Il vescovo Nazzareno Marconi
“Chiediamo scusa come credenti per aver destabilizzato la serenità di un’università, ma il problema è la nostra poca fede”. Ave Maria durante in aula, interviene anche il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi. La vicenda è scoppiata venerdì quando la professoressa Clara Ferranti di Unimc, durante una lezione a palazzo Ugolini, si è fermata e ha chiesto agli studenti di recitare una preghiera per la pace nel mondo (leggi l’articolo). Dopo un post sul web degli studenti di Officina Universitaria che denunciava quanto accaduto, il caso è scoppiato, tanto che anche il rettore Francesco Adornato è intervenuto per censurare il comportamento della docente. “La storia dei 25 secondi di interruzione di una lezione, per dire un’Ave Maria per la pace con la reazione che ha scatenato – commenta ora il vescovo Marconi – ci interroga profondamente come credenti. Gli stessi 25 secondi usati per dire una battuta, cosa che molti docenti fanno spesso, non avrebbero creato problemi. Chi dice almeno 50 Avemarie al giorno, cioè un rosario, tanti, molto più di quelli che vanno a messa la domenica, non capisce tutta questa agitazione. È che a dirne tante di Avemarie si comincia a pensare che valgano poco, che di fatto siano innocue. Che non creino problemi”.
La professoressa Clara Ferranti
Da qui il ringraziamento a quanti, con questa protesta, hanno ricordato la potenza della preghiera. “Grazie perciò di cuore a chi ha protestato – conclude il vescovo – a chi ci ha ricordato che la preghiera è una forza, una potenza che può mettere paura a qualcuno. Grazie a chi crede più di noi credenti che quelle poche parole smuovano i monti e i cuori tanto da sconvolgere la loro vita. Grazie a chi ci ricorda che dire Ave Maria è salutare una donna morta 2000 anni fa credendo che è viva, in grado di pregare per noi e di operare per rendere la nostra vita più buona e vicina a Dio, tanto da aiutarci ad affrontare serenamente la morte. Grazie fratelli non credenti e anticlericali perché ci avete ricordato quali tesori possediamo senza apprezzarne adeguatamente il valore e l’importanza”.
La prof inciampa sull’Ave Maria, bufera sulla preghiera in aula Il rettore: “Chiedo scusa”
Di questi tempi essere cristiani, stà diventando una macchia indelebile! Ma per favore sono questi i problemi dell'Italia. Brava la docente.
Dai tetti non dentro un'università pubblica di uno stato laico
Dio la benedica Eccellenza,e la protegga.
Che un AveMaria scatenasse un putiferio del genere non me lo sarei mai aspettato! Io nella vostra regione x la vicinanza con Loreto ho ritrovato la fede e questa notizia sinceramente mi ha fatto male.Ma come andiamo sbandierando la tolleranza e il rispetto x le altre religioni e poi non possiamo permetterci di dire una dolcissima preghiera?
A casa sua ognuno è libero di fare ciò che vuole. Per lei può essere dolcissima per altri no. E soprattutto in un luogo pubblico e laico.
Niente, proprio non ce la fanno. "Il problema è la nostra poca fede". Ah, quindi il problema è di noi infedeli che ci permettiamo di reclamare la laicità nei luoghi pubblici come sancito dalla legge! Il paragone con una battuta poi è ridicolo, le battute non ledono l'uguaglianza religiosa. Su una cosa ha ragione però: mettete veramente paura. Non con una preghiera, figuriamoci, ma col vizio di voler imporre i vostri riti nei posti che sono di tutti.
Non si tratta di destabilizzare la serenità di un Ateneo...quanto piuttosto della mancanza di rispetto della laicità dello Stato...! Santi numi.
Un grazie al nostro Vescovo per aver fatto sentire la sua voce su un caso che non esiste ma reso volutamente mediatico....
Che un Ave Maria scatenasse tanto rumore è un buon segno.Vuol dire che il nome di Maria, madre di Dio,terrorizza coloro che non hanno in sé il rispetto per la nostra libertà di espressione e di fede.Abbiate pazienza perché tra poco saremo tutti felici nel recitare obbligatoriamente i versi del Corano.
Che risposta stupida. Si chiede solo rispetto delle regole. Siam cresciuti tutti in famiglie cattoliche e personalmente anche se non credo certi gesti mi ricordano l'infanzia e non mi danno assolutamente fastidio. Ho anche suonato in chiesa per anni. Però le regole si rispettano, e le preghiere, così come tante cose che alcuni ritengono importanti, non si fanno a lezione. Se fosse stata una preghiera islamica sareste tutti coi forconi fuori dalla facoltà. Non vi rendete conto di quanto suonate ipocriti nel difendere la Ferranti? Inoltre, l'ha fatto perché l'Aiasm ha chiesto di pregare alle 17.30 contro l'islamizzazione dell'Europa. Nessuna religione dovrebbe essere dominante in europa, pregare affinché una in particolare lo sia è razzismo. E non puoi fare il razzista in ina facoltà di lingue e culture senza conseguenze.
Ma se anche Bergoglio dice che chi non accetta i rifugiati non è un buon cristiano e non dovrebbe nemmeno andare a messa! !! I preti so falsi
Senza parole......
il battesimo fino a prova contraria,non è una scelta che fai.......
Marco Castellani anche a te la preghiera ti ha toccato, per rispondere a me che non ho tirato in mezzo proprio nessuno. Buona serata
no lascia perdere......non ha toccato proprio nulla. hai usato il plurale,non ho detto che eri rivolto a me.Buona serata
Ognuno è libero di credere in quello che vuole, ma la prof. ha sbagliato a voler imporre il proprio credo religioso in un contesto del tutto estraneo ed improprio a questo tipo di esternazioni. Non siamo mica più negli anni 50 o 60 quando la Chiesa aveva ancora il potere di imporre il cattolicesimo alle masse all'epoca ancora in buona parte ignoranti o semianalfabete. La società è cambiata ci sono nuove linee di pensiero. C'è chi dice addirittura che Gesù non sia morto sulla croce e che abbia avuto tre figli da Maddalena e che Maria stessa abbia generato altri figli. Le religioni sono invenzioni ed il cattolicesimo è fra quelle più rimaneggiate pur di far credere alla gente quello che fa più comodo alla gerarchia ecclesiastica
Quindi i musulmani possono fare quello che vogliono, imporre la loro religione, pregare dove gli pare, eliminare i simboli religiosi di uno stato cattolico? Sfiorate il ridicolo.
Non sapevo esistesse una legge che vieta di pregare. Penso sia molto peggio andare in giro nascoste sotto uno straccio di velo piuttosto che recitare una preghiera.
Se in alcuni istituti vengono tolti i crocifissi dalle aule si grida allo scandalo, se in altre recitano l’ave Maria pure... alla fine se po sapè che volete??!
Caro Vescovo, mio padre mi diceva di studiare per non dare a quelli piu' istruiti, il vantaggio di addormentarci con le parole e mettercela nel culo. in molti lo abbiamo fatto, ora sappiamo chi siete e come agite, adesso non ci sono piu' analfabeti e capiamo, sappiamo anche dove andate a parare, non sprecate mai una parola. Siete duri, non ci volete stare. Rassegnatevi. Caro Vescovo, la tua forza è l'ignoranza di quelli che non difendono i valori di uno Stato Sovrano e Laico. Me li immagino i bigotti che dicono che ha ragione Lei, io non me lo sogno, disprezzo la vostra arroganza. Pensi piuttosto ad estradare il Pedofilo che il Canada vuole e che volete processare in Vaticano. Me lo in immagino il Processo in Vaticano, tre o quattro Ave Marie non gliele toglie nessuno.
E' proprio vero quando il diavolo sente un'Ave Maria impazzisce.
È proprio vero che Maria fà tanta paura
Sono un'insegnante, credente, ed ho sempre cercato di veicolare nei miei alunni valori che io ho ricevuto dalla mia educazione cristiana, ma senza etichettarli come tali, perché credo in una scuola laica, rispettosa di tutti i culti, ma succube di nessuno di essi. Per questo non sono d"accordo con il gesto della docente. Si possono invitare i ragazzi a riflettere sui grandi temi, la preghiera sarà poi una iniziativa di ognuno, se vorrà e quando vorrà.
Senza parole
Inopportuno, totalmente.
Ma questi lo sanno cosa significa essere laici? Magari pensano di essere atei?!?
Quanta acredine... Presumo che la maggior parte delle persone presenti siano state battezzate..ma questo è un altro discorso, vero??
per un Ave Maria tutti leoni.. tutti ad invocare le leggi. poi tanto silenzio su altri fatti e comportamenti che ogni giorno ci propongono !
Per noi della Diocesi avere un Vescovo come Lei Nazareno Marconi è un vero dono di Dio! Brava pure la docente! Se c'è la libertà di espressione e di culto perché nascondersi???
Questa è la politica del pd e voi non lo avete capito, preferiscono i musulmani per annientare il cristianesimo e voi li invocate come la salvezza dell' Italia.
Le Marche come sempre facenti parte dello Stato pontificio non potranno mai capire cosa significa essere laici ma si lamentano, sono bigotti e inoltre vanno incontro a dissonanza cognitiva perché usano le bestemmie come congiunzioni!
#io sto con la Prof
Questo vescovo mi piace!!!
Sinceramente credo che rispettare la laicità di uno Stato non implichi rinnegare le proprie origini Cristiane, soprattutto in un momento come questo dove sta avvenendo un'invasione programmata di un popolo completamente estraneo al nostro, con l'aiuto del vostro caro Stato che difendete tanto. Vi disturba così tanto il nome di Gesù e di Maria? Forse il problema risiede nei vostri cuori che non accettano una Fede Viva e Autentica che ha salvato e salva tante vite. Amate un po' di più e giudicate di meno.
Sono cattolica, ma le preghiere vanno recitate in casa, dove non reca disturbo, in chiesa o in altri luoghi religiosi...durante una lezione in un luogo laico...no!!
Ha ragione S. E. il Vescovo, ma la laicità dell'università va conservata e quindi la docente ha sicuramente sbagliato e giustissimo, a mio parere, e' stato il richiamo del rettore. Benissimo avrebbe fatto la docente a far recitare l'Ave Maria alla fine della lezione, a chi avesse voluto e non obbligando tutti, ma solo coloro che l'avessero voluta recitare.
Invece di rompere le scatole per una preghiera preoccupatevi di come stà affondando il nostro paese!
Se la libertà di qualcuno è lesa da una preghiera, be allora invece di pensare ad una laurea andate a lavorare, non perdete altro tempo, soprattutto non lo fate perdere
C’è solo un problema di fondo.....il lavaggio del cervello che vi hanno fatto fin da piccoli con sta religione!
se un Ave Maria da cosi' fastidio allora e' proprio vero che ha una tale potenza spirituale !!!!
Ai miei tempi non esistevano questi problemi la preghiera alla mattina prima d'iniziare le lezioni era normale oggi sembra una bestemmia come si e' capovolto il mondo!!!
Laicità dell'Università: sono d'accordo. Ma allora perché dovrei sopportare le bestemmie di tutti quanti quando invece per una preghiera esce tutto sto casino?
possiamo commentare sino alla fine dei nostri giorni, perchè non facciamo parlare a chi era presente, così ci racconta come realmente sono andate le cose.....chi dice che ha fatto fare un minuto di silenzio, chi li ha fatti pregare.....parlasse chi era presente.....non non c'eravamo, allora sì che possiamo commentare.....con testimonianze certe e se vi fosse anche il filmino sarebbe meglio.....siamo in uno stato libero.....la religione cattolica non è più religione di stato, personalmente se lo era ancora o non più per me è indifferenze, se vi è la croce sul muro o meno, non mi cambia nulla.....ha fatto quello che ha voluto fare, del resto vi era da fare un minuto di silenzio mondiale....lo ha fatto, dopo se è durato di più o di meno con preghiera annessa o meno.....ha dato fastidio a qualcuno, esci dall'aula....quando andavo a scuola io, non era obbligo l'ora di religione, se non ti andava uscivi sul corridoio altrimenti restavi......oppure guardi il soffitto o invii sms, tanto viene usato anche in aula.....è una insegnante preparata, non sò come riesce a districarsi tra ragazzi del primo e terzo anno in contemporanea nella medesima aula, è da ammirare questo e non da notare per il SILENZIO.....ha fatto BENE....sono altri i problemi importanti, non quello dell'insegnante religiosa......chissà in quanti atenei accade.....brava CLARA
Poretti. Vero, non ce la fanno....anche perchè lo stato laico in effetti non è il nostro....siamo ufficialmente una " democrazia imperfetta" in virtù dei patti lateranensi....
Cosa del resto ci si poteva aspettare? Giustificate e tacete azioni ben peggiori di questa... Il solito schifo
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Penso che queste parole possano mettere fine alla polemica. Grazie
Ha fatto male a qualcuno? La preghiera è per chi prega non per chi ascolta.
Il problema non è la preghiera (in quanto tale) o la giustificazione che era stata fatta per “la pace nel Mondo”…
.
E il problema non è nemmeno l’eventuale “fastidio” che possa aver causato a chi crede in una diversa religione, crede poco o non crede affatto…
.
E non è nemmeno il problema aver interrotto la lezione per 5 secondi, un minuto, un minuto e 17 secondi…
.
.
Perchè se fosse uno di quelli esposti sopra, il problema, sarebbe di chiara e facile lettura: la docente ha malseguto e mal interpretato il suo testo sacro, in quanto ha fatto proprio il contrario di quello che si doveva fare… [[[[Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà]]]]
.
.
.
Il problema (fosse anche per 20 secondi o anche solo per 3!!) la docente ha, in orario di lezione, imposto il suo credo religioso in una Università PUBBLICA.
.
Avesse chiesto un minuto DI SILENZIO e di raccoglimento (sempre una operazione scorretta in quanto in orario universitario) già sarebbe stata un’altra cosa…
.
Ma la preghiera cattolica apostolica romana che, indirettamente, è stata imposta a tutti (NON ha detto “a fine lezione chi vuole resta un minuto a pregare”, ha interrotto la lezione che è una cosa sostanzialmente diversa) è una distorta visione della sfera pubblica e di quella privata.
Carissimo Vescovo Marconi, chiedendoLe scusa se non è questo il modo in cui chiamarLa formalmente, ma con ciò ha ricordato a tutti quanti, che uno dei nostri primi precetti da cristiani è LA PROFESSIONE DI FEDE, che non certo può arrestarsi fuori le mura di una Istituzione pubblica, fosse anche l’Università, e anche a rischio di novella persecuzione cristiana come furono i primi martiri della Fede. E con ciò anche ribadendo su quanto Papa Ratzinger ci aveva messo in guardia sul RELATIVISMO.
Dopo duemila anni l’uomo ancora ti invoca, veramente benedetta fra le donne.
Min…però! i più atei, miscredenti, che all’opportuna citano brani del Vangelo…non ce n’è uguali! Vero Don Cerasi? ahahahah
E soprattutto, Tamara, si sono ritirati in buon ordine. Nulla da dire, ad esempio, Andrea Ferroni? Te lo chiedo in amicizia non te la prendere…
Ciao, Marina. Ho letto ora l’articolo. Cosa dovrei dire? Che il Vescovo fa il suo “lavoro” ricordando la potenza della preghiera. In questo articolo non prende una chiarissima posizione sulla questione della laicità dello Stato, anche se citando i pochi secondi di interruzione della lezione, sembra voler sminuire i fatti. Se li sminuisse, direi che la prof ha sbagliato (cose che capitano, tanto che mando a lei tutta la mia solidarietà per i momenti difficili che starà vivendo) e userei più o meno le stesse parole di Gianfranco Cerasi (senza però addentrarmi nelle citazioni evangeliche).
Magari farei anche notare al Vescovo che le proteste non sono venute solo dagli anticlericali e dai non credenti, ma anche da molti cattolici apostolici romani che rispettano senza problemi il principio di laicità dello Stato poiché capiscono che in uno Stato moderno si tratta di un principio di garanzia per tutti, Vescovo compreso.
Per Andreani: quando il vescovo dice ” la nostra poca fede” si riferisce ai cattolici, ai credenti, non agli atei o laici, che sono anzi tirati in ballo solo per ringraziarli per averci dato modo di ricordare ai credenti che forza dirompente , per loro, abbia la preghiera.
Grazie Andrea per la precisazione. Quindi non sei un anticlericale né in ateo ma solo un laico che crede fermamente nel principio della laicità dello stato e nell’ art 7 della costituzione. Prendo atto. Allora useresti le stesse parole sferzanti contro chi ha permesso l’ allestimento di una sala di preghiera islamica dentro l’università di Parma? Conoscendo il tuo rigore, devo presumere di si. Link qui sotto
http://m.ilgiornale.it/news/2017/06/29/apre-la-sala-di-preghiera-islamica-polemiche-contro-luniversita-di-par/1414562/
Che poi quella era solo un’avemmaria convenzionale, ma hanno anche quelle con la testata nucleare.
Forse un po’ di Freud può essere utile:
i dogmi delle religioni: “portano in sé il carattere dei sintomi psicotici, ma al contempo, come fenomeno di massa, sfuggono alla maledizione dell’isolamento” . Il credente non prova disagio per queste illusioni. Non sente il bisogno di ristabilire il senso della realtà. Considera Verità le sue credenze, perchè sa di condividerle col gruppo dei fedeli. Sfugge così al peso dell’isolamento, che è la “maledizione” di ogni altra sintomatologia nevrotica. In questa prospettiva, i rituali religiosi possono costituire un formidabile rifugio per le nevrosi individuali. In uno scritto del 1907, Azioni ossessive e pratiche religiose, Freud afferma: “Certo non sono io il primo a notare la somiglianza delle cosiddette azioni ossessive dei nevrotici con le pratiche mediante le quali il credente attesta la sua devozione religiosa. […] Coloro che eseguono azioni ossessive o cerimoniali appartengono -accanto a quelli che soffrono di pensieri, rappresentazioni, impulsi coatti- a una particolare unità clinica, per la quale abitualmente si usa il termine nevrosi ossessiva”. Come il nevrotico trova consolazione alla sua angoscia nella coazione a ripetere alcuni comportamenti, così il fedele nelle cerimonie religiose. Si tratterebbe appunto di una medesima “unità clinica”. Nella reiterazione ritualistica, il credente sposta e condensa fondamentali istanze pulsionali su un oggetto: il dio che adora. Freud analizza questo investimento psichico, che sta alla base della religione del Dio-padre. E’ questo un dio unico ed onnipotente, di fronte al quale il fedele si sente sempre inadeguato, così come lo era da bambino davanti alla “figura genitoriale”. Ne era dominato e per questo ha tremato. Ma ne ha ricevuto anche amore e protezione. Ha provato laceranti e ambivalenti sentimenti.
Mica è facile non arrivare a capire l’evidente differenza tra il pregare in una sala di preghiera appositamente allestita dentro un’università ed il trasformare a sorpresa un’aula di lezione universitaria, a lezione in corso, in una sala di preghiera. Che direbbe Freud?
Per Giorgi: non so che direbbe quel complessato di Freud, sono di scuola junghiana.Comunque No, per quanto facile non capisco la differenza fra una moschea dentro una università , parma, e una Ave Maria in un’ altra, macerata. Deduco che quindi non avrebbe nulla da ridire se unimc allestisse una cappellina?
La ringrazio sempre per l’ attenzione, immeritata, che mi rivolge. È un onore.
Eppure, Santucci, se per esempio un chirurgo credente, invece d’andare a pregare nella cappella dell’ospedale tra un’operazione e l’altra, si mettesse a pregare tutt’a un tratto mentre opera, sono convinto che anche gli operati credenti capirebbero che c’è qualcosa che non funziona proprio bene.
Per l’allestimento della cappellina Unimc ha il mio nulla-osta.
E va bene, Cerasi , Ferroni, & C., sordi come siete a quanto vi si dice rispetto anche al Papa che va con tutti gli onori dei rettori in visita nelle università pubbliche e senza in quel caso violazione alcuna della laicità dello Stato e degli orari di lezione, allora entriamo nel sodo di un’ora di lezione universitaria all’UNIMC quando la frequentavo io, anche se sono certa nulla è cambiato lì, né in altre università sparse in Italia dove accade ancora lo stesso nel più assoluto silenzio da parte degli studenti e all’insaputa dei magnifici rettori. Ebbene, nessuna denuncia allora, ma più di una volta un vecchio professore, non dico di quale materia, pronunciò le seguenti parole a lezione ” le donne che portano la minigonna eccitano, poi non si lamentino di uno stupro”. E mentre lo diceva, io stessa portavo un tailleur sopra al ginocchio. Rimasi allibita, sconcertata per la sede e per bocca di chi venivano pronunciate simili parole. Un altro, invece, sbavava letteralmente per le più belle studentesse che frequentavano la sua materia e perciò le invitava nel suo ufficio con la scusa di tesi e tesine , poi a seconda del risultato, non sulla materia, elargiva loro pieni voti agli esami. MA OH!” ma davvero in questo contesto che tutti noi conosciamo per averlo frequentato, un’Ave Maria è così tanto deplorevole? Ma andiamo su ,ipocriti, che conoscete bene tale realtà! prime fra tutte le studentesse che si presentano petto in fuori e tutte scosciate agli esami per ottenere un bel 28/30 sul libretto. Ma anche per meno, mooooolto molto meno per non aver mai aperto libro! EEEE… quante ne ho viste e sentite in quelle “aule laiche” …altro che un’Ave Maria!
Bravo Vescovo! Pensavo che Stalin fosse morto, invece rivive tramite il rettorato e l’Officina.
E padre Alberto Maggi? Avete chiesto il parere di padre Alberto Maggi sulla vicenda dell’Avemaria?
Marina, penso che siano due cose molto differenti. Se degli studenti (cattolici o musulmani, buddhisti o pelagiani) riuniti in associazione chiedono uno spazio alla scuola o all’università statali in cui studiano e l’istituto concede la sala, non solo l’istituto non agisce scorrettamente, ma direi addirittura che opera proprio secondo il principio di laicità, che garantisce a tutti la possibilità di esprimere liberamente la propria fede.
.
Tamara, non capisco cosa c’entri il grave malcostume che descrivi con la questione che stiamo dibattendo. Sembra benaltrismo. E comunque due torti non fanno una ragione.
Andrea Ferroni: c’entra, perchè come tu giustamente dici, trattasi di ” un grave malcostume”. Cosa per me ben più grave e peggiore, perchè ne va della formazione rispetto ad una preghiera recitata in aula che, se bene non fa, male nemmeno.
Condivido pienamente quanto scritto e argomentato da Pavoni. Anzi, approfitto di quanto lui dice a proposito della preghiera, e della eventuale eziologia “nevrotica”. E’ un tema importante, così importante che mi sento di “spostarlo” impropriamente nel mondo detto “del del lavoro”, e mi scuso per l’invasione barbarica.Mi chiedo: chi mi dice che tante passioni per un lavoro matto e disperatissimo ( e spessissimo malpagato) regganno allo “stress” perché la “liturgia lavorativa” è un “benefico” ( si fa per dire) antiansia? La “ripetizione”, nucleo inossidabile di tante patologie ( da quelle “compulsive, alla coazione a ripetere, etc.)non sono forse, sebbene alla lontana, assimilabili alla preghiera? L’ossessione normativa, la querulomania, non sono segnali di un disagio. Non sono segni di una lingua molto vicina a chi pretende, e giustamente, con la preghiera di trovare ristoro, calma, serenità, adiacenza, silenzio. In ultimo ritengo che il Vescovo, in punta di piedi, sia andato alla sostanza. Allibisco rispetto al chiasso e all’inutile fragore che ha destato la notizia. Ah…” la funesta voce della Gazzette”, scriveva Leopardi.
Però, Santucci, considerata la grande persecuzione in atto, consiglierei d’allestire la cappellina dentro una catacombina.
sì, Garufi, il vescovo è andato alla sostanza e ha detto cose molto illuminanti, la potenza della preghiera non risiede nella sua efficacia (ovviamente le preghiere della professoressa Ferranti non faranno avanzare di una lenticchia la pace) ma nello scatenare l’ira e l’insofferenza dei non credenti, come indemoniati di fronte all’esorciccio- Il vescovo nella sua melliflua astuzia riafferma la superiorità dei credenti sugli atei indemoniati, superiorità che è superiorità di forza perché davanti alla morte il credente ha una speranza laddove l’ateo non può vedere altro che putrefazione, polvere, strazio e orrore- Il fatto è, caro vescovo, che noi siamo atei proprio perché non sopportiamo i prepotenti e il suo aldilà di salvezza o di scudetto, di mira il tuo popolo e di noi vogliam D,io non ci interessa per niente- Noi siamo ginestre, tra Cri,sto e Leopardi preferiamo mille volte Leopardi, perché scriveva meglio e lo ammettete anche voi che D,io è il Verbo-
Leggendo i tanti commenti ho avuto l’impressione di ritrovare la vecchia diatriba Guelfi-Ghibellini. Mi è parso di capire anche, con qualche eccezione, che da entrambe le parti non si sia colto il senso profondo del pensiero del Vescovo. Che era, fermo restando poi il diritto di ognuno a conservare il proprio pensiero, un sincero invito ad una riflessione.
Premesso che l’Università è un luogo laico, a me stupisce il tanto clamore scatenato dal caso in confronto al rumoroso silenzio che per decenni ha invaso gli ambienti universitari di fronte allo stapotere di alcune istituzioni di carattere politico-religioso (Comunione e Liberazione su tutte)che hanno consentito la c.d. parentopoli nell’Università stessa…(figli e parenti di professori che hanno trovato posto sicuro in barba alla meritocrazia)..
E se la professoressa fosse stata di religione islamica e avesse invitato i presenti a rivolgersi verso La Mecca, cosa avremmo detto?
La verità è che, con un po’ di buon senso, sarebbe bastato invitare i presenti a un minuto di raccoglimento: ognuno avrebbe pregato o riflettuto in cuor suo come avrebbe preferito. Ho insegnato per più di trent’anni e in diverse occasioni mi sono comportato così con i miei alunni, invitandoli a riflettere in silenzio su episodi particolarmente coinvolgenti (ricordo,ad esempio, che feci così dopo l’attentato alle torri gemelle).
UN AVE MARIA PER RIPORTARE L’UNIVERSITÀ DI MACERATA AL TERRITORIO E ALLE SUE RADICI.
L’Università di Macerata è una delle risorse più importanti del nostro territorio, tanto più per il fatto che è una delle più antiche del mondo.
E non è un caso che in un’unica provincia ve ne siano 2: Macerata e Camerino.
E non è tantomeno per caso che una Università rappresenta e non una cultura.
Una docente di scienze politiche dice che deve essere laica. La cultura è per definizione , non una parte: .
Il feticcio della rivoluzione francese che da San Just (La legge sui sospetti) fino all’ di Marx, per finire “tu sei Dio, perchè Dio è morto” di Nietzsche ancora agita le coscienze di alcuni docenti di UniMC .
Nel corso degli anni l’Università di Macerata è diventata, per alcuni docenti, il dell’Università di Roma o di altre città, non il luogo della ricerca e del sostegno alla “nostra” realtà.
L’Università di Macerata non è più nostra, non rappresenta più la cultura inclusiva del tutto ma in gran parte il pensiero .
Molti Comuni nelle Marche sono consacrati alla Madonna compresa la città di Macerata. A Reggio Emilia per esempio la città decise di dedicare una statua a Lenin. Anche quello fa parte “del tutto”.
Il Comune di Cingoli ha nel blasone storico, da mille anni, l’immagine della Madre del nostro Dio. E se per la pace nel mondo ci rivolgiamo a lei, piuttosto che alla rivoluzione di Che Guevara, anche noi abbiamo diritto di curare le nostre radici, senza essere intolleranti verso quelle degli altri.
Ciò che non può essere ammessa è appunto l’intolleranza. Che cos’è la laicità se non l’adesione al libero pensiero ?
David Hume ci insegna che non si può passare da “asserti descrittivi ad assetti prescittivi” senza dimostrazione.
Se è vero tutto questo, se queste sono le basi della libera lotta delle idee, allora l’Università di Macerata si pone contro la libertà.
Nel corso della sua lunga storia UniMC ha assunto appunto questo primato: la ricerca della verità attraverso la diversa contrapposizione delle idee e delle visioni.
Questa vicenda ha un sapore molto amaro. Non può essere liquidata come una banalità. Rappresenta un sintomo del profondo malessere che vive il “nostro” Ateneo, per colpa di alcuni docenti intolleranti verso la diversità di pensiero.
Bene ha fatto il Vescovo Marconi a intervenire. Meno bene ha fatto il Rettore a sostenere una tesi improponibile per logica e ragionevolezza. E spero che si possa ravvedere.
Non voglio aggiungere altro, se non l’invito alle componenti istituzionali che rappresentano queste terre a riappropriarsi della “nostra” cultura inclusiva e del nostro Ateneo.
Prima che le sconfitte della storia derivanti dall’arroganza del loro “laicismo” possa distruggere quanto di buono fin’ora è stato realizzato.
Forse è Cavour che ha detto “Libera chiesa in libero stato”.
Ma che fine ha fatto Emanuela Orlandi?
@Stefano Fontana, Francesca De Conno.
Premessa. Come si evince da tanti commenti, anche voi con la vostra testimonianza di insegnanti, vedo non avete compreso l’aspetto principale per cui la docente si è vista travolta. Mi permetto di rammentarvi. Venerdì 13 ottobre in occasione del centenario dell’ultima apparizione della Beata Vergine a Fatima era stata lanciata a livello internazionale, sull’esempio dei polacchi, un’iniziativa di preghiera per le ore 17.30; c’è chi dice “contro la violenza nel mondo e gli integralismi”, c’è chi sostiene in onore del Cuore Immacolato di Maria e contro la disintegrazione dell’Europa cattolica a fronte della scristianizzazione e dell’invasione migratoria. Ecco allora che la docente, trovandosi a quell’ora precisa lì in aula e non altrove, ha fatto quello che si sentiva di fare ed ha invitato gli studenti presenti a farlo, se volevano. Ed è stato questo suo gesto spontaneo, non privo di un certo coraggio, la forza dirompente per cui la preghiera recitata entro quelle mura e in sé ” insignificante” è uscita dall’aula ed ha provocato le più diverse reazioni negative fino all’irritazione e lo sdegno. E ciò , secondo me, il gesto simbolo della docente in quanto cristiana e cattolica ,alle parole di Gesù “non veni pacem mittere, sed gladium (non sono venuto a portare la pace, ma la spada). E soltanto per questo suo piccolo ma fortissimo gesto di testimonianza cristiana la docente per me va ammirata, diversamente dalle vostre testimonianze di insegnanti, credenti o non credenti non interessa, che da come riferite del vostro personale metodo d’ insegnamento vi siete tenuti nel limbo del politicamente corretto col lasciare alunni in età di obbligo scolastico a sé stessi, come cavalli senza briglia. Ed è proprio qui che risiede il bubbone appena scoppiato nell’ateneo maceratese, ed era ora, perché da troppo , troppo tempo, tutti Ponzio Pilato nelle scuole con nessuno che si assuma il ruolo educativo oltre la materia d’insegnamento. Quando sappiamo bene tutti, essendo stati tutti immaturi e inesperti da giovani, che prima da bambini e poi da ragazzi, tutti, hanno bisogno di una guida forte, autorevole, e di valori autentici, che non dico siano solo quelli cristiani, no, purchè veri e resistenti alle intemperie della vita che verrà. Tant’è vero,che mentre nelle scuole ancora si cincischia nel vago del laicismo distante dal suo vero significato per come interpretato da diventare relativismo culturale fino a far perdere la nostra identità per assumerne altre a noi estranee, , e del libertarismo in genere, stiamo assistendo ad un crescendo di giovani italiani che si convertono all’I.slam e persino all’I.sis ( col punto per evitare la moderazione) perchè capace di trasmettere forti punti di riferimento a differenza dei nostri modelli religiosi e civili. C’è da riflettere tutti e non poco come genitori e come insegnanti.
La mia Signora si chiede se l’intervento del Professore Senatore Saltamartini sia stato opera sua o conseguenza di una passeggiata del suo gatto sulla tastiera del pc acceso e io non so cosa risponderle.
Quindi, Giorgi, il danno fatto dalla prof di unimc è paragonabile ad una “assenza” di un chirurgo durante un’operazione? LA considero più scaltro, se ne inventi un’altra:quindi è più grave il “danno” materiale provocato dalla prof ( peculato? ritardo di 25 secondi nello svolgimento del programma? o cos’altro?) o la supposta mancanza di obbedienza al principio di laicità? mettiamoci d’accordo. Andrea Ferroni: non accadrà mai , ma mi appello alla tua onestà intellettuale e ti chiedo se davvero vedresti di buon occhio la concessione di uno spazio confessionale cattolico all’interno di una Università pubblica; e sottolineo cattolico:si o no? e no venirmi fare dei distinguo tipo “si ma se ci fosse anche una sala per i musulmani, una per gli animisti”….rispondetemi, se credete, con onestà e starò zitta, prometto. Mi sbaglierò, ma qui i danni matereiali o laicità dello stato c’entrano poco, sento,invece una certa puzza di ateismo iconoclasta: fateci caso, tutti si appellano a quanti “potrebbero essersi sentiti offesi”, ma non c’è nessuno che abbia dichiarato di essersi sentito offeso in prima persona. Io, invece, Giorgi, mi sento poffesa dalla sua battuta sulle catacombe, sia perchè lì sotto ci sono i resti dei primi cristiani perseguitati, sia perchè i cristiani nel mondo sono davvero perseguitati, oggi, ad esempio in Siria, in nigeria, i copti di egitto… continuo o basta? Basta.
La fondazione del PAM, il Partito dell’Ave Maria, nel commento 27 è uscita fuori assai acrobatica, ma David Hume c’insegna anche che “lo spirito più geniale è prossimo alla follia”.
Caro Vescovo è vero io ho paura dell’AveMaria,del PaterNostro ….. perchè vedo il potente effetto inibitorio che crea in chi crede,io “voglio stare sveglio”.Un cristiano che demonizza l’Islam è come il bue che da del cornuto all’asino.
Appunto, Santucci, c’è chi è perseguitato per davvero.
A me sembra solo che stiate cercando di rigirarvi la frittata.
Tenetevi la foza delle preghiere per conto vostro e riconoscete il fatto che i vostri fanatismi non sono bene accetti in classe.
La fondazione Fai ( filosofi anticlericali iconoclasti) al commento 35 l’ ha invece buttata in tribuna. Modo come un altro per salvarsi. Giorgi, sa fare Meglio!Con stima.
Pur essendo giusto esprimere la propria opinione sull’argomento, qualunque essa sia, dal tenore di qualche commento, credo che qualcuno non abbia ben presente nella vicenda due fondamentali dati oggettivi.
Il primo è che la professoressa non ha imposto ma solo proposto di dire un Ave Maria per la pace, il secondo è che chi ha avuto da ridire (alcuni studenti ed il Rettore), non ha nulla di mussulmano.
Come ho già detto è una questione tutta “cristiana” (o quasi) non mettiamoci di mezzo le moschee, il corano, l’Islam ecc.
In poche parole, dite quello che volete ma attenetevi ai fatti.
Ave Marina.
Marina Santucci: che goduria! sei come un leone, che benchè sazio, ancora capace di mangiarsene dieci di quelli che citi, ché prima o poi, dai e dai, anche questi si intorcineranno nel loro raziocinio-agnostico-pseudointellettualmodernistico , da vecchia retroguardia. Ci vuole tanto fegato per andare contro l’opinione corrente, di massa, ma tanto tanto, soprattutto verso coloro che si sentono depositari di verità assolute ma senza fondamenta alcuna , senza niente di niente, col vuoto assoluto sotto i piedi e nella testa anche se infarcita di citazioni reperibilmente facili senza alcun sforzo ,così,alla bisogna, su qualsiasi motore di ricerca. Di me alcuni dicono che sono insopportabile perchè dico sempre senza veli quello che penso e ho nel cuore ( forse avrò la sindrome di Tourette, bòh, chisseneimporta! se anche fossi di questo ammalata, ringrazio Dio per questo, che è sempre meglio essere parte del gregge). Lo dico con autoironia, naturalmente, conoscendomi bene.
Perciò, Marina, grazie a te di esistere in quanto mia interprete e di tanti tanti altri. Ciao!
“Sono questioni molto complesse. La preghiera è un atto nobile dell’uomo. Non va strumentalizzata, né in un senso né in un altro. Non voglio condannare nessuna delle parti in causa (cioè la professoressa o l’università). Il mio invito è invece, da un lato, di vivere con semplicità spazi e tempi della preghiera, che siano quelli adatti, allo stesso tempo senza però andare ad enfatizzare queste vicende (come una preghiera durante una lezione) che di sicuro non complicano la nostra vita. Occupiamoci piuttosto di discutere e affrontare problemi seri della vita, che sono ben altri. Non certo questi”: parole di mons.Giancarlo Vecerrica,vescovo emerito di Fabriano e Matelica, che si leggono oggi sul Carlino.
Sì, Giorgi, infattamente Hume ci insegna anche che D,io è grande ma Hume non cugghiuna…
E ciò, Pavoni, nonostante che anche le citazioni di Hume siano “reperibilmente facili”.
O facilmente reperibili: e bravo Giorgi…
Quanto vorrei vederti di fronte una seria interrogazione su Hume, senza PC davanti. Non sai quanto!
Specialmente se mi interrogassero sugli “assetti prescittivi” sarei un disastro.
Uhu Uhu …Armando Bruno: che ridere! bravo a dirlo, ma poi se hai un problema di salute, tu o i tuoi cari: dimmi tu a chi, chi, ti raccomandi se non a Dio e alla Madonna? Forse a Budda o Maometto? e daje su, non facimo ride col volè esse emancipati pure essendo nati e cresciuti…a Magerada granne e dintorni!
@Tamara, tuo commento nr.6
Personalmente interrompere la lezione pubblica, fosse pure per 2 secondi, per una preghiera cattolica mi pare errato.
Ma avrei detto lo stesso se la lezione fosse stata interrotta da una richiesta di una preghiera musulmana o ebraica o induista o di una invocazione verso lo Spaghetto Volante.
.
Però tutti questi focosi cattolici che rivendicano come giusto quello che ha fatto la docente ultraclericale sarebbero stati, molto probabilmente, contrari se la preghiera non fosse stata innalzata a Maria.
Allora si sarebbe visto, nella sua forma peggiore, il doppiopesimo bigotto cattolico inalberarsi se qualcuno avesse chiesto di pregare per un altro dio….
Mah, Gianfranco! Ognuno la sua opinione. Per il resto che ti devo dire se non, con risposta fatta, che coi se e coi ma non si fa la storia.
@Aldo Iacobini
Già, il liberale Cavour.
Dal quale, evidentemente, l’ex liberale Luciano Magnalbò non ha preso ispirazione.
Se quelle del vescovo cattolico sono scuse, figuriamoci cos’avrebbe detto se non si fosse “scusato”.
Come se recitare una preghiera durante una lezione universitaria fosse una cosa giusta.
E poi si dice che dobbiamo proteggerci dall’immigrazione dei musulmani perché altrimenti loro “ci imporrebbero” la loro religione e perché nei paesi islamici non c’è separazione fra stato e religione.
PS In molti commenti affiora l’equiparazione tra cristiano e cattolico.
Vorrei far presente che i due termini non sono sinonimi, e che non tutti i cristiani (neanche tutti i cattolici, a giudicare dai commenti) pretendono di usare spazi pubblici, che dovrebbero essere neutri nei confronti delle convinzioni religiose delle persone, per occuparli con le loro, di convinzioni religiose.
Leggere che si vuole salvare la laicità di uno stato che non vale più un c…o, mi sgomenta.
Ma che fine ha fatto Emanuela Orlandi?
E poi, perché papa Ratzinger si è dimesso?
Quante storie per una preghiera…..
ma pensate che al Grande Fratello li buttano fuori per una bestemmia!!!!
Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 6 Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Dalle Beatitudini.
“Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v’insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli.”
(Luca 6,20-23)