«Sono stati colpiti anche alcuni luoghi simbolo della vita politica e culturale della città tra cui la sede cittadina del Pd. A tutti loro la nostra solidarietà e vicinanza. Non solo un’azione terroristica e razzista ma anche volta a colpire la presenza e la pratica antifascista». Il presidente provinciale Anpi Lorenzo Marconi commenta i fati di ieri che hanno sconvolto la città. Interviene anche la presidente nazionale Carla Nespolo: «Quello che si è compiuto a Macerata è un gravissimo atto di terrorismo razzistico. Colpire persone inermi e incolpevoli è una barbarie che contrasta con elementari norme di civiltà e umanità. La condanna sia unanime e forte da parte di tutte le forze politiche. Nessuno si senta escluso dal presidiare la democrazia e i principi fondamentali della convivenza civile. Massima solidarietà alla comunità maceratese dall’Anpi. Il fascismo di ritorno, troppo spesso tollerato, va contrastato con chiarezza e fermezza. Ora basta».
«Nei giorni scorsi Macerata è stata sconvolta da un grave fatto di cronaca nera- scrive Marconi -, la morte della giovane Pamela Mastropietro e lo scempio compiuto sul suo corpo abbandonato, che ci ha profondamente turbato. Alla notizia dell’arresto di un cittadino nigeriano in connessione alla morte della giovane, si è intensificata in città, alimentata anche dai social network, la campagna d’odio razzista già da tempo in atto. Questa mattina (ieri ndr) Macerata è stata luogo di un vero e proprio gesto terroristico razzista: colpi di pistola sono stati esplosi contro persone
scelte solo in base al colore della loro pelle, lasciando a terra sei feriti. Per questi fatti è stato fermato un maceratese vicino a quegli stessi ambienti politici che in questi anni hanno fomentato l’odio razzista nei confronti dello “straniero”. Al momento dell’arresto, lui stesso ha reso esplicita la connotazione fascista e razzista del suo gesto criminale. L’Anpi esprime innanzitutto solidarietà ai feriti e ai tanti maceratesi che hanno vissuto momenti di panico e grave apprensione per sé e per i propri cari. Condanna il gesto fascista e chi lo giustifica. Auspichiamo che tale condanna sia espressa anche dalle Istituzioni della Repubblica italiana, nata dalla Resistenza, e dai cittadini, associazioni, sindacati, partiti e movimenti antifascisti e democratici che invitiamo a mobilitarsi attivamente. Ricordiamo che se la responsabilità penale è personale, esistono anche altri tipi di responsabilità: quella politica e quella morale, che non si possono ascrivere solo a chi ha sparato ma anche ai chi ha contribuito a creare, anche con la diffusione capillare sui social network, il clima d’odio razzista in cui il gesto criminale è maturato e lo sdoganamento del fenomeno neofascista, che la nostra associazione ha ripetutamente denunciato, troppo spesso inascoltata».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati