Sono scossi, gli sguardi persi come chi sa di essere stato, ieri mattina, vittima di una caccia all’uomo di cui non sa però il perché. Sono le persone rimaste ferite dagli spari di Luca Traini che ieri mattina a Macerata ha seminato il terrore. Nessuno è in pericolo di vita ma due di loro sono ricoverati in prognosi riservata (uno in Rianimazione e l’altro in Chirurgia) all’ospedale di Macerata. Sempre a Macerata è ricoverata, in Ortopedia, l’unica donna ferita, una giovane nigeriana. Due persone invece sono già uscite dall’ospedale, uno subito ieri, un secondo oggi che ha deciso di lasciare il nosocomio di sua iniziativa: era rimasto ferito a una gamba. Il sesto ferito è a Torrette. Ieri arrivate anche altre 2 chiamate di soccorso, ma sul posto il 118 non ha trovato nessuno.
Sono ricoverati in prognosi riservata all’ospedale di Macerata M. T., 29 anni, originario del Mali (si trova in Rianimazione per una ferita ad un polmone) e K. W., 21, nigeriano (è in Chirurgia). Sono loro i due ricoverati che sono rimasti feriti in maniera più grave nella sparatoria di cui sono stati vittima ieri mattina. È invece in attesa di essere operata alla spalla J. O., 25 anni, l’unica donna rimasta ferita, che è ricoverata in Ortopedia. L’intervento chirurgico potrebbe venire eseguito domani o martedì. Uno dei feriti, 27 anni, A. G., del Gambia, ieri è stato dimesso: aveva una ferita di striscio ad un gluteo. Questa mattina ha invece deciso di lasciare l’ospedale di sua iniziativa, O. F., 24 anni, nigeriano. È invece ricoverato a Torrette il sesto ferito: O. F., 33, nigeriano anche lui. Ha una ferita vascolare ad un braccio. Il quadro è stato fatto dal direttore dell’Area Vasta Alessandro Maccioni: «Ci risultano anche altre due chiamate ieri al 118 ma quando gli operatori sono arrivati sul posto non hanno trovato nessuno né qualcuno ieri si è presentato negli ospedali provinciali con ferite d’arma da fuoco».
Se uno fa un atto razzista, di cosa si deve parlare? Di atto artistico? Si dà il giusto nome alle cose.
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