L’andamento giornaliero dei nuovi contagi (clicca sull’immagine per leggere il report integrale del Gores)
Sono 17 i nuovi casi di coronavirus nelle Marche, sette dei quali nel Maceratese (in provincia salgono a 1.193 i contagiati dall’inizio dell’emergenza). E’ quanto ha comunicato il Gores nel primo bollettino di giornata, dopo l’esame nelle ultime 24 ore di ben 1.290 tamponi nel percorso nuove diagnosi e 796 nel percorso guariti. Gli altri casi sono stati registrati nell’Ascolano (2), nel Pesarese (6), nell’Anconetano (1) e uno con provenienza da fuori regione. «Comprendono rientri dall’estero, contatti di rientri dall’estero, screening percorso sanitario e casi in ambiente di vita/divertimento», specifica il Gores. Questi ultimi 17 casi si vanno ad aggiungere ai 286 registrati nelle Marche dal primo luglio, il totale è di 7.078 da inizio pandemia su 112.622 tamponi effettuati. Non è stato specificato, né nel report di ieri relativo al 19 agosto, né in quello di oggi relativo al 20, se fra i due casi in totale provenienti da fuori regione ci sia anche quello di un civitanovese che, sottoposto ad un test rapido antigenico all’aeroporto di Fiumicino dopo essere ritornato da un soggiorno ad Ibiza, è risultato positivo al coronavirus. A darne notizia l’unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio. L’uomo, asintomatico, è stato subito posto in isolamento e sono state immediatamente attivate le pressi del caso come ad esempio il il contact tracing internazionale. Sarà seguito dall’Asur di competenza attraverso una unità speciale di continuità assistenziale (Usca).
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Se si fanno i tamponi solo ai vacanzieri per forza di cose il virus sembrerà colpire solo chi si sposta.
Occorre insistere con i giovani. Loro, se positivi al COID19, saranno il più delle volte (non sempre) asintomatici o presenteranno sintomi non gravi. Non sarà così per i meno giovani, gli anziani, e anche per coloro che già lottano per diverse malattie compresi i tumori. Loro rischieranno di morire per un virus che può essere trasmesso da un giovane in buona salute. Essere i vettori di un virus letale per altri deve essere percepito come abominevole quando non si è fatto di tutto per evitare il contagio, attuando le raccomandazioni di distanziamento, di uso corretto della mascherina, di igiene delle mani.
Veramente se il virus si trasmette per lo più vociferando, è incomprensibile che le istituzioni non abbiano raccomandato il silenzio, l’evitare chiacchiere inutili, l’usare la scrittura o il linguaggio dei segni per comunicare l’essenziale. D’altra parte, se il virus è letale coi deboli e mite con i forti, non si capisce come in tutti questi mesi non si sia pensato a una capillare e massiccia campagna di informazione sui metodi per rafforzare il sistema immunitario, della cui esistenza i più non hanno conoscenza alcuna… i maligni potrebbero pensare a qualche conflitto d’interessi come causa di queste abominevoli omissioni.