di Marco Ricci
Si avvia verso la soluzione l’amministrazione straordinaria della Cassa di Risparmio di Loreto, il piccolo istituto di credito controllato al 78% da Banca Marche e posto in amministrazione straordinaria dal Mef nel febbraio dello scorso anno. A breve dovrebbe infatti essere autorizzato l’aumento di capitale in grado di consentire all’istituto di credito di tornare ad operare a pieno regime. Che i tempi possano essere rapidi lo testimonia anche un incontro avvenuto nel pomeriggio di oggi al Ministero dell’Economia. Assieme a Banca Marche, socia di Carilo per il 22% delle quote è la Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto guidata da Fulvia Marchiani. Entro l’anno dunque l’attuale commissario alla guida della banca, Claudio Gorla, dovrebbe terminare il proprio compito e lasciare il posto a un consiglio di amministrazione. Carilo, considerato un po’ il gioiellino del gruppo, a differenza di Banca Marche e Medioleasing era stata commissariata non per gravi irregolarità amministrative quanto per le ingenti perdite patrimoniali dovute al al portafoglio crediti a cui sarebbero stati applicati gli stessi parametri in uso alla capogruppo per le rettifiche sulle posizioni deteriorate. L’aumento di capitale dovrebbe essere di almeno 40 milioni di euro, con la Nuova Banca delle Marche che andrà a coprirne la parte maggiore.
Non è chiaro al momento quale sia la posizione della Fondazione. Non è infatti un mistero che a Loreto si sarebbe preferita la cessione della piccola banca. Tra i due soci – cioè la Fondazione e Banca Marche – non è mai corso buon sangue negli ultimi anni, con l’istituzione di Loreto che ha oltretutto citato in giudizio la capogruppo e i suoi ex vertici raggiunti davanti al tribunale di Ancona per un risarcimento danni di 13 milioni di euro. Secondo i legali dello studio Iure Mrr di Macerata, che assistono la Fondazione, Banca Marche – durante l’era Bianconi – avrebbe violato i principi di corretta gestione societaria nell’esercizio di direzione e coordinamento della controllata, in particolare nel quadriennio 2009-2012, provocando così un danno alla Cassa di Risparmio e dunque alla Fondazione azionista. Citati a risarcire in solido l’intero ammontare della partecipazione azionaria, oltre a Banca Marche, anche l’ex direttore generale della vecchia capogruppo, Massimo Bianconi, oltre che a un ex vice direttore, ad ex amministrazioni ed ex sindaci della banca.
Per Medioleasing, l’altra società controllata al 100% da Banca Marche e commissariata sempre nel 2014 per gravi perdite patrimoniali e gravi irregolarità amministrative, si parla invece di un’incorporazione all’interno di Nbm, dopo lo scorporo delle sofferenze destinate a confluire nella bad bank.
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CARILO chiede 40 milioni al mercato,chi va’ in soccorso del malato,la quasi defunta nuova banda marche
MEDIOLEASING,gia’ morta da tempo,viene incorporata in nuova banda marche,agonizzante e con le metastasi ovunque.
Si prospetta un futuro radioso e qualcuno direbbe stimolante e con nuove sfide per entrambe.
Mi viene un dubbio: ma e’ tutto vero o siamo su scherzi a parte?