Mirella Franco
«La spiaggia libera accessibile, qualcuno sa che fine abbia fatto?». E’ quanto chiede Mirella Franco, consigliera comunale ora in corsa per le amministrative con il civico Paolo Squadroni. L’ex dem fa riferimento alle piattaforme per l’accesso in spiaggia dei disabili che erano state realizzate qualche anno fa e che si sarebbero dovute completare.
«Qualche anno fa l’Amministrazione realizzò in due spiagge libere, le passerelle per consentire l’accesso in spiaggia alle persone con disabilità motoria – spiega Franco – Lo scopo era far sì che la vocazione turistica della città si caratterizzasse anche come modello di un turismo accessibile per l’intera regione. Di queste spiagge, una si trova sul lungomare nord e l’altra sul lungomare sud, all’altezza del largo Melvin Jones. Questo progetto, curato a quei tempi dall’assessorato ai lavori pubblici, in stretta intesa con l’assessorato ai servizi sociali, rientrava nell’iniziativa “Abbattere le Barriere: al mare si può” e si affiancava all’acquisto di Sedie Job spiaggia/mare, a disposizione degli utenti che ne facessero richiesta, per tutti gli stabilimenti e le spiagge libere della città. Per una persona con disabilità motoria si rendeva in tal modo possibile accedere alla spiaggia utilizzando la passerella e, se lo desiderava, godersi tranquillamente (grazie alla sedia job) la spiaggia e finanche il mare. Era solo l’inizio, perché quelle due spiagge libere accessibili, per meritare tale denominazione, avevano la necessità di essere completate, e chiunque abbia anche una pallida idea di cosa sia una disabilità motoria sa benissimo cosa servirebbe (come minimo): un bagno pubblico (ovviamente accessibile), un punto di ristoro, un posto sicuro per il deposito temporaneo delle carrozzine e delle sedie job, ombrelloni che riparino dal sole, oltre, ovviamente ad essere adeguatamente segnalate (ricordo a tutti che, proprio a tal scopo, il Comune ricevette in regalo un logo che avrebbe facilitato l’individuazione dei luoghi accessibili in città), e ad essere adeguatamente pubblicizzate, con nel punto di accesso tutte le opportune informazioni, oltre all’indicazione delle procedure e dei contatti per prenotare le sedie job».
La consigliera e candidata arriva dunque all’oggi. «A distanza di qualche anno – aggiunge – che fine ha fatto questo progetto, a parte le ulteriori sedie job acquistate grazie ai contributi regionali? Sono tornata a vedere lo stato della spiaggia accessibile nel Lungomare Sud, tra lo stabilimento 5 e 5bis. Nessuna segnalazione di accessibilità è presente all’ingresso; la passerella necessita di manutenzione; nessun bagno pubblico o punto di ristoro; nessuna informativa scritta sulle modalità per richiedere le sedie job. Come se tutto questo non bastasse, lo stesso arenile viene preso come location per attività ingombranti, con impianti permanenti, dedite a diverso utilizzo sottraendo spazio prezioso (mi risulta trattasi di oltre 4000 mq) proprio al turismo accessibile. Mi viene anche riferito che la piccola piattaforma a termine della passerella, destinata agli utenti con disabilità, in estate venga abitualmente utilizzata per parcheggiarci scooter e bici. Che dire? Non è che sia proprio necessario – conclude – che un’amministrazione, subentrando nel governo della città, debba proprio ignorare, o peggio boicottare, qualcosa che di buono fatto dalla precedente amministrazione».
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L’iniziativa di Pasquetta a Fontespina
Intanto domenica alle 10, con punto d’incontro all’ingresso della pista ciclabile sulla foce del fiume Chienti, si svolgerà la seconda iniziativa naturalistica (la prima era stata nell’area protetta Tre case, leggi l’articolo) della lista che supporta la candidata sindaca di centrosinistra Mirella Paglialunga “Ascoltiamo la città”. «Scopo dell’evento – spiegano gli organizzatori – sarà quello di far conoscere gli aspetti naturalistici ed ecologici di un ambiente ad oggi considerato di margine rispetto alla vita cittadina. Solo attraverso la conoscenza dei delicati e complessi equilibri di questo ecosistema si potrà gestirlo adeguatamente soprattutto in funzione dell’integrazione con la Ciclovia Regionale. Si invita quindi la cittadinanza a partecipare vestendosi con scarponcini alti anti-scivolo e pantalone lungo, scopriremo il Chienti dalla foce alle sue sponde cercando di capire quanto sia complesso e delicato, ma ancora pieno di vita questo fondamentale ecosistema fluviale».
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Sono convinto che questo progetto verrà ripreso.