di Alessandra Pierini
Perchè il Centro Fiere di Villa Potenza non è stato riqualificato? La politica ha perso un’opportunità? Siamo di fronte ad un esempio di cattiva amministrazione? Dopo l’inchiesta di Giuseppe Bommarito su Cronache Maceratesi, abbiamo chiesto ai componenti dell’attuale consiglio comunale di spiegare che cosa è accaduto. Grande disponibilità a riflettere da parte di tutti, fatta eccezione per i consiglieri del Pd che non hanno voluto rispondere alle domande di Cronache Maceratesi.
Il sindaco Romano Carancini ha ripercorso la vicenda che lo ha visto nel ruolo di capogruppo del Pd: «Forse il rapporto tra investimento iniziale e il progetto da realizzare ha scoraggiato i privati. Escludo che si sia trattato di cattiva amministrazione. Forse si è sbagliato a credere che un privato potesse fare per prima cosa un palasport del valore di 8 milioni di euro senza avere un preventivo ritorno. L’opportunità è per il futuro, bisogna capire come affinare il progetto, tenendo però conto delle mutate e molto difficili condizioni economiche».
Sulla stessa linea Pierpaolo Tartabini di Sinistra per Macerata che sottolinea un altro elemento importante: «Non c’è stata la capacità di cogliere un’opportunità ma comunque tutti i progetti presentati erano strettamente legati alla realizzazione della superstrada per Potenza Picena che sappiamo come è andata a finire».
Guarda al futuro Michele Lattanzi dei Comunisti Italiani: «In passato è stato fatto tutto con trasparenza e non vedo chi ha potuto speculare ma, come abbiamo scritto nel programma di Carancini, eletto ormai da due anni, dobbiamo fare qualcosa per quell’area e impegnarci in un bando migliorato sull’esperienza di quelli proposti in passato».
Guido Garufi(Idv) non era in consiglio nelle passate amministrazioni ma si è fatto una sua idea: «Mi risulta che quella della fiera è una zona di tipo commerciale mentre le aree sportive nel Prg sono altra cosa. So che l’operazione era grossa ma se volete un’opinione personale Macerata si è sviluppata troppo dalla parte del Chienti e pochissimo nella valle del Potenza». Dure critiche arrivano invece dall’opposizione con Deborah Pantana del Pdl: «L’ex sindaco Meschini, come al solito, ha fatto solo annunci. E’ mancata la volontà di portare avanti il progetto di riqualificazione. Ora ci ritroviamo con un progetto di ampliamento del Fontescodella che altro non è che una palestra. Bisognerebbe approfittare della legge regionale che permette la realizzazione di grandi opere attraverso la collaborazione tra Comuni». Hanno invece parlato di «sviluppo mancato» e di «volontà di bloccare la città» Marco Guzzini del Pdl e Fabio Massimo Conti della Lista Conti Macerata Vince.
– (GUARDA IL VIDEO CON LE DICHIARAZIONI DEI CONSIGLIERI)
– (GUARDA IL VIDEO CON LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO)
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Cronache Maceratesi ha trovato il suo Travaglio ……….
Bommarito.
Lu centro fiere? Se non fate le strade adè solo chiacchiere che se pò fa allu bar.
Tutti disponibili tranne quelli del PD (consiglieri) !!!!!!!!!!!
Ma non fanno parte della maggioranza e da noi cittadini votati ??????????
Rappresentandoci ci devono dare delle risposte .
Parlano ,
vedono ,
sentono,
veloci,
precisi,
uniti
e senza problemi solo quando ci sono argomenti che interessano……………..per impegni presi.
Il grosso problema della vallata del Potenza è rappresentato da non avere una via di collegamento diretta con l’autostrada. L’idea lanciata da Silenzi di costruire una superstrada che finisse nel nuovo casella autostradale di Potenza Picena ( a proposito, si fara’ piu’?, quello di P.S. Elpidio è stato inagurato pochi mesi fa) ha trovato l’ostruzionismo politico preventivo di chi vuole spendere soldi pubblici per l’uscita di San Claudio favorendo oltre che se stesso ancora una volta la vallata del Chienti.
Alla domanda -Perchè il centro fiere non è stato fatto?- ogni intervistato ha dato risposte che, a mio avviso, sono abbastanza corrette (almeno formalmente) in quanto ciascuna contiene elementi di verità.
I consiglieri di maggioranza sottolineano il fatto che la gara pubblica per la vendita dell’area è andata deserta, mentre quelli di opposizione evidenziano la mancata volontà politica.
In ogni caso, una prima lezione che si potrebbe trarre da questa vicenda (ricostruita egregiamente da Bommarito) è come sia possibile, oggi più di ieri, usare la burocrazia e le procedure di trasparenza come “arma improria”, utile per ostacolare iniziative -ancorchè programmate e positive per la città- non gradite da una parte della maggioranza o della Giunta.
In questo senso qualche cosa traspare nelle risposte del Sindaco a proposito di chi non voleva il centro commerciale nell’ambito della riconversione fieristica, nonostante fosse di tutta evidenza che senza quella previsione e senza l’impegno della Provincia nelle relative opere di infrastrutturazione, nessun privato sarebbe intervenuto accollandosi la realizzazione di un pala-sport.
In questo modo si comprende come il non scontato successo ottenuto con il preliminare “bando esplorativo” si sia tradotto nel fallimento di una gara andata deserta.
Intendiamoci; la storia cittadina contemporanea è tutta segnata da gare andate prima deserte e, in seconda battuta, assegnate all’unico partecipante.
Una seconda lezione -strettamente connessa alla prima- scaturisce dall’uso particolarmente “virtuoso” della strumentazione urbanistica, utile anche a creare realtà virtuali e suggestive, dentro le quali congelare ogni iniziativa indesiderata, ancorchè concreta e sostenibile.
Non sarà solo un caso se negli atti amministrativi, per parlare della riconversione del centro fiere di Villa Potenza si parla di “POLO FIERISTICO-ESPOSITIVO, LUDICO-ATTRATTIVO, TERZIARIO-EXTRA RESIDENZIALE, SPORTIVO-POLIVALENTE, ARCHEOLOGICO-FLUVIALE, PER IL TEMPO LIBERO E CON BASSO CONSUMO DI SUOLO”.
Iommi: condivido pienamente la lettura interpretativa che viene fuori dal tuo intervento ( cfr: “Una seconda lezione…”). Qui, a mio avviso, è il “nocciolo” del problema. La virtualità e suggestività degli atti amministrativi, troppo a “maglie larghe”, non consente quasi mai una decisione secca, determinata, perentoria ( e dunque veloce e seria). Tutto viene indefinitivamente “rimandato” e quasi mai si “scorge” il perchè. Il mio timore è che questa melassa si ripeta, per fare un esempio, a proposito del parcheggio di Rampa Zara, diventato come l’Araba fenice. Vedrai, caro Silvano, come si “tenterà” di spostare il problema. Ci attendono Convegni sulla Bellezza. Ciao, Guido
Se qualcuno interpellato non risponde potrebe darsi che:
Non sia pienamente a conoscenza dell’argomento in questione, dell’iter, della documentazione e, per evitare fraintendimenti, errori o altro, preferisce non aprire bocca.
Oppure sia pienamente a conoscenza dell’argomento in questione, dell’iter, della documentazione e, per non scoprire altarini o per non tirare fuori scheletri dall’armadio, preferisce non aprire bocca.
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Certo che nell’intervista del Sindaco (capogruppo PD nella scorsa legislatura) è un tutto mi pare di ricordare, se non ricordo male, mi sembra….
Appunto sembra quasi che stava in Consiglio per sbaglio e che tutta la vicenda (pur essendo Capogruppo) non fosse granchè interessante….
@ Cerasi,
a mio parere:
buona la prima
buonissima la seconda
ottima la terza.
QUELLI CHE HANNO PARLATO si arrampicavano sugli specchi saponati dell’ “ora non ricordo perfettamente, ma mi hanno detto…”; cincischiavano guardando altrove perché non ne sapevano nulla e lo sapevano confusamente.
QUELLI DEL PD CHE SAPEVANO TUTTO HANNO ubbidito all’ordine di scuderia di tacere.
INSOMMA, parafrasando l’imperativo classico, si può concludere ieraticamente “CHI NON SA PARLI, CHI SA TACCIA PER SEMPRE!”
Pure così si uccidono i cavalli ….e si allevano i somari.
Quando il Presidente del Consiglio Comunale Mari fa l’appello nominale, i consiglieri del PD rispondono: “Presente!”, o tacciono anche lì?
Un mio amico, quando gli arrivava un invito sgradito, rispondeva: “non potendo essere presente spiritualmente, verrò di persona”. Però non rivendicava alcun gettone di assenza-presenza.
Quando il Presidente del Consiglio Comunale Mari fa l’appello nominale, i consiglieri del PD rispondono: “Presente”, o tacciono anche lì?
Un mio amico, quando gli arrivava un invito sgradito, rispondeva: “non potendo essere presente spiritualmente, verrò di persona”. Però non rivendicava alcun gettone di assenza-presenza.