L’incontro al castello Pallotta per l’avvio dei lavori
di Francesca Marsili
Giornata densa di avvenimenti quella di ieri per Caldarola. Due tappe importanti, un doppio taglio del nastro che ha visto prima l’inaugurazione dell’area polifunzionale esterna dell’istituto comprensivo De Magistris e, a seguire, l’avvio del cantiere per il recupero del castello Pallotta, una cerimonia questa, voluta dal proprietario dello storico maniero, Carlo Quochi Pallotta.
Il taglio del nastro alla scuola d’Infanzia
Il primo dei due traguardi è stata una grande festa per i bambini dell’infanzia e della primaria dell’istituto i quali, alla realizzazione dell’area polifunzionale, nel cortile della scuola, hanno contribuito fattivamente con tanti progetti pensati assieme ai docenti e a Fabiana Tassoni e Patrizio Guglini come le “bee house”, casette per le api costruite con materiale di recupero. Momento scandito dalla voce della piccola Anita Bartolomei, vincitrice della 63ª edizione dello Zecchino d’Oro che ha cantato il brano “Custodi del mondo”. Presenti il sindaco Luca Maria Giuseppetti, il commissario straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini, l’assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli, il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Roberto Vespasiani, la preside Fabiola Scagnetti.
«Cari bambini, sapete perché le istituzioni oggi sono qui? – ha esordito il primo cittadino di Caldarola – perché quando si parla di scuola si parla di futuro e quindi di voi. Con il sisma abbiamo capito che i paesi vivono se ci siete voi. Questo spazio – ha proseguito Giuseppetti – sarà destinato anche per rappresentazioni di carattere culturale sociale a disposizione degli eventi per i cittadini». Castelli ha aggiunto che «tra i progetti per Caldarola c’è anche il miglioramento della strada di collegamento con Sarnano». Il Commissario Legnini ha sottolineato come Caldarola abbia puntato fin dall’immediato post sisma sulle scuole «anche noi abbiamo fatto una scelta nettissima: destineremo nuove risorse per la ricostruzione pubblica, per finanziare gli istituti con un bando di gara senza precedenti, una gara unica per tutte le scuole. La settimana prossima presenteremo il programma», ha concluso.
La nuova area della scuola
Poi su fino al castello Pallotta, che dall’alto del colle si affaccia su Caldarola, dove ad attendere le istituzioni per celebrare l’avvio al cantiere c’era Carlo Quochi Pallotta. Un lavoro di recupero per dodici milioni di euro finanziati dall’Ufficio speciale della ricostruzione con tre decreti e un quarto in arrivo, due anni e mezzo circa il tempo stimato per restituire a Caldarola il suo gioiello più prezioso, lesionato dalle scosse del 2016 e conosciuto in tutta Europa per la minuziosa conservazione degli arredi e suppellettili tipici dell’epoca rinascimentale. «Posso garantire che il finanziamento elargito dallo Stato verrà saggiamente destinato al recupero di un bene che concorre all’invidiabile, ma non sempre compiutamente apprezzata, ricchezza culturale del nostro amato paese. Vi do fin da ora appuntamento per i festeggiamenti alla riapertura del Castello; sarà un grande evento al quale vorrei tanto partecipare se il buon Dio me lo permette» ha esordito il conte con felicità, soddisfazione e un pizzico di ironia. Davanti allo storico maniero che sebbene ferito non smette di rapire lo sguardo, attorniato dai suoi due figli arrivati da Milano, il Conte ha aggiunto: «A loro, l’ingegner Jacopo e il dottor Tommaso, il compito di custodire il Castello Pallotta per tramandarlo ai rispettivi figli».
Carlo Quochi Pallotta con i figli
Il proprietario della dimora ha concluso col ringraziamento a tecnici e amministratori. «Grazie anche al sindaco di Caldarola che oltre a sostenere la necessità si restaurare al più presto il Castello, sta affrontando con invidiabile tenacia la ricostruzione della città di Caldarola inserendo novità urbanistiche importanti al fine facilitare l’accesso anche ai turisti attratti dalla sua storia». Presenti alla cerimonia di inizio lavori l’assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli, il consigliere regionale Carlo Ciccioli arrivato al posto del presidente di Regione Francesco Acquaroli, il commissario straordinario Giovanni Legnini, il sindaco Giuseppetti e il responsabile dell’Usr Stefano Babini.
«Con l’ordinanza 116 abbiamo dato un importante impulso alla risoluzione di alcuni problemi legati al tema del recupero dei beni culturali – ha detto Legnini -, questo bene di straordinaria bellezza è di vostra proprietà, ma appartiene anche alla memoria, alla storia, alla cultura e anche collettività». L’assessore Castelli: «Siamo tutti eredi di qualcosa; il grazie va al conte che ha voluto solennizzare questo inizio di cantiere perché è la storia di tutti i marchigiani che hanno avuto un pizzico di dolore e di dramma da quelle scosse. Ne usciremo ancora più motivati». Carlo Ciccioli: «La rinascita della regione Marche parte da questi borghi; è la stella polare del nostro mandato: recuperare la memoria storica. Questo è un Castello che ha una storia importante, che ha più di mille anni di storia. L’Ufficio ricostruzione ce la sta mettendo tutta, a breve sarà un gioiello».
Nostalgico il sindaco di Caldarola nel suo intervento: «Penso agli anni che ho trascorso quando da ragazzini giocavamo nel parco del Castello, c’era un vecchio custode che ci mandava sempre via. Chi viene da fuori non sa il valore affettivo che i caldarolesi hanno per il Castello, per noi è come parlare di casa nostra. È una meta turistica, il volano del nostro territorio. Non ho mai perso la fiducia, il commissario Legnini ha fatto la differenza, spero di tornare a calpestare il prima possibile quel parco». Ha concluso Stefano Babini dell’Usr: «Fin dalla prima volta che ho incontrato il conte ho visto un’uomo animato da grande passione e con questa ha smosso tutto l’Ufficio della Ricostruzione. Loro sono gli autori di questa impresa perché sono andati, nel rispetto delle regole, oltre per regole. Noi vogliamo il bello, la cultura, la tradizione, vigliamo che i nostri figli possano godere di queste meraviglie. Molto spesso io legislatore scrive norme fredde, qui non parliamo di metri quadri lesioni, parliamo cultura, di pitture, di rivestimenti che vanno oltre l’edilizia tradizionale».
Nell’idea dei progettisti c’è quella di rendere il cantiere visitabile «pensiamo di fare una sorta di “cantiere scuola” senza ritardare i lavori, per far vedere come si può intervenire su beni di questo tipo. In questo modo si impara quello che serve per creare una classe di tecnici che sia utile per andare dietro a mettere i cerotti al nostro bellissimo paese», ha concluso Babini. Un’intervento delicatissimo quello del recupero del castello Pallotta affidato all’impresa Alessandrini i cui progettisti, dello studio Acale di Ancona, sono l’ingegner Livio Gambacorta e l’architetto Filiberto Andreoli il quale ha spiegato: «E’ una grossa responsabilità per noi che abbiamo la direzione dei lavori. L’intervento più delicato è quello di consolidamento vero, che dia risposte serie qualora la bestia dovesse tornare, assieme al restauro delle parti antiche».
Anita Bartolomei
L’inaugurazione alla scuola d’Infanzia
La casetta delle api realizzata a scuola
Il sindaco Luca Maria Giuseppetti e il commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini
Guido Castelli
Stefano Babini
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