di Marco Ricci
Niente archiviazione per gli ex vertici di Banca Marche. L’Ufficio Sanzioni Amministrative della Consob (Usa), conclusa la fase istruttoria del procedimento aperto lo scorso anno in merito alle informazioni fornite al mercato in relazione all’aumento di capitale 2012 e dopo l’analisi delle posizioni difensive, ha accertato la violazione contestata e chiesto alla Commissione l’emissione di sanzioni nei confronti dell’ex direttore generale, Massimo Bianconi, dell’ex presidente Michele Ambrosini, del consiglio di amministrazione in carica fino all’aprile del 2012 e composto da Lauro Costa, Tonino Perini, Giuliano Bianchi, Bruno Brusciotti, Pio Bussolotto, Massimo Cremona, Walter Darini, Eliseo Di Luca, Germano Ercoli, Marcello Gennari, Mario Volpini e degli allora sindaci della banca, Piero Valentini, Franco D’Angelo e Marco Pierluca. L’accusa, come noto, quella di non aver riportato nel prospetto informativo i rilievi sull’istituto di credito contenuti nella lettera del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, lettera giunta in Banca Marche ad inizio gennaio, cioè prima che lo stesso prospetto fosse approvato da Consob e dunque reso pubblico al mercato. Nella stessa circostanza il presidente della banca inviò una lettera agli azionisti in cui veniva prospettata, come scrisse Consob, una situazione dell’istituto particolarmente florida.
Particolarmente gravi, da quanto si legge nella relazione dell’Ufficio Sanzioni di Consob, i comportamenti tenuti nella circostanza dall’ex direttore Bianconi e dall’ex presidente Ambrosini i quali avrebbero agito “per dolo”, a differenza degli altri amministratori le cui responsabilità sarebbero a titolo di colpa, una colpa però “resa più grave nel complesso delle circostanze rappresentate” per il maceratese Lauro Costa, ex vice presidente della Banca, e per Piero Valentini, allora presidente del collegio sindacale.
Visco, nella sua comunicazione del 9 gennaio, aveva tra l’altro parlato per Banca Marche di “scadimento della qualità del portafoglio”, di una “rilevante esposizione ai rischi creditizi e finanziari”, oltre a “elementi di crescente criticità negli assetti di governance” (leggi l’articolo). “Le carenze informative – è scritto nella relazione conclusiva dell’Usa inviata in questi giorni agli ex vertici della banca – concernevano aspetti significativi che si riflettevano su elementi del prospetto (quali fattori di rischio e stima degli utili) essenziali per consentire un consapevole apprezzamento dell’offerta in parola.” Tutti rilievi che, secondo quanto scrisse Consob all’avvio del procedimento sanzionatorio, sarebbero stati taciuti al mercato non per “mera negligenza” quanto “scientemente” occultati proprio in considerazione della loro gravità (leggi l’articolo). Banca Marche, lo ricordiamo, emise nel 2012 circa 212 milioni di nuove azioni per un controvalore complessivo di 180 milioni di euro, con le tre fondazioni principali azioniste e migliaia di risparmiatori marchigiani che sottoscrissero l’offerta.
Gli ex vertici della banca, dopo le modifiche all’iter del procedimento sanzionatorio approvate da Consob il mese scorso per inserire un’ulteriore fase difensiva (leggi l’articolo), avranno ora quarantacinque giorni di tempo per le eventuali controrepliche finali, questo prima che la Commissione emetta il suo verdetto conclusivo, un verdetto che può costare a ogni singolo eventuale sanzionato da cinquemila a cinquecentomila euro. Banca Marche, come prescritto dal Tuf, sarà eventualmente tenuta a rispondere in solido delle multe, così come avvenuto per le recenti sanzioni inflitte a Bianconi e agli altri ex vertici di BM da Banca d’Italia. Sulla vicenda, dopo le segnalazioni di Consob, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per valutare gli eventuali rilievi di carattere penale.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Bingo!! Altre sanzioni,altri costi che alla fine ricadranno su quello che resta della nostra ” banca del territorio”. Ma Consob e Banca d’ Italia dove erano quando i signori citati nell’articolo facevano carne di porco della banca,degli azionisti e dei clienti?Nel frattempo,qualcuno Sto arrivando!’ o ha il coraggio di dire di quanto dovrebbe essere l’aumento di capitale per sistemare i danni dei geni di cui sopra?
Come si chiamava quell’attrezzo in piazza dove venivano incastrati per le mani e la testa i colpevoli di qualcosa? ecco, se colpevoli, messi li un paio di giorni ognuno e le multe gliele abboniamo.
Essendo rimasto solo io e qualche altro ” nostalgico” a commentare i guai di banca marche credo che sia il caso di chiudere qui.Evidentemente gli altri 42998 azionisti se ne sono fatta una ragione,si sono rassegnati e preferiscono commentare numerosi gli schiamazzi del Donoma,le vicessitudini della maceratese ed altri argomenti ameni e leggeri.Se poi una banca che era al 16′ posto delle banche nazionali viene distrutta,dilapidata e con essa i suoi clienti ed azionisti chissenefrega.Tra proroghe di indagini,ricorsi,sanzioni non pagate poco ci manca che dovremo chiedere scusa ai presunti autori del disastro e reintegrarli con tutti gli onori.Se vale per i politici che si dice rispecchiano fedelmente gli elettori,forse gli azionisti si meritavano quella classe dirigente?Chi vivra’ vedra’ ed un caro saluto a Persichetti ed a chi sta dietro questo ridicolo pseudonimo….tana…magari un ultimo commento per svelare la sua identita’ ed a chi e’ legato a doppio filo lo faro’.Un cordiale saluto ed un in bocca al lupo agli azionisti tutti,alle ‘ povere’ fondazioni,agli inquisiti,alle associazioni varie,io mi rassegno a non commentare ma certamente continuero’ a difendere in tutti i modi e sedi opportune i miei interessi( con buona pace degli schiamazzi del Donoma e dei problemi calcistici)Amen
@nardino
Il tuo pensiero è (purtroppo..) condivisibile al 101%!!
x Stefano
ovviamente l’1% ce lo mette la Banca!