E’ stata fusa, sabato scorso nella fonderia Allanconi di Ripalta Cremasca in provincia di Cremona, la nuova campana che sarà issata sulla torre civica di piazza della Libertà al fianco delle quattro già esistenti e risalenti ad epoche diverse. Si è svolta, infatti, alla presenza dell’assessore ai Beni culturali Stefania Monteverde, la speciale cerimonia di fusione che accompagna ogni nuova realizzazione. “E’ un grande onore per me rappresentare la città in occasione della cerimonia della fusione della nuova campana della torre civica – ha dichiarato l’assessore Stefania Monteverde – Storicamente i tempi in cui le città fondono le campane sono tempi di prosperità e di crescita. Tragici quei tempi in cui le campane sono state fuse per realizzare armi per le guerre.” Il sindaco Romano Carancini ha salutato la nascita della campana: “Oggi arricchiamo il nostro patrimonio cittadino con un nuovo bene culturale che raccoglie la tradizione artigianale più antica e completa il grande progetto della nuova istallazione dell’antico orologio del 1570 sulla torre civica”.
Realizzata dal Gruppo De Santis Corinaldi di Cingoli, la campana è prodotta con il tradizionale sistema a terra che prevede l’utilizzo di materiali poveri, come l’argilla, la paglia, la cenere, e la rottura dello stampo, sistema antichissimo che riprende con maestria la storica lavorazione artigianale che rende ogni pezzo unico e irripetibile. La campana unirà il tono del Re4 all’armonia delle altre quattro già esistenti e andrà così a completare il suono dell’ Angelus che accompagna il carosello degli automi, una melodia appositamente composta dal maestro Gianfranco Stortoni.
La campana in bronzo ha un peso di 140 chilogrammi e un diametro di 64 centimetri. Sulla campana, oltre allo stemma del Comune, l’Amministrazione ha voluto far incidere una frase significativa di Padre Matteo Ricci, estrapolata dal Trattato dell’amicizia, il volume curato dal professor Filippo Mignini, edito da Quodiblet di Macerata: L’essenza dell’amicizia è l’armonia. Con la concordia le cose piccole crescono, con la discordia le cose grandi crollano. “Mi fa molto piacere che sia stata accolta la mia proposta. Le parole di padre Matteo Ricci sull’amicizia e l’armonia, sulla concordia e la discordia – continua l’assessore Monteverde – sono dense di significati: il loro valore universale, il tema dell’amicizia, il valore supremo della concordia per la crescita della città, il ricordo di un grande maceratese, padre Matteo Ricci, che ha saputo guardare lontano nell’incontro con l’altro.”
Dopo il suo raffreddamento e la cesellatura, la campana tra fine marzo e primi giorni di aprile, sarà sistemata sulla torre civica al fianco delle altre quattro. La più antica di esse risale al 1800, ha un diametro della bocca di 102 centimetri per un peso di 575 chilogrammi e fu fusa dai fratelli Baldini. Successivamente furono realizzate le altre tre campane tutte fuse dalla Fonderia Pontificia Giuseppe Pasqualini di Fermo. La prima realizzata negli anni 20 con un diametro della bocca di 142 centimetri e un peso di circa 1.650 chilogrammi. Le altre due risalgono invece all’immediato dopoguerra e sono di dimensioni inferiori, una 120 cm per 970 chili di peso, l’altra 71 centimetri per un peso di 205 chilogrammi. Le tre campane più piccole formano un accordo di Sol maggiore e la prima, il tono del Do, risulta invece la quarta bassa dello stesso accordo. Al loro suono si unirà ora il Re4 della nuova campana appena fusa.
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Presumo che vi sia stata la necessità di avere una campana nuova, con un preciso unico ed irripetibile timbro melodico, che non poteva ritrovarsi su qualche campana in libera vendita…
Non e’ che caschera’ glio ssa torre con tutta ssa robba che glie mettono su ????