di Laura Boccanera (foto Federico De Marco)
«Senza Forza Italia non si vince. Siamo garanzia di stabilità ed equilibrio. L’obiettivo politico? Vincere le elezioni e avere una giunta regionale che sia rassicurante, siamo il riferimento delle Marche che producono, gli assessorati che ci interessano potrebbero essere attività produttive, sanità o la presidenza del consiglio regionale». A tre giorni dalla chiusura della campagna elettorale Antonio Tajani torna a Civitanova e serve sul piatto del dibattito elettorale un po’ di materiale.
Non dà per scontata la vittoria di Francesco Acquaroli: «i sondaggi li vediamo martedì» e poi punta sui temi cari a quel centrodestra che da Berlusconi in poi sono diventati riferimento di molti imprenditori: azienda, sviluppo, infrastrutture. E questa sera da Officina sul lungomare sud di imprenditori ce n’erano parecchi: liberi professionisti, costruttori e anche due pezzi da novanta dell’imprenditoria locale, il presidente provinciale di Confindustria Domenico Guzzini (che prese parte anche all’incontro con Matteo Renzi a Recanati) e Germano Ercoli. «Questa è una campagna elettorale tosta – esordisce Tajani accompagnato dal candidato consigliere Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova, e dal coordinatore regionale Francesco Battistoni – L’obiettivo è vincere le elezioni intanto e poi avere in giunta una presenza di Forza Italia che sia garanzia di stabilità per le Marche che lavorano e producano. Se si vince, si vince grazie a Forza Italia. In Basilicata abbiamo le deleghe alle attività produttive e alla sanità, ma qui può essere interessante anche la presidenza del consiglio regionale». Nuove richieste dunque dopo quelle del commissario regionale della Lega Marchetti che ha chiesto gli assessorati alla sanità e all’agricoltura e la risposta di Giorgia Meloni: «Se ne parlerà dopo il voto».
E pungolato sulla possibilità che il candidato Ciarapica possa ricoprire il ruolo di assessore regionale, Tajani aggiunge: «Intanto vinciamo e poi vedremo chi sarà. Abbiamo tanti candidati in grado di fare gli assessori, diversamente non li avremmo candidati. Ciarapica non ci ha chiesto di fare liste deboli per essere favorito, la vittoria sarà della squadra nessuno sarà lasciato indietro». Tajani parla poi di priorità: «non servono bonus, ma l’abbassamento della pressione fiscale, la diminuzione della burocrazia e il potenziamento delle infrastrutture, mancano soprattutto nelle aree interne, ma serve anche una portualità che sia all’altezza sia per il turismo che per il commercio».
Il vicepresidente di Forza Italia sottolinea poi la necessità di utilizzare i fondi del Mes e in un passaggio parla anche dell’ospedale Covid di Civitanova voluto in tandem dallo stesso candidato Fabrizio Ciarapica e dal presidente della Regione Luca Ceriscioli: «credo che Bertolaso abbia fatto un buon lavoro – aggiunge – il rischio di una seconda ondata c’è e bisogna prevenirlo, meglio avere un ospedale e usare pochi posti che avere un’emergenza e non avere un ospedale. Però sulla sanità non basta, serve anche un servizio di prossimità e una task force nelle rsa».
Fabrizio Ciarapica di ritorno da tour nelle aziende e nell’entroterra si lascia andare ad alcune considerazioni sulla campagna elettorale: «abbiamo un approccio concreto alla politica – dice – i nostri incontri non sono solo aperitivi e pacche sulle spalle, ma proponiamo riflessioni, lasciamo qualcosa sul territorio. In questa campagna elettorale ci sono tanti candidati ma nessuno ha un programma elettorale come ho voluto fare io. Poi se a fine mandato non avremo rispettato gli impegni che ci eravamo prefissati gli elettori potranno scegliere altro. Non siamo solo foto ma progetti e programmi precisi». Una stoccata che in punta di fioretto pare rivolta ai colleghi (ed ex) di giunta trainati dalla fascinazione per leader politici come Salvini e Meloni, dove appunto abbondano selfie e fotografie: «Sia Borroni che la Gabellieri sono candidati nel centrodestra e non sono avversari, mai ho pensato che un candidato seppur della mia giunta, possa essere un ostacolo alla mia elezione. L’augurio è che possiamo farcela tutti e tre, ma il mio obiettivo non è conquistare la Regione eliminando gli avversari, il mio obiettivo è battere il centrosinistra e auguro ad entrami tanta fortuna».
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Certo, dopo la brillantissima prova data come sindaco di Civitanova Marche, apprezzata in tutta la città e ancora di più tra i partiti della sua stessa coalizione, il posto di assessore gli spetta di sicuro! Ma io direi di più: gli dovrebbe spettare anche la carica di vicepresidente della giunta regionale, e il buon Fabrizio Ciarapica, senza falsa modestia, dovrebbe apertamente avanzare questa richiesta.
La lingua batte dove il dente morde o vorrebbe mordere: l’assessorato alla Sanità. Il padano, purtroppo di origini umbro-papaline, tal Marchetti distaccato a Macerata per guidare alla vittoria finale la prende furbamente alla larga facendoci cascare vicino, così, quasi per caso, con accurata nonchalance , quello all’agricoltura per non fare lo sfacciato e nel tentativo di prendere in giro tutti senza che gli altri ne abbiano accortezza perché solo i” padani” sono furbi ed intelligenti. Tajani che ha maggior tatto, la prende più alla larga, passando per l’assessorato alle attività produttive e arrivando quasi per caso “ subito al secondo” la Sanità con magari assessore quello che leggo ogni tanto che qui in provincia è testa di ponte…. non mi ricordo come si dice esattamente comunque il Fabrizio Ciarapica, giovane sindaco in fuga da Civitanova per aver governato in maniera inenarrabile e per questo nella politica Forzista, fino a prova contraria sembra sia cosa buona e giusta. Ma qui mi sembra che comunque coerenza zero per diversi. Ciarapica, Guzzini ed Ercoli tutti da Mattei a cena battezzati da Salvini e poi ci deve essere stato un corto circuito che invece di far saltare la corrente ha fatto saltare loro tre da Forza Italia. Ciarapica addirittura dopo accettazione e benedizione di Berlusconi. Ciarapica è l’unica persona al mondo ad aver ricevuto ben tre battesimi. Altro che Santo subito! Sicuramente considerato uno degli elementi migliori della politica inversa, Ciarapica , che ha tenuto fermo per mesi il progetto della Meloni per Acquaroli candidato, verrà sicuramente premiato con un assessorato, anzi due, forse tre, perché non quattro… Per come ha amministrato a Civitanova, non spicca una particolare attitudine. C’era quella del comando a senso unico ma purtroppo la scelta è caduta su di un altro e se la fuga non gli riesce a Civitanova lo aspettano solo dolori per quel che vorrebbe lasciare e dove non conterebbe più nulla e alla prima…sciò…tutti a casa!. Sì, così avrebbe dovuto essere tante volte ma seppur ce l’ha tutti contro, per motivi che chiaramente sarebbero spiegabili solo da Dylan Dog , l’investigatore dell’incubo, non è mai successo. Ma, torna piccino mio, torna dal tuo papà…
Comunque davvero ammirevole che Ciarapica non giudichi suoi avversari Borroni e la Gabellieri due dei motivi per cui fugge da Civitanova. La sincerità forse non sarà il suo forte ma il fatto è che la cosa più interessante di queste elezione sta proprio nel fatto che vi partecipano la Gabellieri cacciata da Ciarapica e lui stesso, tutti uniti per la vittoria del cdx, ognuno passato a partito diverso per meccanismi politici che solo al giungere dei risultati se ne potrà capire il funzionamento.