Giulio Silenzi oggi pomeriggio ha tenuto una conferenza stampa per parlare del Consiglio di ieri sera
di Matteo Zallocco
«Ho la convinzione che è stato appositamente tolto l’audio della diretta streaming del Consiglio comunale di ieri sera. Ultimo atto di una delibera di Giunta sulle sale slot giudicata illegittima dal Tar e mai ritirata».
Giulio Silenzi, capogruppo del Pd, dice che la sua è una battaglia di legalità in quella che è da tempo diventata la Las Vegas delle Marche («Civitanova è la prima città per volume di gioco nella nostra regione e parlo di quello legale, poi c’è tanto gioco nascosto che ha rovinato molte famiglie. E siamo gli unici ad avere le sale slot aperte 24 ore su 24»).
Non ha ancora sciolto la riserva sulla sua candidatura («ve lo comunicherò a breve») nella lista dei dem a sostegno della candidata sindaca Mirella Paglialunga. Di sicuro vuole mantenere fino alla fine il ruolo di principale oppositore della Giunta Ciarapica.
A Silenzi va dato atto di essere stato l’unico esponente politico civitanovese ad aver accolto l’appello lanciato la scorsa settimana su Cronache Maceratesi dall’avvocato Giuseppe Bommarito sul problema sociale della cocaina a Civitanova, sul traffico gestito dagli albanesi e il riciclaggio (pubblichiamo in alto il video di un interessante confronto).
Giulio Silenzi durante il Consiglio comunale di ieri sera
L’ex presidente della Provincia ieri ha presentato una mozione per «l’annullamento della delibera di Giunta che stabilisce criteri diversi dalla legge regionale sull’apertura di nuove sale slot» e un’interrogazione «sull’approvazione del nuovo regolamento sale slot che era stato garantito dopo il sollecito dell’ex questore Pignataro».
Al centro il caso della sala slot che doveva sorgere in via Silvio Pellico (leggi l’articolo). «La Richi Planet ora è aperta come Champagne Club, all’inaugurazione il sindaco ha portato anche Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia e il governatore Acquaroli».
Secondo il capogruppo Pd la risposta del sindaco ieri sera è stata fuori tema «adducendo scuse come la pandemia o che il regolamento regionale dovrà essere modificato».
Ma Silenzi punta il dito soprattutto sul presidente del Consiglio comunale Claudio Morresi che definisce «il cane da guardia ringhioso della maggioranza e il maggiordomo di Ciarapica». La vicenda sale slot va avanti da oltre tre anni: «Sono state numerose le volte in cui il punto è stato inserito all’ordine del giorno, sempre all’ultimo punto della discussione, e poi mai trattato fino ad essere definitivamente ritirato. E ieri il presidente Morresi ha superato ogni limite non facendo intervenire nessun consigliere dopo la risposta del sindaco, Ghio ha chiesto di mettere a verbale il diniego del suo intervento e allora il presidente ha detto “vedremo se inserire il dibattitto e il voto all’inizio del prossimo Consiglio”. Si discuteva di una delibera illegittima, di sentenze di tribunali che hanno bocciato gli atti della giunta, di zero contrasto alla ludopatia e al dilagante fenomeno delle slot, di un sindaco che ha tradito tutte le promesse su questo fronte fatte nel suo programma di mandato e fatte all’ex questore Antonio Pignataro. Tutto senza audio, per non far ascoltare la vergogna di un’amministrazione che per cinque anni ha evitato di portare in Consiglio un regolamento comunale di contrasto alla ludopatia lasciando che le società che sul gioco prosperano potessero continuare nella deregulation attuale».
Silenzi è un fiume in piena: «Nessuna preoccupazione per le famiglie che devono affrontare il problema della ludopatia. Premeva solo garantire qualche lobby. Ciarapica ci è riuscito: non ha ritirato la delibera cassata da tre tribunali (due Tar e un Consiglio di Stato) con la quale ha tentato di modificare la legge regionale contro la ludopatia. Quell’atto, complice il segretario generale del Comune e tutta la maggioranza di centrodestra, è ancora lì, in attesa che qualcosa cambi e che possa essere usato per concedere aperture di altre mega slot in città».
Poi sposta il mirino sulle giostre al Varco sul mare: «Una vergogna infinita perché mentre si imbosca il regolamento di contrasto alla ludopatia viene invece fatto di tutto per modificare il regolamento sugli spettacoli viaggianti (votato ieri sera) e concedere di allungare il periodo di attività nella zone più belle della città, lungomare sud e anche il Varco. L’opposizione ha fermato questo scempio. Il Varco è salvo perché la maggioranza ha dovuto capitolare davanti a un emendamento presentato da Stefano Mei e Monia Rossi che preserva il Varco sul mare dal diventare una zona su cui installare campi di giostrai tutto l’anno. Una mossa che ha costretto la maggioranza a fermarsi e ad accettare la limitazione e alla fine a votarla per paura della reazione elettorale. Il tutto senza audio, con una ripresa streaming muta, la degna conclusione di una amministrazione che ha governato senza mai confrontarsi».
Passata in Consiglio anche la lottizzazione Gazzani: «E’ stata votata all’unanimità – conclude Silenzi – Si trattava solo di una trasformazione a fini turistici ma hanno dovuto aspettare 5 anni perché non erano amici della Giunta, mentre in altri casi sono bastate poche settimane. Come nell’ultima vicenda della Conceria Tirrena (leggi l’articolo)».
(nelle foto di Federico De Marco il Consiglio comunale di ieri sera)
Il commento del consigliere Stefano Mei (M5S) dopo il Consiglio comunale
Bisogna chiudere e vietare tutti i giochi dove si scommette denaro, non solo le sale slot.
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MANTENGO ANCORA IL”VIZIO” DI SDEGNARMI. ABBIAMO TUTTI CAPITO CHE CIARAPI’ E’ QUELLO CHE E’. MA ALLORA LE FORZE CHE LO SOSTENGONO SONO SUE COMPLICI O TONTE. UNA MATERIA COME QUELLA DELLA LUDOPATIA. MA CI VUOLE UNO SCIENZIATO A CAPIRE CHE E’ UN BUBBONE DEPRECABILE. E GLI ELETTORI QUESTE COSE LE SANNO?? SE OGGI NON SEI CON L’UCRAINA ALLORA SEI PRO-PUTIN. E ALLORA: SE NON SEI CONTRO LA LUDOPATIA??…. LO SDEGNO DELL’AVVOCATO BOMMARITO: E’ MAI POSSIBILE NON CONDIVIDERLO? A QUESTO PUNTO ANDREI OLTRE CIARAPI’. CI SONO TUTTI I NOMI DI QUELLI CHE MUOVONO I FILI DI QUEL POVERO PUPAZZO.
per togliere la droga, il gioco d’azzardo, le mignotte, l’alcool e il tabacco serve l’educazione e non il proibizionismo. Se recinti il burrone dei suicidi la gente se va ad ammazzà altrove.