«Noi siamo preoccupatissimi, Macerata era una città dell’accoglienza che ci ha ospitato e oggi non è più così. Ogni volta che dico queste parole mi viene da piangere». Così Sammy Kunoun, presidente comunità nigeriana di Macerata dopo l’episodio di follia di ieri mattina quando il 29enne Luca Traini ha sparato a 6 persone originarie dell’Africa, tra cui 4 nigeriani. Kunoun era presente oggi pomeriggio alla manifestazione ai Giardini Diaz (segue servizio). «Noi siamo per la convivenza e l’applicazione ferrea delle norme e bisogna rispettare la legge – continua Kunoun -. In Italia e in Europa si vincono le elezioni sull’immigrazione. Nonostante questi fatti siano così gravi speriamo che qualcosa cambi e che si abbassino i toni e le persone ragionino con la loro testa. Noi nigeriani siamo vicinissimi alla famiglia di Pamela, è atroce quello che è successo». Un gesto, quello compiuto da Traini che, come lui stesso ha riferito ai carabinieri, è legato all’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne di Roma il cui corpo è stato trovato mercoledì mattina, fatto a pezzi, all’interno di due trolley poi abbandonati nelle campagne di Casette Verdini di Pollenza. Indagato per il delitto è il nigeriano Innocent Oseghale.
(Ma. Ri.)
(foto Falcioni)
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” I HAVE A DREAM”…..
Macerata non è più la città dell’accoglienza? Le viene da piangere? Si è mai domandato perchè è diventata così?
Sulle norme ferree che fareste rispettare come comunita’ ,mi permetto di avere qualche dubbio