Ceriscioli alla prova della giunta
La novità Comi o Giannini?
A Macerata c’erano una volta i renziani

REGIONALI - Il nuovo governatore cerca la difficile quadratura senza smentire le promesse di rinnovamento e di paritaria presenza femminile. Per Macerata in campo anche il segretario regionale e l'ex assessore. I reduci della Leopolda fuori dai giochi
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Ceriscioli con Pietro Marcolini

Luca Ceriscioli con Pietro Marcolini, anche lui tra le ipotesi per la composizione della giunta

 

di Gabriele Censi

Le manovre per la formazione della giunta regionale e le irrisolte contrapposizioni interne del Partito Democratico si intrecciano. Punto di partenza è una solida maggioranza di 15 consiglieri democrat più 2 di Uniti per le Marche e uno dell’Udc ma tra tutti solo due donne, Manuela Bora e Anna Casini.  Per loro è quasi scontato l’ingresso nel governo regionale. Ne serve una terza per mantenere i propositi del 50% al femminile e Ceriscioli la vorrebbe tra gli alleati ma i pretendenti dentro e fuori dal consiglio sono tutti maschi. Oggi il confronto tra il segretario regionale Pd Comi e il neo presidente dovrebbe chiarire gli scenari possibili almeno per il partito di maggioranza. Dalla composizione della giunta a cascata si ricostruiranno poi tutti gli equilibri all’interno del partito con cariche regionali e provinciali. E’ al momento libero il posto da vicesegretario di Ceriscioli e sembra Valerio Lucciarini il candidato naturale. Se poi Francesco Comi completerà la sua lunga navigazione approdando al ruolo di assessore allora per il sindaco di Offida si apre la porta della segreteria.

Giulio Silenzi e Francesco Comi

Giulio Silenzi e Francesco Comi

Macerata, fanalino di coda tra le preferenze degli elettori (Pd al 29,87%), non può alzare la voce e ancora più flebile è quella dei renziani della prima ora che dopo l’elezione di Mario Morgoni al Senato e Teresa Lambertucci alla segreteria provinciale sono stati travolti da scelte più conservative che di rinnovamento. Così cantano vittoria a Civitanova nel feudo di Giulio Silenzi (leggi l’articolo) con l’elezione di Francesco Micucci e la candidatura ad assessore esterno di Sara Giannini per risolvere la questione femminile (ma va ricordato che 5 anni fa erano 7.500 le preferenze che quest’ultima portava in dote al Pd). Canta vittoria l’area di Comi che elegge Angelo Sciapichetti (nonostante anche loro due sommavano nel 2010 oltre 7.500 voti personali). Ma i numeri dicono che i comuni dove le percentuali si avvicinano alle media regionali non sono Civitanova e Macerata (29,8) ma la Recanati  (37,54%) del sindaco Fiordomo con il candidato Alessandro Biagiola e  Morrovalle (35,84%) dove fa il pieno Teresa Lambertucci, terza classificata con oltre 2.200 preferenze complessive. Poi c’è Camerino con la candidata Francesca Magni ma il buon 36,73% della lista pesa poco in termini assoluti. La montagna non sarà rappresentata (se non dall’opposizione del leghista settempedano Zura Puntaroni) nonostante l’assemblea regionale del Pd aveva smentito le indicazioni provinciali per le candidature inserendo Daniele Salvi al posto di Mario Antinori. Una mossa che si è rivelata un assist per i sostenitori di Ceriscioli alle primarie (parliamo di quelli del non voto per la segreteria a cui l’ex sindaco pesarese non potè partecipare) facendo convergere tutti i voti su Micucci. Mentre i renziani si dividevano sulle altre primarie, quelle per la candidatura Marcolini.

Nicola Perfetti

Nicola Perfetti

E così  il risiko tutto interno ha portato anche al comune di Macerata il sindaco Carancini nemico numero uno dei renziani locali ad un passo dalla riconferma (destra “impantanata” permettendo, leggi l’articolo). Eppure solo qualche mese fa Nicola Perfetti era stato indicato come candidato sindaco alle primarie per sostanziare la faccia giovane dei rottamatori (fuori dal consiglio con 94 preferenze) e i banchetti renziani in città cercavano di nascondere alle foto la presenza di Graziano Pambianchi (che poi lancerà l’appello ai cittadini per Pantana, leggi l’articolo).

“C’è voglia di nuovo” ha scritto sui manifesti Luca Ceriscioli, la prima risposta sarà intanto nei nomi degli assessori. Il margine di manovra per il governatore è ampio, non dovrebbero essere troppi i condizionamenti, speriamo che saranno soddisfatti i suoi studenti che lo hanno festeggiato dando la più solida immagine di freschezza ad un ambiente, quello politico, che ha da recuperare credibilità (la metà degli elettori è rimasta a casa).

Ceriscioli festeggiato dai suoi studenti

Ceriscioli festeggiato dai suoi studenti

 



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