
Enea Simonetti dopo la condanna all’ergastolo per l’uccisione della nonna Rosina Carsetti
di Gianluca Ginella
Omicidio di Rosina Carsetti, dopo la condanna in primo grado all’ergastolo per il nipote, Enea Simonetti, 24enne, è stato fissato il processo di appello: udienza il 13 marzo. L’omicidio di Rosina, 78enne, era avvenuto nel pomeriggio del 24 dicembre del 2020.

Rosina Carsetti
Sotto accusa per quel delitto erano finiti oltre al nipote, il marito della donna, Enrico Orazi, e la figlia Arianna Orazi. Il processo di primo grado davanti alla Corte d’assise di Macerata si era chiuso il 15 dicembre 2022. Arianna e il padre Enrico erano stati assolti dall’accusa di omicidio volontario e condannati a due anni per simulazione di reato (avevano sostenuto che in casa fosse entrato un ladro che aveva ucciso Rosina). In carcere è rimasto il solo Enea (si trova a Montacuto) con la condanna all’ergastolo per un delitto che lui nega di aver compiuto sostenendo invece che la nonna fosse stata uccisa mentre lui si trovava fuori casa dopo essere uscito per andare al supermercato ed essersi soffermato poi nel parcheggio del market che si trova non lontano dalla villetta di via Pertini di Montecassiano dove viveva con la nonna, la mamma e il nonno. E proprio questa convivenza e attriti con la nonna sarebbero stati la scintilla del delitto.

Arianna Orazi
L’anziana sarebbe stata strozzata. Enea nel corso del processo aveva lanciato accuse verso il nonno e la madre. La Corte d’assise di Macerata, non gli aveva evidentemente creduto condannandolo all’ergastolo. Niente premeditazione, hanno detto i giudici, riconoscendo però l’aggravante di avere ucciso una ascendente e approfittando della minorata difesa Assoluzione per tutti e tre gli imputati per ognuno degli altri reati che venivano contestati, a vario titolo: maltrattamenti, rapina, estorsione, furto. Contro questa sentenza hanno fatto appello gli avvocati del giovane, Andrea Netti e Valentina Romagnoli.

L’avvocato Valentina Romagnoli
La procura aveva invece fatto appello per la sentenza di Arianna (in merito all’assoluzione per omicidio) e verso Arianna e Enrico per l’assoluzione per i maltrattamenti verso Rosina.

L’avvocato Olindo Dionisi
«Riteniamo che Enea non abbia ucciso la nonna – dice l’avvocato Romagnoli -, questo il punto fondamentale. Siamo convinti che la sentenza abbia gravemente travisato gli elementi emersi ed abbia sottovalutato molti altri elementi che descrivono una versione dei fatti diametralmente opposta rispetto alla sentenza impugnata. Resta ferma la convinzione che Enea non abbia ucciso la nonna e che ci siano plurimi elementi che confermano la sua estraneità e che gli indizi che siano del tutto inconsistenti. Si spera si possa fare realmente chiarezza sull’accaduto, ad oggi la sentenza di primo grado non ha chiarito quello che è accaduto e la procura in primis ha fatto fatica a dire e dimostrare cosa è accaduto quel pomeriggio». Arianna è difesa dall’avvocato Olindo Dionisi, mentre Enrico Orazi è assistito dal legale Barbara Vecchioli. Il pm Vincenzo Carusi ha sostenuto l’accusa al processo e ha curato le indagini dei carabinieri sul delitto della 78enne.
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