I presenti al tavolo in Prefettura
Intensificare i controlli antimafia sui lavori di ricostruzione e rafforzare i presidi di legalità e sicurezza a tutela di tutti i lavoratori impegnati nei relativi cantieri. Sottoscritto in Prefettura, a Macerata, l’accordo di collaborazione.
La firma dell’accordo di collaborazione
Il documento, che recepisce l’accordo stipulato al ministero dell’Interno dal commissario straordinario Giovanni Legnini e dalla struttura di missione alla presenza del ministro Luciana Lamorgese, è stato firmato oggi alla presenza del direttore della struttura di missione il prefetto Vittorio Rizzi e del commissario Giovanni Legnini, dal prefetto Flavio Ferdani, dai rettori delle università di Macerata Francesco Adornato e di Camerino Claudio Pettinari, dal direttore dell’Area vasta 3 Daniela Corsi, dal dirigente di direzione coordinamento ricostruzione Andrea Crocioni, dal direttore dell’ispettorato del lavoro Andrea Fiordelmondo, dal direttore dell’Inps Marco Mancini, dal vice direttore Inail Alessandra Benedetti, dal presidente di Ance Macerata Carlo Resparambia, dal direttore della Cassa edile e direttore del comitato paritetico Massimo Paci, dal presidente territoriale di Confartigianato Enzo Mengoni, dal direttore della Cassa edile artigiana e della piccola e media impresa Marche Aramis Garbatini, dai segretari provinciali Fillea Cgil Matteo Ferretti, Filca Cisl Jacopo Lasca e Feneal Uil Filomena Palumbo.
«In particolare – si legge nella nota della Prefettura – il protocollo disciplina diverse misure per efficientare il controllo sia per quanto riguarda gli aspetti antimafia e anticorruzione dei flussi finanziari che le movimentazioni di manodopera quali: la creazione di una piattaforma informatica di facile fruizione per le istituzioni preposte alle verifiche, agli aspetti contrattuali, ai mezzi utilizzati per le attività ed ai dipendenti che prestano la loro attività nei cantieri della ricostruzione; la previsione di norme che disciplinano l’attività di prevenzione del lavoro nero, la concorrenza sleale, il dumping contrattuale, il fenomeno dell’evasione contributiva; il monitoraggio dei cantieri attraverso l’utilizzo del badge ed il settimanale di cantiere; il rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro al fine di assicurare standard adeguati in tutte le sue forme e per tutti coloro che operano nei cantieri al fine di prevenire fenomeni infortunistici – specifica la nota -. Il protocollo costituisce un atto importante in favore dei valori della legalità, della sicurezza e a garanzia delle imprese “sane” in quella che è la ricostruzione dell’area maceratese, colpita dal sisma del 2016 che vede la presenza nell’area del cratere sismico di 44 comuni su 55. Lo scopo è quello di creare, oltre alle attività di verifica e controllo che vengono svolte già dai soggetti preposti a livello istituzionale, sistemi di prevenzione, di controllo e di contrasto appunto dei tentativi di infiltrazione mafiosa e della verifica sotto il profilo della sicurezza e della regolarità dei cantieri di lavoro».
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