“Lube ingrata con Macerata,
noi non li abbiamo presi in giro”

IL NUOVO PALAS A CIVITANOVA - Lo sfogo del sindaco Carancini: "Pensano che mettiamo i lucchetti al Fontescodella? E' onnipotenza del denaro, noi siamo corretti e rispettiamo le persone. Loro credono di avere la città a libro paga". Frecciate a Giulio Silenzi: "Il vicesindaco di Civitanova è stato molto attivo, lavorando con chi ha combattuto quando era in Provincia. La politica quando entra nello sport fa schifo". Alla conferenza stampa si presentano a sorpresa i vertici della società di volley

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A sinistra Alferio Canesin, assessore allo sport, insieme al sindaco di Macerata Romano Carancini

A sinistra Alferio Canesin, assessore allo sport, insieme al sindaco di Macerata Romano Carancini

Da sinistra: Marco Tentella, Stefano Recine ed Albino Massaccesi presenti alla conferenza stampa in Comune

Da sinistra: Marco Tentella, Stefano Recine ed Albino Massaccesi presenti alla conferenza stampa in Comune

di Filippo Ciccarelli
(fotoservizio di Lucrezia Benfatto)

E’ profondamente amareggiato Romano Carancini all’indomani della firma che sancisce il passaggio della Lube da Macerata a Civitanova (leggi l’articolo). Il sindaco di Macerata, che si definisce «tifoso sincero, ben prima di essere eletto primo cittadino», riceve la visita inaspettata in sala Giunta di Stefano Recine, direttore sportivo della Lube Volley, Albino Massaccesi, vicepresidente della società di volley e Marco Tentella, responsabile dell’area comunicazione della Lube: «Venite pure, anche se avrei gradito essere presente anche io quando ieri eravate a Civitanova». Carancini esterna i complimenti a Civitanova, per aver portato in città una squadra di livello internazionale. Ma si leva subito diversi sassolini dalle scarpe: «In nessuno dei 1256 giorni nei quali sono stato sindaco – dice Carancini -, ho mai attaccato la Lube o lavorato contro di loro. Ho appreso dalla stampa che l’accordo con Civitanova è stato fatto. Ci tengo a dire che se qualcuno dice che abbiamo preso in giro la Lube lo fa in malafede: già oggi il Comune contribuisce con circa 85 mila euro l’anno al rapporto con la società di volley. Il 26 aprile 2011 abbiamo firmato un accordo insieme a loro e alla Fipav, dove c’è scritto nero su bianco che la Lube esprime il massimo impegno a partecipare insieme all’Amministrazione comunale alla realizzazione delle opere di adeguamento del Fontescodella. Mi pare una frase piuttosto chiara».
Il vicepresidente Massaccesi scuote il capo, ma il sindaco va avanti. Al primo cittadino non è piaciuto l’atteggiamento tenuto dalla società durante l’ufficializzazione dell’accordo per trasferirsi a Civitanova. «Sono amareggiato per le parole della presidente Simona Sileoni» prosegue Carancini «non c’è un grazie ai tifosi né alla città che sono stati l’anima della squadra e della società. Idem dal signor Sileoni. Dire grazie sarebbe un commiato di stile, mi offendo quando si sputa addosso alla nostra struttura dove hanno costruito due scudetti e vittorie internazionali. Sono stati ospitati per 20 anni:

Romano Carancini

Romano Carancini

durante il mio mandato le opportunità di un nuovo Palas si erano ridotte al limite. Nonostante tutto ho cercato di parlare con Fabio Giulianelli e gli ho prospettato un progetto per ampliare il Fontescodella. Ci siamo incontrati, e lui lo sa, ma ha preferito attaccarmi pubblicamente».
Carancini ricostruisce gli ultimi mesi di contatti con la Lube Volley. A fine luglio, quando è iniziata a circolare l’ipotesi del trasferimento a Civitanova, il primo contatto con Fabio Giulianelli durante il seminario Symbola che si è tenuto a Treia. Qui il sindaco di Macerata ha chiesto un appuntamento al patron della Lube. L’incontro si è tenuto a fine agosto; Macerata ha chiesto alla società cuciniera di coprire parte del mutuo per ampliare il Palas con i ricavi dovuti al maggior afflusso di spettatori in una struttura ampliata e quindi più grande. Ma Giulianelli avrebbe risposto che, ormai, l’accordo con Civitanova era vicinissimo.
«La Lube faceva parte dell’anima sportiva della città – incalza Carancini -, non era una semplice società sportiva. Avrebbe potuto dunque essere più attenta. Luciano Sileoni ha dato uno schiaffo a Macerata, lui che ha dichiarato pubblicamente di non amarla. Pensa di avere la città a libro paga, se teme che chiudiamo il Palas è perché ragiona con l’onnipotenza del denaro. Noi siamo corretti e rispettiamo le persone. Non abbiamo intenzione di mettere lucchetti, ma non si può negare l’interesse affaristico della Lube in questa operazione».

Stefano Recine e Albino Massaccesi annunciano la conferenza stampa di replica fuori dal palazzo comunale

Stefano Recine e Albino Massaccesi annunciano la conferenza stampa di replica fuori dal palazzo comunale

IL RAPPORTO CON CIVITANOVA – Ma nel mirino del sindaco di Macerata non ci sono solamente i vertici della Lube. Un messaggio preciso è rivolto anche agli amministratori civitanovesi e anche all’ex presidente della Provincia Franco Capponi, «che si è fatto vedere sorridente insieme alla società e all’Amminsitrazione di Civitanova quest’estate, quando Corvatta diceva di non aver mai ancora incontrato la Lube». Il sindaco si rivolge a Giulio Silenzi, vicesindaco della città costiera: «Ha lavorato con passione con chi aveva combattuto in Provincia per portare la squadra a Civitanova. La politica quando entra nello sport fa schifo. In ogni caso, rinnovo i complimenti a Civitanova: sembravano che ci fossero disastri finanziari, una situazione inenarrabile nei conti, e invece riescono a fare un palazzetto». Oltre alla struttura sportiva, ci saranno i locali della fiera e spazi commerciali, alcuni dei quali destinati alla stessa Lube; da qui, probabilmente, l’idea di “interessi affaristici” dietro al trasferimento della squadra a Civitanova, oltre alle acclarate esigenze di una struttura più grande per disputare i playoff secondo le disposizione federali.

Il futuro Palas per la Lube esiste, per il momento, solo sulla carta in una zona – quella della nuova fiera -, già interessata da un’inchiesta giudiziaria condotta dalla magistratura sulla regolarità delle fidejussioni presentate dalla Civita Park, che dovrebbe costruire proprio la nuova casa della squadra di volley. E se ci fosse un ritardo nella consegna dei lavori, prevista per agosto 2014, Macerata sarebbe disposta ad accogliere nuovamente la Lube? «E’ un valore per questa città – risponde Carancini -, se ci chiedessero di venirgli incontro saremmo disponibili a parlare. Non reagisco per rancore o per vendetta, anche se ora sono amareggiato» risponde il sindaco, al cui fianco c’è l’assessore allo sport Alferio Canesin, rimasto in silenzio per tutta la durata dell’incontro con la stampa.

Canesin_Carancini_Recine_MassaccesiLA LUBE RISPONDE – La ferita dell’addio Lube a Macerata, città dove la squadra ha giocato, vinto scudetti e della quale ha portato il nome per 20 anni è apertissima e in sala Giunta va in scena anche un siparietto tra Carancini e Massaccesi. Il sindaco, in uno sfogo che segue un lungo periodo di sielnzio dice che «si chiude una vicenda sportiva nata a Macerata». Massaccesi lo corregge: «Veramente la Lube è di Treia». Carancini risponde: «Ma mi sembra che il titolo sportivo fosse di Macerata». A quel punto lo stesso Massaccesi replica: «Diciamo che era il mio». E il primo cittadino chiosa: «Appunto, tu sei maceratese, non penso di aver detto una castoneria (il termine usato è diverso ndr)». La Lube (al momento) incassa. Ma, subito fuori dal palazzo comunale, i vertici societari annunciano una conferenza stampa, fissata nel pomeriggio al Fontescodella, per rispondere alle dichiarazioni del sindaco. Un altro capitolo di un rapporto terminato in modo burrascoso dopo oltre 20 anni di amore e odio.

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