Marche 2020 e Forza Italia con Pantana
Area Popolare sostiene Mosca:
“Non è l’uomo di Spacca”

MACERATA VERSO IL VOTO - I vertici di Ap-Ncd: "A scegliere è stata Paola Giorgi. Nessun problema noi andremo avanti per la nostra strada". Il coordinatore comunale di FI Riccardo Sacchi: "Il simbolo non è un problema". Nascimbeni (Mc è nel cuore): "Non mi ricandido per la mancanza di un progetto unitario"

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La convention di Ancona

La convention di Ancona per la presentazione di Marche2020-Area Popolare

 

di Claudio Ricci

Le comunali di Macerata dividono Area Popolare e Marche 2020. I due movimenti uniti alle regionali nel sostegno al governatore uscente Gian Mario Spacca, nel capoluogo di provincia prendono ognuno la propria strada sostenendo rispettivamente Maurizio Mosca e Deborah Pantana dall’altra. Da una parte il movimento del presidente della Regione che ha siglato nelle ultime ore un accordo con la candidata e consigliere comunale di Forza Italia, dall’altra Area Popolare-Ncd (orfani dell’Udc, alleata col Pd nella corsa alle comunali) schierata con Maurizio Mosca. Un’ alleanza disgiunta dunque frutto dei recenti incontri avvenuti tra l’assessore regionale Paola Giorgi e la Pantana.

«L’assessore Paola Giorgi è stata ed è l’ esponente di Marche 2020 per la provincia di Macerata – scrivono in una nota congiunta, Francesco Massi, Gabriele Mincio e Barbara Arzilli coordinatori regionale, provinciale e cittadino di Area Popolare-Ncd – In questi giorni ha voluto che il simbolo di Marche 2020 appoggiasse una lista che sostiene la Pantana. Tale vicenda non crea nessun problema a tutti noi di Area Popolare. Siamo sempre convinti e motivati a sostenere la candidatura di Maurizio Mosca a sindaco di Macerata perché lo riteniamo un uomo particolarmente libero, non soggetto ad alcun potere, capace e con le idee chiare per rilanciare Macerata. Maurizio Mosca è un uomo che nessuno può imbrigliare dentro un simbolo dentro un partito dentro una formula. Quando alcuni si sono affrettati a catalogarlo solo come un uomo di Spacca si sbagliavano ed oggi la vicenda del simbolo Marche 2020 ne è testimonianza nel senso che Maurizio Mosca pur potendo farlo non ha mai chiesto sponsorizzazioni, né politiche, né di personaggi potenti o meno. Questo è il carattere libero e forte che ci piace di Maurizio Mosca: affronta con coraggio i problemi di Macerata insieme alla comunità di Macerata. Non chiede il soccorso ne la sfilata a Macerata di vari personaggi che quasi sempre di Macerata se ne sono altamente infischiati».

Riccardo Sacchi e Deborah Pantana

Riccardo Sacchi e Deborah Pantana

Forza Italia Macerata intanto continua a lavorare a sostegno di Deborah Pantana. Il coordinatore comunale Riccardo Sacchi non si sbilancia ancora sui nomi inseriti. Il lavoro di questi ultimi giorni si concentrerà sulla correttezza formale delle firme per la presentazione delle liste (termine massimo 30 aprile), che sarà verificata nella riunione del coordinamento cittadino di venerdì pomeriggio. Sicuri per il momento, oltre a Sacchi, i consiglieri uscenti Pierfrancesco Castiglioni, Francesco Formentini mentre Fabio Pistarelli non correrà alle comunali perché sarà impegnato nella corsa alla Regione. Riserva sul nome di Francesco Luciani. Il vicecapogruppo potrebbe presentarsi con la civica “Idea Macerata”,  baluardo della candidata Pantana. «Siamo a buon punto – dice Sacchi – con qualche difficoltà ad individuare nomi spendibili di donne per la quota rosa. Ci sono 4-5 figure interessanti: professionisti, gente del mondo dei servizi, agenti assicurativi e bancari che possono far saltare lo steccato del tradizionale bacino elettorale di Forza Italia, andando forse a pescare anche nell’elettorato di centro sinistra. Stiamo lavorando con serietà senza fare troppo rumore ma con la determinazione di trovare una squadra competente e valida».

Rimane la questione del simbolo, non ancora rilasciato dalla senatrice Maria Rosaria Rossi, delegata di Berlusconi per le liste dei capoluoghi e delle regioni. La Pantana e i suoi sono comunque convinti che il simbolo di Forza Italia arriverà a giorni. «Ieri, seguendo le indicazioni del gruppo dirigente nazionale abbiamo inviato una lettera a firma del coordinamento cittadino e dei gruppi consiliari cittadino e regionale con la firma di noi consiglieri comunali e del capogruppo in Regione Trenta, dei consiglieri regionali Marangoni, Brini e Marinelli. Nella lettera indirizzata alla delegata Rossi, ad Antonio Tajani, al coordinatore regionale Remigio Ceroni indichiamo Deborah Pantana e chiediamo di ratificare la sua candidatura per le comunali di Macerata. A questo punto il problema del simbolo non esiste e chi lo ha sollevato (riferimento alla coordinatrice provinciale Lorena Polidori, ndr) deve prendersi la responsabilità di aver assunto una posizione divergente dal gruppo cittadino e regionale».

Sulla linea dell’alleanza regionale tra Fi e Spacca si infittiscono anche i rapporti tra la candidata maceratese e Marche 2020. E’ sempre più probabile, dati i frequenti incontri degli ultimi giorni con Paola Giorgi, che il movimento del governatore uscente potrebbe inserire il proprio simbolo nel puzzle delle forze in sostegno alla Pantana. Il patto, qualora dovesse chiudersi, verrà ufficializzato il 20 aprile alle 21,15 al cinema Italia in occasione della presentazione delle liste e del programma della Pantana. Denominatore comune sia a destra che a sinistra sono le diverse rinunce dei consiglieri uscenti. Numerose le defezioni dalla lista del Pd tra cui quelle del capogruppo Andrea Netti, dell’assessore Marco Blunno e dei consiglieri Mauro Compagnucci, Romeo Renis (leggi l’articolo). Ma anche la fuga dai banchi dell’attuale opposizione riguarda diversi esponenti.

Fabrizio Nascimbeni, consigliere di Macerata è nel Cuore

Fabrizio Nascimbeni, consigliere di Macerata è nel Cuore

Al già defilato Marco Guzzini si aggiunge  Fabrizio Nascimbeni della civica Macerata è nel Cuore (mentre il capogruppo Francesca D’Alessandro aveva già annunciato il suo sostegno a Mosca).  «Non siamo riusciti a trovare un progetto e un candidato sindaco unitario – spiega – nonostante ci sia stato da parte mia e di altri un forte impegno per la ricerca della sintesi, che si è concentrato in particolar modo a partire già dall’anno scorso. Non ci si può presentare ai cittadini illudendoli con promesse da governanti quando la maggiore aspettativa è quella di andare a fare i consiglieri di opposizione. A queste condizioni non ci sto».

Lievita il fronte di sostegno per Maurizio Mosca che inizia a progettare altre liste oltre la sua “Città Viva”. Ai nomi già fatti negli ultimi giorni, tra cui i coordinatori provinciale e cittadino di Ncd, Gabriele Mincio e Barbara Arzilli,  Francesca D’Alessandro (Macerata è nel Cuore), all’ex assessore provinciale Andrea Blarasin (leggi l’articolo) a quello di Paolo Renna di Fratelli d’Italia, si aggiungerebbero altre indicazioni soprattutto di donne appartenenti alla società civile. Anche questi verranno ufficializzati nei prossimi giorni.

Maurizio Mosca (1)

Maurizio Mosca

Intanto l’ex presidente della Maceratese dopo le critiche mosse nei giorni scorsi su Task, contributi all’associazione Les Friches e concessione gratuita dello Sferisterio (leggi l’articolo) torna ad attaccare l’amministrazione comunale su altri punti ritenuti critici:  «Noto con piacere dalla nota dell’amministrazione comunale che le osservazioni presentate in  merito al rinnovo della convenzione con la Task, al verde negli asili nido e ai mancati introiti dello Sferisterio vengono confermate e ribadite (leggi l’articolo). Evidentemente, spendere 18mila euro per la posta elettronica dei dipendenti risulta essere una priorità, così come si sceglie di pensare agli orti e al verde prima che ai pasti o alle file di attesa negli asili nido. Prendo atto anche della discrezionalità  con cui viene assegnato gratuitamente lo Sferisterio, anche se devo sottolineare che gli allestimenti  di uno spettacolo resterebbero sempre a carico di chi lo organizza e, quindi, comunque in questo caso si tratta di un mancato introito per le casse comunali. Per restare in tema di spettacolo, da maceratese non posso che salutare con soddisfazione il  restauro di un pezzo importante di storia della nostra città come i Cancelli, opera attesa da diversi  anni e ora finalmente completata. Ma i cittadini non possono vivere solo contemplando belle opere: hanno bisogno anche di  funzionalità ed efficienza, fattori fondamentali per poter vivere appieno la quotidianità. Quindi, restando nella zona dei Cancelli, mi domando e domando all’amministrazione comunale, quando saranno portati a termine i lavori del sottopassaggio in corso Cavour, dove non è garantita l’accessibilità ai cittadini, in particolare a quelli con difficoltà motorie».

Il sottopasso di piazza Garibaldi

Il sottopasso di piazza Garibaldi

«Manca ancora la rampa e  tutta l’area purtroppo evidenzia un degrado generalizzato che non è certo un bel biglietto da visita per chi si dirige in centro. E ben sappiamo come il degrado urbano porti inevitabilmente a quello morale e culturale. Le vetrine degli esercizi commerciali che abbellivano il sottopasso sono ormai  in via di estinzione, sia per la crisi che per lo scarso appeal che comprensibilmente un’azienda trova nel mettersi in mostra in una zona carente anche dal punto di vista igienico. In questo quadro che non gratifica di certo la città, però, abbiamo appreso dall’assessore Monteverde che sarà realizzato un murales simile a quello comparso in via Mugnoz per il cinquantesimo della stagione lirica. Tutto molto bello, per carità, e immagino che questa sarà  un’opera a costo zero, viste le polemiche suscitate dai 3.500 euro spesi per il murales di via Mugnoz. Credo che le priorità siano altre e che un’amministrazione debba prima di tutto pensare al completamento delle opere già iniziate o messe in calendario, specialmente quelle che riguardano da vicino la vivibilità della città per ogni cittadino».

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