali per curare l’influenza stagionale, tra l’altro arrivata prima del previsto e con sintomi piuttosto aggressivi quest’anno, si è sommato sia quello per la gestione domiciliare del Covid-19, che continua ad essere presente, sia quello per chi ha altri tipi di patologie croniche. L’ibuprofene, ad esempio, viene usato per la terapia in pazienti che soffrono di malattie reumatologiche, lo stesso è anche consigliato per combattere l’influenza e il Covid». Il secondo motivo ha un contesto più generale. «In alcuni casi c’è un problema di approvvigionamento dei principi attivi da parte delle aziende farmaceutiche – sottolinea – ma anche di materie prime per il confezionamento del prodotto come vetro, plastica, carta e alluminio. Il vetro serve per le gocce, l’alluminio e la plastica per i blister. In alcuni casi c’è il principio attivo, ma non il packaging. E viceversa».
Complice di quest’ultima difficoltà l’attuale crisi internazionale che ha reso più difficile il reperimento di questi materiali anche a causa del caro energia. Il terzo fattore è un eccessivo e ingiustificato ricorso all’approvvigionamento. «Molte persone, attraverso il passaparola, hanno paura di stare senza farmaco e ne fanno incetta».
Per questo motivo il messaggio che il presidente dell’ordine ci tiene a mandare è: «Comprate solo se necessario, non fate magazzino per timore di non trovarli, stiamo cercando di soddisfare tutte le richieste – sottolinea -. Lo stesso fenomeno è avvenuto agli inizi della pandemia con la corsa al Plaquenil, un farmaco anti artrite che veniva usato anche per bloccare l’infezione da Covid e che era divenuto introvabile».
Quanto durerà questa situazione e quali le soluzioni oltre alla preparazione di prodotti galenici per la quale sono state diramate istruzioni operative nel rispetto delle procedure stabilite della farmacopea europea nel caso in cui i farmaci ordinari non siano reperibili? «Non abbiamo alcuna tempistica, stiamo andando avanti alla giornata – risponde Diomedi -. Fermo restando che per fronteggiare meglio la stagione invernale, agli over 60 è consigliata la vaccinazione antinfluenzale che scade il 31 dicembre. Quest’anno l’influenza australiana è arrivata in maniera anomala, prima del previsto, e con una sintomatologia piuttosto aggressiva. Il picco è previsto tra la fine di dicembre e gli inizi di gennaio. Chi ha intenzione di proteggersi con il vaccino antinfluenzale può di rivolgersi a noi o al proprio medico di base, ma occorre affrettarsi».
A conclusione Diomedi sottolinea come l’ordine dei farmacisti sta lavorando per rendere concreto il Dossier farmaceutico, uno strumento contenuto all’interno del Fascicolo sanitario elettronico “per favorire la qualità, il monitoraggio, l’appropriatezza nella dispensazione dei farmaci e l’aderenza alla terapia ai fini della sicurezza del paziente ed aggiornato a cura della farmacia che effettua la dispensazione”. «In sostanza – evidenzia Diomedi – con il dossier farmaceutico il farmacista diventa prescrittore del farmaco sulla base della terapia inserita dal medico di base o dallo specialista nel fascicolo sanitario elettronico. Il farmacista prescrittore diventa la figura principale per riprogrammare la sanità del territorio con una maggiore collaborazione con il medico di base o specialista senza deligittimarne il ruolo. D’altronde – conclude – anche in altre nazioni europee come la Francia la sanità si basa anche su altre attività del farmacista».
Ma solo a macerata
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Da circa un mese mancano i medicinali di prima necessità per i bambini che sono i più colpiti dall’influenza, introvabili, la domanda nasce spontanea, si conosceva già da tempo l’arrivo di questa influenza che avrebbe colpito i più piccoli, ma nessuno si è preoccupato, forse per una speculazione da parte delle case farmaceutiche. la sanità cosa fa dorme.
Facciamo parte del G7 e siamo ridotti così ma per favore.I conti non tornano signori.