Pd Macerata contro Lambertucci:
“Danni elettorali, politici e organizzativi”

PD NEL CAOS - Il direttivo provinciale riunitosi in via straordinaria ha votato un documento quasi unanime che boccia l'ingresso in giunta della segretaria dimissionaria. Nodi ancora aperti per Ceriscioli che domani si presenta in Consiglio regionale. Marcolini dice no all'incarico di consulente
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Teresa Lambertucci e Francesco Comi

Neanche l’ultima ipotesi di giunta regionale mette pace nel Pd. Dopo la quadratura proposta venerdì con Lambertucci,  Marconi e Pieroni a completare il quadro degli ormai ‘stabilizzati’ Bora, Casini e Cesetti, il direttivo provinciale convocato ieri con urgenza dice no all’ingresso nel governo regionale della segretaria dimissionaria della federazione di Macerata.  Il documento votato ieri chiede il rispetto dei criteri assunti, ovvero:  “Cambiamento e no a deroghe,  rappresentanza di tutti i territori,  valorizzazione degli eletti, rappresentanza di genere, competenze e unità del partito. La proposta che è emersa in queste ore contraddice questi temi, divide profondamente il partito reale, umilia la provincia di Macerata. E’ nostro dovere difendere l’ unità della nostra federazione contro i  tentativi di dividerla, difendere la nostra autonomia al pari delle altre federazioni, rivendicare per Macerata la valorizzazione degli eletti come nel resto della regione, respingere proposte nominative  che hanno prodotto danni  elettorali, politici e organizzativi ingenti al nostro territorio e sono stati bocciati dagli elettori.” Il voto quasi unanime che segue è una esplicita sfiducia a Teresa Lambertucci e propone di tornare alla soluzione Sciapichetti. Una partita a scacchi che Luca Ceriscioli deve chiudere in poche ore prima dell’arrivo in aula previsto per domani. Coinvolti anche gli alleati, che senza la Lambertucci sarebbero chiamati di nuovo a indicare la terza donna, a cui il presidente non vuole rinunciare in coerenza con quanto dichiarato. Ma la partita è aperta e queste ultime ore di trattative possono ancora riservare sorprese. A sostegno della ipotesi Lambertucci dopo Morgoni sono intervenuti  i parlamentari Piergiorgio Carrescia e Alessia Morani che avevano lanciato l’appello per Marcolini nel rispetto di un impegno che doveva garantire l’ingresso in giunta ai partecipanti alle primarie. La Morani indica Comi come fomentatore delle divisioni. Pietro Marcolini, a cui nel nuovo assetto era stato offerto un incarico di consulenza, si tira fuori.

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