La commerciante coraggiosa
e quei preparati alla frutta
sopravvissuti a due terremoti

CAMERINO - Maria Cristina Strappaveccia ha scritto “Nessuno è solo”, che racconta della solidarietà della Cna di Imola, che l’ha letteralmente adottata. Non si è arresa nel 1997 e nemmeno nel 2016. «Sono rimasta, l’ho fatto per me e per la mia comunità e tutte le persone che si sono trovate ad affrontare questa sfida incredibile, anzi due sfide». Oggi ha raccontato la sua storia, che sta facendo il giro d’Italia

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Cristina Strappeveccia accanto al sindaco Lucarelli

di Monia Orazi

Un bancone, la frutta in bella mostra, la voglia di non andarsene mai da Camerino dove è nata e cresciuta. Maria Cristina Strappaveccia ha sempre guardato il mondo dal suo bancone con vegetali in bella mostra, dall’angolo di via Lili con lo sguardo diretto tra l’ex ospedale e lo struscio degli studenti che al mattino presto andavano a scuola.

Le scosse del 26 settembre 1997 rendono inagibile il negozio, ma lei non si arrende, va avanti con la sua attività, riesce ad assumere qualche persona, si specializza in preparati a base di frutta e verdura. La vita scorre quieta a Camerino, gli studenti in centro sono solo quelli dei licei, il resto delle scuole sono fuori dal centro. Lei continua e amplia il giro di clienti e servizi. Fino a quando come tutto il centro storico di Camerino, le scosse del 2016 chiudono per sempre vicoli e serrande, nel vuoto e nel silenzio della zona rossa.

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Quello che accade dopo è storia locale, che resterà nei giornali conservati nelle emeroteche, vita vissuta per decine di commercianti del centro storico.

I commercianti si ritrovano, si parlano, diventano quel gruppo coeso e compatto che ha organizzato dal nulla nel dicembre 2016 i mercatini natalizi, poi con l’aiuto delle istituzioni quello che è stato il Camerino City Park, la tensostruttura che è stata dal gennaio 2017 per circa due anni la piazza commerciale della città, con i negozianti che incuranti delle intemperie, ogni giorno sono andati avanti.

La storia di Cristina è diventata un libro “Nessuno è solo”, che racconta della solidarietà della Cna di Imola, che l’ha letteralmente adottata, aiutandola a ripartire grazie alla solidarietà. E’ stata lei stessa questa mattina a salire sul palco dell’auditorium Benedetto XIII, a raccontare la propria storia e a parlare di futuro, nonostante le difficoltà del presente incerto, nell’evento organizzato dalla Cna di Macerata e di Imola, a cui sono intervenuti i vertici nazionali dell’associazione, i rappresentanti della Regione Marche, delle altre istituzioni locali, di Unicam.

Ha raccontato la commerciante camerte: «Sono rimasta, l’ho fatto per me, ma anche per la mia comunità, per tutte le persone che come me si sono trovate ad affrontare questa sfida incredibile, anzi due sfide, le scosse del 1997 e quelle del 2016. Io con questo progetto della Cna sono emersa di più rispetto ad altri, ma in realtà quello che ho raccontato di me, possono raccontarlo anche tante altre piccole imprese. Sono consapevole del fatto che la piccola impresa è qualcos’altro, colma quel vuoto dove la grande distribuzione. E’ un servizio più specifico, più personalizzato per il cliente, la piccola impresa ha un valore importantissimo. Mi riconosco in questo, voglio avere un ruolo di contatto, non solo con le persone che mi stanno intorno, le voglio consigliare, quali sono i prodotti da acquistare e quali no, a seconda della stagionalità. Voglio specializzarmi sempre di più, per dare un servizio sempre più attento ai bisogni dei clienti. Le sfide sono continue, sono riuscita a impiegare una piccola forza lavoro, questo arricchisce il tessuto sociale».

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Foto di gruppo per l’evento di Cna Imola e Macerata

Nonostante l’orizzonte non sia dei più azzurri, Cristina non si arrende: «Per quello che mi riguarda voglio specializzarmi sempre di più, per dare un servizio sempre più attento, ci sarà da migliorare. Io ho cominciato con la cucina a gas, poi ho comprato il forno, ho cercato di allargare i servizi, per dare più spazio, quello è l’obiettivo che ho io come piccola impresa. Io sono riuscita a impiegare una piccola forza lavoro, mi ha permesso di spaziare anche su altri ambiti, di avere un altro ruolo, studiare di più, capire quali sono i bisogni».

Grazie alla Cna, la storia di Cristina sta facendo il giro d’Italia. Tanti gli interventi durante la mattinata, dei rappresentanti della Cna di Imola, di Macerata, ai presidenti regionali. Ha definito i commercianti la “spina dorsale” di Camerino il sindaco Roberto Lucarelli, ricordando la necessità di ricostruire velocemente. Gli ha fatto eco il sindaco di Imola Marco Panieri che ha sottolineato l’importanza della solidarietà e di fare rete. Il presidente della camera di commercio Marche Gino Sabatini ha ribadito l’impegno del sistema camerale per dare supporto alle imprese, Paolo Mariani del Confidi Unico ha evidenziato tutte le criticità dello scenario economico di guerra. L’assessore regionale Mirco Carloni ha parlato di tutte le misure messe in campo dalla Regione per sostenere le piccole attività, puntando sulle filiere di ecosistemi produttivi ed annunciando la prossima uscita di due bandi, per incentivare la collaborazione tra imprese e gli investimenti del sistema produttivo. A tirare le conclusioni il presidente nazionale Cna Dario Costantini, che si è complimentato con Cristina per la sua resilienza, definendola un esempio: «Sono troppi 2.059 giorni in cui Cristina Strappaveccia è fuori di casa nonostante quello che ha fatto per la sua comunità. Facciamoci una promessa, che entro i prossimi tre anni e mezzo del mio mandato, possa andare a casa sua per gustare le sue specialità, perché finalmente lei sarà rientrata a casa».

 

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