Garavaglia incorona San Ginesio:
«Se il turista che va al mare
non passa di qui è un matto»

VISITA - Il ministro questa mattina nel borgo riconosciuto come “Best tourism village” per Unwto: «Al visitatore bisogna far sapere che ci sono queste bellezze. La Regione deve continuare ad investire nella promozione in rete». Il governatore Acquaroli: «Dobbiamo unire ciò che i campanili hanno diviso, è la ricetta vincente». Il sindaco Ciabocco: «Avevamo già idee e progetti e questo riconoscimento ci ha dato una spinta in più»

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La visita del ministro a San Ginesio di questa mattina

di Giulia Sancricca

«Dire che siamo il Paese più bello del mondo non basta. Le aree interne non devono essere viste come aree a cui bisogna fare l’elemosina perchè non funzionano: dobbiamo farne una ricchezza perchè il visitatore se ne innamora a prima vista e poi continuerà a tornare», così il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, presente questa mattina a San Ginesio in occasione della presentazione del Piano della bellezza e per l’inaugurazione della mostra con le opere d’arte che erano custodite nella Collegiata del comune.

Il ministro ha spronato gli amministratori a fare sempre meglio affinché il settore turistico rappresenti il 20 percento del Pil nazionale.

Massimo-Garavaglia

Massimo Garavaglia

«Se guardiamo i dati, a gennaio siamo i primi al mondo sui motori di ricerca – spiega – a dicembre siamo quinti o sesti. La maestra direbbe che abbiamo i numeri ma non ci applichiamo. Il governo Draghi, istituendo il ministero del Turismo, ha fatto una scelta importante e i risultati iniziano a vedersi. Non basta, infatti, essere il Paese più bello al mondo, perchè qualcun altro riesce a vendere meglio il prodotto: il risultato è che noi siamo cresciuti, ma gli altri di più. Dopo un anno di ministero del Turismo possiamo dire di aver venduto il prodotto e fatto promozione. Secondo i dati del World Economic Forum, nel settore turistico in un anno siamo saliti di due posizioni: dal dodicesimo al decimo posto, tornando nella top ten. È l’inizio di un processo. Per la prima volta, da anni, abbiamo un tasso di riempimento delle strutture ricettive di dieci punti superiore in media, da aprile a giugno. Queso vuole dire creare posti di lavoro, soprattuto in un’area interna come questa dove potranno tornare giovani e famiglie. Si parla di turismo di borghi da decenni, è ora di passare ai fatti. Oggi è cambiato il turista che non cerca più la foto davanti al monumento: vuole entrare nella comunità, viverla. L’Italia in questo ha un valore aggiunto e, in quest’ottica, le aree minori, meno conosciute, sono perfette per farlo». La ricetta, però, anche per Garavaglia, è fare squadra: «Se il turista va al mare e non passa a anche a San Ginesio è un matto, ma bisogna fargli sapere che a poca strada ci sono queste bellezze. Dunque – conclude – la Regione deve continuare ad investire nella promozione in rete come ha già iniziato».

Questa mattina il ministro è arrivato con un paio di ore d’anticipo ed ha approfittato per visitare uno dei borghi più belli d’Italia, riconosciuto come “Best tourism village” per Unwto.

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L’intervento di Giuliano Ciabocco

«Quando ci hanno comunicato che la Regione ci aveva candidato a questo titolo – racconta il sindaco Giuliano Ciabocco – eravamo già molto soddisfatti. Siamo stati tra i tre Comuni italiani a contendersi il titolo a Madrid e, dopo un mese, abbiamo saputo che eravamo stati scelti per rappresentare l’Italia. Abbiamo dovuto tenere per noi la notizia prima di condividere con tutti questa grande emozione. Da lì – confida – è nato tutto ciò che avevamo già pensato prima: il Piano della bellezza, insieme agli obiettivi da raggiungere per dare un passo diverso alla ricostruzione che oggi, con il commissario Giovanni Legnini, si sta muovendo davvero. Avevamo già idee e progetti – ammette – e questo riconoscimento ci ha dato una spinta in più, ci ha acceso la fiamma convincendoci che questo è il momento storico da non perdere per ripartire e crescere». Così è nato “San Ginesio Rinasce” dove la parola “rinasce” viene declinata in radici, istruzione, natura, arte, storia, cultura, enogastronomia.

Ciabocco è partito dal “Ginesio fest” per illustrare gli obiettivi da raggiungere, passando per la strada già segnata dal turismo «fondamentale – dice – per lo sviluppo del territorio: da trent’anni sento dire che bisogna fare rete, poi non si fa nulla di concreto. Oggi sembra che finalmente la politica regionale abbia capito quanto sia importante. Inoltre vorremmo garantire la sostenibilità e l’inclusività; conservare tradizioni e potenziare le innovazioni». L’incontro, che si è svolto nell’auditoirum Sant’Agostino, è servito anche al primo cittadino per illustrare quanto fatto e quanto è in programma per il paese. «Abbiamo tre chilometri di parco lineare lungo le mura di cinta – spiega – destinato ad essere un percorso ciclopedonale con aree per bambini, relax e fitness. Investiremo nell’aumento dei posti letto per l’accoglienza turistica e nell’ex sede dell’istituto professionale abbiamo pensato di creare “La casa della gioia” per gli anziani. Ci stiamo muovendo per la ricostruzione degli istituti scolastici e nella valorizzazione del territorio, grazie all’istituzione del registro De.Co, dove inseriremo le attività che danno lustro a San Ginesio». Sulla crescita dei servizi non poteva che citare la telemedicina, realizzata grazie alla fondazione Antonio Merloni, rappresentata stamattina dal vice presidente Gian Mario Spacca, ex governatore delle Marche.

«Il centro di telemedicina – ricorda Ciabocco – nasce dalla donazione della fonazione e oggi lo stiamo autofinanziando. Dobbiamo dare i servizi e noi ce li stiamo pagando. Inoltre, grazie alla fondazione, abbiamo anche attivato l’Home sharing, per dare la possibilità ai privati di mettere a disposizione le proprie case per l’accoglienza».

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Gian Mario Spacca

Spacca ha quindi illustrato il progetto nato nel 2017 dal nome “Save the Apps” che ha come obiettivo «quello di salvare l’Appennino. Tutte le iniziative sono state realizzate con risorse private – spiega – , e con queste corremmo ridare giusto valore alle bellezze storiche e favorire il turismo. Riconvertire i terreni per rilanciare l’agricoltura e aprire nuove aspettative di lavoro. Sono partiti in tutto nove progetti, molti dei quali a San Ginesio. Quello della telemedicina – l’assist al governatore – , potrebbe essere gemmato e ripetuto in altre zone».

Il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha insistito sulla necessità di fare rete in un «territorio che per sua natura e per la sua storia è portato ad essere campanilista. Il premio ricevuto da San Ginesio rappresenta uno stimolo e una responsabilità. Veder riconosciuto un borgo della nostra regione a questo livello è un orgoglio, ma ci induce a fare ancora meglio.

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Francesco Acquaroli

Questo territorio, colpito prima del sisma del 1997 e poi del 2016, ha vissuto una grave crisi di spopolamento per carenze infrastrutturali, ma siamo convinti che questo sia un territorio che possa fare la differenza: l’importante è farlo giocando di squadra. Abbiamo istituito una legge regionale per la revitalizzazione dei borghi che passa anche per i servizi e le infrastrutture. Tutto quello che stiamo cercando di fare, però, non può prescindere dalla filiera istituzionale e dalla forza dei territori. La nostra è una regione che vive troppo di divisioni, noi dobbiamo agire in controtendenza – l’invito – e cercare di mettere insieme quello che la storia dei campanili ha diviso».

Al termine della conferenza il taglio del nastro della mostra che si aggiunge a quella già allestita anni fa nell’auditorium con l’arte salvata dal sisma: oggi nel chiostro potranno invece essere ammirate le opere che prima del sisma erano conservate nella Collegiata di San Ginesio.

 

Il-taglio-del-nastro-della-mostra

Davanti-alle-opere

Il-pubblico



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