Banca Marche sospesa tra passato e futuro. In una giornata ricca di dichiarazioni, richieste, prese di posizione e immancabili proteste dei risparmiatori, la politica chiede chiarezza su quanto è accaduto. Da una parte il premier Matteo Renzi ha sottolineato la solidità delle 4 banche (oltre a Nuova Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti) per poi dichiararsi favorevole a una commissione d’inchiesta «ma sul sistema bancario degli ultimi 15 anni». Commissione d’inchiesta auspicata anche dall’assemblea legislativa delle Marche durante il Consiglio di questo pomeriggio. Dall’altra i sindacati che hanno chiesto rassicurazioni sui livelli occupazionali a Roberto Nicastro, presidente delle 4 banche, il quale ha annunciato la vendita prima dell’estate.
L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA CHIEDE UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA – La vicenda banca Marche in primo piano nella seduta odierna del Consiglio regionale che ha approvato la proposta di risoluzione del Pd per l’istituzione di una commissione d’inchiesta.
Nel comunicare all’Aula l’evoluzione della vicenda, il presidente Ceriscioli ha messo in evidenza l’impegno continuo a monitorare la situazione. Il governatore ha ricordato che sono circa 40 mila gli azionisti coinvolti, circa 900 gli obbligazionisti. «Di quest’ultimi – ha spiegato Ceriscioli – circa 100 rientrerebbero nel percorso di sostegno delineato dal governo nazionale. La banca ha mantenuto gli impegni sul fronte dell’occupazione e sulla presenza sul territorio. E la nuova Banca Marche, senza più il carico dell’indebitamento, è ora nelle condizioni di sostenere il tessuto produttivo marchigiano».
Il presidente della giunta ha sottolineato, inoltre, l’importante valore dell’istituto di credito per il territorio, evidenziato l’attenzione del governo per chi in seguito al salvataggio della banca è stato fortemente penalizzato e ricordato come nei prossimi mesi verrà avviata la procedura di vendita sul mercato del nuovo istituto di credito. «Un percorso delicatissimo – ha spiegato – perché a seconda dei soggetti che si presenteranno dipenderà anche la fisionomia futura dell’istituto di credito”.
Una proposta di risoluzione per l’istituzione di una commissione di inchiesta sulla vicenda Banca Marche è stata presentata in aula dal capogruppo Pd, Gianluca Busilacchi che ha sottolineato l’importanza di tutelare il risparmio e ridare credibilità al sistema del credito “che sta vivendo in questi ultimi anni – ha spiegato – una mutazione genetica nell’occidente che ha portato le banche anche ad allontanarsi dalla loro missione originale. Su questo tema complesso ho molti dubbi e poche certezze”. Presentate anche dalle opposizioni due risoluzioni sulla vicenda Banca Marche che sono però state respinte al termine di una lunga discussione. Non ha avuto successo neanche la proposta di Busilacchi di unificare le proposte per dare più forza al risultato finale. Si tratta di un primo documento firmato dal gruppo Cinquestelle e un secondo sottoscritto da tutti i consiglieri di minoranza. Nel proseguimento del dibattito, dopo il capogruppo Pd Gianluca Busilacchi, è intervenuto il pentastellato Peppino Giorgini. “Le banche – ha detto – sono quanto di peggio c’è in questo paese, dopo la mafia”. Il consigliere M5S ha ribadito come il salvataggio dell’istituto di credito marchigaino sia stato fatto «sulle spalle di azionisti e obbligazionisti subordinati colpendo i risparmi dei clienti e minando il rapporto di fiducia tra banca e territorio. Alla fine i grandi istituti bancari ci guadagneranno ben tre volte».
Secondo il capogruppo FI, Jessica Marcozzi, «il salvataggio di Banca Marche è un’operazione che non ha precedenti né in Italia né in Europa, che ha gettato nella disperazione numerose famiglie marchigiane, che hanno perso tutti i propri risparmi. Ceriscioli ha giustificato questa operazione dicendo che la banca è un’impresa e dunque soggetta a rischio di impresa. Ma se è vero questo, è altrettanto vero come sia avvenuto l’aumento di capitale sociale nel 2012: la maggior parte sottoscritto da correntisti, famiglie e imprenditori, non volontariamente. Questa è la verità».
Luca Marconi (Udc) ha esposto i motivi della sua scelta di sottoscrivere la risoluzione della maggioranza. «Se la Regione ha delle responsabilità – ha spiegato – è giusto che se le assuma. La Commissione d’inchiesta deve fare chiarezza sui furbetti, e sottolineo, tutti i furbetti». Per il capogruppo leghista Luigi Zura Puntaroni «il concetto di fondo è che il nostro presidente della regione dovrebbe farsi portatore, a Roma, dell’istanze degli azionisti. Quanto sta succedendo è una vergogna, è un’infamia, è veramente troppo”. Nel suo intervento il forzista Piero Celani ha sottolineato come l’ad Goffi abbia fatto rassicuranti affermazioni nei giorni scorsi mentre la protesta fuori dagli sportelli cresceva. Francamente credo che il sistema bancario – ha affermato – abbia fatto una pessima figura. Un pasticcio tutto politico, dove la politica deve ora dare risposte molto serie. Tutti sapevamo che queste banche erano in sofferenza. Dal 2013 erano cominciati i balletti per salvare le banche». Il via libera ha ottenuto 16 voti favorevoli e 11 contrari.
NICASTRO: “VENDITA PRIMA DELL’ESTATE”. I SINDACATI:”NO A SPECULAZIONI SULLE SOFFERENZE” – «Le quattro banche salvate dal Governo saranno vendute prima dell’estate». E’ quanto ha detto il presidente, Roberto Nicastro, alle 5 sigle sindacali dei bancari con le quali si è incontrato oggi. “Un incontro positivo e finalizzato all’apertura di un dialogo efficace e proficuo”: questa, secondo quanto si apprende, la valutazione espressa dai vertici delle quattro Good Bank.
Quanto in particolare al livello occupazionale, precisano fonti vicine al dossier, le garanzie vengono dal decreto e dal processo di vendita, perché questo fa sì che si rimanga nell’ambito del Ccnl. In assenza del decreto si sarebbe dovuta affrontare una liquidazione, priva di tutele. Tutte le tutele contrattuali rimangono in vigore.
Quanto invece agli eventuali profili di responsabilità dei dipendenti, aggiungono le stesse fonti, il presidente delle Good Bank si sta adoperando per contenere o azzerare ogni correlato profilo di rischio.
I sindacati hanno letto come positivo l’impegno del presidente a mantenere gli attuali livelli occupazionali delle quattro banche salvate e a garantire il rispetto degli accordi sui piani industriali, ma hanno mostrato sconcerto per le posizioni «vecchie e ottuse» di alcuni ex Commissari e oggi amministratori degli istituti “che vanno in una direzione opposta rispetto a quelle espresse dal presidente Nicastro”. E’ quanto ha espresso il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni commentando l’incontro di oggi durante il quale i sindacati del credito hanno chiesto «che si vigili affinché non ci sia speculazione sulla vendita delle sofferenze delle quattro banche e che ci sia una corretta valutazione del loro valore. Dagli amministratori delegati – ha lamentato Sileoni – non è stata spesa una parola riguardo alla necessità di espellere dalle banche quei dirigenti che hanno portato gli stessi istituti sull’orlo del collasso, come ad esempio la Cassa di risparmio di Chieti. Anzi, il problema è stato completamente rimosso». Il sindacalista ha puntato il dito anche contro il fatto che da parte loro non è stata manifestata alcuna presa di posizione “a tutela dei lavoratori bancari, che hanno venduto prodotti finanziari perché decisi dalla politica aziendale delle vecchie direzioni generali». Infine la Fabi ritiene che la dotazione di 100 milioni di euro del fondo di ristoro per i risparmiatori sia troppo bassa e chiede che vengano stanziate ulteriori risorse
RENZI: “CHI HA SBAGLIATO PAGHI, MA NIENTE PROCESSI SHOW” – «Le quattro banche ora sono solide perché il decreto legge ha avuto un grosso impatto sugli obbligazionisti secondari, che sono qualche centinaio di persone. Voglio che chi ha sbagliato paghi, ci sarà la massima trasparenza anche grazie all’impegno di Cantone». Lo dice il premier Matteo Renzi a Repubblica tv. Per quanto riguarda Monte dei Paschi e Banca Carige, Renzi sottolinea come in questo caso «non sia compito del governo” occuparsene: “Avranno – aggiunge – futuro molto importante”.
Renzi ha chiarito anche i termini di un’eventuale commissione parlamentare sul caso banche. «Io sono a favore della commissione – ha detto – ma se si farà, deve essere una commissione d’inchiesta non su una banca ma sul sistema bancario degli ultimi 15 anni dove sono successe cose nel silenzio della politica che ha fatto finta di non vedere autentici errori del sistema bancario». E ha aggiunto: «Massima trasparenza e discussione nel merito, ma no a processi show».
ASSEMBLEA ADOC PER I RISPARMIATORI – Si svolgerà domani pomeriggio – 13 gennaio – alle 18,30 nella sede Uil di Macerata, in Via Annibali a Piediripa, la seconda delle tre assemblee (la prima oggi pomeriggio a Jesi e la terza ad Ancona, in programma il 20 gennaio presso la sede della Cassa Edile in via Filonzi, 9) rivolte ai risparmiatori – titolari di azioni e/o obbligazioni subordinate – colpiti dal decreto Salva-Banche. Nel corso delle assemblee i risparmiatori saranno aggiornati rispetto alla situazione e alle decisioni dei Governo in merito alle azioni previste, ma verranno anche illustrate le proposte che l’associazione intende intraprendere a tutela dei cittadini che hanno visto i propri risparmi trasformarsi in carta straccia per in un investimento di cui non conoscevano il livello di rischio.
(a.p.)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Consiglio a tutti i diretti interessati ( azionisti,obbligazionisti,dipendenti,elettori) di conservare gelosamente questo articolo con le paradisiache dichiarazioni di tutti i migliori rappresentanti della faccia di…bronzo:Renzi,Nicastro,Ceriscioli,sindacati,Busilacchi ed altri politici improvvisamente diventati garantisti.Cosi’ facendo potrete confrontare le varie dichiarazioni( e rassicurazioni ci mancherebbe altro) con quello che realmente accadra’,ovvero che fine faranno la commissione d’inchiesta( e relativi risultati di essa)la risanata,forte e bella nuova banca marche( infatti e’ in svendita ma e’ un dettaglio irrilevante),l’occupazione tutelata,garantita e sbandierata ai quattro venti da Nicastro e sindacati,il triste e misero ristoro,sollievo,vasellina dei 100 milioni anch’esso sbandierato come vessillo di giustizia e tutela dei risparmiatori.In questa occasione manca qualche perla di verita’ e saggezza dell’ormai mitico Goffi il quale pero’ trovera’ certamente nei prossimi giorni l’occasione di rifarsi con nuove rassicurazioni ,ventate di ottimismo senza dimenticare la solidarieta’gia’ espressa nei confronti delle vittime della mattanza.
Riguardo invece a due dichiarazioni specifiche di Renzino e Cerisciolino,il primo che sostiene che gli obbligazionisti colpiti dal decreto sono un centinaio e l’altro che perdendo un’altra buona occasione per tacere dichiara che la banca e’ una impresa e quindi soggetta?? a rischio di…udite udite..di impresa conservare questo articolo potra’ servire per avere valide indicazioni quando andremo a votare.Nel frattempo mentre Crognaletti cerca la nuova residenza di Bianconi,un pulmino per andare sotto la regione ce lo mette a disposizione?Per andare da Renzi non glielo chiediamo perche’ ha dichiarato che il governo con il decreto salva banche ha limitato i danni ed ha lavorato bene( leggere sua intervista).Contento lui…
Nardino, l’articolo si commenta da solo, inutile infierire su Ceriscioli e Renzi. Il primo distruggerà le Marche, il secondo è peggio di Attila. Solo una considerazione, le quattro Banche sono in vendita, va beh, queste sono operazioni di alta finanza al di fuori del mio comprendonio, ma non capisco perché, se è vero, da quando leggo, a Banca Chieti la dirigenza è rimasta quella di prima? Poi sull’articolo si possono fare tutte le valutazioni possibili e impossibili, magari durante una partita a briscola ed un buon bicchiere di vino.
Vendita prima dell’estate, quindi non ci sarà neanche bisogno di ricorrere ad una tecnica di vuccumpraggio su spiagge affollate.
micucci, la svendita è stata imposta per legge per coprire le passività residue delle 4 vecchie banche. i fondi degli azionisti e dei 900 obbligazionisti (e non 100 come dice pinocchio renzi!) non bastano a coprire tutti i buchi.
per non parlare di alcuni prestiti “incagliati”, ossia difficilmente o non più esigibili come quelli che bianconi padre avrebbe, secondo l’indagine della procura di ancona, allegramente elargito alle imprese in cui stranamente, poi, bianconi figlio veniva assunto.
quindi, secondo me, i correntisti e depositanti oltre i 100 mila euro (non sono solo i ricconi, ma anche gli imprenditori che usano la liquidità per pagare gli stipendi dei dipendenti) non sono ancora del tutto fuori pericolo perchè potrebbero essere coinvolti, nella parte che eccede i 100 mila euro, in caso il ricavato della vendita non sia sufficiente.
in questo caso è sufficiente spostare le eccedenze in conto di altra banca.
Qui tutti dibattiamo sulle malefatte degli ex amministratori della BdM e dei politicanti Regionali, intanto il tempo passa e solo qualcuno avrà un parziale rimborso e tutti gli altri a zero. Visto che molto probabilmente a zero rimarremo vogliamo almeno chiudere i conti correnti e altro da questa banca?. Se la cederanno a qualcuno la venderanno vuota. Secondo me è la prima cosa da fare.. per il resto azione legale con tempi di babbo morto!!