di Monia Orazi
Il delitto Sarchiè è arrivato all’attenzione dell’onorevole Luciano Violante. Ieri mattina Jennifer Sarchiè è stata ricevuta a Roma dall’ex presidente della Camera e della Commissione antimafia. “Non voglio miracoli, ma che qualcosa cambi nel nome di mio padre – ha commentato all’uscita la giovane e battagliera figlia di Pietro Sarchiè, il commerciante di pesce ucciso il 18 giugno del 2014 – voglio creare un precedente per una giusta punizione, in modo che mio padre sia sempre ricordato e che ci sia un inizio nel dare pene alte a chi si macchia di gravissimi delitti”. Jennifer di recente è stata nominata responsabile nazionale “Vittime di omicidi efferati”, all’interno dell’associazione “Famiglia c’è”, per volontà del direttivo e della presidente Marina Brasiello. Nel corso dell’incontro i familiari del commerciante di pesce hanno raccontato la loro storia, presentando un dossier di riepilogo delle indagini. L’onorevole era già informato sull’accaduto nel caso Sarchiè, ha voluto conoscere i nomi della squadra investigativa che ha prodotto circa ottomila pagine, nel fascicolo delle indagini. “La Procura di Macerata, tutte le forze dell’ordine e gli investigatori hanno fatto un ottimo lavoro, molto dettagliato, per questo non finirò mai di ringraziarli – ha detto Jennifer – ora sarà la magistratura a valutare. Io chiedo soltanto che sia applicata la legge, che prevede l’ergastolo. Se non si applicano pene severe, ognuno si sente libero di fare ciò che vuole”. Incalza ancora la giovane: “Nel caso di delitti efferati, per cui molte persone vittime di tragici avvenimenti mi hanno chiesto consiglio, ritengo che quanto è previsto dalla legge vada applicato, ognuno deve pagare le proprie colpe, mio padre so che non tornerà, noi avremo il dolore tutta la vita, loro devono pagare per quello che hanno fatto, spero che non sia fatto crollare il lavoro di tante persone”. Violante ha detto che seguirà la vicenda, a breve comunicherà ai familiari come poterli aiutare. “Noi chiediamo soltanto giustizia, vedere condannati i responsabili ad una pena certa ci aiuterebbe a mettere un punto a questa vicenda, come figlia non potrei vedere per strada coloro che sono coinvolti nell’omicidio di mio padre”, ha concluso.
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L’ergastolo è poco, questa ragazza non avrà indietro il padre. Poi da aggiungere i futili motivi dell’omicidio…Spero possa avere giustizia vera!