di Federica Nardi
«Lunedì rientreremo a scuola e avremo praticamente le classi sempre piene, in barba alle raccomandazioni». A denunciarlo una insegnante delle scuole superiori della provincia di Macerata, che fa emergere un grosso nodo del rientro in classe al 50% previsto per lunedì nelle scuole superiori.
Il governatore Francesco Acquaroli infatti lo ha specificato in tutti i modi: quel 50% di didattica in presenza alle superiori sarebbe stato meglio calcolarlo non sull’intera scuola ma sulle singole classi. Una indicazione molto logica, considerando che l’obiettivo è quello di non contagiarsi nel caso qualcuno fosse sfortunatamente positivo al Coronavirus. Meno si è in classe, migliori sono le condizioni per mantenere le distanze.
Francesco Acquaroli alla firma dell’ordinanza sul rientro in classe alle superiori
Ma alcune scuole della provincia di Macerata hanno deciso di non seguirla, con il risultato che l’insegnante, che preferisce restare anonima, spiega molto chiaramente: «Un conto è avere 12 alunni che riesci a distanziare almeno un paio di metri, un altro averne 24 in una stanza dove non si possono certo tenere le finestre aperte, dato che è gennaio, e dove non si può garantire nemmeno un metro di distanza. Per forza di cose l’aria si satura».
Le scuole che hanno deciso di ignorare la raccomandazione di Acquaroli in provincia di Macerata sono al momento cinque: due a Macerata, una a Civitanova, una a San Severino e una a Recanati. Gli insegnanti che insegnano in queste scuole sono a dir poco arrabbiati, idem i genitori degli alunni. «Una decisione arrivata dall’alto – racconta un’altra insegnante, sempre anonima -, senza nemmeno un collegio docenti per poter decidere insieme cosa fosse meglio per gli insegnanti. Del resto alla dirigenza cosa importa? Non ci stanno mica loro in classe».
Ma qual è stato il problema? Le insegnanti spiegano a Cm che «rientrare al 50% calcolato sulle classi avrebbe comportato un cambiamento degli orari e una maggiore organizzazione che le scuole è evidente che non hanno voglia di affrontare. Nel frattempo però ci sono scuole, come una a Civitanova, che hanno diviso non solo le classi a metà ma anche scegliendo in base alla residenza per non pesare sui trasporti».
Non capisco, sono ignorante in matematica, ma se la percentuale è del 50% del totale alunni della scuola, qualora una classe sia piena al 100% significa che un'altra classe è completamente vuota. Dove vanno gli alunni di quella classe? Comunque le scuole erano state riorganizzate con le distanze. Dov'è il problema? Alle primarie e medie sono a scuola al 100%. Perchè le superiori hanno tutti questi problemi? Anche alla primaria aprono le finestre. Boh?
Stefano Tombesi le classi sono molto più numerose, le superiori non si trovano in tutti i comuni...
Antonella Gamberoni la percentuale è sempre la stessa, però. Se ci sono le distanze minime non vedo il problema. La matematica non è un'opinione.
Il metro tra le rime bucali voluto da alla azzolina. Vuol dire che basta che girano la faccia e il metro magicamente sparisce. In tante scuole il metro di distanza è pura fuffa
Miriam Salvi allora chiudiamo per sempre?
Miriam Salvi infatti. Il metro tra le rime boccali è la distanza ordinaria, mio figlio ha iniziato il liceo quest'anno nella medesima classe dell'anno scorso in 30 alunni. La distanza prevista in origine era due metri. Dopo ferragosto si sono accorti che al 100 per cento di presenza non c'erano spazi nelle scuole...allora hanno ridotto il distanziamento, come nei trasporti. Ridicoli. Ora nella scuola di mio figlio ricominciano al 50% in classe e gli altri seguono da casa alternandosi. Altrimenti è improponibile 5 ore in 31 in una stanza e a ricreazione, per mangiare tolgono ovviamente le mascherine....che fra l'altro a settembre al banco non erano obbligatorie. Gli studi indipendenti hanno evidenziato il sostanziale apporto che ha avuto la scuola nella seconda ondata. Sistemi di purificazione, maggiore distanziamento o percentuali minori di studenti, 50% sui trasporti erano necessari dall'inizio ma il Governo ha dormito. Ora la Regione sembra finalmente stia prendendo provvedimenti indispensabili per la scuola.....speriamo bene.
Stefano Tombesi alle superiori sono più numerose le classi perché il numero degli alunni va in relazione alla cubatura delle aule ...ecco perché il 50%..!!!
Non se ne esce
Tranquilli,la scuola è un posto sicurissimo...
Stessa storia anche nelle altre province marchigiane...
E' chiaro che poter insegnare all'intera classe , l'attività didattica ne guadagna in qualità e in quantità, questo è un vantaggio sia per gli studenti e sia per i docenti. Molte scuole volendo ottimizzare l'attività didattica, rispettando tutti i protocolli ai fini della sicurezza, hanno scelto di lavorare a classi intere calcolando il 50% sull'intero istituto. In genere la scelta è condivisa con il corpo insegnante in sede di collegio dei docenti. Credo che i docenti denuncianti sono la parte perdente delle votazioni. Comunque ai fini della sicurezza e come prima fase del ritorno a scuola non sarebbe sbagliato lavorare con il 50% della classe e il 50% in remoto (non proprio in DAD dato che potrebbero solo assistere alla lezione) , il problema è quanti istituti sono in grado di applicare questa soluzione? Quanti insegnanti sono in grado di lavorare in questa modalità? Quanti attrezzature servono?
Fortuna che Acquaroli aveva esplicitamente detto di calcolare il 50% sulle singole classi. Niente. Non c'è niente da fare.
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L’insegnante anonima, da quello che è scritto, sembrerebbe essere d’accordo con Acquaroli… sbaglio?
…..e qui si vedono le competenze, la sensibilità, la capacità di motivare e coinvolgere, la capacità organizzativa, l’autorevolezza ……insomma il valore della Dirigenza!
I due criteri, selezionare dall’elenco dell’istituto oppure selezionare dagli elenchi delle classi, non sono alla fine così differenti tra loro se gli elenchi sono alfabetici. Nell’uno e nell’altro caso si fa ‘uno sì e uno no’, quindi più o meno anche nel caso dell’elenco unico le
classi si dimezzano bene. Dopo tutto come si dimezza una classe se gli studenti sono in numero dispari.
Giusto, non se ne esce. se immagino un’insegnante che deve seguire metà classe in presenza e l’altra metà a casa, magari che ogni tot si scollega, si addormenta o gioca alla play… il tutto in 50 minuti di lezione…sicuramente tutti in classe ha una resa migliore ma più pericolosa…non se ne esce…