Banca Marche, salvataggio in sospeso
La nuova legge ancora ferma al governo

LA VOCE DEI PARLAMENTARI - Irene Manzi e Mario Morgoni premono per la rapida trasmissione alle Camere dei decreti sulla gestione delle crisi per l'approvazione definitiva. La deputata Pd: "L'istituto ha tenuto bene durante il commissariamento, ma ogni giorno di ritardo rischia di ingenerare confusione e preoccupazione". L'onorevole Petrini, già relatore in commissione finanze della direttiva Brrd, promette tempi rapidi. "Contiamo di dare il nostro via libera entro dieci giorni da quando ci verrà sottoposto il testo". Stessa intenzione da parte del senatore Mario Marino: "Porrò i decreti subito all'ordine del giorno"
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direttiva Brrd dell'Unione Europeadi Marco Ricci

Salvataggi bancari, tra cui quello di Banca Marche, tutti in sospeso in attesa dell’approvazione definitiva da parte del governo della legge delega che andrà a disciplinare anche per il nostro paese la direttiva Brrd dell’Unione Europea, direttiva che l’Italia ha recepito solo qualche mese fa con un ritardo macroscopico rispetto a molti altri paesi dell’Unione. Nonostante il Consiglio dei ministri abbia approvato in prima lettura oltre due settimane fa i decreti portati al tavolo dal ministero dell’Economia – uno contenente i nuovi strumenti per le risoluzioni delle crisi, l’altro le necessarie modifiche da apportare al Testo Unico Bancario e al Testo Unico della Finanza – le due leggi non sono ancora state trasmesse alle commissioni finanza di Camera e Senato, passaggio obbligato prima dell’approvazione definitiva da parte del Governo.

Paolo Petrini

Paolo Petrini

Un ritardo poco giustificato, data l’urgenza e la necessità di un quadro normativo stabile di riferimento, che si ripercuote ovviamente non solo sul salvataggio di Banca Marche ma anche su quelli della Cassa di Risparmio di Ferrara e di Banca Etruria, i tre istituti che saranno oggetto dell’intervento da parte del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd). Il Fitd, così come la Banca d’Italia, si trovano infatti ad operare con, da una parte, una legislazione vigente ormai superata dalle direttive europee, dall’altra con la mancata approvazione definitiva del nuovo quadro normativo. Una sorta di limbo che impedisce di fatto di deliberare decisioni in qualche misura già prese, creando un clima di incertezza che non agevola certo le banche in difficoltà, nonostante il reiterato impegno del Fitd a chiudere al più presto i tre dossier prima dell’entrata in vigore del bail-in. Se i tempi possono infatti allungarsi di qualche settimana senza particolari conseguenze per la soluzione finale, il rischio è quello di confondere la clientela delle banche.

«Per quanto ci riguarda – dichiara il deputato fermano del Pd, Paolo Petrini, membro della Commissione finanze della Camera – contiamo di dare il via libera al testo entro dieci giorni da quando il governo ci trasmetterà gli atti, cosa che ci aspettiamo avvenga nei primi giorni di questa settimana». Petrini, che ha ben chiara l’urgenza di portare a compimento l’iter parlamentare dei due testi di legge anche per il loro impatto sui salvataggi in corso, aveva già personalmente seguito la discussione in commissione relativamente all’approvazione della direttiva europea Brrd sui salvataggi bancari e, con ogni probabilità, sarà relatore anche dei due decreti attuativi ancora non trasmessi dal Governo.

intervista

Mauro Maria Marino, presidente della commissione finanze del Senato

Anche alla commissione finanze del Senato si intende procedere con celerità, come ci ha dichiarato questa mattina il presidente Mauro Maria Marino il quale ha confermato la mancata trasmissione dei decreti da parte del Governo. “La materia è complessa e dovremo trattarla in maniera approfondita, anche perché la vigilanza bancaria è un tema importante dell’azione del governo, un tema su cui come commissione abbiamo già fatto diverse analisi – ha detto – Appena avremo a disposizione i testi di legge li inserirò subito all’ordine del giorno, considerando però come questa settimana ci sia in discussione la nota di aggiornamento al Def. Venendo ai salvataggi bancari – ha proseguito Marino  anche in relazione al vuoto normativo che impedisce a Fitd e Banca d’Italia di procedere – il clima di incertezza rischia di creare preoccupazioni nei clienti, questo è evidente. Per quanto riguarda nello specifico Banca Marche – ha concluso il senatore – la situazione ci è già stata segnalata in passato dalla senatrice pesarese Camilla Fabbri.”

Mario Morgoni, senatore del Pd

Mario Morgoni

E dopo la pressione venuta nei giorni scorsi dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, Riccardo Maiarelli, una sollecitazione perché il Governo trasmetta il prima possibile gli atti alle commissioni viene anche dal senatore Mario Morgoni e dall’onorevole Irene Manzi, parlamentari maceratesi al loro primo mandato a Roma. “E’ un fatto strategico per l’intera Regione che Banca Marche possa tornare al più presto alla piena operatività – ci ha dichiarato il senatore Pd – in particolare in un momento in cui l’economia sta ripartendo ed è necessario che gli istituti di credito siano vicini alle famiglie e alle imprese. Banca Marche, da questo punto di vista, può rivestire un ruolo centrale e da parte mia non posso che sollecitare il Governo a trasmettere in tempi rapidi le nuove norme alle commissioni per vederne presto la loro approvazione definitiva”.

Irene Manzi

Irene Manzi

Preoccupata dal clima di incertezza che evidentemente si crea per ogni giorno di ritardo è invece Irene Manzi, la deputata maceratese che già in passato aveva spronato il Governo a prendere in mano la questione Banca Marche (leggi l’articolo). “La banca – spiega l’onorevole del Partito Democratico – ha tenuto molto bene in questi mesi difficili e ormai sono chiare le intenzioni delle autorità preposte nel traghettarla verso la ripatrimonializzazione prima dell’entrata in vigore del bail-in, salvaguardando i clienti e i risparmiatori.  E’ però evidente – ha proseguito – come dopo quasi due anni di commissariamento ogni ritardo possa ingenerare confusione e preoccupazione, una preoccupazione magari immotivata ma comprensibile. Mi auguro dunque che le commissioni possano al più presto discutere i due decreti legge approvati in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, così da permettere a chi di dovere di avere un quadro normativo certo e giungere al più presto alla soluzione della crisi di Banca Marche”.

La sede di Banca Marche a Jesi

La sede di Banca Marche a Jesi

Tutti in attesa dunque, anche il Fondo Interbancario, dell’approvazione delle nuove norme per procedere alla fase finale dei salvataggi in corso, un attesa che a questo punto si prolungherà almeno di un paio di settimane. Per l’istituto marchigiano, adesso, si immagina a breve la proroga da parte del Ministero dell’Economia dei due anni di commissariamento in scadenza nel mese di ottobre, questo non solo per via dei tempi tecnici necessari all’approvazione del piano di salvataggio ma anche all’apertura di un aumento di capitale e all’individuazione della nuova governance che guiderà l’istituto una volta terminato il periodo di amministrazione straordinaria.

 

 

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