Frontignano fa il pieno di sciatori
anche con gli impianti chiusi
Taglio del nastro al “nuovo” Felycita

USSITA - Inaugurato "Cotto e mangiato", la delocalizzazione dell'hotel distrutto dal sisma. La gioia del titolare Gianfranco Tombini: «E’ lo spirito del lavoro fatto con 52 anni di attività, che mi ha portato a voler ricominciare». Pienone sulle piste anche a Sassotetto e Bolognola

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Sciatori a Frontignano oggi pomeriggio

 

di Monia Orazi

L’ultimo raggio di sole che tinge di un rosa appena accennato la cima del Monte Bove, il custode silenzioso di Ussita, oggi lascia nell’aria un raggio di speranza per un futuro diverso. L’ultimo sabato in giallo di un gennaio avaro di soddisfazioni per la gente del posto, ha riportato sulla neve centinaia e centinaia di persone accorse a Frontignano, a sciare sotto gli impianti da sci fermi sia per colpa del sisma che della burocrazia, a fare il pieno di bianco, di sole e d’azzurro.

frontignano-sci-1-325x244Una giornata limpida e fredda, con gli appassionati della neve che hanno affollato la località sciistica come un giorno festivo, di un inverno qualsiasi prima del sisma. Famiglie con bambini, gruppi di giovani con la tavola da surf, il bob e semplici cerchi in plastica, ciaspolatori imperterriti e fondisti, in tanti si sono pazientemente arrampicati in quota a piedi, per poi ridiscendere, disegnando traiettorie a zig zag sulla neve.

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Taglio del nastro oggi per “Cotto e mangiato”, la delocalizzazione del Felycita

Oggi ad accoglierli, a quattro anni di distanza, hanno trovato gli occhi azzurri, la volontà ferma, la voce chiara ed il sorriso anche se nascosto dalla mascherina, di Gianfranco Tombini, il fondatore e l’anima dell’hotel Felycita, uno dei simboli del turismo invernale di Frontignano, fermato dal sisma. La sua è la storia di chi si sente ancora giovane dentro, pieno di voglia di futuro e se infischia del conto degli anni che si legge sulla carta di identità. Con una cerimonia breve ed improvvisata, il sindaco Silvia Bernardini, l’assessore regionale alla ricostruzione Guido Castelli ed altri amministratori e residenti, hanno tagliato il nastro del bar self service “Cotto e mangiato”, a due passi dall’imbarco della seggiovia Le Saliere, ancora ferma per un mancato collaudo, previsto dall’implacabile burocrazia italiana. Un intoppo che oggi non ha fermato i tanti che hanno voluto godere della neve alta circa un metro, sciando sino all’ultimo raggio di sole, quando intorno alle 17,30 è sceso il buio e la temperatura è scesa rapidamente a meno sette. Per Tombini è stato un inizio con il botto, pur se ad entrata contingentata per via del Covid, in tanti hanno voluto assaggiare i piatti preparati con prodotti locali, i dolci fatti a mano dalla moglie, l’immancabile bombardino dopo le sciate ed i buoni sapori della montagna ussitana.

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Gianfranco e Felicita Tombini

A benedire la struttura il parroco monsignor Nello Tranzocchi. Spiega Gianfranco Tombini: «E’ stata una grande sorpresa perché sapevamo di dover fare l’asporto, poi alle nove abbiamo saputo che era un giorno libero. Ci siamo trovati un po’ di sorpresa ma abbiamo affrontato un bel lavoro come speravo e come sarà in futuro, perché Frontignano ha bisogno di un locale come questo. Frontignano è stata la perla dei Sibillini e continuerà un buon risorgimento, una rinascita buona, grazie alle tante persone che vengono a trovarci. Da oggi siamo in arancione ed andiamo avanti con l’asporto, quando si torna in giallo torneremo a lavorare al tavolo». Ottant’anni tra pochi mesi, Tombini è il simbolo del legame con il territorio e della volontà di ricominciare a quattro anni dal terremoto: «E’ lo spirito del lavoro fatto con 52 anni di attività, che mi ha portato a voler ricominciare. E’ venuto il terremoto sono stato quattro anni a riposo mi ero stufato, è arrivata la terza età dove dicono che bisogna ricominciare a lavorare. Questo per noi è un nuovo inizio, con la speranza veramente di lavorare a lungo». Non solo, a primavera partiranno i lavori per far tornare pienamente operativo l’hotel Felycita, oggi inagibile, spiega Gianfranco Tombini. «Stiamo aspettando ma questa primavera ritornerà l’hotel Felycita con un paio di anni torniamo a lavorare. Questa primavera inizieranno i lavori per portarlo a termine, ritorneremo a lavorare anche con l’albergo».

frontignano-sci-3-325x244L’assessore Guido Castelli ha avuto parole di elogio per il nuovo inizio della famiglia Tombini, spiegando come siano di esempio per la loro volontà di ricominciare e continuare a lavorare nella loro terra. Ha parlato di nuovo inizio Silvia Bernardini, sindaco di Ussita: «Oggi per Frontignano è stata una giornata importantissima, la tenacia e la voglia di ricominciare di Gianfranco e della sua famiglia sono un esempio per noi tutti. Colpisce al cuore il suo legame con questa terra, il volerci credere e ripartire alla sua età, l’apertura del primo locale a Frontignano rappresenta per noi tutti un segno di forte speranza. E’ stato bellissimo rivedere Frontignano piena di gente, persone che sciano senza che purtroppo gli impianti siano in funzione. L’amministrazione ha potuto fare ben poco, è stata la volontà di Gianfranco Tombini e della sua famiglia a permettere questa ripartenza. La nostra speranza è quella di tornare prima possibile a vedere Frontignano operativa e piena di turisti».

Anche le altre piste della provincia hanno fatto il pieno di visitatori: da Bolognola a Sassotetto in tanti hanno scelto di passare l’ultimo giorno di “zona gialla” sulla neve. 

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Tanti visitatori a Sassotetto

Le Marche in giallo e “il bianco” va a ruba: pienone in montagna (Foto)

 



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