Da sinistra Laura Aramini, Vinicio Morgoni e Gianluca Fusilli nell’incontro di ieri
«Lo scenario che abbiamo ha avuto in sorte di essere messo alla prova dall’esplosione della rissa politica civitanovese. Ci siamo resi conto di trovarci tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confrontarci a vicenda. Su questa città ci siamo tutti».
I cittadini presenti all’incontro
E’ quanto ha dichiarato il candidato sindaco Vinicio Morgoni, che ieri ha organizzato un incontro in sala giunta. Con lui c’erano anche Laura Aramini, responsabile Casa dei diritti Abruzzo e Gianluca Fusilli, deputato del Pd. Si è parlato di meno burocrazia, rilancio economico, indipendenza energetica ed ottimizzazione della vocazione commerciale e turistica della città, della creazione di una zona economica speciale, nonché dell’importanza fondamentale dello sport con «l’incentivazione scuole calcio e – ha specificato Morgoni – l’avanzamento di serie della Civitanovese». E poi anche di Pnrr e fondi europei e di come affrontare la Bolkestein.
Morgoni non ha nascosto la sua intenzione, nel caso dovesse diventare sindaco, «di chiamare nella sua amministrazione i migliori esponenti del centrodestra e del centrosinistra». Sui fondi Pnrr ha aggiunto: «Bisogna essere pronti, con idee e progetti studiati e funzionali ad accedere ai 191 miliardi assegnati alla Regione Marche, per essere pronti ad accedere ai fondi non dobbiamo vergognarci di chiedere aiuto a chi sa, a chi ha già fatto, che mette a disposizione le proprie esperienze e competenze». E proprio la Aramini ha fatto notare che «ci sono fondi della Comunità Europea, importanti, che sono tornati indietro, non spesi per mancanza di programmazione». Poi ha illustrato programmi per Civitanova su inclusione sociale, accesso al credito per le aziende e famiglie, politiche di collaborazione scuola-famiglia-Comune. Fusilli ha invece parlato della possibilità di istituire la Zona franca urbana e la zona economica speciale nelle aree portuali. «Bisogna cogliere l’opportunità – ha aggiunto – per dare una spinta alla creazione di nuove aziende, nuovi posti di lavoro».
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Giulio Silenzi
Il capogruppo dem Giulio Silenzi, invece, dopo aver organizzato un incontro per svelare quello che a suo dire è stato in questi cinque anni il sistema Ciarapica, commenta la presentazione da parte del sindaco uscente e dell’assessore Roberta Belletti del bilancio consuntivo 2021. Presentazione in cui i due esponenti della giunta hanno parlato di una riduzione delle tasse per i civitanovesi e di un incremento nella lotta all’evasione (leggi l’articolo). Il documento contabile sarà portato in Consiglio a fine mese.
«Dopo cinque anni Ciarapica abbandona almeno per una volta la linea della bugia e ammette finalmente di “aver trovato un bilancio sano quando ci siamo insediati” – ribatte Silenzi – E vale la pena ricordare che pur senza avere la possibilità di mutuare, quella giunta riuscì a consegnare alla città un palas e il Varco sul mare. Invece Ciarapica chiude il sipario senza poter vantare una sola opera pubblica e questo la dice lunga sull’uso che ha fatto dei soldi pur avendo avuto risorse correnti eccezionali: 6 milioni di euro della vendita della Gas Marca/seconda tranche, e altri 6 milioni dei fondi Covid dello Stato. Stona perciò il trionfalismo con cui insieme al suo assessore Belletti parla del bilancio consuntivo del 2021 e soprattutto sforna la barzelletta delle tasse diminuite. Con i minimali tagli all’addizionale e minimi ritocchi alla tariffe in tasca ai civitanovesi sono finite neanche le briciole, che non hanno ammortizzato il salasso delle bollette dell’acqua che il duo Ciarapica e Belvederesi ha regalato alla città per l’incapacità dimostrata all’interno del consorzio idrico dell’Ato».
Roberta Belletti e Fabrizio Ciarapica durante la presentazione del bilancio consuntivo
«Il trionfalismo – continua Silenzi – non va d’accordo nemmeno con un’amministrazione che realizza un avanzo di amministrazione, segno di non essere riusciti a spendere i soldi a vantaggio della comunità. D’altronde Ciarapica è quello del vergognoso fuori onda dell’ottobre 2020, quando in piena emergenza Covid se la ride insieme a Morresi e Morosi mentre parla di incarichi ad amici di partito, mentre chiede “ce sta li sordi” e pensa agli incarichi per il Varco, mentre ragionano su come spendere i soldi della Gas Marca, un tesoretto della città che Ciarapica ha sperperato in mille rivoli. Per non parlare della perseverante volontà di non intervenire per alleviare il caro bollette alle famiglie pur in presenza di tanti finanziamenti. In ultimo, ma non meno importante, assistiamo a un sindaco e a un assessore che illustrano il consuntivo senza mostrare uno straccio di documento, perché la chiusura dimostrata in cinque anni resiste e continua ad essere un loro tratto distintivo anche mentre scorrono i titoli di coda».
Accertamenti per 5,7 milioni Ciarapica: «Lotta all’evasione Abbiamo tagliato le tasse»
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Ma come, pure nel Burgundi, in prima pagina sulla Gazza Ladra si parlava del prossimo Nobel dell’Economia che sarebbe sicuramente andato agli inventori del metodi sperimentati con successo al Festival Percoioni: “ Giù le Tasse” e “Stop all’Evasione” con testi di Ballavicini e la musica Èfinita. Niente da fare, non ci si può fidare più di nessuno e per carità che nessuno mi dica che me le vado anzi me li vado a cercare. Non ci si prende gioco per cinque anni di tutti i clienti dell’Autolavaggio “Passo e Ramazzo” .Ma adesso basta con le cose serie, ma davvero si poteva pensare che gli obbiettivi di quest’individuo che solo per dirne una iniziò con una “prescrizione” e per dirne un’altra potrebbe finire con una condanna, sia stata la ricerca su come rendere felice gli abitanti del suo Regno? Ma la cosa che mi fa più accapponare la pelle non sono cinque anni di storia che passati al setaccio farebbero la felicità di tutti quelli che nella vita aspirino a non diventare niente, ma che continua a farsi fotografare in continuazione ed ogni volta che accendo il computer su CM vedo la sua faccia che ride, ride, ride…ma che cazz…ride? E quella macchina dei vigili a chiedere che cosa ci facesse l’auto sotto scorta di Don Merola in Piazza Conchiglia dove c’era chi a differenza di “ Ello ” parlava di cose serie e non.. magari…chessò, di provvigioni o sale al sapore di mare. E poi, non voglio metterci il carico parlando di come si sia deciso di accantonare parte dei ricavi dell’Atac e decidere in loco su come investirli con l’ausilio di Mister Francobollo, ricco benestante, la cui agiatezza viaggia da sempre con soldi pubblici ma non disdegna di finire Reo in un tribunale per quattro soldi anzi bolli.