Roberto Mancini
Fuori dal consiglio, la sinistra fa autocritica per il mancato rinnovamento. Il capolista di Altre Marche a Macerata Roberto Mancini affida il suo commento a Facebook, titolando “Una lezione da cui imparare”: «Per votare una lista come “Le Altre Marche – Sinistra Unita” bisognava essere disposti anzitutto a fare la fatica di impegnarsi a capire in quale tipo di società siamo, quanto siano nocivi il capitalismo globale e la politica che lo asseconda, che cosa possiamo fare per sconfiggere il neoliberismo con lo sviluppo della democrazia. Troppo difficile. Molta gente non ha né strumenti di analisi né tempo di riflettere. Questo è il primo ostacolo che ha pesato sul risultato della lista “Le Altre Marche – Sinistra Unita” e delle liste sorelle nelle altre regioni. Ma l’ostacolo peggiore è stato posto da noi stessi. Perciò servono l’autocritica e la critica. Bisognava lavorare prima e con più forza per trasformare la sinistra regionale e arrivare a proporre una forza politica credibile alle elezioni. La critica va rivolta in particolare a chi, trovandosi a dirigere il processo che ha portato alla nascita della lista, non è stato per niente disposto a promuovere un rinnovamento vero: di persone e di metodo. Il cambiamento autentico comincia da se stessi e dal proprio gruppo politico, non lo si può chiedere agli altri se prima non lo si è sperimentato direttamente.
Alla rassegnazione preferisco la disponibilità a imparare e la gratitudine. Intendo la gratitudine per chi con generosità ha condiviso con me questo impegno dal basso, come semplice cittadino, la gratitudine per chi mi ha dato fiducia con il suo voto e anche la gratitudine per tante persone belle, intense, non rassegnate e persino allegre che ho incontrato durante la campagna elettorale. Per queste persone e per tutti coloro che sono umiliati dal sistema dominante, si deve comunque continuare a esprimere un impegno che prepari il riscatto».
Barbara Cacciolari
Escludendo il Pd, Barbara Cacciolari è stata la più votata della provincia di Macerata ma Forza Italia non ha avuto assegnato il seggio, la candidata analizza a freddo il voto: «Il dato elettorale, quello della provincia di Macerata, è deludente e insoddisfacente ma noi rispettiamo la sovranità popolare, pertanto porgo personalmente gli auguri di un proficuo lavoro al nuovo governatore delle Marche. Spetta a lui trovare le migliori soluzioni per rilanciare l’economia della nostra Regione, ora in gravi difficoltà. Rivolgo 1.917 “grazie” a tutti coloro i quali hanno condiviso il percorso politico a sostegno della mia candidatura, riponendo la loro fiducia in me. Personalmente ho raccolto un grande consenso, segno che il nostro territorio ha l’esigenza di essere rappresentato meglio. La mia mancata elezione è dipesa purtroppo dal crollo del partito nella provincia di Macerata a differenza di altre province. Tuttavia per il mio senso di responsabilità e passione politica ho il dovere di rappresentare chi mi ha votato con lo stesso impegno come se fossi stata eletta. Credere. Costruire. Cambiare. lavorando sul territorio, per il territorio. Il mio impegno continua con voi! Grazie di cuore.»
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Julio Velasco, grande persona oltlre che grande allenatore di volley, disse:
Chi vince festeggia, chi perde spiega!
PS i verbi erano gia’ stati comunicati, aspettiamo il 2018 per gli aggettivi e altro
Per la Sinistra estrema consiglierei di riprendere la lezione del Compagno Berlinguer ancora attuale e tradita dal PD. Restino all’opposizione dura, senza compromessi col PD, come faranno quelli del M5S e della Lega di Salvini. Per Forza Italia, prima si liberano del bunga – bunga e prima potranno trovare una politica autonoma dai vari padri padroni che hanno gestito FI fino alla recente sconfitta. Attenzione che quelli di Salvini, definiti estremisti, razzisti e quant’altro, toccano le corde sensibili della popolazione. Di fronte allo sfascio etico della politica, con i problemi dell’invasione afro-musulmana, non si può reagire dialetticamente, ma si devono usare le parole d’ordine facilmente indicative, come avveniva all’epoca del glorioso PCI.
condivido pienamente il pensiero di Roberto Mancini ed approfitto per ringraziarlo per la sua candidatura e per essersi messo a disposizione di un progetto politico in cui, a prescindere dal risultato, mi riconosco.