La nonna, la madre e la cognata di Luca Traini
di Giovanni De Franceschi
Testa bassa, viso segnato dal dolore, passo lento. Un piumino al ginocchio nero, pantaloni dello stesso colore. La nuora da un lato, la madre dall’altro. Luisa Scisciani appare stanca, provata. Sono passate appena 24 ore, poco più, da quando suo figlio Luca Traini è stato arrestato con l’accusa di strage aggravata da finalità razziste, per aver sparato a caso a sei africani per le strade di Macerata. Una follia omicida che ha gettato nel terrore una città intera e non solo. Sono le 15 circa di una fredda domenica d’inverno. C’è una calma surreale, un silenzio ridondante. Si spalanca il portone del palazzo al civico 96 di via Brodolini a Tolentino. Lì viveva Luca e molto probabilmente proprio lì, in quella camera dove i carabinieri hanno trovato in bella vista il Mein Kampf e una bandiera con una croce celtica è stato partorito il suo folle intento giustizialista, uomini e donne neri come bersaglio mobile. «Ho risentito la storia di Pamela e ho deciso di ucciderli tutti», aveva detto ai carabinieri. Il primo ad uscire è Mirko, il fratello, con il passeggino del suo bimbo. Cammina veloce, l’unico intento è quello di proteggere la famiglia. Subito dopo escono Luisa, nonna Ada e la moglie di Mirko.
La casa dove viveva Luca Traini
«E’ veramente una tragedia – ha detto con un filo di voce mamma Luisa – ma per me è sempre stato un bravissimo figlio». Hanno borse a tracolla, buste e uno zaino, forse hanno deciso di cambiare aria per qualche giorno. «Voglio andare a trovarlo in carcere, voglio guardarlo negli occhi – ha aggiunto la madre – perché quello che ho da dirgli lo dirò a lui direttamente». Una famiglia segnata, con nonna Ada che ha ammesso di pregare per il nipote. Quel nipote dalla personalità borderline, «disturbata» come ha spiegato il suo avvocato. Luca Traini frequentava diverse palestre, un fanatico della forma fisica, aveva cambiato molti lavori. Un diploma da geometra. Idee di estrema destra mai nascoste, xenofobe e razziste. Taciturno, solitario, una svastica stilizzata sulla fronte, simbolo di Terza Posizione, gruppo di estrema destra degli anni ‘70. E un passato fallimentare in politica, zero preferenze quando l’anno scorso si è era candidato alla comunali di Corridonia con la Lega Nord.
Luca Traini esce dalla caserma dei carabinieri
Quando il matrimonio tra la madre e il padre Enzo era andato in frantumi, anche lui aveva lasciato la casa di contrada Valteia a Macerata. «Da due anni non è più qui», ha spiegato lo zio Fernando da dietro la recinzione della villa alle porte della città. Chi lo conosce a Tolentino sa che si era avvicinato sempre di più agli ambienti di estrema destra, un vessillo che esibiva con orgoglio, tanto da riuscire a farsi cacciare da una palestra. E non un caso se la sua follia omicida si è conclusa con un saluto fascista davanti al Monumento ai caduti. «Ma non pensavamo mai potesse arrivare a tanto», ha confessato Gianluca, della rosticceria a fianco alla casa di via Brodolini. E invece ieri mattina il 29enne è passato ai fatti, con la sua Glock. Rischiando di uccidere chiunque si trovasse a passare nei dintorni della sua Alfa 147 nera. Una pazzia e un’ideologia che hanno preso la forma di proiettili vaganti. E ora quella stessa pazzia l’ha condotto in carcere a Montacuto, e questo sì è un caso, nella stessa ala dove è detenuto anche Innocent Oneghale, il nigeriano accusato di aver trucidato Pamela Mastropietro a soli 18 anni.
I libri trovati nella camera di Luca Traini
Il momento dell’arresto
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Va bene il dovere di cronaca ma spiattellare nomi cognomi ed indirizzi di quella povera famiglia (vittima anche essa stessa) non mi sembra giusto…non hanno di certo bisogno di maggior notorietà!!
Signora se fino a pochi giorni fa era un bravo figliolo, stia sicura, lo è anche oggi. Quello che è successo esula completamente dal vostro rapporto madre/figlio. Quella è un’altra storia?
Traini un pazzo e’ vero? Ma lo Stato per lui non c’era, era una ragazzo che aveva bisogno di aiuto, peccato che l’aiuto venga data sempre a chi non è italiano
Quoto al 100% il commento di Roberto. Speriamo che i nomi riportati siano di fantasia.
Bravo ragazzo? Signora ma x piacere……
Gabriele Ferramondo: perché, per te padre, tua figlia lesbica, il cui reportage di matrimonio è stato qui riportatol non è una pur una brava figlia per te anche se a ,me per esempio ,dà fastidio vedere due donne che si baciano, si sposano ed hanno un figlio da laboratorio come ha avuto tu figlia, eppure sopporto. E tu perchè invece non capisci , non accetti che i genitori, i nonni, i parenti di questo ragazzo, dicano che è sempre stato un bravo ragazzo?
X Roberto
Non condivido questa idea che non devono comparire nomi e cognomi. Molto spesso per questo motivo si leggono notizie senza capire che si parla di persone più o meno care.
SEnza nomi sono notizie senza senso.
Piuttosto il fatto che ci siano i nomi non deve pregiudicare niente a questa famiglia ma capire quanta sofferenza li avvolge in questo momento. Io credo alla pari dei genitori della piccola Pamela: in modo diverso, per cose diverse ma sempre un dolore insopportabile per un genitore
Tamara Moroni a mia figlia ho insegnato a rispettare ed a tollerare le persone diverse dal colore della pelle cosa che la signora non è riuscita a fare x diversi motivi, quindi uno che va in giro con una pistola ad ammazzare i “neri” non ha avuto una corretta educazione fin da piccolo,ciò non giustifica il suo odio
Tamara Moroni dimenticavo di dirle che sono molto orgoglioso di mia figlia e del mio fantastico nipotino,cose che tu con la tua mente chiusa non potrai mai capire.Saluti e “baci”
La mente chiusa io…ok, ho la mente chiusa e vivaddio. FELICITAZIONI per il nato da chissachì e per il futuro della coppia. No…a me non piacciono certi assemblement, ma contento tu…che d’altra parte che potevi fare se non contentarti ? Lo capisco.
Non sono assemblement come tu pensi mio nipote e’ stato concepito ed ha una mamma anzi DUE mamme fantastiche che insegnano al figlio come comportarsi nella sua vita futura, non leggendo libri che istigano all’odio contro il diverso,non come te che giustifichi certe azioni xenofobe che fanno parte della tua cultura
Caro Gabriele ma con chi sta dibattendo?sul mio schermo appaiono solo spazi vuoti.Ti rinnovo i miei più calorosi auguri per il nipotino e per i suoi GENITORI!
Concepito da chi: da due donne, due mamme? ma per favore! mi dispiace veramente essere scesa nel personale, ma in sintesi volevo dire “non giudicare se non vuoi essere giudicato” . Lascia stare il dolore dei genitori, dei parenti di Traini, che non giustifico affatto, ma posso comprendere il suo folle gesto, a differenza di quanto compiuto dal nigeriano per niente innocente ed estraneo ai fatti, nel mentre da te e da altri come te che commentano sotto a te, di diversa cultura dalla mia, grazie al cielo, non ho sentito proferire alcuna accusa. Mai da voi , finché si è trattato di violenza nei confronti degli italiani. E c’è n’è stata anche a Macerata. Vedi controllore preso a morsi da una nigeriana senza biglietto e che ha perso un dito nel fare il suo lavoro . Questo sì, è avere le menti aperte! Complimenti.
Quindi, per Tamara Moroni, ci si dovrebbe vergognare se si ha una figlia lesbica ma avere comprensione per un razzista che sparacchia in giro e terrorizza una città?
Chapeau.
Stefano Valenti, credevo di essere stata chiara nei vari post qui sopra , ma evidentemente no. Riepilogo. Da quanto ci risulta dalla cronaca , fino a che Luca Traini non ha sbroccato sabato scorso A SEGUITO di quell’orribile fine fatta da Pamela,che lo ha caricato al punto di armarsi, dopo che il fatto gli si è ingigantito in modo abnorme nella sua mente – quindi c’è un nesso causa-effetto che ha molto più a che fare col giustizialismo che col razzismo, secondo me , e che naturalmente non lo giustifica in alcun modo – non aveva mai commesso alcun reato, così abbiamo letto da più parti per voce di quanti lo conoscono, e cioè che è sempre stato un bravo ragazzo, un bravo figlio, un bravo nipote. Cosa, che non può certo dirsi del nigeriano , pregiudicato, spacciatore, malavitoso e senza diritto di soggiornare in Italia col permesso scaduto. Allora: se Ferramondo vuole rispetto per i diversi, per i neri, per i suoi figli, e sua figlia altettanto insegna a suo nipote il rispetto verso tutti, che anche lui porti rispetto ai figli di tutti senza farsi maestro e dare lezioni di vita a una madre, una nonna, che staranno soffrendo le pene che si possono immaginare. E comunque, ribadisco, non ho finora ancora letto una parola di condanna qui da parte sua e di chi gli si approssima nella sua fede politica, anche quanto a dare giudizi e lezioni democratiche e morali a chi non la pensi come loro, sull’aberrazione compiuta a Macerata sul corpo di una ragazzina appena sbocciata. Tutto questo mi fa pensare che non è vero quanto afferma, ma che sia fortemente sbilanciato su altre categorie umane piuttosto che tutte come afferma. E allora ancora, mi chiami in causa, ti rispondo perciò che quello che sta bene a te può non piacere a me, come certo esibizionismo sui media di coppie gay o come comprarsi i figli andando all’estero perchè qui vietato. Sono piani diversi di discorso, certo, grazie tante, non equiparabili fra loro sotto questo articoli, ma sempre che rientrano in una stessa ottica di pensiero che poi applichiamo su fronti di vedute diverse, in questo caso di due brutte pagine di cronaca. Stop, se vuoi capire stavolta , bene, sennò metti un pollice rosso e ciao.
Tamara Moroni: il problema è che, purtroppo, ti sei spiegata benissimo.
Non capisci la differenza tra un atto, efferato, di criminalità comune, e un’aggressione motivata dal razzismo.
Come si fa a trattare Traini come un bravo ragazzo che manifesta in maniera sbagliata un’indignazione giusta e per il quale bisogna avere comprensione?
Ed è veramente grottesco, per di più sul piano personale, un contraddittore rinfacciandogli l’orientamento sessuale della figlia, come se essere lesbiche fosse qualcosa di disdicevole.
Parlare alla Moroni e come fare a cappellate con i passeri,se non erro faceva parte di SEL,poi non candidata se n’è andata a destra,visto come la pensa,ha trovato il suo nido.Passo chiudo e non gli risponderò più perché sono un esibizionista,ma va…….
@Gabriele Ferramondo
Lo so, la conosco personalmente (anche se poco).
Lasciamo perdere va, non scendiamo sul personale.
Signora Moroni ma quanto è maleducata? cosa centra la figlia di Ferramondo….come si fa a scendere così in basso. Io e Ferramondo ci becchiamo sempre per la Lube ma, il suo privato a me non interessa, quello che scrive lei riguardo alla figlia è di una bassezza senza limiti. Si vergogni. E comunque, da quello che so io, la figlia non ha mai sparato per strada.