«Silenzio assordante del sindaco,
prenda posizione
sull’omelia di don Leonesi»

MACERATA Bene Comune chiede un intervento dell'amministrazione guidata da Sandro Parcaroli sul paragone tra aborto e pedofilia fatto dal vicario del vescovo, che ha portato alla manifestazione di piazza Mazzini e sul messaggio del direttore dell'Ufficio scolastico regionale per il 4 novembre

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Lina Caraceni

 

«Nel dibattito che si è acceso manca la voce del sindaco Sandro Parcaroli e della giunta tutta: questo silenzio assordante è già di per sé una presa di posizione». Sono le parole di Lina Caraceni e Leonardo Piergenteli portavoci di Macerata Bene Comune, il movimento rappresentato in Consiglio dall’ex vicesindaco Stefania Monteverde. I due chiedono una presa di posizione dell’amministrazione comunale su quanto accaduto in questa settimana: l’omelia in cui don Andrea Leonesi, vicario della Diocesi, ha paragonato l’aborto alla pedofilia. Parole che ieri hanno scatenato la protesta in piazza Mazzini. E quella sorta di “chiamata alle armi” rivolta agli studenti dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale Marco Ugo Filisetti per il 4 novembre (leggi l’articolo). «In questa settimana Macerata è finita nelle pagine delle testate nazionali e dei telegiornali per due fatti gravissimi ormai noti a tutti – continuano Caraceni e Piergentili – l’omelia del vicario del vescovo e la lettera del dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale in occasione della ricorrenza del 4 novembre. Le affermazioni di don Andrea Leonesi hanno stimolato la reazione di numerose parti della società civile maceratese che ieri si sono ritrovate in piazza Mazzini. Circa trecento persone hanno manifestato pacificamente e rispettando le misure anti-contagio per il rispetto dei diritti delle donne, e in generale, dell’intera comunità. Negli ultimi giorni si sono susseguite numerose prese di posizione tanto sulle parole del sacerdote quanto su quelle del dirigente scolastico regionale: noi le stigmatizziamo entrambe, perché sembrano provenire da un tempo lontano dal nostro di cui non sentiamo la mancanza. Nel dibattito che si è acceso manca la voce del sindaco Sandro Parcaroli e della giunta tutta: questo silenzio assordante è già di per sé una presa di posizione in quanto i diritti umani – concludono i due – la parità tra donna e uomo, la condanna della retorica bellica e l’esaltazione del sentimento nazionalista dovrebbero essere temi capaci di unire una comunità intera. Chiediamo una presa di posizione pubblica del primo cittadino contro parole che comprimono diritti e libertà personali, negano l’autodeterminazione della donna e ricordano con apparente nostalgia una delle pagine più tristi della nostra storia».

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