L’arcivescovo Rocco Pennacchio
Ricominciano le messe con la presenza dei fedeli: da lunedì parte la Fase 2 anche nelle chiese. L’arcivescovo della diocesi di Fermo Rocco Pennacchio (che comprende anche 13 comuni della provincia di Macerata: Civitanova, Corridonia, Gualdo, Loro Piceno, Mogliano, Montecosaro, Monte San Giusto, Monte San Martino, Morrovalle, Penna San Giovanni, Petriolo, Potenza Picena e Sant’Angelo in Pontano) ha scritto una lettera ai fedeli, proprio in vista della riapertura. «Vi invito a considerare il rispetto scrupoloso delle norme indicate per la celebrazione – dice Pennacchio -. All’inizio occorrerà pazienza, disponibilità di cuore e spirito di collaborazione con i volontari che faciliteranno la partecipazione. Probabilmente sarà necessario arrivare in chiesa con un certo anticipo. E, perché no, dare la propria disponibilità al parroco nel fare “servizio d’ordine”. Sono certo che in breve tempo, impareremo a convivere anche con le singolari modalità celebrative della cosiddetta Fase 2». Del futuro, rimarca Pennacchio, non c’è certezza: «L’emergenza sanitaria impone di non fare progetti. Quindi non possiamo sapere se e quando le precauzioni che ci vengono richieste verranno aggiornate. Non sappiamo se potremo assicurare le attività estive nelle stesse modalità degli scorsi anni, né in quali forme riprenderà l’attività pastorale il prossimo autunno».
Menomale.non vedevo l ora...
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…mah, ripartono le messe, molto bene, anche se mi pare che la chiesa, in questi ultimi tempi, non sia…messa molto bene!! gv
Sembrerebbe che i fedeli non siano invitati a rispettare le norme (sarebbe troppo semplice), bensì a ‘considerare’ (sic) il rispetto delle norme. Allora non vale la frase di Gesù ” Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio “?.
Le parole sono pietre.
Secondo me e’ troppo presto x la riaperta su tutto xche’ e’ molto pericoloso xche’ il COVID-19 potrebbe riattivarsi pericolosamente.
Sentiamo molto la mancanza della Comunione. Però è giusto che il nostro Arcivescovo inviti alla prudenza e alla calma.Comportiamoci con spirito di carità, soprattutto per non mettere in difficoltà i nostri sacerdoti in questo faticoso lavoro. Non si potrebbe dare la Comunione in orari diversi da quelli della celebrazione delle messe?
Mi piace aggiungere che dovremo evitare la ressa disturbatrice, a cui si assiste davanti a certi supermercati, causata da stati d’animo esasperati, oppure da arroganza. Soprattutto massima prodenza: non vorremmo che eventuali nuovi casi di infezione fossero poi utilizzati per attaccare la Chiesa e le sua sacre funzioni.
Rapanelli, per capire, quando lei parla della Chiesa intende la comunità dei fedeli oppure la gerarchia ecclesiastica?
la Chiesa è una sola: gerarchia e comunità di popolo.
Per Rapanelli. Così dovrebbe essere, in realtà sembra simile alla DC e alle sue correnti. La Chiesa non è un blocco monolitico.