«In questi giorni si è fatta sentire con particolare forza la volontà di molte attività di riaprire il prima possibile. Tutti hanno specificato e premesso la condizione indispensabile della sicurezza. Da una recente indagine, emerge però anche un altro fattore presente nella testa degli imprenditori: il timore della riapertura». Ad affermarlo è la Cna dopo aver condotto un sondaggio su un campione di circa 14mila imprese. «Solo il 13,3% vogliono “ripartire costi quel che costi”, mentre il 45,9% vorrebbe maggiore gradualità e il 20,2% chiede di risolvere prima l’emergenza sanitaria – afferma l’associazione in una nota -. Nelle Marche e nella nostra provincia di Macerata i “cauti” sono proporzionali al minor numero di contagiati; avendo avuto meno casi è più forte la voglia di ripartire in fretta (19,5% Macerata / 14,7% Marche) ma la nostra indole parsimoniosa è pronta a riconoscere anche che “non c’è economia senza salute” (15,9% Macerata / 17,1% Marche) e, soprattutto, che occorre riaprire con gradualità seguendo una programmazione preventivamente comunicata (48,8% Macerata, 46,8% Marche)». Cna sottolinea: «Queste risposte rispecchiamo la consapevolezza in molti imprenditori di esser di fronte ad una crisi epocale che in poco più di due mesi appare già molto più grave di quella del 2009 e che l’annunciata possibile seconda ondata potrebbe far ancor più male della prima. Su tutto la paura, che diventa una “quasi certezza”, che a mancare saranno clienti e volumi di affari pre-Covid (metà delle imprese marchigiane si attendono un calo superiore al 50% rispetto al 2019) – evidenza l’associazione – . Se la frase “non saremo più come prima”, più volte ascoltata in questo periodo, sembra non riguardare il comportamento collettivo degli italiani, in molti imprenditori sta risuonando come un imperativo e già in molti si stanno prodigando con efficacia per riorganizzare la propria offerta di prodotti e servizi. Giungono in questi giorni ai nostri uffici confortanti notizie di successo.
Qualche esercizio commerciale ha rapidamente messo in piedi il servizio di consegna a domicilio, dalla singola fila di pane, alla colazione “cornetto e cappuccino”, fino all’aperitivo take away con vasta gamma di stuzzichini al seguito – prosegue Cna – altri hanno approfittato per compiere passi da gigante nella digitalizzazione della loro impresa, organizzando lo smart working per i propri dipendenti e video conferenze con i clienti. Altri ancora stanno pensando come potranno cambiare le esigenze dei propri clienti; estetiste e acconciatori, per esempio, andranno molto più spesso a domicilio dei loro affezionati clienti, aggirando la paura dell’affollamento nei saloni. La lotta per la sopravvivenza, che è puntualmente scattata come in tutte le crisi, ha prodotto già i suoi cambiamenti in coloro che hanno maggiore consapevolezza e lungimiranza per la propria impresa. Ora come non mai ci si deve ingegnare per reagire alla contrazione dei consumi che inevitabilmente ci sarà. Passata l’emergenza, riaperte le attività, terminati gli aiuti pubblici (che non potranno durare per sempre), i nostri imprenditori sono chiamati ad esplorare nuove soluzioni e nuovi mercati, con rinnovati prodotti e servizi che tengano conto di quanto è successo e del protrarsi degli strascichi della paura del contagio». L’associazione conclude: «Siamo pronti ad assistere le piccole imprese nel compiere questo salto in avanti, i nostri esperti e consulenti sono disponibili a traghettare oltre la crisi gli imprenditori che non vogliono mollare ed arrendersi alla forte corrente delle difficoltà. Nei nostri video appuntamenti, oramai quotidiani, abbiamo già affrontato il tema del finanziamento e dell’autofinanziamento delle imprese, la loro riorganizzazione post-Covid, le opportunità offerte dall’innovazione e dalla tecnologia. Visto il successo di partecipazione proseguiremo ancora per altre settimane con orario fisso alle 18: martedì 12 sul Social Media Marketing, mercoledì 13 sui contributi regionali per le attività produttive, giovedì 14 sul Marketing del passaparola. Invitiamo a seguire i nostri canali social e il sito www.mc.cna.it per restare informati su tutti gli appuntamenti».
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Questa crisi devastante si è innestata in una situazione economica già boccheggiante con la massa dei consumatori in serie difficoltà.La stragrande maggioranza delle nostre imprese per le loro dimensioni non sono state e non sono in grado di confrontarsi con la mondializzazione del processo economico,ma dipendono dal mercato interno.A me pare,perciò,che la chiave di volta per tornare in equilibrio si trovi nella ricostruzione della capacità di spesa della massa dei consumatori domestici,con una revisione profonda della redistribuzione del reddito.Mi stimola lo slogan guadagnare meno,guadagnare tutti ed imparare a spendere il denaro pubblico,meno quello di lavorare meno,lavorare tutti,con relativa riduzione salariale.Reazione energica ed incisiva per non finire nel baratro.