Maika Gabellieri non si arrende e rilancia:
«Al primo posto l’amore per Civitanova,
con Ciarapica un dialogo è possibile»

10 DOMANDE all'ex assessore che ha annunciato la candidatura a sindaca. «Il centrodestra può sembrare diviso e in un certo senso diciamo che lo è, però sono sicura che alla fine si riuscirà a trovare una sintesi per il bene della città». Su un possibile accordo con la coalizione del sindaco uscente: «Se c'è la possibilità di dialogare e mettere insieme idee io sono disponibile, ma bisogna accettare quello che noi come civici andiamo a proporre»

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Maika Gabellieri nel video spot con cui ha lanciato la sua candidatura

Quarta puntata della rubrica “10 domande”, rivolta ai setti candidati sindaci che si sfideranno il 12 giugno alle elezioni comunali di Civitanova. Dopo Silvia Squadroni, Vinicio Morgoni e Mirella Paglialunga, oggi Cronache Maceratesi intervista Maika Gabellieri, candidata civica di centrodestra con tre liste a sostegno: Dinamica, Civitanova attiva e 62012.

***

di Giovanni De Franceschi

Dopo la fine della sua esperienza nell’amministrazione Ciarapica, la prima con un ruolo di primo piano, è tornata a fare l’insegnante nella scuola primaria. Prima ancora ha lavorato come grafologa libera professionista, ha due figlie e di sé dice di essere appassionata di sport, poesia e soprattutto di Civitanova. Da sempre impegnata nel sociale, è stata anche volontaria della Croce verde. Maika Gabellieri è pronta a tornare protagonista della scena politica cittadina. E non esclude sorprese in tema di alleanze, anzi. 

ass-maika-gabellieri-civitanova-FDMPrima assessore di punta della giunta Ciarapica, poi la corsa alle Regionali con la Lega e ora la candidatura a sindaca da civica, con un progetto che parte sul finire dell’anno scorso. Cosa l’ha spinta a riscendere in campo?
«Io mi ero messa in stand by, però sono stata spinta dall’entusiasmo che ancora vedevo sulla mia figura da parte di cittadini che hanno apprezzato il mio lavoro in passato. In prossimità delle elezioni mi hanno spinto a ritornare in campo sotto questa veste e io non ho potuto resistere. Mi sono armata di coraggio e ho voluto riprendere questo discorso che avevo interrotto, vista anche la grande passione politica che aleggia in me»

Secondo lei perché ad un certo punto il sindaco ha deciso di cacciarla e quali sono stati i principali fallimenti di questa amministrazione?
«Il motivo per cui Ciarapica ha deciso di prendere questa triste decisione bisognerebbe chiederlo a lui. Io ho fatto parte di questa amministrazione e posso parlare di questa amministrazione per il tempo che ci sono stata io e per le deleghe che mi erano state assegnate. Dal punto di vista turistico ho visto una rinascita, Civitanova è cresciuta notevolmente. Noi dopo la pandemia, siamo stati la prima città italiana a partire con gli eventi. Per questo sono soddisfatta del mio operato nell’amministrazione. Sicuramente sono state fatte scelte che io non avrei fatto, però il capo è Ciarapica ed è libero di fare le sue scelte. Un esempio? Il fatto di aver lasciato incompiute alcune opere».

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Maika Gabellieri con Matteo Salvini prima delle Regionali 2020

Con la Lega invece, cosa non ha funzionato?
Con la Lega non ha funzionato l’organizzazione cittadina. Io ho lascito in buoni rapporti con i vertici nazionali e regionali, semplicemente non mi trovavano nella gestione locale del partito».

Il suo è un progetto civico, possiamo comunque definirlo di centrodestra? E in generale come definirebbe la sua squadra?
«La mia squadra è sicuramente di centrodestra ma non solo, siamo riusciti a coinvolgere anche persone lontano da logiche di partito. Quando si parla di amministrative si parla di persone, di capacità. Quindi sicuramente abbiamo un’impronta di centrodestra, ma raccogliamo un bacino di elettori molto più ampio».

Immaginiamo che abbia già iniziato ad ascoltare i cittadini. Quali sono le maggiori esigenze che stanno emergendo?
«Questo è un momento storico particolare, le problematiche sono tante, c’è grande incertezza e paura generale. La pandemia che non è finita, la guerra in corso che minaccia molti ambiti economici della nostra nazione e città, quindi c’è smarrimento. Però nello specifico c’è sempre il problema viabilità, dei servizi, dei quartieri che chiedono maggior attenzione visto che i restyling si sono concentrati soprattutto nelle zone centrali. Si apriranno nuovi scenari ed esigenze da qui a poco, quindi bisogna essere pronti ad affrontare qualsiasi tipo problematica, soprattutto nel sociale».

Tre punti concreti del programma che ritiene prioritari?
«Io sono una persona concreta, mi piace fare e quando penso all’amministrazione della città penso innanzitutto alla macchina amministrativa. Quindi il primo imprinting sarà quello di investire nella macchina amministrativa e concludere quello che non ho potuto concludere. Penso per esempio al potenziamento dell’Ufficio Europa, fondamentale per le grandi opere. Poi sicuramente c’è la messa in sicurezza del porto, al di là dei progetti faraonici che vengono paventati. E semplici cose da risolvere nell’immediato. Nessuno parla dello sport, i nostri impianti richiedono adeguamenti immediati e potrebbero essere anche l’occasione per risolvere uno dei problemi della città: la destagionalizzazione turistica. Lo sport può rappresentare un grande volano per il turismo tutto l’anno, per questo c’è bisogno di adeguare gli impianti affinché possano ospitare competizioni importanti».

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Maika Gabellieri lancia la campagna turistica nell’estate 2020 dopo il lockdown, poco prima di essere cacciata dal sindaco

Sviluppo urbanistico della città: porto, Varco sul mare, zona stadio, area Ceccotti, tanto per fare alcuni esempi. Come intervenire secondo lei? E dal punto di vista del traffico, cosa bisognerebbe fare per migliorare la situazione?
«Quella del traffico è la problematica imminente da risolvere, però la ricettina preelettorale non ce l’ha nessuno. Bisogna essere seri e procedere per step, partendo da uno studio fattivo sulla viabilità. Per quanto riguarda le riqualificazioni, sicuramente bisogna intervenire sul porto, per renderlo un ambiente più gradevole per il cittadino e per il turista. Per il Varco sul mare avevamo iniziato con spazi culturali, penso alla palazzina Lido, questo percorso andrebbe continuato e ottimizzato. Anche la città alta con i suoi contenitori merita interventi immediati. E poi la zona sud che è l’ingresso della città: lo stadio andrebbe riqualificato, potrebbe diventare un polo funzionale per eventi culturali e sportivi. Civitanova non può permettersi di lasciarsi andare e bisogna sfruttare tutti i finanziamenti che potrebbero arrivare».

Lei è stata assessora alla Cultura, nel dare il suo addio alla politica Sergio Marzetti, tra le altre cose, ha detto che vorrebbe vedere i Teatri di Civitanova tornare ai fasti di un tempo e non più succubi dell’Amat. Cosa ne pensa?
«Io ho avuto il grande onore di essere l’assessore alla Cultura, è stato un momento di ricchezza personale e di scoperta magnifica della città. Civitanova ha un potenziale culturale incredibile, però fa difficoltà a mettersi in rete. Il discorso l’avevamo avviato e in parte eravamo anche riusciti ad avere dei risultati, ma bisogna continuare su questa strada. Abbiamo alzato l’asticella,  penso per esempio alla creazione dell’Osservatorio Annibal Caro, abbiamo connesso economia e cultura, ma questo percorso va incentivato. Penso che siamo autonomi e che l’Amat ci è sempre stata di sostegno. Poi è chiaro che bisogna riprogrammare il discorso degli spazi culturali e dei costi».

Rispetto a cinque anni fa, il centrodestra oggi si presenta molto più diviso. Anche Vince Civitanova, la sua ex lista, è praticamente un’altra cosa. Cosa è cambiato? E in generale che giudizio dà di questa campagna elettorale?
«Il centrodestra può sembrare diviso e in un certo senso diciamo che lo è, però sono sicura che proprio grazie alla mentalità del centrodestra, di chi ama il fare, alla fine si riuscirà a trovare una sintesi per il bene della città.  Vince Civitanova nasce come civica di centrodestra,  ha fatto il suo percorso, è stata presente, si è fatta sentire, però ad un certo ha iniziato a perdere pezzi e si è un po’ persa. Anche io vengo da Vince Civitanova, quindi non ho nulla contro, però a volte abbiamo avuto pensieri diversi e distanti. Ad un certo punto si fanno anche scelte diverse quando si prosegue nel binario politico».

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Maika Gabellieri a fianco da assessore al fianco del sindaco Fabrizio Ciarapica

Qualcuno dice che la sua è una coalizione “civetta”, pronta a fare un accordo con uno degli altri candidati, leggi Ciarapica stesso, dopo il ballottaggio o anche prima. Cosa risponde?
«Io sono partita con estrema convinzione nel portare avanti le idee che abbiamo buttato giù con le mie civiche. Però non corro per un discorso mio personale, amo questa città in maniera profonda, tanto che ero chiamata tifosa e non assessore. Solitamente io dialogo, la politica deve essere in grado di fare sintesi e dialogare. Quindi se c’è la possibilità di dialogare e mettere insieme idee io sono disponibile, ma bisogna accettare quello che noi come civici andiamo a proporre. Non so se sia possibile, ci sono tante anime nel centrodestra. Noi siamo puntellati sulla nostra idea di Civitanova e sulla serietà che la città oggi merita a livello di esponenti politici. Si deve pensare al bene della città, perché Civitanova sta vivendo un’occasione fondamentale, io non voglio che Civitanova si perda nella maniera più assoluta, abbiamo visto come si è smarrita col centrosinistra. Bisogna essere visionari e non pensare in termini di personalismo, non a caso il mio spot è: “La mia città, la nostra città”».

 

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