di Giuseppe Bommarito
Mentre si discute sull’importo e sul soggetto che dovrà pagare la penale della Lega Volley per la promessa a vuoto del Sindaco Carancini circa l’ampliamento in tempi veloci dell’attuale palasport di Fontescodella (il Comune o più probabilmente la Lube? E quest’ultima, in tal caso, si rifarà sul Comune?), e mentre ogni tanto ritorna sui giornali la vicenda della nuova struttura polifunzionale di Villa Potenza nella zona antistante il Centro Fiere, di cui si parla da anni anche in tal caso a vuoto, sono arrivato alla conclusione che, qualora l’Amministrazione Comunale all’epoca delle due Giunte Meschini avesse veramente voluto trovare la soluzione, sicuramente Macerata oggi avrebbe risolto da tempo il problema di buona parte dell’impiantistica sportiva di una città che è capoluogo di provincia e che ha il privilegio di ospitare una squadra di volley che gioca ai più alti livelli nazionali e internazionali. E avrebbe al tempo stesso sistemato a puntino anche il Centro Fiere che, nonostante lo stato di abbandono e di assoluto degrado in cui si trova, tuttora svetta nel panorama fieristico regionale come numero sia di espositori che di visitatori, sicuramente non per merito del Comune (che nemmeno si degna di sistemare i fatiscenti bagni interni), ma del Comitato Promotore Centro Fiere, da anni impegnato a fare letteralmente i miracoli (e, sia detto qui per inciso, avrebbe risolto anche l’annosa questione del CEMACO, la società che svolge l’attività di mattatoio, di cui il Comune di Macerata è socio al 70%, oggi sempre più sull’orlo del fallimento).
E’ bene premettere che stiamo parlando di un’area di grandissime dimensioni, pari ad oltre 40 ettari, una specie di immensa pista di atterraggio tutta in pianura e tutta di proprietà comunale o di enti di cui il Comune di Macerata è socio unico o maggioritario (andando da Villa Potenza verso il mare: proprietà dell’APM per 2 ettari; del Comune per 14 ettari; del CEMACO per 10 ettari; dell’IRCR per 17 ettari, di cui una parte già espropriata dalla Provincia), compresa tra il fiume Potenza e la strada che da Villa Potenza conduce a Sambucheto.
Proprio in questa zona, almeno nelle intenzioni dichiarate dai nostri amministratori, cominciano oltre dieci anni fa ad intrecciarsi il Centro Fiere da sistemare e l’impianto da mettere in piedi per grandi eventi, non solo sportivi, in un abbraccio che sembrava del tutto naturale e che invece, per la presenza di un terzo incomodo (una struttura di grande, grandissima, distribuzione commerciale voluta a tutti i costi da qualcuno), si sarebbe rivelato fatale per entrambe le opere. Sin dal 2000, infatti, negli indirizzi generali della prima Giunta Meschini si cominciò a parlare di riqualificazione del comprensorio fieristico di Villa Potenza.
In attesa di passi concreti da parte del Comune, altri soggetti però nei primi anni duemila cominciarono a muoversi autonomamente sull’idea di una riqualificazione di quella zona, che in effetti pare disegnata apposta per strutture di tipo fieristico-sportivo e che geograficamente si colloca proprio a metà della vallata del Potenza, in una posizione ideale, quindi, per portare avanti i tanto sbandierati progetti comunali e provinciali di riequilibrio con la vallata del Chienti. Iniziò a farsi avanti un gruppo di progettisti di Bologna specializzati in grandi strutture polifunzionali, contattato dagli organizzatori delle varie fiere tenute nell’ex foro boario (i quali di lì a poco avrebbero dato vita al Comitato Promotore Centro Fiere), che prospettò infatti al Comune, nel periodo 2003-2004, con riferimento alla sola area di proprietà comunale, l’ipotesi di una riqualificazione delle strutture fieristiche già esistenti e della realizzazione di un impianto sportivo per grandi eventi agonistici, congressi, spettacoli e concerti, del tutto integrato al centro fiere e con questo collegato anche nella gestione, necessariamente unica per assicurare la fruttuosità dell’investimento. In una seconda fase sarebbe stato possibile sviluppare anche altre attività ludico-sportive, quali piscine, centro fitness, centro beauty, un percorso vita lungo il corso del fiume, un punto ristoro, nonché un outlet in grado di valorizzare prodotti locali. I progettisti bolognesi ipotizzavano una sinergia tra pubblico e privato (da individuare) e un project financing, per un importo complessivo sui cinque milioni di euro circa, di cui solo una piccola parte sarebbe stata a carico del Comune.
Altrettanto, se non più pericolosa per i grandi manovratori di Piazza della Libertà fu però la proposta che ad un certo punto, sempre in quegli anni e sempre relativa alla riqualificazione del Centro Fiere, venne sottoposta al Comune da parte dell’IRCR, che poi venne ripresa ed ampliata dal gruppo di imprese costituito tra la Magazzini Gabrielli s.p.a. di Ascoli Piceno e la CO.IM. s.r.l. di Monte S. Vito (AN). Un progetto, quest’ultimo, per un importo complessivo di 65 milioni di euro, molto complesso e articolato, riguardante l’intera area: a tamburo battente la riconfigurazione dell’ex foro boario e la realizzazione di un contiguo palazzo sportivo polivalente con sei-settemila posti, nonché un centro commerciale, definito “Vetrina di valle”, caratterizzato per l’esposizione e la vendita delle produzioni significative dell’hinterland (mobile, tessile, abbigliamento, argenteria, illuminotecnica, elettronica). Nella seconda fase dell’investimento, invece, impianti per lo sport e l’attività fisica (calcio, atletica, tennis, volley, nuoto, pattinaggio, ecc.), parco fluviale, pista ciclabile, percorso ippico, ambienti specifici rivolti alla conoscenza e alla cultura, centro direzionale e locali commerciali. La proposta prendeva in esame anche la viabilità, tenendo in considerazione le previsioni di intervento della Provincia e la strozzatura di borgo Pertinace, dentro Villa Potenza.
Questo documentatissimo progetto venne presentato nel giugno 2004 all’allora Sindaco Meschini, il quale, come molti possono tuttora confermare, non solo mostrò grande apprezzamento per l’idea nel suo complesso, ma affermò anche che avrebbe velocemente messo insieme gli altri proprietari del comprensorio, l’APM, il CEMACO e lo stesso IRCR, proprio per trattare unitariamente la questione e al fine di sottoporre in brevissimo tempo al Consiglio Comunale, prima della scadenza del mandato, la proposta di una gara pubblica sulla base proprio di quel progetto, destinata ad individuare il soggetto acquirente ed attuatore, non essendo possibile procedere a trattativa privata su una questione così rilevante.
Ecco, qui secondo me è il vero snodo del problema, è qui che qualcuno è intervenuto e ha bloccato tutto, è qui che la città di Macerata per volontà dei soliti noti ha perso il treno e ha sciupato l’occasione per risolvere in breve tempo e con un colpo solo due o tre grossi problemi e per iniziare l’indispensabile riequilibrio tra le due vallate che fiancheggiano Macerata, in un’epoca in cui l’attuale crisi economica non si scorgeva nemmeno in lontananza! Sarebbe stato infatti sufficiente in quel momento mettere a punto il progetto e indire di gran carriera la necessaria gara pubblica destinata a individuare il soggetto acquirente e attuatore (che ovviamente alla fine poteva tranquillamente essere anche un soggetto diverso dalle imprese che già si erano in concreto fatte avanti) per vedere completate tutte le opere nei due o tre anni successivi.
Invece è esattamente a questo punto che qualcuno in Giunta e fuori dalla Giunta, ma con le mani bene in pasta nelle scelte urbanistiche riguardanti Macerata, decise di mettersi di traverso, nell’intento abbastanza evidente di ricavarne qualche profitto e con la precisa volontà – poi arrivata a segno – di stancare i proponenti e far sì che si indirizzassero altrove per i loro investimenti e lasciassero così campo libero a chi di dovere. Per i signorotti della sinistra del mattone entrambe le proposte, specialmente la seconda, proprio perché analitica e concretamente realizzabile a stretto giro di posta (in quanto non consisteva solo di un progetto, ma era anche già dotata del soggetto possibile acquirente ed attuatore), erano infatti assolutamente da stoppare. La gestione della vicenda doveva essere tutta accentrata in Comune e nelle solite mani, e nessun altro doveva entrarci. Bisognava quindi ostacolare subito l’idea progettuale presentata, perché, pensando in grande, sempre più in grande, occorreva ipotizzare accanto al Centro Fiere da sistemare e al palazzetto dello sport da realizzare un vero e proprio grande centro commerciale ancora più grande di quello di Piediripa (in realtà questa era l’unica cosa che ai suddetti interessava), non un piccolo outlet o una vetrina commerciale per l’esposizione e la commercializzazione delle produzioni più significative dell’hinterland, con buona pace delle aspettative del Comitato Promotore Centro Fiere e dello stesso IRCR, che in quegli anni si erano mossi entrambi con un profilo più basso e di maggiore concretezza, il primo nella speranza di ridare velocemente dignità alle strutture cadenti dell’ex mercato boario e il secondo nell’intento di risanare i propri conti con la cessione del terreno di sua proprietà (a proposito: non sarebbe male se gli scienziati dell’urbanistica maceratese del decennio 2000/2010 raccontassero all’opinione pubblica, come più volte inutilmente richiesto, le assurde decisioni della maggioranza di centrosinistra che nel giro di pochi anni hanno finito per prosciugare, con scelte non certo a favore della collettività e con grave danno a carico della fascia anziana dei cittadini di Macerata, quello che era l’ingente patrimonio immobiliare dell’IRCR, tra piazza Mazzini, la lunga di Villa Potenza e il terreno espropriato poco tempo fa dalla Provincia proprio dietro il Centro Fiere).
La controffensiva dei grandi strateghi scattò quindi nel febbraio 2005, agli sgoccioli del primo mandato Meschini (all’epoca Sindaco e Assessore all’Urbanistica). Allora, in vista del rinnovo del Consiglio Comunale e dopo aver ottenuto la delega dell’APM, del CEMACO e dell’IRCR per trattare l’intera questione, si decise nelle segrete stanze che per avere il tempo di predisporre un’alternativa qualsiasi e per stancare la cordata concorrente o, quanto meno, per affondare la proposta di quest’ultima (nonostante gli apprezzamenti del Sindaco Meschini), bisognava muoversi lentamente, molto lentamente, anzi, occorreva fare proprio finta di muoversi. In primo luogo si convenne sul fatto che andava considerata l’intera area, e non solo quella del Comune, e che lì era legittimo pensare ad “un polo di attrazione polivalente”, che contemplasse però, oltre a un grande palazzetto dello sport (con almeno 3.500 posti, utile anche per congressi e spettacoli di varia natura), oltre al Centro Fiere da rinnovare, oltre ad un parco fluviale, anche (ecco le paroline magiche) “una ulteriore varietà di strutture a carattere extraresidenziale e commerciale” (attenzione: la destinazione commerciale era già prevista dal Piano Regolatore per una parte di quell’area, ma non necessariamente la relativa volumetria era tutta da sfruttare e non necessariamente lì doveva realizzarsi una struttura di grande distribuzione commerciale, tanto meno in una zona con una viabilità del tutto insufficiente).
Ciò fatto, occorreva in ogni caso stoppare il gruppo dei bolognesi e soprattutto il gruppo degli imprenditori marchigiani già pronto e con i soldi per la realizzazione già interamente disponibili. Qualcosa bisognava inventarsi e così alla fine, appunto nel febbraio 2005, anzichè avviare una pubblica gara per individuare il soggetto acquirente e poi attuatore (come sarebbe stato logico e naturale per qualunque Amministrazione), dal cilindro venne fuori, evidentemente nell’ottica di guadagnare del tempo per organizzarsi a puntino, la boiata pazzesca di emanare un avviso pubblico “a carattere esplorativo” al solo fine di raccogliere idee utili al riguardo e di capire se c’era o no un interesse imprenditoriale al riguardo (che senza bisogno di “esplorazione” alcuna si era già concretamente manifestato, proponendo anche idee ritenute più che valide). Questo assurdo bando esplorativo venne poi in concreto emesso con molta calma a marzo 2006, a distanza di oltre un anno (con la seconda Giunta Meschini già insediatasi e con Compagnucci assessore all’Urbanistica). Nei mesi successivi arrivarono cinque proposte, ma due sole vennero ritenute meritevoli di qualche attenzione, appunto quella del gruppo CO.IM. s.r.l. e Magazzini Gabrielli s.p.a. (che ricalcava, ulteriormente precisandola, la proposta avanzata nel 2004) e quella della società milanese Policentro s.p.a. (benché quest’ultima non avesse affatto rispettato i parametri e le indicazioni dello stesso avviso esplorativo, tanto da ipotizzare un avvio dei lavori non prima del 2012 e dietro diverse condizioni, tutte di incerta e comunque lunga realizzabilità, in primo luogo la superstrada da Porto Recanati a Treia).
Passarono a vuoto altri mesi prima che, addirittura nel giugno 2007, la Giunta Meschini, la quale intanto per salvare la faccia (anche sull’onda della pressione popolare legata allo scudetto vinto dalla Lube nel maggio 2006) continuava anche sui giornali a sproloquiare sull’esigenza di una rapida riqualificazione dell’intera area fieristica (nuovo palazzetto compreso), decidesse sempre con molta calma ciò che – data l’antifona – si poteva ampiamente prevedere in partenza, e cioè che la “esplorazione”, malgrado i precedenti entusiastici apprezzamenti, non aveva dato esiti soddisfacenti.
A partire da qui gli sviluppi successivi, che francamente non saprei dire se a questo punto, con il gruppo Magazzini Gabrielli-CO.IM. ormai stanco di subire i giochi di palazzo consentiti dal Sindaco e nel frattempo emigrato a Tolentino, e quindi fuori gioco (obiettivo raggiunto, pertanto, per chi ha strenuamente lavorato per arrivare a ciò), e con la crisi economica che in qualche modo ha scompaginato tutti i piani dei grandi manovratori, porteranno all’ulteriore nulla di fatto anche per il Centro Fiere e il nuovo palazzetto polivalente oppure all’ennesima trattativa privata con l’impresa del cuore (magari la società milanese che aveva partecipato all’esplorazione, magari già appoggiata ad un studio professionale locale) che prima o poi si presenterà in città come salvatrice della patria dopo alcuni bandi pubblici andati a vuoto (la solita vecchia tattica, già più volte messa in atto a Macerata).
Sul piano amministrativo la vicenda riparte nel 2008 con un accordo di programma tra il Comune e la Provincia, ratificato nel mese di marzo, per modificare l’assetto urbanistico della zona (in pratica, per arrivare alla realizzazione di quel moncone di strada che espropriando molta terra dell’IRCR attraversa il Potenza con un nuovo ponte e sbuca poco dietro le strutture del CEMACO e che nelle immaginifiche intenzioni dovrebbe essere l’inizio della superstrada destinata ad arrivare a Porto Potenza Picena, in pratica destinato ad essere al massimo una strada di lottizzazione), prevedendosi in prima battuta che la struttura polifunzionale destinata anche a palazzetto fosse realizzata prioritariamente con intervento diretto del Comune, per poi invece ritornare ad un intervento unitario del soggetto imprenditoriale privato, sia pure articolato in fase temporali diverse (prima il palazzetto e poi il resto). Con tale ultima previsione, infatti, sono stati articolati i due bandi puntualmente andati deserti, uno del novembre 2008 (per circa 27-28 milioni di euro) e l’altro dell’aprile 2009 (per un importo ribassato del 25%).
Poi tutto si è fermato ancora una volta, in attesa non si sa bene di cosa, e la città furente e sbigottita si trova ancora una volta a fare i conti con l’ennesima promessa mancata delle maggioranze di centrosinistra che hanno governato la città negli ultimi 17 anni e con i gravissimi danni collaterali che ne sono scaturiti. Nel frattempo il risultato per la città è infatti il seguente: il centro fiere sta cascando letteralmente a pezzi; la nuova struttura sportiva polivalente sarà realizzata a distanza di diversi anni, se mai a questo punto vedrà la luce (cosa abbastanza improbabile, visto che nella vallata del Potenza ormai non è possibile inserire altri centri commerciali di grande distribuzione, in quanto tutta la volumetria ancora a tal fine disponibile è stata utilizzata nella vallata del Chienti); l’IRCR, ulteriormente depauperandosi, è stata espropriata di diversi ettari per una striscia di strada che oggi non si capisce che senso potrà avere; il CEMACO sarà ben presto costretto a svendere la propria struttura al consorzio di allevatori che attualmente gestisce l’impianto (e ciò forse non sarà nemmeno sufficiente ad evitare il fallimento); il Comune di Macerata dovrà buttare la ragguardevole somma di circa due milioni e mezzo di euro per ristrutturare ed ampliare l’impianto di Fontescodella, ormai vecchio e superato.
Sì, perché, come tutti sanno, in occasione delle semifinali di volley per lo scudetto del 2011 il nuovo Sindaco Carancini, avendo ben compreso dopo i suoi iniziali proclami che almeno per molti anni a venire per il nuovo impianto di Villa Potenza non c’è più trippa per gatti, non ha potuto fare altro se non ripiegare sulla promessa, per il momento rimasta anch’essa rigorosamente campata per aria, di ampliare il vecchio palasport di Fontescodella.
Tutti scontenti e arrabbiati, quindi, grazie ai sinistri strateghi dell’urbanistica maceratese: i cittadini, senza distinzione di convinzioni politiche, che hanno visto sfumare un’occasione irripetibile per Macerata di crescita e di riequilibrio e hanno assistito all’ennesima ridicolizzazione del ruolo del capoluogo di provincia; gli imprenditori che organizzano le fiere nell’ex foro boario, ogni volta tenuti a turarsi il naso; i tifosi della Lube derisi dai tifosi di tutte le squadre di A1 per l’indisponibilità di un palasport degno di questo nome e costretti ancora una volta ad emigrare in altri siti per le partite che contano; la Lube stessa, che è stata letteralmente presa in giro per anni; gli attuali amministratori che, senza risolvere granchè, dovranno buttare (chissà quando, poi) milioni di euro su un impianto comunque obsoleto. Insomma, diciamoci la verità: peggio di così lorsignori non potevano fare!
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non ce nulla da commentare,a beneficiare di queste cose sono solo i soliti noti,e i maceratesi sono contenti,basta guardare come e ridotta macerata non ce piu vita,dopo le nove di sera ci sono in giro solo extracomunitari che fanno il bello e cattivo tempo,e noi stiamo a guardare.macerata non e piu 1 isola felice lo dicono le cronache di questi giorni,sveglia!!!!!!!!!
@ avv. Bommarito
Ha tralasciato a Villa Potenza il nuovo ponte con la nuova viabilita’ voluta da Silenzi quando era presidente della Provincia (2004-2009)costata piu’ di 18 milioni di euro ,
sicuramente sara’ ancora un incompiuta da aggiungere alle altre gia’ note ai cittadini maceratesi !!!!!!!!!!!!!!
Caro Peppe ( ti chiamo come si fa con gli amici – qui lo siamo diventati – almeno spero ) allora dicevo caro Peppe-
Leggo i più grandi quotidiani nazionali dove si denuncia il fatto che
I camerieri
I falegnami
Gli elettricisti
I barbieri
che lavorano alla Camera dei deputati – percepiscono uno stipendio netto di €. 5.659,00 netti al mese – più dei sindaci di Milano-Firenze-Napoli e diciamo anche di Macerata.
Leggo anche- che i 1.300,00 € lordi al mese- che i nostri parlamentari si sono tolti dalle loro remunerazioni – sono una pura presa per fondelli- per noi poveri cittadini -che alla casta- i fondelli li leverebbe- ma per procedere come si dovrebbe – su quello che sotto i loro fondelli si trova.
Per ultimo- quando leggo i tuoi pregevoli – “editoriali denuncia “- se lo faccio prima di pranzo- mi va via la fame- se invece la lettura avviene dopo allora mi viene il conato —
Penso di non essere il solo ad avere queste reazioni-
Allora ti chiedo–
Possiamo mai leggere i tuoi articoli- per quello che riguarda la nostra realtà cittadina e gli articoli di altre firme -forse più autorevoli della tua- per quello che riguarda la realtà Nazionale e RIMANERE sempre e solo Indignati ????
Non pensi sia il momento di creare qualche movimento – che
chieda conto- in modo più incisivo ( e sappiamo tutti a chi ci stiamo riferendo) del perché di tutte queste cose e
uso un eufemismo ” STRANE ” ???
Ho la sensazione che altrimenti
questi “soliti ” ci fanno sfogare e poi una volta passata la buriana-
tornano a fare quello che hanno sempre fatto – —
Peppe muoviamoci !!!!
Caro Giuseppe, voglio esprimere tutta la mia stima per il coraggio che hai nel denunciare queste situazioni e chi c’è dietro! In tanti anni a Macerata nessuno l’ha mai fatto! Mi verrebbe da dire: chi te lo fa fare?!?….credo siano la libertà di pensiero che hai, la passione per questa città e la volontà di cambiare le cose a spingerti a dedicare molto del tuo tempo a questi approfondimenti!!! Se fossimo in un paese normale l’intero consiglio comunale dovrebbe esserti riconoscente, intanto io ti ringrazio a nome della mia lista e cercherò di dare anch’io il mio contributo! Sembrerà retorica ma sono parole che mi vengono dal profondo del cuore.
Nel merito, ora questi signori vengano allo scoperto e ci spieghino se la città in cui viviamo, con quello che è stato e con quello che non è stato fatto, deve essere vittima della volontà di pochi!!! E ai cittadini di destra, di centro, di sinistra dico che non bisogna guardare lo schieramento politico ma iniziare a svegliarci e partecipare alla vita pubblica. Ho letto due volte questo articolo e credo siano diversi gli spunti interessanti su cui ragionare anche in consiglio comunale.
Allora il ponte per cosa lo hanno fatto a fare?!?!!? Come al solito gli interessi dei grassoni della politica prevaricano sugli interessi di tutta la popolazione! E’ ora di fare qualcosa!
Paolo Pieroni li 2 febbraio 2012
parlo da cittadino e non mi interessa quale sia la tendenza politica incolpata in questo caso, perchè tanto per me non è quello il problema, quanto il fatto che qui a Macerata per quello che posso ricordare, siamo stati sempre molto bravi con l’uso delle belle parole, ma a fatti, sinistra, centro o destra che siano, non siamo riusciti MAI a tirar fuori qualcosa di interessante. Baste vedere come è ridotta la nostra città per rendersi conto…La Città della Pace..ma fatemi il piacere. Ho letto con interesse l’articolo sperando che tutto risulti vero quel che è scritto ed io non ho modo e mezzi per appurarlo, ma il punto per me è un altro: vogliamo una volta per tutte trovare UN MODO per risolvere non questo ma tanti altri problemi gestiti dai politici e non dai cittadini, che fino a prova contraria sono i veri proprietari della città visto che la mantengono? Vogliamo forse fare come i commercianti del centro che da secoli si lamentano per il Centro Storico oramai deserto e poi magari vedo le vetrine spente alle 21.00? Basta arrivare a Civitanova per vedere già una realtà diversa dalla nostra!! Allora signori, Vi prego, vanno bene gli articoli di denuncia, ma mi piacerebbe una volta tanto che assieme a questi io possa leggere anche una proposta, qualcosa di tangibile che coinvolga tutti quanti noi, anche perchè mi sonto stancato di sentire i miei figli o i loro amici, o gli amici degli amici dire: cosa stiamo a fare a Macerata? Se mandiamo fuori dalla città i ragazzi, signori miei, qui non ci saranno centri sportivi, commerciali o altro che possa risollevare le sorti della nostra comunque bella città. Basta con la città della pace, basta con la poesia in centro nei mesi estivi e soprattutto basta con i ruffiani che orbitano in Comune solo per i loro vergognosi interessi!!!
Caro Peppe,
nel leggere la tua ennesima puntualissima disamina (e desiderando ardentemente togliere le maschere agli uomini-ombra che stanno continuando a condannare questa nostra povera città), mi corrono dentro due egualmente forti reazioni: 1) perché nessuno va alla Procura della Repubblica; oppure, se non ce ne sono gli estremi, 2) perché non li fate, questi (poco)benedetti nomi.
Contemporaneamente, rimango davvero stravolto, esterrefatto, più avvilito che indignato, di fronte all’abisso vorticoso e vertiginoso di queste insaziabilità, che pure – a quanto fai capire molto esaustivamente – avrebbero motivo di contentarsi del fatto che gli è andata liscia (e a tasche piene) tante volte, anziché insistere per volere sempre di più, sempre di più, sempre di più, sempre di più, sempre di più, sempre di più, sempre di più.
Di questo passo si fermeranno – è dato temere per loro – solamente sulla porta dell’inferno, che pure – volenti o nolenti – li inghiottirà in un boccone. E, quel che è più beffardo, gratis.
Credo si tratti di una malattia; credo che questa voracità lussuriosa e irrefrenabile abbia i connotati della sindrome; credo meriterebbe pietà, se non fosse che nel suo delirio travolge i destini di una comunità condannata, per causa loro, a morire lentamente e inesorabilmente. Hanno provato il giochino, hanno visto che funziona e non si fermano più: ci danno dentro a tutta birra, “finché dura fa verdura”. Ecco: io inorridisco di fronte a tanta pervicace stoltezza, a tanta inesauribile libido scaricata su soldi e potere, quando di fronte alla Storia questi signori non sono che una monnezzetta che comunque passerà senza portarsi dietro niente.
Un’ultima parola per l’amico Paolo Pieroni qui sopra: la poesia in centro lasciala fare a noi di “Venanzetti Cultura” che la organizziamo pagandola di tasca nostra e non coi finanziamenti di enti statali, parastatali e di categoria.
Analisi perfetta quella di Giuseppe Bommarito.Perchè non aggiungete, nei chiarimenti dovuti, le motivazioni che hanno guidato le amministrazioni passate nel rinunciare all’intervalliva Mattei Pieve quando i soldi c’erano o gli investimenti ciclopici effettuati nell’area di Valleverde, la più grande espansione urbanistica della città di Macerata dal dopoguerra ad oggi.
Ottimo l’intervento di Filippo Davoli , nulla da eccepire.
Credo ci siano i numeri, le teste, le persone, per cambiare la città,passando rigorosamente attraverso un impegno civico, apartitico.Occorre contarsi, però, e credo che sia giunto veramente il caso di farlo
Che la mano destra non sappia cosa fa la mano sinistra.
In termini edilizi qui a Macerata, invece, la manina destra e quella sinistra lavano assieme la faccia e tutti i salmi finiscono in gloria poichè sul mattone i soliti ignoti fingono di scannarsi pubblicamente ma ogni sera vanno a letto assieme (e non usano nemmeno il profilattico, da quanto sono intimi)
A parte che ho ancora il vomito per quello che riescono a dire, non so se son peggio le balle oppure le facce che riescono a fare (Ligabue)
Senza commento.
Intorno alle documentate inchieste dell’avv.to Bommarito sta crescendo una coscienza civica meno rassegnata. Si sta forse aprendo anche a Macerata una stagione nuova per la politica chiamata ad impegnarsi non in estenuanti verifiche per calibrare “Cencellianamente” gli incarichi e le posizioni di potere, ma su tematiche vere, partendo dallo scoperchiamento del vaso di Pandora. E tutto ciò non solo per l’intraprendenza e professionalità dell’avv.to Bommarito, ma anche per la serietà di Cronache Maceratesi, giornale che preferisce non alimentarsi di veline di partito o degli uffici stampa delle Amministrazioni.
anche queste sono rubberie di tempo e denaro ai danni dei cittadini come tante altre che non conosciamo,
ma l’emblema del malaffare rimane il ” viale della vergogna”
@ Giancarlo De Mattia
Qual è il viale della vergogna, forse quello del tramonto?
alias Viale Puccinotti
Che vogliamo commentare?? hanno gia’ fatto tutto loro i nostri aministratori e come dice un noto politico NON AZZECCA UNA noto soltanto una insoddisfazione totale, avete ragione tutti, stanno portando MACERATA alla rovina, poi parlano parlano ma di cosa? se poi fanno sempre il contrario di tutto, i giovani non avranno futuro. complimenti fate la corsa alla poltrona in comune poi……………
siete vergognosi cari politici
Intanto proprio ieri hanno avviato una nuova variante per cementificare ulteriormente FONTE SCODELLA con 14.000 mc di altre costruzioni
tutto ciò avviene con l’assenso silenzioso e politico dei maceratesi, da tempo conniventi
@ fufio
Ma questo è il progetto: Come è sinistramente verde la mia valle….
🙂
@ De Mattia
Non è la passeggiata ad essere storta, ma la città: a chi cavolo è venuta l’idea di fare i muri dritti???
🙂
Complimenti sig. Bommarito
finalmente qualcuno che accende i fari sulle torbidi vicende che incatenano questa
splendida nostra città
Grazie e continui così.
pensate che a Civitanova l’amministrazione comunale e la citta intera si
ritroveranno gratuitamente nell’ambito di un progetto di riqualificazione commerciale
un nuovissimo palazzetto, una nuova fiera e una nuoa stazione per la metropolitana di superficie. IL TUTTO A COSTO 0 ebbene si avete ben capito il tutto assolutamente gratis.
E noi il Capoluogo ormai solo per wikipedia, ancora ci facciamo prendere per i fondelli
da questi amministratori boni a fare solo promesse elettorali e a mantenere l’intoccabile giro di interesi dei soliti noti.
Il tutto a discapito della città e dei maceratesi ( TANTO IL CITTADINO MACERATESE SUBISCE IN SILENZIO)
Purtoppo è così e dobbiamo farcene una ragione, abbiamo amminstratori e cittadini privi
di lungimiranza e legati alle solite improduttive logiche di piccola speculazione.
Mi fa molto ma le dirlo e non mi rassegnerò mai ma ormai
MACERATA è CITTA DELLA PACE ETERNA
RIQUALIFICAZIONE……..ogni volta che sento questa parola mi sale una specie di rabbia incontrollabile.
la associo immediatamente alla mia cittadina,sprofondata in un pozzo nero con scarse possibilita’ di recupero.con riqualificazione ci hanno fatto credere di tutto tranne poi scoprire con i nostri occhi che le poche cose “riqualificate” sono diventate veri cessi a cielo aperto e altre invece non hanno,e mai avranno,vita,con conseguenti gravissimi problemi per tutta Macerata.come descritto dal grande Bommarito.
a quest’ultimo,e vedo che non sono il solo,propongo,anzi imploro una sua prossima candidatura a sindaco in una vera lista civica,degna di questo nome.se poi in essa vi saranno anche tanti commentatori storici di cm allora tanto meglio.
forse solo cosi Macerata sapra’ risollevarsi.
BOMMARITO SINDACO!!!!
Finchè non mettiamo fine alla parola massoneria, a Macerata le cose andranno avanti sempre così…..Qualsiasi politico, di destra o di sinistra, cavalchi l’onda sarà gestito e “guidato” dai governanti di questa città. Me lo raccontava mio nonno, me lo ha fatto capire mio padre e adesso arrivato a 40 anni vedendo come vengono gestite le cose ne ho la piena convinzione………..eppure amo con tutto il mio cuore questa piccola isola felice e farei di tutto per farla tornare ricca di certezze e non solo di buoni propositi.Lo devo al futuro….lo devo ai miei figli.
Mi piace il termine usato da Fabrizio Nascimbeni “svegliamoCI” perché e’ sintomatico della disponibilità morale ed intellettuale a mettersi in discussione, cosa che ogni politico dovrebbe sempre fare anche quando e’ convinto di aver fatto bene.
Viviamo nell’era dell’impudenza!
Per quanta indignazione si possa esprimere su quanto letto (sempre che sia vero), questa indignazione cadrà nel vuoto.
In un’epoca dove è concesso di sostenere l’insostenibile, purchè formalmente non illegale… l’indignazione è un bicchiere d’acqua fresca per chiunque abbia sufficiente faccia tosta.
In questo senso mi accodo al pensiero di Davoli: se vi sono fatti dimostrabili contro la legge c’è da andare alla Procura della Repubblica. Sennò… Grazie per averci edotti, ma servirà a poco perchè le parole rimarranno solo parole.
Si stanno scrivendo pagine che in questa città non erano mai state scritte!!! Complimenti di nuovo all’avvocato Bommarito per queste inchieste e a CM per il gran lavoro di tutti i giorni!!! SvegliamoCI e attenzione alle contromosse dei grandi strateghi!!! Da quello che leggo qualche commentatore qui li conosce bene!!!
@ Natali
Magari fossero vergognosi: sono svergognati, invece!
@ chi vuole BOMMARITO SINDACO
L’appoggio. Finalmente qualcuno che non intona la grancassa pro sindaco in carica, il quale – nei dieci anni precedenti la sua sindacatura – è stato capogruppo del PD, ossia del partito di maggioranza relativa.
@ SvegliamoCi
è anche il titolo di un giornalino dei testimoni di geova, quindi non si può usare (non che la cosa mi spiaccia). Pensando poi che, quando i massoni abbandonano la partecipazione attiva della loro congrega, si dice che vanno “in sonno”, il risveglio “dal sonno” una volta di più mi suona sinistro.
Io il movimento lo chiamerei CAMBIARE MACERATA, C-MC: su la testa, occhi aperti e avanti tutta senza pietà.
Eppure gentile dott. Bommarito questa volta non mi convince del tutto. Una vecchia regola del giornalismo decretava la necessarietà di separare la notizia del commento. Nel suo intervento mi sembra che la seconda prenda un pò troppo il sopravvento sulla prima. La voglia di dimostrare ancora una volta la tesi relativa all’intreccio di interessi fra la stagione politica del centro sinistra e gli interessi di costruttori locali (visto che tutti sembrano conoscerli si potrebbe fare finalmente il loro nome?) porta secondo me a tralasciare un pò troppo quell’approccio e quei contenuti che sarebbero richiesti da una buona inchiesta giornalistica. Quali sono alla fine gli interessi che sno prevalsi ? chi ci ha guadagnato a lasciare le cose come stanno ? Sono stati commessi o no dei reati o si tratta di un esempio di incapcità politica a decidere ? Non mi convince del tutto anche “l’incensamento” della proposta del gruppo Gabrielli ( necessaria per dimostrare che i “cattivi” hanno impedito di perseguire un interesse pubblico) Sono gli stessi che hanno realizzato l’ennesimo “mostro” commerciale a Tolentino ? Invece a Villa Potenza si sarebbero accontentati di un piccolo outlet per i prodotti locali ? Quanto avrebbe comunque dovuto investire il Comune e quindi noi cittadini per “riequlibrare la valle del Potenza a quella del Chienti (un riequlibrio di cementificazione che non mi appassione particolarmente). Io sono convinto sulla sua buona fede, non ho dubbi. CM, con il suo contributo, sta certamente facendo un ottimo lavoro per far crescere la consapevolezza dell’opinione pubblica maceratese e costringere la classe politica a comportarsi correttamente. Vorrei per questo che continuasse a mantenere credibile ed autorevole il suo ruolo di giornale (anche se on line). Un contributo
Condivido il pensiero di Iesari, le sue precise domande meritano risposta.
Caro Giuseppe, ultimamente tocchi argomenti che mi hanno visto appassionato protagonista e memorabile perdente. ti scrivo una frase che ti farà capire come la penso su questa storia e su tante altre oscenità maceratesi. “Le oppurtanità della vita sono come gelato al sole d’estate. Se non ti affretti a leccarle, ti si scioglieranno addosso, lasciandoti impantanato in un aspro rimorso”(andrea mucciolo). Non mollare. Un caro saluto
Per Mario Iesari e Mauro Angelo Blanchi
Rispondo volentieri e nell’ottica della massima chiarezza possibile alle domande che mi sono state poste.
Prima però devo fare alcune premesse. Intanto va chiarito che Cronache Maceratesi non è un partito, e nemmeno un giornale-partito. E’ un giornale non solo di notizie, ma anche di approfondimenti e di inchieste, aperto al contributo di vari opinionisti, ognuno con le sue idee (anche opposte), e dei tanti lettori, che spesso e volentieri non si limitano a leggere, ma intervengono direttamente, anch’essi con tutto il loro più che diversificato bagaglio culturale, sociale e politico.
Ciò detto, è evidente, almeno per quanto mi riguarda, che quanto scrivo è finalizzato ad approfondire (sulla base delle mie idee e di quanto riesco a capire approfondendo una determinata questione) le motivazioni reali, anche se spesso seppellite sotto quintali di carta e di chiacchiere strumentali, delle principali vicende che negli ultimi anni hanno completamente bloccato la crescita e lo sviluppo della città di Macerata. Personalmente non mi interessa creare movimenti (in quanto penso che il mio contributo di cittadino lo stia dando proprio scrivendo su questo giornale, cosa che intendo continuare a fare, così contribuendo – almeno spero – al risveglio della città dopo anni e anni di letargo), nè tanto meno candidarmi o essere candidato a qualcosa. L’ho già detto, l’ho scritto, l’ho ripetuto, ma è opportuno ribadirlo ancora una volta.
Vengo ora alle domande che mi sono state poste.
Quali interessi sono prevalsi?
E’ prevalso l’interesse di chi, mettendo in secondo piano l’interesse della città (che aveva già da anni l’urgenza conclamata di riqualificare il Centro Fiere e di avere un palazzetto degno di questo nome), ha prima manifestato grande apprezzamento per i progetti che erano stati presentati (anni 2003/2004) e poi ha scelto di bloccare tutto, ricorrendo ad un assurdo bando esplorativo, gestito tra l’altro con tempi morti lunghissimi, che ha fatto trascorrere a vuoto 3 o 4 anni.
Cosa avrebbe dovuto fare all’epoca il Comune?
L’Amministrazione, senza sposare a scatola chiusa alcun progetto – è bene ribadirlo -, avrebbe dovuto indire velocemente (proprio perchè gli stessi amministratori avevano più volte ribadito, anche pubblicamente, l’urgenza di intervenire sul Centro Fiere e sul nuovo Palasport) un bando pubblico per individuare il soggetto acquirente ed attuatore, e poi far iniziare subito i lavori.
Perchè non è stata fatta questa scelta, e sono stati buttati via tre o quattro anni, per poi far trovare il Comune e la città intera nel 2012 con un nulla di fatto tra le mani?
Lascio ai lettori decidere se si è trattato di grande e conclamata incapacità politica, oppure di scelta premeditata, volta a stancare chi si era fatto avanti e a consentire ad altre cordate di organizzarsi (io propendo, e l’ho scritto, per questa seconda tesi, ma questa è solo la mia opinione).
Il progetto GABRIELLI-COIM era il migliore del mondo?
Precisato che la Magazzini Gabrielli s.p.a., copresentatrice insieme alla CO.IM. s.r.l. del progetto depositato in Comune nel 2004, è la stessa che negli ultimi anni ha poi ripiegato sul centro commerciale di Tolentino, nessuno, tanto meno io, ha incensato il progetto Gabrielli-Coim per Villa Potenza (semmai ciò è che in un primo momento ha fatto proprio il Sindaco Meschini), e nessuno, tanto meno io, ha scritto che questo gruppo di imprese doveva necessariamente realizzare l’intervento in questione (meno che mai, in ogni caso, all’esito di una mera trattativa privata). Io ho infatti sostenuto che il Comune, fatto nei tempi giusti il bando pubblico con i requisiti e le condizioni del caso, avrebbe poi potuto individuare a ragion veduta già nel 2005-2005 il privato destinato a realizzare l’intervento complessivo. Ciò avrebbe consentito sicuramente il completamento dell’opera nei due-tre anni successivi.
Ci sono responsabilità penali o solo politiche in quanto avvenuto?
A mio avviso ci sono enormi responsabilità politiche in capo al Sindaco Meschini e all’Assessore all’Urbanistica (lo stesso Meschini sino al 2005 e poi Compagnucci), c’è stato il venir meno di alcuni amministratori alla loro funzione essenziale, quella di perseguire realmente e sino in fondo gli interessi della collettività e dei cittadini amministrati.
C’è una tesi precostituita nella ricostruzione effettuata?
C’è solo la mia tesi, in parte basata su fatti (azioni od omissioni), in parte frutto di opinioni che poggiano proprio sui fatti documentati. Voglio precisare che io, personalmente, non ho niente di particolare contro le maggioranze di centrosinistra (compresa l’attuale) che hanno governato Macerata dal 1994 in poi. Ad esse rimproverò però di aver completamente appaltato (non volendo vedere ciò che stava accadendo) la politica urbanistica ed edilizia di Macerata ad un ristretto gruppo di interesse che ha fatto i comodi suoi sulla pelle dei cittadini maceratesi, fregiandosi della tessera prima dei DS e poi del PD. Quando si lascia totalmente carta bianca a pochi soggetti, poi però gli errori di quei pochi non possono non ricadere su chi ha lasciato fare senza cercare di capire, senza interrogarsi, senza mettere un freno.
Spero di aver risposto a tutto. Se avessi dimenticato qualcosa, non mancherà certo l’occasione di tornarci sopra, anche perchè l’argomento merita ulteriori approfondimenti e contributi di chiarezza. Ad esempio, da parte del Comitato Promotore Centro Fiere, della stessa Lube, dei progettisti bolognesi e dello stesso gruppo Gabrielli-Coim.
Che l’avvocatu Bommarito sè lanciato a fa politica va ve, però me piaciria sapé come fa a sapé tutte ste cose dellu comune, me sbaglierò però checcuno in Comune che gle le dice c’ha da esse, niente de male basta dì, per chiarezza mica pe aldro. Lu progetto me pare quillu de candidasse a Sindacu, tutto pò esse no?
io credo che gli estremi per informare la procura ci siano,basta vedere la cittadella dello sport,poi basta vedere le autorizzazioni che sono state date per determinate attivita dove ce un preciso regolamento comunale che viene disatteso puntualmente a seconda di chi e il richiedente.se il sig. bommarito si vuole candidare a sindaco non mi pare ci sia nulla di strano,pero visto che e’ anche avvocato puo prendersi la briga di andare a controllare,se non puo farlo lui che lo faccia fare alla opposizione,allora forse con qualche scandaletto verroano fuori molte verita’….
Carissimo Peppe,
mi attendo – a questo punto – una nuova tua inchiesta sul caso sempiterno delle Casermette.
@alex stecca
Da quel che ricordo io, lei ha già fatto diverse volte queste domande e ha sempre ricevuto risposte.
Perché continua a scrivere? A me sembra che non sia interessato affatto a leggere le repliche una volta posta la questione (o l’illazione?).
Ipno me piaceria sapè se le critiche adè de parte e per fa politica no? Anche perché se non me sbagliu l’avvocatu adera prima dellu PCI e pò de AN, niente de male, va voglio capì do va a parà, vistu che scrie de politica.
@ Bommarito
Peppe scusa/i – dici che non ti interessa creare movimenti-
Tu quello che si e’ creato su queste pagine dopo i tuoi articoli denuncia – come lo chiameresti ???
Presumo che questi articoli – li hai scritti avendo come fine quello di portare a conoscenza di questa opinione pubblica – i vari malaffari della politica nostrana e di conseguenza – creare nella stessa quello che va di moda chiamare indignazione e di conseguenza far notare
a chi di dovere che cominciavamo ad essere in tanti a sapere quello che prima nessuno di noi sapeva .
Be’ io anche se tu dici di no- comincio a pensare che noi un movimento lo siamo già –
Ora se permetti e scusa
se magari penso oltre i tuoi pensieri- mi sento di dire che il risultato che ti eri prefissato prima con la cittadella dello sport – poi con quest’altro chiamiamolo scandalo – lo hai raggiunto e non penso sia cosa da non movimento
– Questo lo sanno pure loro – e sanno pure che cominciamo a fargli paura – perché ne siamo diventati tanti —
Leopardi denunciava già allora la mancanza di un opinione pubblica
capace di una scelta etica _ ora a me pare che questa opinione pubblica e’ capace di fare quella scelta.
Momo con la citazione di Mucciolo ha indicato la strada —
Ora un pensierino ai soliti noti
che leggeranno questo post–
Occhio a come vi muovete
ne siamo sempre di più a controllare quello che fate –
Ringrazio l’avv. Bommarito per tutte le risposte che ha voluto dare. Il confronto democratico serve spesso per unire anche se la visione globale della politica può avere diverse sfaccettature, qualche volta difficili da comprendere in pieno. Per esempio nessuno ha mai dibattuto sul crollo annunciato del CEMACO. Detta struttura (si dice voluta dalle norme europee) costituita da un mattatoio interprovinciale che avesse potuto lavorare una notevole quantità di prodotti d’allevamento, per migliorare la qualità della macellazione e garantire la sicurezza delle carni, ottimizzandone anche le spese; HA FATTO FLOP! Questo risultato lo avevano previsto gli amministratori di alcune parti del territorio provinciale (specie di montagna) che vedevano chiudere le piccole attività locali di macellazione che erano una sicurezza per chi si ostinava ad allevare bestiame sulle nostre montagne, invece di importarlo da altri paesi. Allora ci si disse che lo voleva l’Europa, come ci dicono oggi (però in Francia si va in pensione a 62 anni e non a 67), che così si sarebbero abbattuti i costi, migliorata la filiera e assicurata l’igienicità del prodotto. Chi ci ha guadagnato io non lo so. Ci ha rimesso la montagna che ha visto crollare il lavoro derivante dall’allevamento e dalle attività ad esso connesse. L’unica cosa che si è abbattuta non sono stati sicuramente i costi ed oggi abbiamo una infrastruttura che si potrà vendere solo sperando nell’interesse, anche speculativo, di qualcuno. Pure su questo argomento, sul quale c’è molto altro da scrivere, si potrebbe aprire un’inchiesta giornalistica.
Caro Claudio,
intendevo dire che non ho nè il desiderio di mettere in piedi liste civiche o di altra natura, nè di farne parte. Sicuramente, con i miei articoli sto solo cercando di far capire che, se Macerata è messa così male (come strade, parcheggi, impianti sportivi, opere del tutto inutili, svincoli della superstrada, cementificazioni eccessive e ad personam, …), ciò non è il frutto del destino cinico e baro, ma di scelte ben precise di alcuni comitati d’affari nascosti sotto l’etichetta del PD, effettuate perseguendo interessi solo di parte. Questa, e solo questa, è la mia intenzione, e su questa linea voglio continuare.
Mi piacerebbe che ciò venisse ben compreso anche a sinistra, come peraltro a livello di base mi pare stia già accadendo, visto che molti iscritti o simpatizzanti mi parlano, mi manifestano tutto il loro sgomento e la loro “incazzatura” e mi chiedono di proseguire in queste ricostruzioni. A livello di vertici, invece, ancora prevale la logica dell’omertà di coalizione (rotta, in verità, sulla cittadella dello sport, da SEL) e di partito. A livello di vertici, invece di misurarsi sui problemi concreti sollevati, si preferisce parlare di antipolitica che avanza, di macchina del fango, dello scandalismo di Cronache Maceratesi, e di altre amenità del genere.
Contenti loro, contenti tutti. Però io non rinuncio a chiedermi, ad esempio, perchè quei partiti di centrosinistra che all’inizio del mandato Carancini avevano chiesto con decisione una forte discontinuità sulle politiche urbanistiche oggi non abbiano nulla da dire su queste storiacce che vengono fuori (e nulla da chiedere ai loro partner di maggioranza). Così come mi chiedo per quale motivo l’opposizione su vicende come queste sin qui raccontate, o, ad esempio, sulla vicenda scandalosa dell’IRCR, non abbia nulla da dire, non senta il bisogno di ricostruire fatti, antefatti e misfatti. L’opposizione vera va fatta in città e sui problemi reali, e non in Consiglio Comunale, dove, dati i rapporti di forza, la minoranza è comunque perdente.
Per il caro amico Alex Stecca
Mercoledì prossimo, quando verrai in città per il mercato, vieni a trovarmi in studio. In un orecchio (sai, è meglio non fidarsi troppo) ti racconterò tutto, sulle mie fonti, sui miei trascorsi politici, sulle mie oscure intenzioni. Prima di entrare in studio, però, togli un po’ di fango dai tuoi scarponi, perchè altrimenti le segretarie si arrabbierano con me.
Talvonta non serve avere nella propria scuderia delle menti finissime o chissà quale esperto di urbanistica.
Talvolta basta anche avere dei semplici soldatini di latta che, per un misero piatto (riscaldato) di lenticchie, eseguono senza discutere gli ordini che ricevono dai superiori.
Pertanto se si va a ben guardare, se si ha tempo per spulciare le carte, se si segue la storia urbanistica della nostra città, se si va a ritrovare in qualche polveroso archivio delle prese di posizione politiche di 30 o 40 anni fa ci si accorge che vi è una sorta di cupola “interpartitica” e un lungo elenco di signor nessuno che, nel corso dei decenni, sono stati fedeli esecutori.
Insomma i soliti 4 o 5 vecchi volponi e una sterminata pletoria di testine di legno che, in nome e per conto dei volponi, hanno massacrato la città, violentando tutto il violentabile, stravolgendo progetti, facendo costruire spesso inutilmente grigi casermoni, ecc. ecc. ecc.
Questi volponi, rigorosamente di estrazione sia laica che baciapile, nel corso dei decenni hanno guidato verso l’abisso la città: sordi a qualsiasi richiesta, ciechi davanti a qualsiasi scempio.
Ora come al solito, visto che per forza si deve gridare alla congiura, ciclicamente vengono tirati fuori gli illuminogeni :.
I sommi architetti :.
I muratori :.
I costruttori dell’Universo :.
Il Codice da Vinci, Topolino, Dico sul serio. Ero… rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C’era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!…..
Insomma ogniqualvolta ci sono intrallazzi poco comprensibili si chiama in ballo la Massoneria :. come se questa fosse la lunga mano di un immenso potere che, sotterraneamente, getisce tutto e tutti….
A Macerata ci sono ben 9 Logge (caspiterina!!!): se fossero così influenti, così importanti, così opprimenti come sembra anche per un normale documento ci sarebbe bisogno di essere massone per non fare la fila, passare avanti, vedere la pratica risolta in 2 giorni…..
Eppure i bene informati sanno benissimo che i volponi si gardano bene dal trastullarsi con i grembiulini.
Non a caso uno dei più “assidui” sfascisti del tessuto urbanistico maceratese (frazioni comprese) è un massone da non so più quanti anni in sonno, proprio perchè non è certo quello il canale con cui i suoi soldatini hanno impoverito e saccheggiato la città…
Sicuramente tra i molti, che hanno le mani in pasta nello scempio urbanistico, ci sono anche dei Massoni, ma pretendere che la Massoneria maceratese sia diventata una specie di Grande Satana è solo un buttare fumo negli occhi dei anti affinchè i pochi (noti volponi) possano continuare a farsi gli affari propri sulla pelle della città.
:.
Caro Peppe,
anche questa volta ti voglio fare i complimenti era ora che qualcuno cominciasse a svegliare i maceratesi. Ora, non saranno tutte questioni di interesse personale (tutte), ci sarà qualche errore in buona fede (qualche), ma se è la somma che fa il totale tra arrivisti e incapaci chi sta male sono i maceratesi. Quindi è ora di cambiare storia…veramente! Io conoscendoti, credo che non sia interessato ad entrare in politica…ma facci un pensierino!
Poi rispondo al Maceratese che parla civitanovese (Alex Stecca) PCI, AN, PRI, PSI…eccc. tutto finito non eistono più sono solo un ricordo! Quindi ognuno è libero di criticare come vuole, tra l’altro solo i cretini o gli approfittatori (vedi.:Scilipoti) non cambiano idea!
Quindi: “ma che te ne’ freca, se prima adera comunista poi de’ diventato de’ destra, ammo’ dice cose genuine e ce’ piace!”
@Alex Stecca.
Lei si domanda preoccupato, quasi scandalizzato, chi siano gli informatori dell’avv.to Bommarito interni al Comune. Sono portato a pensare che questo, se fosse vero, non Le piaccia. “nulla saccio, nulla dico, nulla penso”, secondo Lei dovrebbe essere una norma di comportamento dei dipendenti comunali? Non la sfiora l’idea che questa è invece la regola delle delle tre scimmiette? Suvvia, mica siamo tutti una cosca!
Mal comune non è mai mezzo gaudio. Ma chi ha voglio e non ha avuto ancora modo di farlo si dia una occhiata al documento raggiungibile da questo link
http://www.wwf.it/UserFiles/File/News%20Dossier%20Appti/ConsumoSuolo_DossierWWF_FAI.pdf
è il risultato di una ricerca compiuta dal FAI e dal WWF su 11 regioni italiane (c’è anche le Marche) e riguarda il consumo del territorio . E’ una fotografia drammatica (che d’altronde abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni) . Il territorio sta scomparendo sotto una immensa colata di cemento. Non è questione di parte politica . Gli amministratori locali sono genralmente troppo deboli , “ignoranti” e ricattabili per reggere alla pressione dell’unica industria italiani in grado di funzionare senza doversi confrontare con la concorrenza internazionale e che non può delocalizzare. Con questo non voglio dire che i nostri amministratori siano in qualche modo scusabili. Ma avere la consapevolezza che si tratta di un problema su generale del nostro paese forse ci può aiutare a capire meglio le contromisure.
Oh ma come ve incovele seri quanno se tocca l’avvocatu, io so detto solo quello che pensavo e pò Bommarito non me pare il caso de venilla a disturba allu studiu potria risponne qui no?
x alex stecca
se vai in comune con un bel bracciale conoscerai anche tu tante cose !!!!!!!!!!!!
Dai consiglieri comunali del Pdl Marco Guzzini e Francesco Formentini:
Vi inviamo l’interrogazione consiliare al Sindaco Carancini che abbiamo presentato questa mattina in merito alla riquaificazione del centro fiere di Villa Potenza.
Tematica magistralmente sottolineata dall’inchiesta dell’avv. Bommarito.
Oggetto: interrogazione orale in merito alla riqualificazione del Centro fiere di Villa Potenza
I sottoscritti Francesco Formentini e Marco Guzzini, consiglieri comunale del gruppo PDL
P R E M E S S O C H E
INTERROGA
Il Sindaco
PER CONOSCERE
Il movimento MOVIMENTA !!!!!!
Però l’opposizione dovrebbe fare un pò più moto !!!
Bommarito deve pure portare avanti il suo Studio professionale-mica può sempre fare tutto lui !!!!
Complimenti (seri) all’avv. Bommarito per la sua sacrosanta e coraggiosa battaglia di civiltà;
e complimenti (un po’ più perplessi) ai consiglieri comunali Francesco Formentini e Marco Guzzini, che nella fretta di sfruttare mediaticamente la cosa ci rendono edotti di aver presentato un’interrogazione consiliare completamente sgrammaticata, e nemmeno coniugata tra soggetto (“i sottoscritti”) e verbo (“interroga”)…
Tutto questo ben rappresenta la necessità di un ricambio e di una riqualificazione della rappresentanza popolare a Macerata: speriamo bene
Quand’è che c’è il nuovo incontro pubblico tra il PD e CM?
@ipno e a tutti,
Anche questa volta il capogruppo PD Ricotta e il segretario PD Mandrelli sapranno far conoscere la loro versione, come nella precedente inchiesta di C.M. Sarebbe interessante sentire anche l’ex sindaco Meschini sul quale i soliti noti, stanno facendo ricadere ogni responsabilità.
“Complimenti (seri) all’avv. Bommarito per la sua sacrosanta e coraggiosa battaglia di civiltà” , ha scritto Bruno Cortona
Per me toglierei coraggiosa, perchè se continua a non far nomi e non fornisce prove ( prove qui no,non in questo itinerario all’indietro per l’area di Villa Potenza , sarebbe chiedere troppo, nessuno può sapere come sarebbe andata se i fatti si fossero infilati tutti diversamente, se non ci fosse stato costruito il mattatoio, anche, la cui realizzazione , come per quello di Via Panfilo, era stata sconsigliatoa per una diseconomia di scala territoriale, attraverso una dettagliata relazione tecnica di qualificati esperti e avversato poi con parere negativo, per motivi igienico sanitari, per come avveniva la raccolta dei materiali organici nelle vasche – o se ci fosse stato anziché il centro sinistra, il centro destra…e chi lo sa , chi lo può sapere come ci troveremmo oggi) ogni sua inchiesta non è che una denuncia a mezz’aria, .una bella spianata fatta con la ruspa , dove sotto finisce di tutto insieme ai detriti e le erbacce infestanti.
Chi sono i soliti noti, le solite mani ? Chi è questo comitato d’affari o di malaffare ? Ogni volta cambia la trama, ma i nomi dei personaggi?
La Gabbanelli, ha messo a rischio pure la proprietà di casa col fare nomi, cognomi e soprannomi nelle sue inchieste. Ha accumulato una trentina di cause penali , tanto che nessuna assicurazione italiana vuole più coprirla con una polizza per spese legali, tante sono le querele che si è presa da quando conduce Report.Sarei curiosa di sapere i nomi, anche per così distinguere facilmente , la banda degli onesti, da quella bassotti, visto che ormai si è creato uno spartiacque per cui, o si è di qua, o si è di là , da questo monopolio di lealtà e di verità. Mi è stato chiesto, io da che parte sto. Da nessuna parte , vado a soggetto. Leggo Repubblica e anche Il Giornale , a seconda dell’editoriale, sto, perchè no, anche con Feltri. Sto, dove mi sembra che sia giusto per me stare. Sono uno spirito libero e voglio restare tale. Nessuno si senta autorizzato perciò ,solo per esercitare il mio diritto di critica., a dispormi di qua o di là di questo recinto ideale ,che sta prendendo forma nei commenti sotto le inchieste di CM. Nessuno, ha l’esclusiva di correttezza.
Ora , sulla questione Centro Fiere , a parte i trascorsi qui ricostruiti, su cui non si può più incidere ,manca un riferimento importante a una circostanza in sè sfavorevole allo sviluppo del Centro fieristico di Villa Potenza per gli ultimi 15 anni, ed è quello che so bene, perchè l’ho vissuto sulla mia pelle.
Per anni c’è stato un contenzioso territoriale tra la Fiera di Civitanova e quella di Ancona, città verso cui sappiamo la Regione propende sempre. Figuriamoci quindi, in quale balletto sia venuta a trovarsi quella di Villa Potenza.
Occorrerà tenere conto anche di questo, che esistono due poli fieristici, uno a distanza di 20 km dall’altro..Non è che si può isolare una situazione estraniandola da un contesto più ampio e ricondurre tutto a una volontà amministrativa solo comunale. E’ un’analisi un po’ al vetrino questa. Mica facile, avere centro fieristico e strade, quando chi conta tira da un’altra parte. Quindi, prima di sottotitolare ” Cronaca di un flop voluto: ecco perchè etc.” , come se i motivi fossero elencati tutti lì, bisognerebbe andare a verificare anche il ruolo che hanno giocato tutti gli enti , associazioni di categoria comprese, in questo stato di fatto. Quali altre strane manovre, sono avvenute altrove, lontano da Macerata? Può darsi che anche altri fattori, si siano messi di traverso., no? Si fa presto a parlare di eccellenze (c’è a chi viene il prurito a sentire riqualificazione, a me quando sento questa parola) , senza calarle in una dimensione di competitività reale fra strutture a stessa vocazione, ma troppo vicine spazialmente per servire uno stesso bacino produttivo. Quell’area di Villa Potenza, sarà pure come dice Bommarito, sembrare naturalmente fatta apposta per tale destinazione, ma poi bisogna vedere chi vince il derby , tra Civitanova e Macerata, e tra Civitanova, Macerata e Ancona Voler creare una vetrina esposiitva fissa di prodotti dell’hinterland, a mio vedere è stata stroncata in buona parte per questa ragione concorrenziale , dai tanti attori sulla scena pubblica:da Macerata, passando per Civitanova ,fino ad Ancona.
Riguardo questo punto:” (benché quest’ultima non avesse affatto rispettato i parametri e le indicazioni dello stesso avviso esplorativo, tanto da ipotizzare un avvio dei lavori non prima del 2012 e dietro diverse condizioni….)
non prima del 2012 , non sarà perchè c’era da fare i conti con i finanziamenti presi dalll’ UE per la sua realizzazione?:provate a rivendere la cosa di un altro…..
In ultimo. Quei politici che di tanto in tanto tornano su questa riqualificazione, hanno avanzato uno studio preliminare di caratterizzazione del sito, per la ristrutturazione edilizia e/o urbanistica?
Cara Tamara
Cronache Maceratesi non sta imitando nessuna trasmissione televisiva, non abbiamo grandi mezzi ma abbiamo la nostra linea: vogliamo andare avanti nella ricostruzione delle principali opere urbanistiche maceratesi e più in generale porre un freno a certi tipi di comportamento nella convinzione che la funzione della stampa sia quella di cane da guardia della società. I nomi quando dovevano essere fatti sono stati fatti come anche in questo caso. Continuiamo a parlare di fatti come è avvenuto con la Cittadella dello sport: Giuseppe Bommarito ha fatto un lavoro straordinario ricostruendo la vicenda in base a fatti e numeri, le assurdità sono davanti agli occhi di tutti ma è normale che in questo modo Giuseppe si sta facendo dei nemici (per fortuna sono molti di più i cittadini che sostengono queste battaglie!). Cambiare questa mentalità a Macerata non è certo facile e queste persone non stanno certo a guardare, magari mandando avanti qualcun altro. I segnali sono tanti. Questi tuoi interventi , peraltro tardivi, mi hanno molto sorpreso, ma non fanno altro che rinforzare l’idea che siamo sulla strada giusta. Noi non parliamo per conto di terzi e in questa vicenda come in quella dei terreni di Fontescodella ci siamo affidati al supporto di una persona libera, coraggiosa e qualificata qual è Giuseppe Bommarito sul quale sono state gettate addosso menzogne e fango. Qualcun altro magari si sarebbe tirato indietro, lui no. Su questa vicenda ci sono altre pagine da scrivere: siamo pronti ad accogliere contributi costruttivi e critiche senza cadere però nelle provocazioni. CM, cara Tamara, continuerà su questa strada.
Carissima Tamara,
il tutto e’ riconducibile ad una prassi politica….dove tutto si decide per il bene di qualcuno sperando che qualcosa serva anche ai cittadini (questa e’ stata la strategia per quasi un ventennio).
Ti allego articolo gia’ pubblicato..(facccio un ragionamento che puo’ avere il carattere di una proposta seria e di interesse generale…anche perche’ nessuno ha fatto nuove proposte con le quali avrei avuto il piacere di confrontarmi !!). Non ritengo oggi ci si debba confrontare per la riqualificazione del centro Fieristico di Villa Potenza con l’organizzazione fieristica regionale (totalmente allo sbando… al massimo si potranno stabilire con esso delle connessioni e degli accordi. Villa Potenza rappresenta un centro di aggregazione naturale per la Valle del Potenza…ma anche per Macerata, per Tolentino e per l’intera Regione quando riusciamo a mettere in vetrina le vere eccellenze dell’Artigianato, dell’agroalimetare, del volontariato e altro ancora da inventare!!
La ricostruzione della vicenda sulla mancata riqualificazione del Centro Fiere di Villa Potenza (Flop voluto o incapacità amministrativa?) che cercherò di spiegare più avanti, fatta dall’avvocato Bommarito (leggi l’articolo), e’ un’altra storia triste e ancora più penalizzante della precedente inchiesta sulla Cittadella dello Sport, perche’ purtroppo non interessa solo la Città di Macerata, ma tutta la Provincia e in particolare l’area vasta della Valle del Potenza.
Non sono mai stato a pensare alle strategie recondite dei manovratori maceratesi perché penso che il confronto pubblico e la piu’ ampia esplicitazione delle strategie amministrative siano alla base del successo di ogni intervento di grande respiro e se qualche esperto del recondito ipotizzasse che il Flop o il ritardo della riqualificazione è stato scientificamente programmato, perché funzionale al decollo del progetto della Cittadella dello Sport, non mi straccerei le vesti.
I fatti di cui stiamo parlando sono abbastanza noti, meno note sono state le azioni espletate dal Comune di Macerata, molte in aperto contrasto con i nuovi e buoni principi di programmazione Urbanistica.
Il ricorso all’accordo di programma tra Comune e Provincia di Macerata “relativo alla viabilità e alla riqualificazione dell’ambito a vocazione fieristica di Villa Potenza” (questo il titolo della deliberazione n. 20 del 10 Marzo 2008, che già con il titolo tende a ingannare i cittadini in quanto l’obiettivo principale era quello di realizzarvi un ulteriore mega centro commerciale della GDO) e’ il primo peccato originale, in quanto questo procedimento preclude la possibilità per chiunque di poter intervenire nel procedimento ed è quindi sottratto alla partecipazione democratica come previsto invece per i provvedimenti urbanistici generali (PRG) o le grandi varianti urbanistiche e quindi progettato con interlocutori criptati, interessati e numericamente ridotti.
Personalmente ho fortemente contestato e contrastato la qualità di questo progetto (uno dei pochi forse, ricordo di aver condiviso questa impostazione anche con Maurizio Mosca che ho notato tra gli intervenuti al dibattito di Cronache Maceraesi, proprio forse perchè nessuno aveva compreso) per due aspetti fondamentali:
1) L’impiego di risorse strategiche della Provincia per realizzare una variante che non risolve il problema del traffico della Val Potenza e di Borgo Pertinace. Si spendono piu’ di 8 milioni di Euro di risorse pubbliche per organizzare una viabilità poco piu’ che a servizio di una lottizzazione commerciale, come quella che di li a poco scopriremo essere l’obiettivo con la pubblicazione del Bando di dismissione, emanato dal Comune di Macerata, che privilegiava temporalmente la realizzazione di una struttura sportiva polifunzionale di 4.000 posti a sedere, ma lasciava ampio margine di destinazione (commerciale) sulle altre enormi superfici disponibili (ha 29,92,00 oltre ad Ha. 7,65,00 da destinare a parco Fluviale) con la possibilità di realizzarvi oltre 200.000 metri quadrati e più di 320.000 metri cubi di nuove strutture commerciali;
2) la proposta era in netto contrasto con il PTC approvato dalla stessa Provincia (ma che Silenzi disattendeva totalmente) e che avrebbe stravolto totalmente gli sforzi di mantenere inalterato il rapporto centri storici/nuclei urbani territoriali/servizi alla comunità (anche commerciali). La valle del Potenza infatti aveva gia’ fatto una scelta differente da quella del Chienti privilegiando lo sviluppo di esercizi commerciali di vicinato e medie strutture di vendita inglobate nei contesti residenziali (tanti piccoli centri storici e Borghi da Porto Recanati ad Esanatoglia) in modo da evitare lo scivolamento a Valle (dai centri storici) e verso la fascia costiera della popolazione e delle attività economiche. Ricordo che i Comuni di Treia, di Montecasiano e di San Severino intervennero nel procedimento per opporsi ma non furono ascoltati.
Le difficoltà e l’incapacità di indicare linee nuove – oltre quelle perdenti tracciate negli ultimi anni -hanno prodotto una sorta di isolamento culturale ed economico della città di Macerata.
L’asfissia della proposta attuale sono figlie anche di questo egoismo nei confronti del resto del territorio e quello anche di pensarsi furba rispetto agli altri. Certamente un motivo scatenante e che molto spesso offusca il riferimento agli interessi generali e’ la sostanziosa contropartita in oneri edilizi che queste iniziative garantiscono nell’immediato e nel tempo (ICI) agli Enti ove sono localizzate(mega-strutture commerciali della G.D.O.).
Per questo e’ allucinante come la Regione stia ritardando il regolamento previsto dall’articolo 2 della L.R. 27/2009 mediante il quale le Province potevano stabilire i criteri per la pianificazione territoriale nel settore commerciale mediante il piano territoriale di coordinamento (PTC) di cui all’articolo 12 della l.r. 5 agosto 1992, n. 34 e in particolare quelli finalizzati ad individuare le aree di localizzazione delle grandi strutture di vendita attraverso la valutazione dell’impatto dei flussi di traffico, nonché in relazione alla rete viaria ed agli accessi. Per le aree di localizzazione delle grandi strutture di vendita, si dovranno in particolare tener conto degli effetti d’ambito sovra-comunale e di fenomeni di concentrazione territoriale di altri esercizi che producono impatti equivalenti a quelli delle grandi strutture di vendita.
Figlie di questo ritardo sono state le nascite dei nuovi cntri commerciali di Tolentino e soprattutto di Corridonia. Forse l’Avv.to Bommarito potrebbe segnalare anche questa congiunzione astrale tra queste iniziative che non sarebbero potute esserci (e per questo crescono alla velocità della luce) legate a doppio filo al ritardo della Regione Marche!
La negazione della possibilità di uno sviluppo spaziale armonico e di una progammazione di area vasta insieme agli altri Comuni e territori hanno fatto il resto (si e’ sviluppato il concetto opposto a quello della città dei centomila con cui erano stati prima ammaliati i maceratesi e non)
Ora l’accordo di programma e’ scaduto in quanto non sono state rispettate le clausole temporali in esso chiaramente riportate. Inoltre, l’emanazione da parte della Regione Marche (ultima in Italia) della Legge 22/2011 “Norme in materia di riqualificazione urbana sostenibile e assetto idrogeologico” rende impossibile proseguire nel solco dell’accordo di programma ma potra’ essere utilizzato solo il nuovo strumento del PORU (Programma operativo per la riqualificazione urbana) e introduce all’art. 5 il concetto di (Riqualificazione intercomunale) che potrebbero permettere di riqualificare e integrare aree urbane e viciniore che si trovano nel territorio di due o più Comuni limitrofi. In questo caso si possono promuovere accordi per la definizione di PORU comunali tra loro coordinati.
L’importanza di un complesso fieristico a valenza locale di cui tutti sentiamo la necessità ma anche le altre valenze che l’unicità del luogo che riesce ad attrarre nelle 20 ed oltre iniziative che oggi ospita, potranno far vivere un polo ricreativo espositivo destinato alle eccellenze della nostra Provincia (Artigianato, PMI, Agricoltura, Enogastronomia, Turismo) oltre ospitare con successo un Centro ricreativo, un Polo delle eccellenze del Made in Marche, la riscoperta e la valorizzazione dell’asta fluviale del Fiume Potenza, un verde attrezzato, la valorizzazione del sito archeologico di Helvia Recina e un nuovo Palazzetto dello Sport polivalente (e’ lapalissiano parlare qui dell’importanza dell’apporto di immagine della Lube Volley) inteso anche come centro di ricavo con l’ospitalità di attività e negozi attinenti la specificità e sostenerne la gestione.
L’area, date le dimensioni potrebbe svolgere anche la funzione di nodo scambiatore mezzi privati/mezzi pubblici in attesa di vedere realizzata la oramai “araba fenice” intervalliva Villa Potenza – Sforzacosta.
Proprio per questa unicità e strategicità dell’area di Villa Potenza, anche la Regione, la Provincia e i Comuni interessati, oltre a promuovere accordi per la definizione di PORU tra loro coordinati, potranno sostenere anche finanziariamente parte degli interventi e potranno per il resto favorire l’intervento del privato con il project financing, oggi strumento notevolmente rafforzato dalle iniziative legislative del precedente governo di centrodestra e dall’attuale Gioverno Monti nel decreto “cresci – Italia” e utilizzando in modo razionale i nuovi istituti della “Compensazione e Perequazione Urbanistica” previsti per la valorizzazione dei PORU dalla L.R. 22/2011.
Emblematico di quanto diciamo e’ oggi anche il ritardo nel Completamento dello snodo viario di Villa Potenza.
Il ritardo con cui viene portato avanti il primo stralcio avrebbe dovuto scatenare dibattito politico maceratese se non fosse visibile il crollo dell’interesse per le prospettive di cui accennavo. Il primo stralcio dell’opera dovrebbe essere gia’ ultimato da tempo ma pensiamo che la variante di Villa Potenza possa, con oltre due anni di ritardo, presto vedere la luce. Il completamento del primo stralcio dovrebbe liberare delle risorse a seguito dei consistenti ribassi d’asta e puo’ essere possibile a mio avviso completare la variante prevista a Nord di Borgo Pertinace che dovrebbe collegare la attuale rotatoria incompiuta sulla 77, con la 361 (proveniente da Jesi-Montecasiano), la 362 da Appignano, la Sp 25 (Cingolana) e di nuovo la 361 verso Treia e San Severino.
La disponibilità di queste risorse, le nuove possibilità introdotte dalla Legge Urbanistica Regionale, il nuovo project financing, potrebbero sicuramente, in un momento in cui l’attività edilizia segna il passo, dare un impulso a concludere una seria programmazione a vantaggio dell’integrazione territoriale e allo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali.
Cara Tamara,
Matteo Zallocco è intervenuto a difesa della linea del giornale e a difesa anche mia. Lo ringrazio, però, voglio dirti qualcosa anche io, senza peraltro voler aprire un batti e ribatti infinito.
Ti sbagli profondamente nel dire che nei miei articoli ci sono solo accuse generiche e non documentate. In questo articolo, per esempio, io ho documentato in maniera inoppugnabile che la prima Giunta Meschini, dopo aver assicurato a più interlocutori che avrebbe proceduto ad una gara pubblica già nei primi mesi del 2005, ha poi volutamente ripiegato su un ridicolo e strumentale avviso “esplorativo” completamente inutile e buono solo a far passare a vuoto 3 o 4 anni, così danneggiando irreparabilmente la città. In un precedente commento ho poi ulteriormente precisato, senza nascondermi, che, a mio avviso, non ci sono responsabilità penali nella vicenda, ma gravissime e pesantissime responsabilità politiche a carico del Sindaco Meschini e dell’Assessore all’Urbanistica Compagnucci. E questa mia valutazione la confermo in pieno. Così’ come nella vicenda della cittadella dello sport ho attaccato in maniera più che documentata il Presidente Carelli (e anche in tal caso confermo tutto al cento per cento), sulla base di atti e fatti inoppugnabili.
Questi sono nomi e fatti precisi, ed altri, un po’ alla volta, stai pure tranquilla, verranno fuori quando Cronache Maceratesi approfondirà, sempre documenti alla mano, altre assurde vicende urbanistiche maceratesi (ad esempio, il prosciugamento del patrimonio dell’IRCR, la STU, il Consorzio Valleverde, ecc.), che hanno pesantemente danneggiato la città. Questo perchè l’opinione pubblica maceratese, e la stessa base di iscritti e di elettori dei partiti della maggioranza di centrosinistra, non ne possono più di questa cappa asfissiante che ha malgovernato la città e di questi personaggi che sino ad oggi hanno gestito la politica edilizia e urbanistica maceratese. I lettori poi giudicheranno e come sempre diranno la loro opinione, fermo restando che i personaggi nominati hano sempre e comunque la possibilità di intervenire direttamente e in prima persona. E sinceramente mi chiedo perchè non lo facciano, così come torno a chiedermi per quale motivo i partiti della attuale coalizione di governo stiano in rigoroso e omertoso silenzio.
Non erano loro che in campagna elettorale inneggiavano un giorno sì e un giorno pure alla trasparenza e al confronto continuo e costante con l’opinione pubblica?
Vedi, Tamara, queste storiacce che CM sta raccontando mi hanno fatto venire in mente una frase che ho letto di recente: “Ci sono tempi in cui non si può sollevare un filo d’erba senza che ne esca un serpente” (Marceline Desbordes-Valmore). E qui passo e chiudo.
@ Giuseppe Bommarito
Credo di aver capito che Tamara non si riferisse ai nomi degli amministratori bensì a quelli dei signori del mattone. Tuttavia apprezzo la linea di Matteo Zallocco (ottimo e coraggioso giornalista) che non può permettersi il lusso di andare oltre le insinuazioni sapienti, perché altrimenti si corre il rischio di ricadere nelle solite veline della vecchia carta stampata.
@ Tamara Moroni
Mentre una signora stava tagliando il prosciutto col coltello nel parterre di Villa Collio chissà perché, forse per metterla in disagio, mi venne l’idea di porle una domanda ex abrupto: “Mari, stai a stroncecà lu prosiuttu?” e Lei di rimando con grande saggezza: “Meglio stroncecatu che niente!”
Da un lato comprendo che, politicamente parlando, l’ex Presidente della Provincia Capponi cerchi di cogliere la palla al balzo e di introdursi nella discussione.
Cerchi di giocare di sponda ed avere visibilità.
Dall’altro mal si comprende l’incapacità di Capponi di capire che, in una situazione politica come questa, nel giochino del chi butti giù dalla torre non significerebbe restare sulla torre…Ma soltanto sapere se è il primo a volare o il secondo in quanto il popolo (quello stesso popolo che alle ultime Provinciali si è espresso chiaramente, visto che OLTRE il 50% ha rifiutato entrambi i candidati NON andando a votare) in una fase congiunturale come questanon avrebbe alcuna difficoltà a far volare chiunque fosse sulla torre, indipendentemente dal colore politico.
Questo perchè Capponi dimentica che egli, a pieno titolo, fa parte della nomenclatura politica nostrana (che scomparisse domani non ci sarebbero tanti a versare chissà quali lacrimoni) fatta da politicanti di professione… Quegli stessi politicanti che, sempe di più, i cittadini mal sopportano.
Caro Peppe- non ti meravigliare se chi dovrebbe intervenire non interviene—
Perché come diceva Sciascia
“ IL POTERE E’ ALTROVE “
@ Zallocco
” Questi tuoi interventi , peraltro tardivi, mi hanno molto sorpreso, ma non fanno altro che rinforzare l’idea che siamo sulla strada giusta. ”
Questo te lo potevi risparmiare. . Ma ormai vi ha preso la mano,fare due più due.: chi tocca tocca..
Però forse ti sfugge il fatto, che io qui non sono un nickname, nè ho una sagoma per profilo o quella di un avatar, che ho sempre espresso la mia idea liberamente, grazie a voi, e che ho preso sempre una MIA posizione su tutto, fregandomene altamente se era quella della maggioranza delle voci o meno, anzi, raramente da due anni in qua,sono intervenuta solo per esprimere il mio accordo sotto un articolo o un commento., trovando ciò, poco sensato e per me attraente.
Ora quindi, se tu ti dici sorpreso dei miei interventi tardivi ( tardivi rispetto a quale scadenza? Scade forse dire un’opinione ? Bommarito lo sapeva peraltro e ora lo spiego anche a tutti, perchè sono intervenuta con ritardo, così vediamo di smontare questa tua logica deduzione , che c’è qualcosa perciò di losco in me, per essere intervenuta tardivamente ) figurati quanto sia sorpresa io, a leggere quanto scrivi nei miei confronti, ma prendo atto dal contesto del tuo intervento, : che sotto le inchieste non si può esprimere dissenso o si passa dalla parte del nemico: chi non è con me, è contro di me..
Ad ogni modo, parliamo di ritardo e vediamo di giustificarlo come a scuola..
Quando venne pubblicata l’inchiesta sulla Cittadella dello Sport, io ero a Medjugorie e quando sono rientrata, per giorni mi sono estraniata da ogni mezzo di comunicazione, televisione, radio, internet, cronaca varia, per una mia esigenza interiore di conservare il più a lungo possibile quello stato di pace, di grazia, che là avevo acquistato, ma giocoforza, prima o poi si torna alla normale routine e quindi ho ripreso a leggere anche CM, dove si continuava a parlare del Caso Cittadella per tutti gli sviluppi che aveva preso la vicenda fino in Consiglio. Comunale . Passate le festività e non avendo ancora letto il primo articolo di Bommarito, ho partecipato appositamente al dibattito all’ITC, per poter capire finalmente un po tutto nel suo insieme, ma a dire la verità, sono uscita con più dubbi in testa di quando ero entrata, e quindi sono partita da lì, da quell’incontro , per capire tutto ciò che per me c’era di imprescindibile da afferrare, cioè la questione delle perizie, così da potermi fare una mia idea. Quella sera infatti, sono emersi alcuni aspetti che mi hanno fatto riflettere, come per esempio, perchè l’UTE abbia risposto alle osservazioni inviate dalla Commissione Urbanistica con più di 60 giorni di ritardo ( erano stati dati 30 giorni per la risposta, è arrivata dopo oltre 90 giorni) , facendo perdere così di fatto , al di là di ogni ulteriore dibattimento, la possibilità di chiedere il leasing per l’acquisto di quell’area ( a me che cerco di capire l’andamento dei fatti, tutti, a quel momento non interessa ,politicamente, se sia stato un bene o meno, se ciò avrà o no conseguenze giuridiche di qualsiasi i tipo, contrattuale o precontrattuale) ma soprattutto, ancor meno chiaro mi è parso il perchè, nella risposta poi fornita fuori tempo massimo, l’UTE pur ammettendo di avere effettivamente sottostimato la percentuale a commerciale ( 15 % per la Cittadella, contro 37,5 % di commerciale edificato al Madison Village Collevario, aree fra loro comparabili- non c’entra la localizzazione ,ma la destinazione d’uso) abbia mantenuto come valore di stima 900.000 euro, quindi abbia confermato la prima stima., nonostante il riconoscimento di un suo errore . Non può essere. Questo non mi quadrava e continua a non quadrare alla mia intelligenza e quindi ho voluto fare i miei approfondimenti tra numeri, normative, metrature passaggi di carte.
Allora? Se io sono una persona che non si ferma quando qualcosa non le è chiaro ma vuole capire, se ho una mente analitica,: è una colpa forse? Di che sarei imputabile perciò Direttore, tanto da farti ancora più persuaso, che sei perciò sulla buona strada? Sarei io,in questo caso, il termometro di valutazione?
Sul resto, su tutto, sarai sulla buona strada, ma con me, fattelo dire, sei proprio fuori strada.
Si vede che non mi conosci bene, nè tu, nè chi la possa pensare come te.
Ciò detto, per me, CM può fare quello che vuole, come vuole.
@ Giuseppe Bommarito
“….ma gravissime e pesantissime responsabilità politiche a carico del Sindaco Meschini e dell’Assessore all’Urbanistica Compagnucci….”
Credo che a questo punto presumibilmenbte chi vuol capire ha presumibilmente perfettamente capito.
Basta andare a vedere il percorso politico e credo che presumibilmente si possa facilmente presumere chi è figlio politico di chi,…