Entra nella fase finale il processo di salvataggio che, a novembre dello scorso anno, ha visto nascere dalle ceneri della vecchia Banca Marche il nuovo istituto di credito, tecnicamente un ente-ponte, oggi controllato dal Fondo Unico di Risoluzione sotto la supervisione della Banca d’Italia. Come prevede infatti la disciplina sulla gestione delle crisi bancarie, Via Nazionale – in qualità di gestore del Fondo Unico di Risoluzione – ha di fatto posto sul mercato non solo il nuovo istituto di credito marchigiano ma anche gli altri tre enti-ponte nati dai dissesti di Carife, Popolare dell’Etruria e Carichieti. Banca d’Italia ha pubblicato questa mattina l’invito a manifestare l’interesse per l’acquisto degli enti-ponte, un interesse che potrà concentrarsi sui singoli istituti di credito o sul complesso delle quattro banche. Il bando, emanato per verificare l’esistenza di soggetti interessati all’acquisto, prevede anche la manifestazione di interesse per particolari asset non-core delle quattro banche. Tra questi è elencata anche la Cassa di Risparmio di Loreto la quale potrebbe così sganciarsi dalle sorti di Nbm. Per Banca d’Italia, in ogni caso, costituirà un elemento positivo di valutazione la presentazione di offerte relative a tutti gli enti ponte nel loro complesso, insieme ad offerte che presentino “particolare attenzione agli ambiti territoriali di riferimento” delle quattro banche.
I tempi di questo primo passaggio della procedura di vendita saranno adesso molto rapidi. Le manifestazioni di interesse dovranno pervenire infatti a SoGen – l’advisor scelto per la cessione – entro le 18 del 25 gennaio. Una volta raccolte le disponibilità, ai soggetti interessati ammessi alla successiva fase della procedura di vendita verranno fornite maggiori informazioni sui numeri delle quattro banche in vendita. Scopo, avviare un “processo aperto, trasparente, non discriminatorio e competitivo nei confronti di potenziali acquirenti, a condizioni di mercato, al fine di massimizzare il prezzo di vendita”. Non è un mistero come il presidente dei quattro nuovi istituti, Roberto Nicastro, in questi mesi abbia presentato il dossier e raccolto informale interesse per gli istituti da parte di banche e fondi. e, da quanto si apprende da fonti finanziarie, anche per Carilo. “I pre-sondaggi effettuati in modo propedeutico alla presentazione delle manifestazione di interesse – si legge in un comunicato congiunto delle nuove banche – confermano che i quattro istituti rappresentano un target attraente per i potenziali acquirenti e sono una realtà strategica sul territorio”.
La Nuova Banca delle Marche, lo ricordiamo, è nata il 23 novembre scorso all’avvio della procedura di risoluzione resasi necessaria, in assenza di qualsiasi soluzione di mercato, per superare il dissesto del vecchio istituto di credito e per consentire il proseguire dell’attività precedentemente in capo a Banca Marche. La nuova banca è stata così patrimonializzata con un miliardo di euro dal Fondo unico per risoluzione delle crisi, mentre i crediti in sofferenza sono stati ceduti a una bad bank patrimonializzata sempre con risorse dello stesso Fondo. Se il vecchio istituto è ormai sulla via della liquidazione coatta amministrativa, con Bruno Inzitari nominato da Banca d’Italia in veste di commissario liquidatore, la Nuova Banca Marche ha ereditato tutti gli asset di Banca Marche – ad esclusione appunto delle sofferenze – ed è stata autorizzato da Via Nazionale a svolgere l’attività bancaria. La procedura di vendita avviata oggi si rende necessaria in quanto un ente-ponte è sostanzialmente una banca a termine destinata ad essere ceduta, così come prevedono le norme europee sulla gestione delle crisi bancarie.
NICASTRO INCONTRA GLI AZIONISTI – Si è svolto ieri, alla presenza di Luciano Goffi, un incontro tra il presidente di Nbm, Roberto Nicastro, e i rappresentanti degli azionisti della vecchia Banca Marche, tra cui il presidente dell’associazione Jesina, Bruno Stronati. Nicastro, durante l’incontro, si sarebbe detto disponibile a presentare nelle sedi opportune le istanze dei risparmiatori marchigiani, in buona parte azionisti ed esclusi al momento da qualsiasi forma di possibile ristoro in quanto l’accesso al Fondo di solidarietà varato dal governo Renzi è possibile solo per i possessori di obbligazioni subordinate. Nicastro, venendo alla cessione di Banca Marche, ha specificato che al momento di valutare le offerte non conterà solo il prezzo ma le caratteristiche del compratore e l’interesse per i territori di riferimento.
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Bravo Nicastro,severo,imparziale valutera’ le offerte basandosi su diversi parametri.In base ad essi vogliamo scommettere che tra i tanti?pretendenti a banda marche la scelta ricadra’ su UNIPOL?Ha tutti i requisiti: compagnia di partito,gli e’ stata gia’ regalata la sai fondiaria e tranne accadimenti dell’ultima ora sara’ UNIPOL a papparsi come da programma la nostra banca del territorio.E nell’occasione nel pacco regalo scommettiamo che metteranno anche CARICHITI?Se cosi’ fosse avremo modo tutti di verificare i metodi di UNIPOL per ridurre costi e personale,gli stessi usati dai compagni di partito per depredare azionisti ed obbligazionisti.Il nuovo corso della sinistra e’ questo,rubare ai poveri per dare ai ricchi.Ora unipol o no sta ai truffati di far trovare agli acquirenti un cumulo di macerie e sopratutto tante belle cause che facciano giustizia del piu’ grande esempio di esproprio mondiale,nessuno aveva mai osato tanto ed infatti i risultati in borsa del settore bancario e le contestazioni in atto lo dimostrano.
Riguardo all’incontro tra Nicastro e Stronati ho gia’ detto,trattasi dell’ennesima gita fuori porta con pranzo al sacco pacca sulla spalla,promessina vaga e…tutti a casa.Con Goffi abbiamo gia’ parlato telefonicamente,aspettiamo la prossima presa in giro per poi tornare in letargo.
sbianca marche?
Pubblicato il Bando… Scadenza ore 18 del 25 gennaio… Hanno il coraggio di scrivere “Processo aperto e trasparente…” E chi è che non c’ha due spicci per comprare 4 banche in una settimanella?!?
……… alla fine fu spezzatino.
A parte la follia di accollarsi centinaia di sportelli la cui unica certezza sono i costi, mi chiedo: a chi andranno i soldi della vendita? Tecnicamente non sono degli ex soci? Oppure la cederanno gratis?
Qualcuno può rispondere a DOMIZI? Grazie ( Nardino )
Non credo proprio che Unipol abbia risorse e competenze per un avventura del genere, a mio avviso si sono anche pentiti di aver acquistato sportelli anni fa!
Il ricavo della vendita andrà al fondo interbancario, unico socio attuale di NBM.