BM, via libera
alla commissione d’inchiesta
Nicastro: “La vendita entro l’estate”

VIDEO - L'assemblea legislativa delle Marche ha approvato la risoluzione proposta dalla maggioranza. Ceriscioli è fiducioso: "L'istituto è sano e pronto a sostenere il tessuto produttivo". Il presidente delle 4 banche ha incontrato i sindacati che hanno chiesto di espellere quei dirigenti che le hanno portate sull'orlo del collasso. Anche il premier Matteo Renzi vuole i responsabili: "Chi ha sbagliato paghi ma no a processi show"

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Il presidente Luca Ceriscioli e la consigliera M5s Romina Pergolesi intervengono dopo la seduta dell'assemblea regionale
Il quartier generale di Banca Marche a Fontedamo di Jesi

Il quartier generale di Banca Marche a Fontedamo di Jesi

Banca Marche sospesa tra passato e futuro. In una giornata ricca di dichiarazioni, richieste, prese di posizione e immancabili proteste dei risparmiatori, la politica chiede chiarezza su quanto è accaduto. Da una parte il premier Matteo Renzi ha sottolineato la solidità delle 4 banche (oltre a Nuova Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti) per poi dichiararsi favorevole a una commissione d’inchiesta «ma sul sistema bancario degli ultimi 15 anni». Commissione d’inchiesta auspicata anche dall’assemblea legislativa delle Marche durante il Consiglio di questo pomeriggio. Dall’altra i sindacati che hanno chiesto rassicurazioni sui livelli occupazionali a Roberto Nicastro, presidente delle 4 banche, il quale ha annunciato la vendita prima dell’estate.

Il Consiglio regionale delle Marche

Il Consiglio regionale delle Marche

L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA CHIEDE UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA – La vicenda banca Marche in primo piano nella seduta odierna del Consiglio regionale che ha approvato la proposta di risoluzione del Pd per l’istituzione di una commissione d’inchiesta.
Nel comunicare all’Aula l’evoluzione della vicenda, il presidente Ceriscioli ha messo in evidenza l’impegno continuo a monitorare la situazione. Il governatore ha ricordato che sono circa 40 mila gli azionisti coinvolti, circa 900 gli obbligazionisti. «Di quest’ultimi – ha spiegato Ceriscioli – circa 100 rientrerebbero nel percorso di sostegno delineato dal governo nazionale. La banca ha mantenuto gli impegni sul fronte dell’occupazione e sulla presenza sul territorio. E la nuova Banca Marche, senza più il carico dell’indebitamento, è ora nelle condizioni di sostenere il tessuto produttivo marchigiano».
Il presidente della giunta ha sottolineato, inoltre, l’importante valore dell’istituto di credito per il territorio, evidenziato l’attenzione del governo per chi in seguito al salvataggio della banca è stato fortemente penalizzato e ricordato come nei prossimi mesi verrà avviata la procedura di vendita sul mercato del nuovo istituto di credito. «Un percorso delicatissimo – ha spiegato – perché a seconda dei soggetti che si presenteranno dipenderà anche la fisionomia futura dell’istituto di credito”.

Gianluca Busilacchi

Gianluca Busilacchi

Una proposta di risoluzione per l’istituzione di una commissione di inchiesta sulla vicenda Banca Marche è stata presentata in aula dal capogruppo Pd, Gianluca Busilacchi che ha sottolineato l’importanza di tutelare il risparmio e ridare credibilità al sistema del credito “che sta vivendo in questi ultimi anni – ha spiegato – una mutazione genetica nell’occidente che ha portato le banche anche ad allontanarsi dalla loro missione originale. Su questo tema complesso ho molti dubbi e poche certezze”. Presentate anche dalle opposizioni due risoluzioni sulla vicenda Banca Marche che sono però state respinte al termine di una lunga discussione. Non ha avuto successo neanche la proposta di Busilacchi di unificare le proposte per dare più forza al risultato finale. Si tratta di un primo documento firmato dal gruppo Cinquestelle e un secondo sottoscritto da tutti i consiglieri di minoranza. Nel proseguimento del dibattito, dopo il capogruppo Pd Gianluca Busilacchi, è intervenuto il pentastellato Peppino Giorgini. “Le banche – ha detto – sono quanto di peggio c’è in questo paese, dopo la mafia”. Il consigliere M5S ha ribadito come il salvataggio dell’istituto di credito marchigaino sia stato fatto «sulle spalle di azionisti e obbligazionisti subordinati colpendo i risparmi dei clienti e minando il rapporto di fiducia tra banca e territorio. Alla fine i grandi istituti bancari ci guadagneranno ben tre volte».
Secondo il capogruppo FI, Jessica Marcozzi, «il salvataggio di Banca Marche è un’operazione che non ha precedenti né in Italia né in Europa, che ha gettato nella disperazione numerose famiglie marchigiane, che hanno perso tutti i propri risparmi. Ceriscioli ha giustificato questa operazione dicendo che la banca è un’impresa e dunque soggetta a rischio di impresa. Ma se è vero questo, è altrettanto vero come sia avvenuto l’aumento di capitale sociale nel 2012: la maggior parte sottoscritto da correntisti, famiglie e imprenditori, non volontariamente. Questa è la verità».
Luca Marconi (Udc) ha esposto i motivi della sua scelta di sottoscrivere la risoluzione della maggioranza. «Se la Regione ha delle responsabilità – ha spiegato – è giusto che se le assuma. La Commissione d’inchiesta deve fare chiarezza sui furbetti, e sottolineo, tutti i furbetti». Per il capogruppo leghista Luigi Zura Puntaroni «il concetto di fondo è che il nostro presidente della regione dovrebbe farsi portatore, a Roma, dell’istanze degli azionisti. Quanto sta succedendo è una vergogna, è un’infamia, è veramente troppo”. Nel suo intervento il forzista Piero Celani ha sottolineato come l’ad Goffi abbia fatto rassicuranti affermazioni nei giorni scorsi mentre la protesta fuori dagli sportelli cresceva. Francamente credo che il sistema bancario – ha affermato – abbia fatto una pessima figura. Un pasticcio tutto politico, dove la politica deve ora dare risposte molto serie. Tutti sapevamo che queste banche erano in sofferenza. Dal 2013 erano cominciati i balletti per salvare le banche». Il via libera ha ottenuto 16 voti favorevoli e 11 contrari.

Roberto Nicastro, presidente del Cda della Nuova Banca delle Marche

Roberto Nicastro, presidente del Cda della Nuova Banca delle Marche

NICASTRO: “VENDITA PRIMA DELL’ESTATE”. I SINDACATI:”NO A SPECULAZIONI SULLE SOFFERENZE” – «Le quattro banche salvate dal Governo saranno vendute prima dell’estate». E’ quanto ha detto il presidente, Roberto Nicastro, alle 5 sigle sindacali dei bancari con le quali si è incontrato oggi. “Un incontro positivo e finalizzato all’apertura di un dialogo efficace e proficuo”: questa, secondo quanto si apprende, la valutazione espressa dai vertici delle quattro Good Bank.
Quanto in particolare al livello occupazionale, precisano fonti vicine al dossier, le garanzie vengono dal decreto e dal processo di vendita, perché questo fa sì che si rimanga nell’ambito del Ccnl. In assenza del decreto si sarebbe dovuta affrontare una liquidazione, priva di tutele. Tutte le tutele contrattuali rimangono in vigore.
Quanto invece agli eventuali profili di responsabilità dei dipendenti, aggiungono le stesse fonti, il presidente delle Good Bank si sta adoperando per contenere o azzerare ogni correlato profilo di rischio.

I sindacati hanno letto come positivo l’impegno del presidente a mantenere gli attuali livelli occupazionali delle quattro banche salvate e a garantire il rispetto degli accordi sui piani industriali, ma hanno mostrato sconcerto per le posizioni «vecchie e ottuse» di alcuni ex Commissari e oggi amministratori degli istituti “che vanno in una direzione opposta rispetto a quelle espresse dal presidente Nicastro”. E’ quanto ha espresso il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni commentando l’incontro di oggi durante il quale i sindacati del credito hanno chiesto «che si vigili affinché non ci sia speculazione sulla vendita delle sofferenze delle quattro banche e che ci sia una corretta valutazione del loro valore. Dagli amministratori delegati – ha lamentato Sileoni – non è stata spesa una parola riguardo alla necessità di espellere dalle banche quei dirigenti che hanno portato gli stessi istituti sull’orlo del collasso, come ad esempio la Cassa di risparmio di Chieti. Anzi, il problema è stato completamente rimosso». Il sindacalista ha puntato il dito anche contro il fatto che da parte loro non è stata manifestata alcuna presa di posizione “a tutela dei lavoratori bancari, che hanno venduto prodotti finanziari perché decisi dalla politica aziendale delle vecchie direzioni generali». Infine la Fabi ritiene che la dotazione di 100 milioni di euro del fondo di ristoro per i risparmiatori sia troppo bassa e chiede che vengano stanziate ulteriori risorse

Il premier Matteo Renzi

Il premier Matteo Renzi

RENZI: “CHI HA SBAGLIATO PAGHI, MA NIENTE PROCESSI SHOW”  – «Le quattro banche ora sono solide perché il decreto legge ha avuto un grosso impatto sugli obbligazionisti secondari, che sono qualche centinaio di persone. Voglio che chi ha sbagliato paghi, ci sarà la massima trasparenza anche grazie all’impegno di Cantone». Lo dice il premier Matteo Renzi a Repubblica tv. Per quanto riguarda Monte dei Paschi e Banca Carige, Renzi sottolinea come in questo caso «non sia compito del governo” occuparsene: “Avranno – aggiunge – futuro molto importante”.
Renzi ha chiarito anche i termini di un’eventuale commissione parlamentare sul caso banche. «Io sono a favore della commissione – ha detto – ma se si farà, deve essere una commissione d’inchiesta non su una banca ma sul sistema bancario degli ultimi 15 anni dove sono successe cose nel silenzio della politica che ha fatto finta di non vedere autentici errori del sistema bancario». E ha aggiunto: «Massima trasparenza e discussione nel merito, ma no a processi show».

ASSEMBLEA ADOC PER I RISPARMIATORI – Si svolgerà domani pomeriggio – 13 gennaio – alle 18,30 nella sede Uil di Macerata, in Via Annibali a Piediripa, la seconda delle tre assemblee (la prima oggi pomeriggio a Jesi e la terza ad Ancona, in programma il 20 gennaio presso la sede della Cassa Edile in via Filonzi, 9) rivolte ai risparmiatori – titolari di azioni e/o obbligazioni subordinate – colpiti dal decreto Salva-Banche. Nel corso delle assemblee i risparmiatori saranno aggiornati rispetto alla situazione e alle decisioni dei Governo in merito alle azioni previste, ma verranno anche illustrate le proposte che l’associazione intende intraprendere a tutela dei cittadini che hanno visto i propri risparmi trasformarsi in carta straccia per in un investimento di cui non conoscevano il livello di rischio.

(a.p.)



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