Maurizio Mangialardi e David Sassoli
«Lo squallido siparietto sulle poltrone tra il giovane padano Augusto Marchetti, mandato da Salvini nelle Marche per silenziare i dissidenti del suo partito, e Giorgia Meloni, impegnata a impartire ordini da Roma al suo candidato fantasma Francesco Acquaroli, non fa che confermare quanto andiamo dicendo da tempo e che, soprattutto, è evidente a chiunque abbia occhi per vedere: le destre sovraniste e populiste utilizzano le Marche per i loro giochi di potere e intendono spartirsi la Regione in caso di vittoria. Di fronte a questo scenario l’ipotesi di una colonizzazione della istituzioni regionali da parte di figure provenienti da fuori le Marche, come peraltro è già avvenuto in Umbria con l’assessorato alla Sanità assegnato al veneto Luca Coletto, è una concreta quanto nefasta prospettiva».
Così Maurizio Mangialardi, candidato governatore del centrosinistra, interviene sul reciproco scambio di accuse tra il commissario regionale della Lega Riccardo Augusto Marchetti e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni circa i futuro assessorati regionali. Il primo aveva reclamato per il Carroccio le deleghe a Sanità e Agricoltura, prendendosi la risposta piccata dell’altra. «Le brame leghiste sulla sanità – continua Mangialardi – hanno un intento ben chiaro, che è quello di importare nelle Marche, così come stanno facendo in Umbria, i modelli sanitari della Lombardia e del Veneto, dove la massiccia presenza del privato raggiunge rispettivamente il 40% e il 27%. Tutto questo mentre un Acquaroli già fortemente indebolito e frastornato, prigioniero dei famelici appetiti romani e incapace di mantenere la barra sui temi marchigiani, si dimostra totalmente dipendente dalle segreterie romane dell’estrema destra. E ciò, come ha avvertito proprio ieri il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, può avere un costo altissimo, perché un eventuale presidente come Acquaroli, chiaramente in balìa di meccanismi extra regionali, rischia di condannare la Regione all’isolamento e di farle mancare clamorosamente l’appuntamento con le risorse del Recovery Fund. Sono però certo che i marchigiani sapranno compiere la scelta giusta premiando la progettualità del centrosinistra e ricacciando indietro l’estremismo, l’incompetenza e la cupidigia che iniziano rumorosamente a trapelare nei partiti che sostengono l’uomo della Meloni».
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Ah perckè i finanziamenti europei vengono elargiti in base al colore dei governi destinatari? Bella democrazia.. alla faccia della non interferenza nelle politiche nazionali!!! Quanto a cupidigia non eravate voi che volevate investire i pochi soldi stanziati per i terremotati nella costruzione di una pista ciclabile in quel di Pesaro? Forse ora con il Recovery Fund riuscite ad collegare Pesaro e Senigallia con una pista per monopattini !!! Ma vederete che il 21 settembre finisce l’egemonia di Marche Nord !!!
Dall’articolo si percepisce chiaramente che secondo i dem la sinistra è capace e la destra (‘frastornata’) no. Bisognerà vedere che ne pensano gli elettori al riguardo.
per Mangialardi val bene il detto “l’asino mi ha detto recchione”. Oppure “il bue disse cornuto all’asino”.
Che vergogna, questa è la democrazia secondo la sx… squallore assoluto, per me questo è un ricatto perché sono alla frutta!
Sovranisti..populisti… bla bla..bla..
tu stai a vedere che il buon Berlusca aveva ragione… DEMONIZZAZIONE DELL’ AVVERSARIO POLITICO, quando gli argomenti scarseggiano..
importazione della sanità tipo Veneto…
direi basta che sia sanita’…qui hanno chiuso tutto …mah
Per Paolucci. Non basta: anche razzisti e fascisti. Tutti ‘isti’.
Ma i cittadini capiscono.