di Marco Ricci
Dopo la vera e propria pioggia di emendamenti alla legge di stabilità caduta sulla commissione Bilancio della Camera per attutire gli effetti dei dissesti di Banca Marche, Carife, PopEtruria e Carichieti sui piccoli risparmiatori, dalle risposte del governo si può cominciare a immaginare su quali indirizzi stia ragionando l’esecutivo. Data la delicatezza della materia – nonché la necessità di approfondire quale potrebbe essere la posizione della Commissione europea sulle proposte in esame – la discussione sulla al termine della settimana, probabilmente sabato, ultimo giorno utile prima della presentazione della legge di stabilità alla Camera. La decisione finale del governo verrà con ogni probabilità espressa attraverso un sub-emendamento del relatore della legge di stabilità al maxi emendamento del governo che incorpora il decreto salva-banche, quello approvato d’urgenza due domeniche fa dal Consiglio dei ministri e che ha consentito la nascita dei nuovi quattro istituti di credito.
Delle quasi 50 pagine di proposte venute dai diversi gruppi parlamentari per lenire gli effetti dei dissesti sui piccoli investitori, il governo ne ha accantonati tre a firma di diversi deputati marchigiani, tra cui gli onorevoli Piergiorgio Carrescia, Irene Manzi, Paolo Petrini e Marco Marchetti. A differenza dei tanti emendamenti a cui è stato dato parere negativo, le proposte accantonate sono materia di ragionamento e di approfondimento, il che lascia intendere i ragionamenti su cui sta al momento lavorando il governo.
Innanzitutto non è stata bocciata la proposta proveniente dal gruppo Pd alla Camera per la creazione al Mef di un fondo di solidarietà destinato agli obbligazionisti subordinati che si sono venuti a trovare in stato di indigenza a causa dell’azzeramento del loro investimento (leggi l’articolo). La proposta intende alimentare il fondo con 40 milioni di euro di risorse pubbliche a cui si aggiungerebbero altri 80 milioni di euro provenienti dal sistema bancario. Ugualmente in fase di analisi è un emendamento Pd – prima firma Paolo Petrini, a cui si aggiungono tra le altre quelle di Marco Marchetti e Irene Manzi – per destinare i ricavi derivanti dalle azioni giudiziarie promosse verso gli ex amministratori, nonché le eventuali plusvalenze derivanti dal recupero delle sofferenze cedute alla bad bank, a risarcire in primis gli obbligazioni subordinati e dunque, pro quota, i possessori delle azioni.
L’iniziativa dei parlamentari Pd marchigiani, oltre a ipotizzare diverse modalità con cui trovare le necessarie risorse per attutire gli effetti dei dissesti sui piccoli risparmiatori, allargano la platea di coloro che potrebbero usufruire di un parziale ristoro anche agli azionisti i quali, da quanto trapelava, avrebbero trovato fin’ora le porte sbarrate da parte del Governo. Per Banca Marche, lo ricordiamo, il problema principale – a differenza di PopEtruria e Carichieti – è proprio quello dei piccoli azionisti piuttosto che degli obbligazionisti subordinati. Oltre mezzo miliardo di euro di azioni, infatti, sono in mano ai piccoli risparmiatori.
Soddisfatti per ora del risultato ottenuto sono quei i parlamentari che più si sono spesi in questi giorni perché il governo prendesse in esame le proposte, tra cui appunto Petrini, Carrescia, Marchetti e Manzi. “E’ stato il frutto di un gran lavoro di squadra che in queste settimane abbiamo portato avanti con i colleghi delle altre regioni interessate ai dissesti – ci ha dichiarato la parlamentare maceratese – per arrivare a un risultato non scontato e significativo. È il lavoro, difficile e non semplice, del provare a governare la realtà – ha concluso la Manzi – cercando soluzioni praticabili, senza cadere nel populismo o nella demagogia. In questo momento gli emendamenti sono stati tecnicamente accantonati, non votati per essere riformulati in un secondo momento e per tentare di trovare, insieme al governo, soluzioni possibili ed adeguate”.
L’ESPOSTO – Forza Italia Marche presenterà un esposto alla procura di Ancona sulla vicenda del salvataggio di Banca Marche. Lo ha annunciato il coordinatore regionale Remigio Ceroni, che ha detto: “Siamo a fianco di tutti i risparmiatori che hanno perso il loro credito.
Metteremo l’esposto sul nostro sito perché possa essere preso come modello per fare analoga denuncia. Un’azione che invitiamo a compiere a tutti coloro che sono stati danneggiati da questa operazione, azionisti e obbligazionisti”. ha aggiunto: “Un intervento, che manda in malore le Marche e compie un saccheggio nella nostra regione per miliardi di euro.
Il decreto salva-banche è un provvedimento scellerato che Governo e Banca Italia hanno confezionato insieme, con cui si tutelano le banche, si puniscono i risparmiatori e si fa passare un messaggio rischioso sull’autofinanziamento delle banche. Se non ci si fida più delle banche, queste non sono in grado di raccogliere le risorse da utilizzare per le piccole e medie imprese e quindi l’economia del territorio si ferma. Non capiamo, perciò, l’esultanza del Governo Renzi e della Giunta regionale di Ceriscioli, visto che il salvataggio è il presupposto per la vendita della bad bank a qualche gruppo internazionale nel giro di qualche mese”.
I DIPENDENTI SCRIVONO A NICASTRO – “Noi siamo la banca”: a dichiararlo in una lettera aperta a Roberto Nicastro, presidente delle 4 banche ponte sono le segreterie di Fisac/Cgil delle banche e delle aziende dei gruppi creditizi Nuove Banca Marche, Carife, Carichieti ed Etruria Lazio. “Le 4 banche – proseguono – sono le lavoratrici e i lavoratori, che ci hanno creduto e hanno mantenuto il rapporto di fiducia con il territorio, le famiglie, le imprese, la clientela, mettendoci sempre la faccia.Le 4 banche restano i lavoratori, anche ora che molti si attribuiscono il merito di averle salvate, tanti si accorgono tardivamente che la fiducia dei risparmiatori è tutto, pochi si pongono la domanda di quali prospettive per i lavoratori e le loro famiglie.
Se le 4 banche, anche nel periodo del commissariamento, hanno mantenuto l’ “eccezionale radicamento sul territorio“, se è stato posto un argine a forme di concorrenza sleale, se il risparmiatore allo sportello chiede conto, sono sempre i lavoratori ad essersene fatti carico. Sono i dipendenti delle 4 banche, delle altre banche e società facenti parte dei 4 gruppi bancari, coloro cui, per primi, è stato presentato il conto, pagato con riduzioni di salario, perdite di diritti e peggioramento delle condizioni di lavoro.
I dipendenti che, alla pari degli altri risparmiatori, hanno visto azzerato il valore delle azioni e delle obbligazioni subordinate, sottoscritte quando i rating delle Banche e dei titoli erano di assoluta fiducia e sicurezza. Sono sempre i lavoratori dipendenti che, di fronte alla collera montante dei risparmiatori, in prima persona tentano di fare comprendere che le 4 banche sono una ricchezza per i territori di insediamento, una opportunità da non trascurare tanto più se “Oggi sono delle vere e proprie good bank, ben capitalizzate, liquide e stabili, pronte a riprendere il dialogo con il territorio per il finanziamento alle pmi”, come ha dichiarato il nuovo presidente unico”.
Lavoratrici e dai lavoratori dei 4 gruppi bancari chiedono anche: “Quali sono i requisiti di ammissione all’asta richiesti ai soggetti (“banche medie o medio-grandi italiane, banche straniere con determinati requisiti e private equity di primario standing” ) che manifestano interesse al loro acquisto ? Quali progetti per i territori? Quali prospettive per i dipendenti e le loro famiglie?”
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Non riesco nemmeno ad immaginare l’entità dei ricavi derivanti dalle azioni giudiziarie nei confronti degli ex amministratori……
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Vorrei dire a Ceroni che la perdita di fiducia nelle banche non dipende dalle modalità di un decreto che dovrebbe mettere o meno a posto le cose ricorrendo come sempre a fondi pubblici ma dal comportamento di rapina di dirigenti e funzionari delle banche stesse e dalla mancanza di controllo degli organi preposti . Poi vorrei fare una domanda a Marco Ricci che sta svolgendo un eccellente lavoro sull’argomento . Quale era il rendimento delle obbligazioni subordinate di banca Marche ?
Un appello a tutti i politici di destra,sinistra,centro per favore basta con i proclami,dichiarazioni d’intenti,ipotesi e relative illusioni.I guai li avete combinati voi insieme al governo,l’avete fatta grossa dimostrando al mondo ed ai vostri elettori incapacita’,superficialita’,ignoranza e nessuna credibilita’ a livello europeo.Tanto e’ vero che molti di voi hanno brindato al salvataggio delle 4 bagnarole alla deriva cofermando di non avere capito niente.Adesso se ce la fate mettete una toppa alla bufala del secolo e comunicateci cosa siete riusciti a fare ed ottenere a cose fatte.lo dovete ai risparmiatori ,di tutte le razze,consapevoli,inconsapevoli,azionisti,obbligazionisti,che guerda caso sono anche elettori…fino a quando non avete la soluzione al problema tacete altrimenti non vorrei che il prossimo pulman dopo aessere stato sotto casa di Bianconi venga sotto le vostre,la pazienza di tutti e’ stata gia’ messa sufficentemente a dura prova.
Detto cio’ registriamo che anche i sindacati,forse svegliati e disturbati da tutto questo trambusto si sono accorti che potrebbe esserci qualche problema anche per i dipendenti.Anche per loro,meglio tardi che mai…
«Il Governo – ha poi aggiunto – sta studiando misure a sostegno delle fasce deboli tra i risparmiatori interessati e sto tornando a Roma per dedicarmi a questo aspetto, i cui termini sono ancora da precisare». Il ministro ha detto che occorre separare gli aspetti, ovvero quello «umanitario» dall’operazione di salvataggio in quanto tale. L’aspetto umanitario «nulla ha a che fare con misure che potrebbero essere interpretate in contraddizione con la risoluzione», perché un intervento connesso al salvataggio «sarebbe in contrasto subito con la disciplina sugli aiuti di Stato». Quindi, la precisazione del ministro «i termini qualitativi di questa misura sono ancora da chiarire». L’idea, ha aggiunto «è riconoscere che un gruppo di cittadini è in difficoltà economica, e quindi è equivalente ad una misura di sostegno alla povertà e non interferisce con il meccanismo finanziario».
E’ un tentativo del Governo di consentire un rimescolamento delle carte per arrivare a soddisfare degli appetiti e delle posizioni di privilegio e per perseguire degli schemi di convenienza e dominanza politica . E’ la solita logica che vediamo e constatiamo in tante situazioni ( VEDI PARCK SI’ A MACERATA .. ? Non serve un binocolo intellettuale per capirlo ) che sfuggono anche al nostro controllo e che non sappiamo ma che seguono la solita logica di PRIVILEGIARE IL TORNACONTO in ogni aspetto e quindi BUROCRATIZZARE , DEPAUPERARE E PROLETARIZZARE in barba a chi ? Normalmente non serve molto per capire che l’inganno e la falsità metodica sono solamente il forte di chi ha la faccia come il c. e l’attaccamento al potere e dell’altro ancora .
LIBERO il giornale di ieri pone ad esempio delle banche che hanno fatto l’aumento di capitale consentendo l’ingresso a degli investitori… ma dopo aver azzerato i quadri dirigenti …. A BdM non si azzera niente , tutto come prima e quindi… chi si può accostare ad una Banca che tutto sommato ha le potenzialità per ritornare ai vecchi livelli ? Inoltre la mancanza di soluzione di continuità tra il vecchio ed il nuovo lancia delle perplessità giuridiche e penali.. angoscianti ( HA RAGIONE L’ON.le CERONI , seppur non indicando la strategia con cui uscire dall’empasse ) ; purtuttavia non si vorrebbe arrivare al limite che tutto si concluda col gesto rotatorio delle dita della mano destra e con il dito medio alzato !!! ? UNA DOMANDA ! SE un DECRETO simile fosse stata fatto da un governo di destra o 5 stelle o altro anche di estrema sinistra CHE COSA SAREBBE SUCCESSO !! Al peggio di tanti non c’è mai fine .
L’Armata Bancaleone assedia Pantalone, che squadrone!
Chi ha acceso il falò è scappato con il malloppo (o sono scappati i loro amici)
Restati in mezzo al guano, con il cerino acceso, i soliti risparmiatori (da sempre, cornuti e mazziati…)
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Ma qualche colletto bianco dopo oltre 2 anni di indagini è stato sbattuto in gabbia???