di Laura Boccanera (foto di Federico De Marco)
Investitura per Francesco Fiordomo durante la visita di Matteo Renzi a Recanati: «Francesco ha sempre messo coraggio, candidato naturale tra i più autorevoli per il consiglio regionale e spero in prospettiva per un incarico nazionale». L’ex presidente del consiglio ha fatto tappa ieri sera a Palazzo Venieri per la presentazione del suo libro “La mossa del cavallo”.
Il leader di Italia Viva ha radunato attorno a sé circa 300 partecipanti provenienti da tutta la provincia: c’erano l’ex rettore Flavio Corradini, i coordinatori provinciali Teresa Lambertucci e Antonello De Lucia, e altri esponenti locali di Italia Viva come Vando Scheggia, Ulderico Orazi, Stefano Cardinali e tra il pubblico anche Domenico Guzzini, presidente di Confindustria Macerata, che a fine serata ha scambiato qualche battuta con l’ex premier sulla situazione delle aziende del territorio. L’occasione formale era la presentazione del libro “La mossa del cavallo”, ma Renzi mette subito le mani avanti: «mi vergogno a parlare di un libro mio nella città di Leopardi». Intervistato da Francesco Fiordomo Renzi tocca vari aspetti del futuro politico del Paese: il nodo delle infrastrutture, la scuola, la cultura e poi torna indietro al referendum, alla “mossa del cavallo” con Salvini, pur non negando una certa difficoltà a governare con il M5s. E poi ovviamente, visto che le regionali sono alle porte, anche di elezioni, del candidato presidente Maurizio Mangialardi (nelle Marche Italia Viva corre con il centrosinistra) e dell’avversario del centrodestra Francesco Acquaroli.
Ma è per l’altro Francesco che Renzi ha fatto tappa a Recanati, Fiordomo. I due sono affiatati e ricordano l’origine della propria amicizia: «quando ho conosciuto Matteo ero sindaco e lui presidente del consiglio – ricorda Fiordomo -e avevamo in mente un rilancio di Recanati, per incidere davvero nella vita della comunità. Renzi mi ha ascoltato, ha valutato i progetti e oggi abbiamo rilanciato Recanati con il recupero della torre del borgo, abbiamo rinvigorito il colle dell’Infinito e oggi l’Orto è un gioiello visitabile e lunedì inizieremo i lavori per il consolidamento del versante».
Renzi, dal suo assurge il modello Recanati a città del futuro: «chi viene a Recanati non viene a vedere un cimelio, un museo o una storia ma il futuro possibile del Paese che tiene insieme poesia e cultura e dove c’è ancora spazio per la meraviglia. Questo è il senso della vita sennò diventiamo tutti cibo per algoritmi. Recanati serve per dire che la vita ha senso per le relazioni che abbiamo e per le scelte che facciamo. Il rilancio di Recanati non è solo dovuto a Leopardi ma è il modello di città che vogliamo per il futuro». Sulle scelte politiche del passato ha messo distanza e consapevolezza e oggi dice: «il referendum nel merito era giusto, ma siamo andati a casa. Però ho preferito andare a casa e provare a modernizzare un paese piuttosto che rimanere fermi. Obama mi ha insegnato che la politica è potere, ma non come sostantivo, come verbo, come capacità di incidere. E allora l’estremismo di sinistra non funziona. Si vince se si è riformisti. Per questo è fondamentale che ci sia una forte area riformista ed è fondamentale anche nelle Marche».
E il rilancio di Italia Viva e la prima prova con le urne passa proprio per le Marche, in particolare da Recanati che ha un nutrito gruppo guidato proprio da Fiordomo, ma Renzi ne ha anche per Acquaroli: «Qui la destra candida uno che è andato alla cena della marcia su Roma (il riferimento è all’ormai nota cena di Acquasanta dello scorso anno, ndr). Si deve vergognare. Uno che fa una cosa del genere. Ma per vincere vicino a Mangialardi serve una forza capace di prendere i voti degli indecisi border line. Sveliamo un segreto – prosegue – nel gioco democratico prendere i voti non è una parolaccia, è un obiettivo e per prendere i voti bisogna essere attrattivi nel campo riformista. Se riusciamo qui a mettere in campo una squadra riformista Mangialardi vincerà». Sui nomi da impegnare in prima linea come teste di sfondamento ci sono l’ex sindaco di Recanati e l’ex rettore di Unicam Flavio Corradini: «Fiordomo è un generoso e sono certo correrà, poi deciderà lui, io spero che possa giocarsela e spero che corra anche Flavio (Corradini ndr). Francesco è un amico che conosco da 10 anni, è stato un grande sindaco per questo territorio e non ha mai avuto paura, ha sempre messo il coraggio in prima fila e la sua forza ne fa il candidato naturale tra i più autorevoli al consiglio regionale e io spero, in prospettiva, anche un incarico nazionale».
Caro Renzi eri quello che se perdeva il referendum lasciavi la politica lezioni da un ipocrita come te non servono!!
Francesco Varchi pure dibba lo ha detto. E comunque si è dimesso.
Mirta Negri lui è stato coerente almeno!!
Francesco Varchi appunto. Ma la domanda è quanto è che matureremo e smetteremo di fare il tifo da stadio quando si parla di amministrare la res-pubblica?
Mirta Negri con il sosia di mister bean vuole amministrare questa finta repubblica e con il resto della combriccola?..... Buona fortuna e soprattutto sbrigatevi che il paese dei balocchi sta andando a rotoli
Dignani Ivan ecco come volevasi dimostrare. Vi sembra di fare il tifo. Mamma mia
Se viene Renzi stiamo proprio a posto ahha
Perché Renzi non porta la mascherina?
....intanto vende i suoi libri,....bella la politica è .....
La colpa è di chi ancora gli sta appresso
Fiordomo è un bravo amministratore.
Mangialardi perderà è già tutto scritto
Ma che cosa avremo fatto de male x meritarci sti personaggi qua??? Ma c'è ancora chi li vota?
Perché non parla delle cene e degli imbrogli di suo padre, dato che, da quando è al Governo con il M5S non se ne parla più. Quelli che dovevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno ed il rottamatore. Andate a casa.
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…forse invece, lui ha nostalgia del comunismo, chissà!? gv
I renziani ammucchiati sono una galleria degli orrori.