«Focolaio alla casa di riposo,
il personale è dimezzato
Subito l’intervento dell’Esercito»

SAN SEVERINO - L'appello del sindaco Piermattei che torna a chiedere l'aiuto di medici militari, nella struttura ci sono 34 ospiti e 13 tra infermier e oss positivi. In città i casi sono saliti a 116

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La casa di riposo Lazzarelli

 

«Il personale della nostra casa di riposo oggi risulta praticamente dimezzato a causa dell’epidemia da Covid19». Esprime preoccupazione il sindaco di San Severino Rosa Piermattei per il focolaio che è scoppiato alla Lazzarelli. «L’emergenza scattata all’interno della struttura ha tolto il sonno a tutti – confessa il primo cittadino settempedano, che sottolinea – I numeri sono in crescita: abbiamo 34 anziani ospiti positivi. A questi si devono aggiungere 9 operatrici socio sanitarie e 4 infermiere. Le condizioni degli anziani ospiti variano giornalmente, per qualche degente si è reso necessario il trasferito in strutture Covid per non pesare soprattutto sull’organizzazione della struttura che deve fare i conti con l’allestimento dei percorsi sporco puliti. Praticamente per gestire al meglio la situazione si dovrebbe avere il doppio del personale rispetto alla normalità e invece, a causa dei contagi in struttura, oggi il personale è esattamente dimezzato. Al momento – aggiunge il sindaco Piermattei – il servizio Usca dell’Asur ha messo a disposizione un dottore e un infermiere per effettuare tutti i controlli mentre la cooperativa che gestisce il servizio assistenziale si sta adoperando per sostituire il personale risultato positivo ai tamponi. Alle nostre preoccupazioni relative ai numeri si aggiungono poi le difficoltà che la struttura presenta da un punto di vista architettonico. La nostra casa di riposo è disposta su tre piani e senza personale è impossibile gestirla. Per questo ancora una volta – conclude il primo cittadino di San Severino – sono a richiedere l’immediato intervento di personale dell’Esercito».

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Il sindaco Rosa Piermattei

Intanto i casi in città continuano ad aumentare: sempre Piermattei ha comunicato che si è arrivati a 116 positivi e 50 persone in isolamento fiduciario. «Da domenica – ricorda il primo cittadino – le Marche sono finite in “area arancione” quindi in una zona con restrizioni più rigide rispetto a quella gialla ma più lievi di quella rossa. In particolare le nuove restrizioni prevedono divieti di spostamento in entrata e in uscita da un Comune all’altro e da una Regione all’altra, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute o necessità. La raccomandazione è quella di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno anche del proprio Comune. Bar e ristoranti possono solo vendere cibo in modalità esclusivamente da asporto fino alle 22. Per la consegna a domicilio, invece, non ci sono restrizioni. Restano poi in vigore le limitazioni già previste come il divieto di circolazione dalle 22 alle 5 del mattino, sempre salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Chiusi anche musei e mostre, chiusi i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione della farmacie, delle parafarmacie, dei punti vendita di generi alimentari, delle tabaccherie e delle edicole che si trovano al loro interno. Per le scuole superiori continua la didattica a distanza, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori. La didattica resta in presenza – spiega ancora il sindaco Piermattei – per le scuole dell’infanzia, le scuole elementari e le scuole medie. Chiuse anche le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori. Il trasporto pubblico locale, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico, subirà una riduzione del 50%. Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e nelle tabaccherie. Restano infine chiuse piscine, palestre, teatri, cinema mentre sono aperti i centri sportivi».

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