Leonardo Catena, sindaco di Montecassiano e coordinatore regionale di Base Riformista
Leonardo Catena, sindaco di Montecassiano, due mesi dopo la battaglia vinta contro il coronavirus, lancia la sua disponibilità a correre da consigliere regionale con un lungo post su Facebook. Il suo nome era già tra i papabili, e andrebbe a rappresentare Base riformista (corrente del Pd) nella rosa dei candidati consiglieri.
«Sono iscritto al Pd dalla sua nascita. Un partito che aveva suscitato speranze in me e in tanti italiani, speranze che spesso sono state deluse. In un contesto di diffusa rabbia sociale e di antipolitica credere ancora in un impegno serio e non egoistico non è affatto facile – spiega Catena -. Se facessi un calcolo di convenienza personale, dopo il successo alle scorse elezioni comunali (72,3% di consenso), non avrei preso in considerazione queste sollecitazioni. Anche perché milito in un partito che attraversa una fase di difficoltà nei consensi e che è dilaniato da anni di lotte intestine manovrate talvolta da una stanca e asfittica dirigenza che vanifica lo sforzo di tanti dediti e volontari iscritti e la fiducia degli elettori. Questo lo sanno tutti, pure i protagonisti che non si sono emancipati da queste logiche, anche chi lo ha fatto con le buone intenzioni di favorire un cambiamento reale».
Maurizio Mangialardi, candidato governatore del Pd
Ma ora, prosegue Catena «il Pd regionale ha deciso di iniziare un nuovo percorso con un nuovo candidato presidente, il sindaco di Senigallia e presidente Anci Maurizio Mangialardi, in discontinuità con la precedente esperienza e con un nuovo programma che dovrà dare risposta ai bisogni dei marchigiani (sanità, ricostruzione post terremoto, lavoro e imprese di ogni settore produttivo, ambiente, formazione, cultura e turismo, solo per citare alcuni dei temi centrali)».
Insomma, Catena sarebbe disponibile a «rappresentare nella nostra provincia quella discontinuità che il Pd regionale ha promosso con la scelta di Mangialardi – dice -. Vorrei provare a rappresentare, non solo le città più grandi, ma anche quei comuni medio-piccoli che rappresentano il 70% della popolazione maceratese. A mettere a disposizione l’esperienza maturata negli anni di governo del territorio come consigliere comunale prima, come sindaco e consigliere provinciale poi. Il mio entusiasmo e le competenze acquisite in ambito accademico dove da più di dieci anni mi occupo di politiche di welfare come ricercatore (precario) e docente a contratto all’Università di Urbino. Mi piacerebbe mettermi a disposizione per contribuire ad elaborare un progetto per le Marche che tenga conto di una popolazione che invecchia, una regione dove nascono pochi bambini, dove il sistema produttivo si è bloccato e non riesce a ripartire, dove il settore sociale e sanitario va ripensato, una ricostruzione da far partire senza attendere oltre, un ambiente da salvaguardare con scelte strategiche e lungimiranti».
Conclude Catena: «Se avrò il vostro sostegno troverò il coraggio per affrontare anche questa sfida e dare avvio ad un progetto ben più importante delle sorti dei singoli».
Inizia la corsa per Palazzo Raffaello: ecco i papabili consiglieri regionali
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Ma è sicuro che la discontinuità sia cosa buona? Non è meglio la continuità?
Ahimè!!! Discontinuità che gode della proprietà riflessiva.