di Marco Ricci
Sono appena più di mille i clienti di Banca Marche, Popolare dell’Etruria, Carichieti e Cassa di Risparmio di Ferrara i possessori di obbligazioni subordinate dei quattro istituti che con l’azzeramento del valore dei loro titoli hanno visto andare in fumo una parte consistente dei loro risparmi. Lo hanno comunicato congiuntamente le nuove quattro banche, facendo il punto su chi è rimasto più esposto al coinvolgimento delle obbligazioni subordinate nel piano di risoluzione. Gli istituti di credito hanno incluso in questa fascia di risparmiatori chi avesse risparmi inferiori ai 100mila euro e allo stesso ne avesse investiti più della metà in subordinate, uno 0,1% dei clienti delle quattro vecchie banche nei cui portafogli erano presenti subordinate per un totale di 27 milioni di euro. “Questo dato fornisce il perimetro delle situazioni personali più delicate, cui dare prioritaria attenzione- comunicano gli istituti – Il fondo di solidarietà è idoneo per capienza a coprire queste situazioni, che saranno valutate caso per caso”.
Per Banca Marche, contando come i possessori di subordinate fossero nel complesso un migliaio, i risparmiatori più esposti dovrebbero essere molti meno, anche se la loro esposizione rischia di essere in media più alta. Banca Marche, infatti, emise obbligazioni in buona parte con taglio di 50mila euro e destinate alla clientela istituzionale, a differenza di quanto accaduto in Carife e PopEtruria dove, a un maggior numero di clienti coinvolti – più o meno 10mila – fa da contraltare un taglio di 1000 euro, con le subordinate finite in tasca a chiunque.
“Le emissioni – proseguono le banche – sono state collocate tra il 2005 ed il 2013. Metà di queste prima della crisi Lehman Brothers (settembre 2008) che ha cambiato in tutti i cittadini la percezione del rischio e tutte le emissioni di obbligazioni sono antecedenti all’approvazione della Direttiva Europea sul bail-in. Circa la metà delle obbligazioni sono state collocate a investitori istituzionali mentre nel complesso i clienti retail, cioè privati, possessori di obbligazioni subordinate sono stimati essere circa 12.500 per un controvalore di circa 431 milioni di euro di capitale”. Sempre secondo i dati forniti, per 8200 clienti delle quattro vecchie banche la concentrazione nel portafoglio in obbligazioni subordinate è inferiore al 30% dei loro investimenti, mentre metà delle obbligazioni sono detenute da 2.450 clienti con patrimoni presso le banche superiori ai 250mila euro e il cui investimento medio in subordinate è stato di 65mila euro.
Le banche dunque sembrano voler precisare come sia pochi i casi di risparmiatori letteralmente finiti sul lastrico per via dell’azzeramento delle obbligazioni subordinate, risparmiatori per i quali si presume possa intervenire il Fondo si solidarietà recentemente istituito da parte del Governo con una dote di 100 milioni di euro proveniente dal Fondo interbancario di tutela dei depositi. Nelle prossime settimane il Mef emanerà le linee guida per accedere al sostegno e valutare chi possa essere stato posto in condizioni difficili per via di possedere subordinate. Sarà poi un arbitrato a valutare i singoli casi, con i risparmiatori a cui non sarà preclusa alcuna forma giudiziale di richiesta di risarcimento danni.
ESPOSTI – Per Banca Marche, lo ricordiamo, il problema maggiore riguarda i possessori di azioni per i quali però non è previsto da parte del governo alcun ristoro. Venendo comunque alla modalità con cui sono state vendute azioni e obbligazioni, la procura di Ancona avrebbe ricevuto diversi esposti dai clienti della banca. L’ipotesi di reato che si potrebbe configurare è quella di truffa. Qualora invece, magari dopo una vendita considerata ricattatoria per accedere a finanziamenti di cui si aveva necessità, non si può escludere che in alcuni frangenti si possa configurare anche il reato di estorsione. I comportamenti dei dipendenti di Banca Marche, nella maggior parte dei casi, sarebbero stati piuttosto corretti, visto anche come tali prodotti non fossero mai stati oinvolti nei dissesti bancari e fossero ritenuti sicuri. Non si può però escludere che singoli direttori possano avere calcato la mano nell’offrire azioni e obbligazioni ai clienti.
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scenarieconomici.it
Banda marche alla clientela retail preferiva vendere le azioni.I direttori giuravano di fare il budget a Bianconi,i funzionari promettevano ai direttori di fare il budget,banca d’italia scriveva letterine lasciate nei cassetti,consob autorizzava un bell’a.c.,ed ora eccoci qua a piangere sul latte versato.Ma versato da chi? Boh…nessuno sapeva,nessuno immaginava ma il disastro e’ arrivato puntuale.Ripeto,bastava leggere il blog di Alberto Pirani o qualche commentatore critico che e’ stato addirittura querelato,in quanto disturbatore non gradito del macchinista in manovra.Quella delle azioni bmarche e’ un altro bel capitolo della storia della banda della magliana,mi correggo della banda delle marche.Ipotizzata( e’ come dire presunta..)truffa,estorsione,aggiotaggio,false comunicazioni,omessi controlli neanche nei film dei gangster americani succedevano certe cose.Gli azionisti porteranno in tribunals,in procura,a Strasburgo,i presunti reponsabili della rapina del secolo,sono 43000 clienti che chiuderanno subito od appena possibile i loro rapporti con la nuova banda marche; con buona pace di Goffi e Nicastro),i danni che provocheranno e che chiederanno attraverso esposti,denunce,cause non sono niente rispetto a quanto successo finora.Il governicchio con cerisciolino e la fabbri( quella dell’amarena?) si renderanno conto di cosa hanno combinato,saranno spazzati via dalla scena politica e purtroppo sostituiti da altrettanti opportunisti ed incapaci.Vegas,Barbagallo e company verranno a spiegare nelle sedi opportune se tutto ha funzionato a dovere.Mentre il governino ristorera'( e mi fa’ veramente piacere) un migliaio circa di risparmiatori gli altri vedrete che sorpresa che prepareranno a tutti i protagonisti della mattanza.Questa volta hanno esagerato e tutto ha un limite,vediamo tra un anno quanti negozi Intimissimi o calzedonia ci saranno al posto delle filiali nuova banda marche,con i direttori( quelli che giuravano fedelta’ a Bianconi) che magari faranno il budget di mutande,calze,reggiseni.Goffi e tale Nicastro stiano tranquilli,rimaranno presidente e a.d .le loro poltrone non si toccano a vita,contenti?
hanno scelti gli amici degli amici?
la domanda successiva sarebbe…signori a chi affidereste ora i vostri soldi??? ad un piccolo istituto di credito oppure ad un colosso e soprattutto vi azzardereste ad acquisire obbligazioni ed azioni???
N,b. sembra stando all’Ansa e ad altre testate giornalistiche che di alcuni di codesti investitori si stia iniziando ad interessare sia la gdf che l’agenzia delle entrate per cose non corrispondenti a quello che sarebbe/avrebbe dovuto essere.
Il titolo dell’articolo ricorda da presso queste due poesie di Trilussa:
> LA STATISTICA
Sai ched’è la statistica? È na’ cosa
che serve pe fà un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che spósa.
Ma pè me la statistica curiosa
è dove c’entra la percentuale,
pè via che, lì,la media è sempre eguale
puro co’ la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:
e, se nun entra nelle spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perch’è c’è un antro che ne magna due.
> NUMMERI
– Conterò poco, è vero:
– diceva l’Uno ar Zero –
ma tu che vali? Gnente: propio gnente.
Sia ne l’azzione come ner pensiero
rimani un coso voto e inconcrudente.
lo, invece, se me metto a capofila
de cinque zeri tale e quale a te,
lo sai quanto divento? Centomila.
È questione de nummeri. A un dipresso
è quello che succede ar dittatore
che cresce de potenza e de valore
più so’ li zeri che je vanno appresso.