di Laura Boccanera (foto Federico De Marco)
Iniziati i lavori in spiaggia a Civitanova, nei prossimi giorni compariranno i primi ombrelloni a prova di distanziamento sociale. Per gli operatori balneari è arrivato il tanto atteso protocollo regionale per le norme di sicurezza da osservare per un’estate a prova di Covid. A rendere però meno tranquillo il sonno degli operatori è l’altro protocollo, quello Inail-Istituto superiore della sanità, diffuso ieri e che prevede misure e distanze diverse rispetto al codice elaborato dalla Regione e maggiori oneri sul controllo degli accessi.
«Al momento per noi fa fede il protocollo regionale – spiega Marco Scarpetta responsabile Abat per i concessionari di spiaggia di Civitanova – tra l’altro è un protocollo omologo a quello formulato da Emilia Romagna e Abruzzo. Certo sulla graticola c’è anche quest’altro indirizzo, ma bisognerà capire come il Governo lo recepirà». Le differenze fondamentali stanno sulle distanze (previsti 4,6 metri tra un ombrellone e l’altro e 3 metri tra una fila e l’altra nel protocollo regionale, mentre i metri tra le file aumentano a 5 in quello dell’Inail) e anche sulle condotte per l’accesso: se infatti il protocollo regionale non richiede misure di check in per l’accesso (si parla solo di attenzione al mantenimento del distanziamento sociale) il protocollo Inail prevede scaglionamenti orari con prenotazione obbligatoria e anche percorsi differenziati di ingresso e uscita. «E’ l’ennesima cosa nuova che esce all’ultimo minuto e che crea solo confusione – commenta Scarpetta – già così ci sono molte limitazioni rispetto ad una stagione normale con numerose penalizzazioni per l’utente finale, non rendiamola ancora più complicata».
Le spiagge di Civitanova oggi
Ma in teoria per il bagnante cosa cambia? «Beh cambiano parecchie cose – spiega Scarpetta – al di là della distanza degli ombrelloni e delle strutture come lettini e sdraio non sarà possibile stare sotto lo stesso ombrellone se non si fa parte del medesimo nucleo familiare. Ciascuno di noi sta valutando commercialmente come fare anche perché una volta che un lettino o una sdraio viene utilizzata da un cliente, prima che un altro possa utilizzarla va sanificata con prodotti al cloro. Quindi ad esempio non si potrà prendere un ombrellone in compagnia degli amici come prima. Stiamo inoltre cercando di informatizzare quanto più possibile anche per la ristorazione: i menù dovranno diventare digitali o monouso e gli ordini non dovranno subire passaggi di mano. Ad ogni modo noi rimaniamo col protocollo regionale, è quello che detta le linee guida».
Mara Petrelli, presidente provinciale Abat
«La Regione e il Comune ci sono venuti incontro, abbiamo fatto tanti incontri, tutti proficui. A livello locale si stanno rendendo conto che la situazione economica rischia di diventare peggiore di quella sanitaria – commenta Mara Petrelli presidente Abat provinciale – La stessa accortezza e visione non la vedo invece dal Governo. Questo protocollo dell’Inail è impraticabile. Sono misure improponibili, se dovessero costringerci ad adeguarci significherebbe proprio non farci riaprire. I clienti telefonano per capire come sarà possibile accedere alle spiagge, ma poi prendono tempo, vogliono capire se riconfermare lo stagionale oppure no. Specie chi ha bambini si ritrova con moltissimi divieti. E poi chi controlla? Noi non faremo i vigili, non ci si può sentire in carcere in spiaggia».
Ottimista Gianni Lorenzetti dello chalet La Bussola sul lungomare nord che la prende con filosofia ed ironia e lancia il “tg La Bussola” dove nelle vesti del presidente Conte lancia il decalogo per l’apertura e l’anatema scaramantico “Un corbo a so virus e all’anno bisesto, tanto nojatri apriamo lo stesso”. «Per gli ombrelloni non abbiamo problemi, anzi già negli anni precedenti i nostri erano ad una distanza superiore ai 10 metri previsti e li teniamo a 6 metri. Per le aree gioco invece, visto che la clientela dei bambini ci sta molto a cuore, abbiamo deciso di mantenere aperta la zona gioco recintandola e contingentando l’ingresso per renderla comunque fruibile. Stiamo inoltre lavorando ad una app per accelerare le prenotazioni sugli ombrelloni liberi e su quelli giornalieri, mentre per chi prenota lo stagionale basterà una registrazione iniziale. Poi mi toccherà fare lo sceriffo e verificare chi effettivamente ci sarà sotto gli ombrelloni, l’attenzione sarà alta, ma sarà comunque una stagione non da buttare, io sono ottimista. Oggi e domani aspetteremo che terminino i lavori per il ripascimento e poi inizieremo a livellare la spiaggia pulendola a fondo fino a 4o centimetri sotto la superficie e dalla prossima settimana cominceremo ad attrezzare la spiaggia in attesa del 29 maggio quando potremo cominciare ad accogliere i bagnanti».
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Bisogna rispettare le regole
Io infatti sono per non riaprire. Niente tasse,e dare una bella lezione una volta per tutte. O si fa come dico io,o non lavoro. Io pago io comando.
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Finalmente i pochi che andranno al mare avranno un ombrellone con tanto spazio intorno e in sicurezza !! Spazio che negli anni
e’ andato sempre a diminuire ,accadeva che se spostavi lo sdraio ostruivi il passaggio oppure andavi a finire sotto l’ombrellone del vicino !!
@Marco Bravi
Capirai, con tutte le tasse che pagano gli stabilimenti balneari, con canoni di concessione che per anni sono stati risibili, sai che perdita…