di Laura Boccanera
Rubata nella notte la targa di via Almirante. Il gesto è stato rivendicato da anonimi “nipotini di Almirante” che attraverso una mail altrettanto anonima hanno fatto sapere di aver trafugato la targa prima che venisse sostituita con quella a Mandela come voluto dall’amministrazione. E così da questa mattina il palo che reggeva Almirante è orfano: “Un manipolo di fieri patrioti nazionalisti, hanno preventivamente messo in salvo la targa di via Almirante e riposta in luogo sicuro, prima che venisse rimossa da mani indegne; avvolta cerimoniosamente nel tricolore, in attesa di essere ricollocata al suo posto, quando il popolo civitanovese si libererà dell’oppressione degli incapaci che adesso amministrano la città”. Questo il testo della mail che con linguaggio che occhieggia al ventennio fieramente rivendicano il gesto. La querelle su via Almirante tiene banco da tempo in città, fin da quando in giunta si parlava della sua rimozione e l’assessore Francesco Peroni simbolicamente finse di cestinare la targa (leggi l’articolo). Da lì si scatenò un putiferio con tanto di presa di posizione da parte della vedova Almirante, Donna Assunta che a Civitanova lanciò anatemi contro il sindaco. Corvatta inizialmente sorride alla notizia, ma poi si fa serio: “un gesto che conferma che non c’è un clima di conciliazione in questa città. Sostituire Almirante con Mandela, un premio Nobel per la pace non ci pare un atto di intolleranza, ma il clima continua ad essere pesante e non ci sono le condizioni per essere indulgenti. Si tratta a tutti gli effetti di un furto, ora vedremo se sostituire direttamente l’insegna con via Mandela o ricollocare temporaneamente Almirante e poi procedere alla sostituzione. Dovevamo aspettare la conclusione delle elezioni europee, vedremo che tempi ci sono e decideremo”.
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interessante che sia sparita,ora che se la mettano nel c…!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Questi “sipiritosi” che si divertono a fare goliardate fuori moda, non capiscono con queste cretinate, di favorire il Comune stesso di Civitanova che risparmierà sulle ore lavorative di un operaio il quale tra qualche mese sicuramente dovrà sostituire il cartello di Almirante con quella di Mandela.
Hanno fatto bene! Rispetto per Giorgio Almirante!
Che “operazione” idiota…
Non è che la ritroveremo in vendita su Internet?
Bene ,hanno fatto benissimo!!!!!!
Risolverei con una staffetta Almirante-Mandela sul modello di quella Mazzola-Rivera dei mondiali del ’70.
Un gesto che è una caz………
Come sono una caz…… le parole del sindaco che non perde occasione per esasperare gli animi con le sue dichiarazioni sul clima che si vive a Civitanova. Basta poi sentire come il sindaco si rivolge alle opposizioni che subito nasce il dubbio che sia l’incendiario a criticare gli effetti del fuoco da lui provocato.
Rispetto per i morti. Tutti. Aldilà del colore e delle ideologie.
Ad alcuni che commentano senza attaccare la spina verrebbe voglia di andarli a cercare poi fai due ricerche e scopri che sono i soliti sfigati repressi che hanno una vita misera schifati anche dalla loro ombra…
Questa Italia si merita feccia come voi…
Non entro nel merito… Quella via non avrebbero dovuto intitolarla a Giorgio Almirante, che aveva fatto parte della RSI, onde evitare polemiche. Quali meriti aveva Almirante, affinché gli fosse intitolata una via pubblica? Si intitola una via pubblica ad uomini che hanno fatto una Storia “positiva”. Quindi, non ad un Almirante, né ad uno Stalin, e neanche ad un Mandela, terrorista e quindi assassino di innocenti bianchi e neri che saltavano sulle bombe che faceva mettere nelle strade cittadine, nei bar, ristoranti e chiese. Perciò Mandela era in galera. Non era in galera in quanto era contro l’apartheid, o per il potere ai Neri. Era in galera solo perché era un terrorista. Mentre il Vescovo Tutu, combattente contro l’apartheid e per il potere ai neri, era a piede libero, in quanto non terrorista. La verità è tutta qui.
Ora, se Mandela era un terrorista che doveva andare libero, allora con questo principio pure i terroristi nostrani dovrebbero essere liberati. Anzi, dovremmo intitolare vie ai Brigatisti Rossi morti assassinati dai servitori dello Stato, come la moglie di Curcio. Non è così?
Prima di creare dei miti, indagare la Storia.
Io intitolerei la via ex-Almirante al comandante partigiano Decio Filipponi, impiccato dai nazisti a Sarnano per essersi consegnato ad essi, onde salvare la vita degli ostaggi che stavano per essere uccisi per rappresaglia dopo un attacco delle bande comandate da Decio Filipponi. Se avessero fatto come lui gli attentatori di Via Rasella, non avremmo avuto le Fosse Ardeatine. Anche nelle migliori cause ci sono persone coraggiose e responsabili e persone vigliacche e irresponsabili.
Caro Giorgio Rapanelli, il tuo discorso complesso, si risolve in un “chi ha fatto la Storia senza fare del male a nessuno, può avere una via intitolata”. Ecco, a questo punto conviene fare come a New York, con i numeri (5 Avenue etc etc), perchè oltre a Madre Teresa, qualche Papa recente ed un discreto numero di martiri, chi ha fatto la storia, l’ha fatta (almeno in una occasione) a discapito di altri. Non entro nel merito di Almirante politico di cui posso ammirarne l’integrità morale, la coerenza e l’eloquenza tipiche dell’uomo e mi taccio.
Onore e gloria a GIORGIONE ALMIRANTE!!!!!
BASTA CON VIE DEDICATE A POLITICI E/O IDEATORI DI MOVIMENTI. E’ mai possibile che in Italia ci siano vie dedicate a Stalin, Lenin, Tito, al Vietnam e compagnia bella? E’ mai possibile utilizzare questo strumento a fini elettorali e mantenere il ricordo di ideologie ormai morte e sepolte? Le strade dovrebbero essere dedicate a chi ha dato lustro alla patria (o alla realtà locale) oppure vengano segnate con numeri e basta o meglio ancora assegnate ad uno sponsor che ne curi anche la manutenzione. Si porrebe fine a questo spettacolo indecente che esiste solo in Italia.
Massimo Ehi Sacchi concordo
Riccardo Cicconi, ripijeteeee…..
La via si deve intitolare a Thomas Sankara, così qualche studente comincia a chiedersi quale sia stata la vera storia di questo pianeta, non la propaganda di Mandela, il Papa Buono, la rava e la fava…