Ceriscioli brinda alla vittoria con lo staff
di Sara Santacchi
Le Marche vanno ancora al Pd e alla colazione di centrosinistra con Uniti per le Marche e Popolari Udc. Luca Ceriscioli stravince ed è il nuovo presidente delle Regione diventando il primo sindaco a sedere sulla poltrona di governatore. Il vantaggio decretato fin dalle prima proiezione ha rassicurato Ceriscioli che subito nelle prime dichiarazioni si è intestato la vittoria: «Per la prima volta un sindaco in Regione, con tutta la concretezza che questo mestiere comporta». Il candidato del centro sinistra è, infatti, l’ex primo cittadino di Pesaro e proponendosi come “Il sindaco delle Marche” ha convinto l’elettorato conquistando il 42% dei consensi. Soddisfazione della segreteria del Pd: “Ha vinto il cambiamento. Abbiamo un presidente una maggioranza e un programma. Da domani al lavoro e tutti ci confronteremo e lavoreremo per il bene della comunità marchigiana. Alto astensionismo dovuto alla situazione difficile di questi anni che si traduce in una rottura di fiducia e noi dovremmo recuperarla”. Ai microfoni di Sky Tg24 Ceriscioli, dopo la conferma di aver conquistato l’intero premio di maggioranza (18 seggi su 30), ha detto: «Abbiamo interpretato coerentemente quella che è la linea del Partito Democratico di cambiamento e con la capacità di proporre un nuovo gruppo di dirigenti per affrontare tutto quello che è accaduto e cambiato nella nostra regione. Penso che questo messaggio sia stato colto in maniera positiva, in un momento un po’ in controtendenza per il Pd nazionale, ma ci permetterà di governare meglio la regione portando avanti il programma». Non è mancato un commento sul risultato del grande sconfitto da Gian Mario Spacca: «25 anni di regione ininterrotta sono un’enormità e molti marchigiani non hanno ben visto il cambio di casacca e il messaggio glielo hanno dato, è un segno di ricerca del cambiamento».
Selfie del neo presidente
Riguardo al suo insediamento, poi, afferma subito: «Il nuovo governo delle Marche non avrà vitalizio. Le indennità sono state equiparate a quelle del capoluogo di regione, saranno ridotti gli staff, è ridotto il numero dei consiglieri, un grande sforzo in questa direzione è stato fatto. Saremo rigorosi nell’uso dei soldi pubblici, ma bisogna anche fare i fatti». Secondo nelle preferenze dei marchigiani, il candidato Gianni Maggi del Movimento 5 Stelle, per la prima volta in lizza in Regione ottenendo il 21,87%. A destare tanto clamore quanto stupore il fallimento del progetto Marche 2020-Area Popolare. Il presidente uscente della Regione Gian Mario Spacca è addirittura superato dal candidato Lega-Fratelli d’Italia, Francesco Acquaroli che diventa così il rappresentate del centrodestra marchigiano con un buon 18,85%. Spacca è solo quarto e col 13,8 % dei consensi l’elettorato boccia la decisione e il percorso intrapreso in queste elezioni di candidarsi col centrodestra, dopo i due mandati col Pd. Amareggiato ha lasciato ai social le prime dichiarazioni commentando: «Non resta che prendere atto del risultato delle urne. Il dato elettorale indica che il nostro progetto per le Marche non è entrato nel cuore dei marchigiani, come avremmo sperato. I cittadini sono sovrani e hanno compiuto la loro scelta, che merita rispetto. A Luca Ceriscioli – ha detto – rivolgo i migliori auguri di buon lavoro, nella consapevolezza che il momento che stiamo vivendo è particolarmente complesso e gli richiederà il massimo impegno». Notevole e forse sorprendente l’affermazione del candidato Francesco Acquaroli, sindaco di Potenza Picena, spalleggiato da Fdi-An e Lega e dai leader nazionali Giorgia Meloni e Matteo Salvini, entrambi più volte nelle Marche per sostenerlo durante la sua campagna elettorale: «Grazie a tutti per questo risultato straordinario- ha commentato entusiasta-. Fratelli d’Italia si conferma una realtà vivace e in straordinaria crescita. Gli amici della Lega hanno dimostrato lungimiranza costruendo con noi una coalizione vincente. Abbiamo dimostrato insieme che l’alternativa nelle Marche è possibile. E sarebbe stata ancora più realizzabile se altre forze del centrodestra non avessero fatto scelte di palazzo che gli elettori hanno puntualmente punito. Da domani siamo in campo per realizzarla»
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a questo punto, possiamo dire definitivamente addio a quello che resta dell’ospedale di Tolentino.
Prevedibile la toppata di Spacca. Bel successo di M5S e di Salvini-Fratelli d’Italia (imprevedibili risultati). Se qui Renzi ride, da altre parti piange. Vedrete che quegli “italiani” che come al solito “corrono in soccorso del vincitore”, smetteranno di correre con Renzi e cominceranno a cercare qualche altro posticino al sole. Il decisionismo cinico di Renzi comincia a non pagare più.
Consiglierei Salvini di continuare con il leit-motiv sull’immigrazione, tra poco tempo ingestibile e con gli Italiani ancora più incazzati. E comincerei a chiamare la Lega Nord con un nome più nazionale, come LEGA ITALICA, Insieme a Lega Nord a nord, ma Lega Italica-Lega Marche, Lega Italica-Lega Umbria, Lega Italica-Lega Lazio, e così via.
Spacca, ingordo e squallido trasformista, ha avuto quello che si meritava, e con lui quelle forze politiche di centrodestra che hanno sostenuto, contro l’evidenza ed il buon senso, il suo terzo mandato.
La bella notizia è che dopo 25 anni di abbuffate finalmente Spacca scende dallo scranno: GAME OVER!
E con lui la truffatrice-Giorgi, Brini e altri, fine di certe cariatidi e parassiti!!!
Peccato che siederà ancora in Consiglio Regionale grazie a certi personaggi di centrodestra che lo hanno voluto a tutti i costi candidato alla presidenza vista la totale inconsistenza della loro proposta politica e che sono stati pesantemente bastonati dal loro elettorato, ma non si può avere tutto dalla vita…
Uno mejjo dell’antro
Miodine, Checcaccio, Gurgumella,
Cacasangue, Dograzzia, Finocchietto,
Scanna, Bebberebbè, Roscio, Panzella.
Pallagrossa, Codone, Merluzzetto.
Cacaritto, Ciosciò, Sgorgio, Trippella,
Rinzo, Sturbalaluna, Pidocchietto,
Puntattacchi, Fregnone, Gammardella,
Sciriàco, Lecchestrèfina, er Bojetto,
Manfredonio, Chichí, Chiappa, Ficozza,
Grillo, Chiodo, Tribuzzio, Spacca-rapa,
Fregassecco, er Ruffiano e Mastr’Ingozza.
Cuesti sò li cristiani, sora crapa,
c’a Ssampietro stacconno la carrozza,
e sse portonno in priscissione er Papa.
• Do qui due opinioni sui risultati , una è la mia, l’altra è di un verace napoletano che quando apre bocca sa quel che dice.
• La mia , prende spunto dall’articolo di CM dove Ceriscioli enfatizza il prossimo cambiamento di regime aggiungendo le solite banalissime frasi di rito come banalissimo sarà il mio commento. Parlare di politica e non cadere nella banalità non è nelle mie capacità intellettuali, quindi bando alle ciance e mi pronuncio: ” Il cambiamento, non so in che misura, e tolti i riconfermati se ci sono, sarà quella di sostituire sulle poltrone sederi diversi , che come tutti i sederi continueranno a defecare la stessa merda “.
• L’altro, più tecnico e oggettivo è il seguente: “Il PD se la gioca senza esaltare e senza crollare; Forza Italia è defunta; il centrodestra è ormai a tradizione leghista; M5s conferma la propria inutilità e marginalità, la sinistra conferma che il suo obbiettivo è danneggiare il PD e far vincere le Destre.”
• Do qui due opinioni sui risultati , una è la mia, l’altra è di un verace napoletano che quando apre bocca sa quel che dice.
• La mia , prende spunto dall’articolo di CM dove Ceriscioli enfatizza il prossimo cambiamento di regime aggiungendo le solite banalissime frasi di rito come banalissimo sarà il mio commento. Parlare di politica e non cadere nella banalità non è nelle mie capacità intellettuali, quindi bando alle ciance e mi pronuncio: ” Il cambiamento, non so in che misura, e tolti i riconfermati se ci saranno, sarà quella di sostituire sulle poltrone posteriori diversi , che come tutti i posteriori continueranno a scaricare la stessa merce.
• L’altro, più tecnico e oggettivo è il seguente: “Il PD se la gioca senza esaltare e senza crollare; Forza Italia è defunta; il centrodestra è ormai a tradizione leghista; M5s conferma la propria inutilità e marginalità, la sinistra conferma che il suo obbiettivo è danneggiare il PD e far vincere le Destre.”
Ma tutti quei signori che richiedevano a gran voce di metterci la faccia ( quasi tutti i pochi commentatori attuali la faccia ce l’avevano già messa , dove sono andati a finire? CM, le elezioni sono finite, ritornate a quando invece della faccia non so che ci si metteva, perché qui la situazione langue.
Pare che un Matteo tiri l’altro come le ciliegie.
E’ facile sparare nel mucchio senza la propria identita’…e’ una questione di mera codardia…assimilabile ai disordini delle masse nelle piazze…salvo rare eccezioni tutti possono fare quello che vogliono tanto e’ la massa…in questo caso in nickname…che mi copre…troppo comodo…potremmo parlare anche di codardia intellettuale…
Ceriscioli ha vinto: è buono per lui. La verità sta nel fatto che il vero perdente non è Ginammario Spacca, ma tutto il popolo contribuente che da oggi si ritrova un carrozzone sulle spalle molto costoso e inutile da mantenere.
Correggo il mio post precedente convinto che i candidati presidenti fossero eletti di diritto come l’altra volta, invece no: Spacca a casaaa!!!
@ Lucio Tranzocchi
Il popolo contribuente si sarebbe comunque trovato a pagare il carrozzone-Regione a prescindere dal vincitore: ma la sparizione dalla scena di tante cariatidi in Consiglio Regionale fa ben sperare…
Adesso starà a Ceriscioli diminuire le spese inutili di Consiglio e Giunta a partire dai rimborsi spese, emolumenti vari, premi di produzione a pioggia ai dirigenti, numero di dirigenti, gli appalti, la sanità che è un autentico buco nero …sempre se ne sarà capace! E stavolta ci saranno i Grillini a vigilare…
Complimenti a Ceriscioli che, grazie a una legge elettorale antidemocratica, con il 41 per cento dei voti si aggiudica il 60 per cento dei seggi. L’originalità dei commenti lascia intravedere la qualità del personaggio, classica espressione della nomenklatura ex/post comunista, ora PD; non a caso viene da Pesaro. Inoltre, per l’ennesima volta il presidente della regione è espressione del nord delle Marche.
Per il resto, esaurite le faide interne al PD, un partito nel quale il più pulito c’ha la rogna, a governare le Marche sarà, tra le varie fazioni di destra, quella riconducibile al PD.