«Coronavirus: procurato allarme a Matelica, così si rischia di alimentare il panico»

COVID-19 - La Lega attacca la giunta Ceriscioli per la comunicazione nell'ordinanza di un caso che è stato smentito dal Comune Il sindaco Baldini scrive al governatore: «Oggi molte aziende hanno telefonato lamentando disdette di incontri da parte di clienti sia nazionali che esteri»

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Paolo Arrigoni

 

«Con la nuova ordinanza emanata dalla Regione Marche, Ceriscioli ha preso un altro abbaglio e si è reso protagonista di procurato allarme presso la comunità di Matelica». Così la Lega sul caso di Coronavirus che era stato segnalato ieri a Matelica ma che riguarda in realtà una persona che risiede nel comune ma non ci vive. Secondo gli esponenti della Lega Marche, il senatore Paolo Arrigoni insieme ai consiglieri regionali Sandro Zaffiri, Luigi Zura Puntaroni, Marzia Malaigia e Mirco Carloni. Gli esponenti della Lega parlano di «irresponsabilità del governatore che per giorni ha abbandonato i sindaci marchigiani, lasciandoli nell’incertezza e costringendoli a prendersi la responsabilità di chiudere scuole e luoghi pubblici, ora raggiunge livelli di farsa. Non solo Ceriscioli non ha comunicato nulla al sindaco di Matelica – che è responsabile della salute pubblica della sua comunità – non rispettando il più elementare principio di sussidiarietà tra istituzioni, ma con l’ordinanza di ieri ha causato degli immotivati disagi alla cittadinanza e danni alle attività economiche del territorio – continuano gli esponenti leghisti -. La presenza di un caso positivo a Matelica è infatti stata smentita al sindaco dal Gores e l’unica segnalazione ricevuta dal dipartimento di prevenzione e Malattie infettive dell’Asur riguarda un isolamento domiciliare volontario». Gli esponenti della Lega continuano: «Come giustamente evidenzia il sindaco Massimo Baldini l’indicazione del numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, in malattie infettive ed in isolamento domiciliare doveva essere specificato nel dettaglio e non genericamente distribuito fra i comuni di residenza. Queste mancanze e il pressappochismo dimostrato dalla giunta regionale non sono più tollerabili, perché rischiano di alimentare dubbi, panico e preoccupazione nella cittadinanza».

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Massimo Baldini sindaco di Matelica

Intanto oggi il sindaco Baldini ha scritto al governatore Luca Ceriscioli. «Siamo consapevoli delle difficolta causate ad ogni livello burocratico ed amministrativo dall’emergenza sanitaria Covid-19, ma ciò non deve causare disagi alla cittadinanza o danni alle attività economiche del territorio» ha detto il sindaco in merito all’ordinanza del 3 marzo della Regione che ha generato «dubbi in merito, panico nella cittadinanza e preoccupazione per le attività economiche; questa mattina molte aziende hanno telefonato lamentando disdette di incontri da parte di clienti sia nazionali che esteri. L’indicazione nell’ordinanza del numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, in malattie infettive ed in isolamento domiciliare doveva essere specificato nel dettaglio e non genericamente distribuito fra i comuni di residenza dei malati. Infatti per Matelica ci è stata fatta solamente una segnalazione da parte del Dipartimento di Prevenzione e Malattie Infettive dell’Asur Marche Area Vasta 3 a firma della dottoressa Franca Laici dove è stato comunicato un isolamento domiciliare fiduciario nella propria abitazione. Pertanto – continua Baldini – si chiede una immediata rettifica dell’ordinanza di cui sopra, dove sia specificato che al momento nella città di Matelica non ci sono casi di cittadini affetti da Covid-19. Almeno che voi non siate in possesso di informazioni di cui questo Ente non è stato informato».

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