di Gabriele Censi
(foto di Lucrezia Benfatto)
I lavori per l’installazione dell’orologio sulla torre civica di Macerata proseguono secondo i tempi in vista dell’inaugurazione del prossimo 18 aprile. Passo importante oggi quando dal primo mattino il camion proveniente da Mantova con la macchina oraria e il planetario, due componenti essenziali della replica dell’orologio astronomico che tonerà a battere sulla torre civica il prossimo 18 aprile, ha fatto il suo ingresso in piazza della Libertà. Subito dopo sono iniziate le delicate operazioni di imbracamento. Per primo è toccato al planetario che una volta agganciato dalla gru è stato issato e depositato a terra all’interno del cantiere in attesa che venisse sollevata la macchina oraria e inserita all’interno della torre attraverso degli scivoli. Poco dopo è toccato al planetario che è stato posto all’interno del foro in muratura.
Un lavoro di precisione durato tutta la mattinata sotto il controllo di Fabrizio Pagani, collaboratore del maestro Gorla, dell’architetto Fabrizio Monachesi e dell’ingegnere Andrea Fornarelli. Anche l’assessore Marco Blunno ha curiosato nel cantiere come tanti cittadini di passaggio nella piazza occupata dalla gru per tutta la mattinata. Il cantiere ha chiuso i battenti alle 13.30 per riaprirli nel pomeriggio e proseguire la messa a punto delle due macchine che durerà ancora per un paio di giorni. Il tempo necessario al montaggio di alcuni pezzi, al collegamento e alla calibrazione. Intanto domani da Firenze arriverà Laura Stiattesi della società Opera Laboratori Fiorentini per portare sulla torre un meccanismo relativo ai “pupi” e per prendere le ultime misure necessarie. A seguire inizieranno i lavori per il montaggio della lapide dedicata a Vittorio Emanuele II sul lato della torre civica che affaccia sulla piaggia.
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C’è poco da commentare. La richiesta di ricollocare l’antico orologio a “carrillon” emergeva periodicamente e spontaneamente tra la gente sin dai primi anni cinquanta. La prima volta che il Maestro Gorla venne invitato a Macerata per visitare la macchina in ghisa e fare un preventivo per il suo restauro era ancora in vita l’Ing. Calogero che dirigeva l’Ufficio Tecnico Comunale. All’epoca le statuette dei re magi e alcuni reperti erano già stati musealizzati, ma lo scomparso planetario e quadrante con lo sfondo smaltato in azzurro, si diceva che fosse in una villa locale di cui non si è mai saputo il nome. Nel 1999 l’Amministrazione Menghi fece una denuncia alle autorità per tentare di ceruperalo ma non si ottenne nulla. In quella occasione io stesso invitai Gorla a fare un nuovo preventivo per verificare la fattività dell’operazione avendo già avuto disponibilità da parte di Camera di Commercio, Fondazione Cassa di Risparmio e Regione Marche a dare il loro contributo finanziario per un’opera che allora costava circa 500 milioni di lire. Nel 2005, da consigliere comunale, riuscii a raccogliere in tre giorni circa 2000 a favore del ripristino dell’orologio e la successiva mozione fu votata all’unanimità. Nel contempo l’assessore Di Geronimo rilancia l’iniziativa e impiegherà cinque anni a mobilitare la burocrazia sino a farla esprimere favorevolmente. Tutto il resto è storia recente. Certo oggi il costo è quasi triplicato e i tempi non sono i migliori per far digerire alla massa una operazione del genere ma, credetemi, ne vale la pena, HO VISTO L’IMMAGINE FINALE IN ANTEPRIMA. Intendiamoci, il contesto architettonico, spaziale e cromatico odierno (quasi neo-classico) è profondamente diverso da quello della piazza quattrocentesca e cinquecentesca coeva alla iconografia dell’orologio originario. Oggi l’effetto sarà inevitabilmente di forte contrasto, ma pur sempre di grande attrattività di natura simbolica.
Chissa’ se i vigili faranno la multa anche a questa ditta appaltatrice come successe in occasione del posizionamento dell’albero di Natale in piazza !!!!!
Caro Silvano come prima cosa grazie per avermi citato. E’ vero che in precedenza al mio Assessorato erano stati fatti vari tentativi per il restauro e che a Gorla era stato chiesto un preventivo. Come è vero che il quadrante era scomparso e che il restauro e la musealizzazione delle statue era già avvenuta. Il problema è che oltre la smuovere la burocrazia, come tu dici, ho trovato condizioni favorevoli presso la Soprintendenza. Inizialmente nella persona del prof. Martines casualmente in visita a Macerata che si è reso subito disponibile, poi negli altri Soprintendenti che oltre a convalidare il progetto hanno dato parere favorevole sullo spostamento della lapide che tu ricorderai essere stato un vero problema . Aggiungo che essermi rivolto all’Istituto e Museo di Scienza “Galileo ” di Firenze ha facilitato l’attuazione del progetto e la sua validità scientifica. Poi i fondi che ho faticosamente elemosinato presso la Regione, la Fondazione e la Camera di Commercio. Tutto questo contro la reticenza e gli ostacoli che ho trovato nella mia Giunta e che dopo 9 anni circa sono riuscito a superare con la mia testardaggine tenendo sempre vivo a titolo personale i rapporti con Gorla e con l’Istituto anche nei momenti di vacanza Istituzionale. Non ti nascondo che sono contento ed emozionato. Al tempo stesso sono grato a quanti in precedenza hanno messo in risalto l’utilità del progetto che per varie cause non è andato in porto ma che mi hanno messo in condizione di conoscerlo. Non mi interessa a chi attribuire la primogenitura o la paternità. A me interessa che l’orologio sia un ulteriore prezioso tassello che vada ad aggiungersi al percorso museale già avviato e che costituisca un ulteriore motivo di permanenza nella nostra città. Anzi aggiungo che occorre la più presto avviare il restauro e procedere alla musealizzazione dei pezzi originali in un ambiente opportunamente informatizzato per dare validità scientifica al progetto. In ultimo non conoscevo la tua raccolta firme. Averlo saputo le avrei unite alle mie 2.280 che conservo gelosamente. Un caro saluto
Adesso una sola cosa manca a Macerata (e sarebbe quasi indispensabile) ed è un faro, per aumentare la sicurezza del traffico, un bel faro a specchi di bronzo lucidato, un bel faro di 134-135 metri, un bel faro quadrangolare con torre ottogonale… chissà che attrazione… turisti da tutto il mondo… dall’America, dalla Russia, dalla Malaysia…
@ Giovanni.
Conosco il tuo impegno e so che oltre alle cosidette “normali” difficoltà (per opere soggette ad una quantità incredibile di vincoli), hai combattuto vittoriosamente anche le straordinarie difficoltà politiche interne alla tua maggioranza. Ricordo perfettamente le posizioni conservatrici di molti tuoi colleghi di Giunta, il dirottamento dei primi pochi fondi su altri lavori fatti nella torre. D’altra parte è noto anche che in città diverse personalità non vedono di buon occhio e sono critici su questa iniziativa. Alla fine tutte le resistenze sono state abbattute anche sull’onda delle richieste popolari. Tuttavia, posto che dietro ogni opera significativa ci sono sempre molti contributi di precedenti amministratori, sarebbe ingiusto non riconoscere al Sindaco Carancini il merito della vigorosa spinta finale verso la conclusione definitiva di un’opera meritoria.
Mi scuso per aver in poche righe e in modo approssimativo trattato l’argomento. Raccontare tutti passaggi è oggettivamente difficile quindi cerco di chiarire la mia posizione:
1- Non rivendico nessuna primogenitura. Eventuali meriti vanno distribuiti tra quanti molti fa hanno creato interesse e partecipazione intorno a questo tema, tra quanti hanno contribuito negli ultimi 15 anni a riaccendere questo interesse iniziando dal restauro delle statue e la relativa pubblicazione per poi proseguire faticosamente alla ricerca dei finanziamenti, al superamento della burocrazia, alla fattibilità del progetto fino alla determinazione e volontà dimostrata negli ultimi anni dall’Amministrazione.
2- Quando dico che ho trovato difficoltà nella mia Giunta devo aggiungere che ho sempre ritenuto legittime e corrette le critiche che venivano mosse e che comunque non mi hanno mai impedito di continuare nel percorso che ritenevo giusto.
3- Ho collaborato per anni alla realizzazione di questo sogno anche come semplice cittadino perchè ritenevo e ritengo che sia un ulteriore prezioso tassello da aggiungere al nostro patrimonio artistico culturale anche in previsione della seconda fase che prevede il restauro e la musealizzazione dei pezzi originali in ambiente opportunamente informatizzato che darà validità scientifica all’intero progetto. Una ulteriore occasione di permanenza nella nostra meravigliosa città troppo spesso bistrattata da noi maceratesi e apprezzata dai visitatori.
Per il resto le critiche e le rivendicazioni saranno sempre presenti in presenza di novità anche importanti come questa.
@ Giovanni di G.
Dovresti ringraziare anche Meschini, Carancini ma, soprattutto Mosca che con grande sprezzo del pericolo ti ha consentito di fare l’assessore. Chissà oggi quanto gli costerà quella scelta.
Maurizio era e resta un grande amico. Non riesci a rappresentare neanche te stesso figuriamoci se puoi giudicare i rapporti altrui. Immagino sia inutile e per te poco comprensibile dirti che non mai chiesto
l’ elemosina a nessuno e soprattutto non ho mai ricevuto favori dalla politica mettendoci sempre la faccia. A differenza dell’anonimo Kallicrates in evidente difficoltà nel farsi riconoscere, nel confrontarsi a viso aperto. Preferisce rimanere nell’ombra dove trova il suo ambito ideale.
Soldi pubblici buttati al vento!! e intanto in città crescono le rapine!!!!!
Sindaco: meglio spendere per un inutile orologio oppure per cominciare a mettere delle telecamere nella città a tutela dei cittadini? I furti aumentano, i soldi spesi male dal Comune pure.
Non voglio entare nel merito della spesa (troppi soldi? era veramente neessaria una campana fatta “su misura”, ecc.) in quanto altri, più eruditi, potrebbero farci una seria analisi dei costi.
Quello che mi preme sottolineare è che c’è un turismo degli orologi antichi (che poi nessuno è antico veramente) che gni anno sposta, in Europa, almeno 10/15.000 turisti che si muovono soprattutto epr vedere gli orologi, i meccanismi, le figure animate.
Pertanto, in via teorica, il nuovo orologio di Piazza potrebe attrarre turismo.
Il problema è che -tutto- dipenderà da COME e DOVE verrà fatta la pubblicità dell’orologio (e chi saranno gli esperti in comunicazione che la faranno).
Questo perchè, almeno fino ad oggi, la pubblicità delle “particolarità” maceratesi (e più in generale marchigiane) è stata spesso realizzata NON TANTO BENE (usiamo qui un eufemismo 🙂 ) in quanto NON ha portato quanto avrebbe dovuto portare….
@Gianfranco Cerasi: non vorrei dire, ma se in tutta Europa si spostano solo 15.000 turisti sui 588 milioni totali di turisti in Europa, di cui 47 in Italia, stiamo parlando di una nicchia infinitesimale. E di questi eventuali 15.000 quanti realisticamente sapranno che c’è qualcosa che (forse) merita di essere vista, tra l’altro in una città che riesce a malapena a promuovere lo Sferisterio?? Per me sono soldi stra-buttati al vento, così come l’area per i camper che pare verrà realizzata a breve. Già l’economia va malissimo, se poi ci mettiamo a buttare i soldi per iniziative che non hanno un ritorno, si può solo sprofondare… nel frattempo i soldi spesi in sicurezza ed ordine pubblico sono sempre di più in calo. E i furti aumentano. Ma tanto se fanno una rapina in banca ogni settimana o aprono 40 garage in una notte, a Carancini che gli importa???
@ mr. xabaras
E’ ovviamente un turismo di nicchia e, per quanto ne so, anche piuttosto benestante.
Tutto dipende dove e come si pubblicizza.
Sulla promozione, EXTRA PROVINCIA, dello Sferisterio ritengo che “potrebbe essere diversa” (avrei usato altri aggettivi ma, un paio di anni fa, sono stato querelato per delle mie affermazioni sulle campagne pubblicitarie dello Sferiterio quindi, sebbene poi tutto sia finito per il meglio, ora evito accuratamente 🙂) sebbene comprendo poco perchè qualcuno (esempio dagli Stati Uniti o dall’Olanda) dovrebbe venire a Macerata ad assistere ad uno spettacolo quando potebbero, a 2 passi di casa, avere un bello, mgnifico, irripetibile, maestoso spettacolo???